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Lo zafferano: le sue leggende la sua storia....

Post n°770 pubblicato il 28 Febbraio 2011 da fatamatta_2008
 

 

Lo zafferano è una pianta bulbo-tubero, che viene trapiantata in primavera e il cui fiore sboccia nei campi ad ottobre. Il fiore che si schiude al mattino con i primi raggi di sole,ha un bel colore che varia dal lilla al viola purpureo; all'interno si tovano 3 fili di colore rosso vivo, e proprio da questi ultimi che si ricava lo zafferano.
Nel mondo i maggiori produttori di zafferano sono : Persia, India, Spagna, Grecia; solo in pochissime quantità viene coltivato in Italia ( Abruzzi e Sardegna).
Tutte le fasi di coltivazione, raccolta e lavorazione vengono fatte a mano.
Per produrre un Kg. di zafferano bisogna raccogliere almeno 150.000 fiori e ci vogliono circa 500 ore di lavoro.
Da circa 20 fiori si ricavano 60 pistilli che forniscono una bustina di zafferano.
Questo fa comprendere il costo elevatissimo di questo prodotto.

 Il nome zafferano deriva dal latino safranum che risale all'arabo zaferan.
La mitologia greca fa risalire la nascita di questa pianta all'amore ardente di Croco per la ninfa Smilace.
I due innamorati furono trasformati lui nella pianta dello zafferano, lei in quella del tasso, perchè gli dei erano contrari al loro amore.
Un altro legame di questa preziosa pianta la troviamo con  la divinità greca Ermes, consigliere degli innamorati e instancabile amante che utilizzava lo zafferano come spezia afrodisiaca per risvegliare l'energia sessuale.

 Lo zafferano è presente anche nella mitologia romana: il dio Mercurio, protettore dei commercianti e dei guadagni,
avendo sbagliato il lancio del disco uccise il suo amico Crocus che tinse il fiore azzurro dello zafferano con il suo sangue, per far sì che gli uomini attraverso il suo colore lo ricordassero per sempre
.

 

 

La pianta dello zafferano fu iniziata a coltivare nel bacino del Mediterrane dopo l'invasione della Spana da parte degli arabi attorno al 961 DC.
Furono i Saraceni a diffonderlo in molte zone del Mediterraneo.
La Spagna capì ben presto il valore di questa pianta e che poteva produrre notevole ricchezza, tentando in tutti i modi di conservare l'esclusiva della sua coltivazione e vendita.
A questo scopo furono emanate leggi molto severe e fu istituita
la pena di morte per coloro che avessero tentato di esportare i preziosi bulbi all'estero
.

 

Fu un padre domenicano che con molta fortuna riuscì a portare alcuni bulbi nella natia Navelli D'Abruzzo  e il croco è presente  nelle campagne dell'aquilano.
 Velocemente questa polvere dorata divenne "il re della cucina", sia per il suo sapore che per le proprietà terapeutiche.
Questa spezia è arrivata fino a noi grazie a viaggiatori e commercianti, che l'hanno fatta conoscre in tutto il mondo.

La polvera dorata come veniva chiamata lo zafferano, iniziò per dare colore e sapore alle pietanze moltissimi secoli fa.
Nel 1450 Martino de Rossi, un celebre cuoco di quegli anni, imbandiva le tavole degli Sforza, utilizzando lo zafferano in circa 70 ricette , tra primi, secondi, contorni e dolci.
Nel suo famoso libro di cucina ci spiega che la polvere di zafferano veniva usata sia per dare colore ai piatti che per le sue proprietà digestive.

Nel 1500 risale il suo uso per preparare il famoso risotto alla milanese. Questa è la leggenda che narra la nascita di questo piatto.

Il Mastro Valerio da Profondavalle, fiammingo se ne serviva per colorare le vetrate del Duomo di Milano.
Egli aveva una figlia che per amore sposò un suo lavorante.
Al pranzo di nozze era previsto del riso al burro e un collega dello sposo era incaricato a sorvegliarne la cottura.
Ma, muovendosi bruscamente scontrò un sacchetto contenente lo zafferano necessario per le vetrate, che si rovesciò nel risotto.
Spaventato per l'incidente continuò a girare il riso e infine lo assaggiò:il gusto gli sembrò ottimo e lo servì ai commensali.
Tutti ne furono entusiasti così nacque il risotto giallo alla milanese.
  Ma i piatti che si possono fare con lo zafferano sono infiniti, se la fantasia non vi  basta consultate il web.   

 

Ricotta allo zafferano

600gr. di ricotta
1 bustina di zafferano
zucchero
cacao
vino passito q.b.

Amalgamate bene la ricotta e lo zafferano, unendo pochissimo zucchero e tre cucchiaini di vino passito.
Sistemate in una coppa, spolverizzate con il cacao e servite come dessert accompagnato da un bicchiere di vino passito.

BUON APPETITO!!!

 
 
 
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