FRONTIERA SCOMPARSA

Costellazione di argomenti

Creato da lafrontierascompars2 il 09/10/2008

QUESTO BLOG SOSTIENE...

 

Tag

 

A PROPOSITO DI ...

QUESTO BLOG SOSTIENE...

 

«Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo.»

PRIMO LEVI

 

Le nostre passioni...

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

 

« Leggete....FARNETICAZIONI »

E CHI NE PARLA?

Post n°18 pubblicato il 24 Giugno 2009 da lafrontierascompars2

Abbiamo scoperto che la foresta amazzonica viene distrutta per far spazio agli allevamenti illegali di bovini. E la carne e la pelle che ne derivano contaminano le filiere internazionali dell’alimentare, dell’arredamento, della moda e delle scarpe.

Le prove raccolte dimostrano, infatti, che i giganti del mercato della carne e della pelle brasiliani - Bertin, JBS, Marfrig - vengono regolarmente riforniti da allevamenti che hanno tagliato a raso la foresta ben oltre i limiti consentiti dalla legge. Le materie prime, frutto di crimini forestali, ‘sporcano’ le filiere produttive di tantissimi marchi globali e distributori. Tra questi: Adidas, BMW, Geox, Chateau d’Ax, Carrefour, EuroStar, Ford, Honda, Gucci, Ikea, Kraft, Cremonini, Nike, Tesco, Toyota, Wal-Mart.

A livello globale la deforestazione determina il 20 per cento delle emissioni di gas serra. Il Brasile è il quarto più grande emettitore di gas serra a livello globale (dopo Usa, Cina e Indonesia). Il governo brasiliano è a tutti gli effetti un socio in affari della distruzione della foresta: per promuovere la crescita della produzione di carne e pelle sta investendo per sviluppare ogni singola parte della filiera della carne e delle pelle nel Paese.

Mentre voi leggete queste righe, gli allevamenti bovini continuano a distruggere un ettaro di Amazzonia ogni 18 secondi. Non è tutto. I dati a nostra disposizione rivelano che alcune delle fattorie che riforniscono Bertin, JBS e Marfrig utilizzano forme illegali di lavoro schiavile e occupazione di riserve indigene. In Brasile, nel 2008, ben 3005 nuovi schiavi sono stati liberati da decine di aziende zootecniche. Il 99 per cento di questi erano tenuti prigionieri in Amazzonia.

È il tempo del coraggio e della responsabilità per i governi e per le aziende che stanno dietro ai marchi globali se vogliamo vincere la sfida del cambiamento climatico. Per produrre una paio di scarpe sportive, invece, rischiamo di deforestare illegalmente, promuovere forme di nuova schiavitù e accelerare il cambiamento climatico.

Chiediamo a tutti i marchi coinvolti di interrompere immediatamente i rapporti commerciali con aziende o allevamenti che sono legati alla distruzione dell’Amazzonia

Alla conferenza sul Clima di Copenhagen a dicembre 2009 un vero accordo per la salvezza del clima e del pianeta deve includere azioni concrete e fondi adeguati per fermare la deforestazione.

www.greenpeace.it

 

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

«Se un uomo non ha ancora scoperto qualcosa per cui morire non ha ancora iniziato a vivere.»


Martin Luther King

 

 

 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

iononsonoio2bluiceeeMarkLoreganchristina.kakasha27adoro_il_kenyarealpenelopeandreaminotti87Leonardo_Palermochi_sab.longodott.romeoandreacorolla_6briccone2005WaldoTrumbullghilax70
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963