Creato da: Apriticielooo il 09/04/2008
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Nudi confronti

Post n°4 pubblicato il 26 Aprile 2008 da Apriticielooo

Sarà capitato ad ognuno di noi di vedere, osservare o colloquiare con persone che hanno nella nostra società ruoli percepiti come di rilievo. Abbiamo notato in buona parte di queste persone come affidano buona parte della loro personalità, del loro essere agli accessori del proprio corpo, mi spiego: avere una certa auto crea una immagine ben precisa, lo si voglia o meno, ma ciò avviene; vestire in un certo modo fa lo stesso effetto, essere sempre circondato materialmente da persone, più o meno capaci. più o meno intelligenti, più o meno viscide, attribuisce importanza, qualunque sia il motivo per cui quelle persone ti circondano. Ovviamente maggiore importanza attribuiscono i titoli o i ruoli che si ricoprono, si pensi ad un famoso professionista, al deputato, al sindaco o all'assessore di un piccolo paese, al malavitoso di successo ecc.. Tutto ciò crea una differenza rispetto a persone che tali titoli e ruoli, tali auto o tali vestiti non hanno, che si voglia o meno, in ambito pubblico questa differenza esise e la si percepisce completamente. Io vivo in un comune con 14.000 abitanti, Fisciano, in provincia di Salerno, dove domina una classe politica di un'arroganza e di una ignoranza colossale, dove il consigliere comunale più votato è un ingegnere la cui ignoranza traspare per intero dal suo sguardo,  senza neppure il bisogno di approndire la conoscenza; ebbene, il meglio dell'ignoranza e dell'arroganza di tali cosiddetti politici viene fuori anche e soprattutto in Consiglio Comunale, laddove sono presenti tutti contemporaneamente, diciamo che c'è la fiera della tracotanza e del cattivo gusto. Sentirli parlare in quella sede fa attorcigliare l'intestino, chiudere lo stomaco, insomma ci si disgusta per il loro modo di porsi, così durante un consiglio comunale mi è venuta un'idea: se in consiglio comunale ci si dovesse presentare nudi, senza neppure le mutande, si comporterebbero tutti allo stesso modo? Ho provato ad immaginarli nudi, uno per uno, e mi sono reso conto che si creperebbe dalle risate a vederli senza veli e fuori dalle loro auto fuoriserie. Dinanzi ai loro pancioni, capaci di nascondere anche i loro pistolini, dinanzi ai loro muscoli flaccidi, dinanzi a peli malamente distrubuiti sui loro corpi credo che la loro arroganza verrebbe meno, la loro finta sicurezza si smonterebbe in un minuto, sarebbero esattamente come tutti noi anzi, in alcuni casi sarebbero molto peggio, perchè magari persone socialmente meno elevate svolgono lavori più materiali, o magari dedicano parte del loro tempo allo sport presentandosi ovviamente al meglio nella loro natura. Ma ve la immaginate una campagna elettorale tutti nudi, o immaginati i camorristi capoclan nudi, magari c'è chi ce l'ha piccolo piccolo, incapace di soddsfare una donna, c'è ha la pancia, chi i peli sulla schieda consumati in parte dai vestiti, vi rendete conto, anche il camorrista potrebbe essere smontato in un attimo ad esempio di fronte ad una donna che deride il suo aspetto fisico. Ovviamente la mia non è un'esaltazione dell'apparenza, ma semplicemente una riflessione sul fatto che eleiminando tutti gli accessori della nostra vita, casa, auto, vestiti, ruoli e titoli, saremmo tutti nella stessa identica situazione, potremmo confrontarci secondo natura, tenendo conto delle rispettive culture ed intelligenze, ma facendo sì che siano queste ultime a fare la differenza e non più semplicemente gli accessori o i titoli e i ruoli con cui ci si presenta. 

 
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Ipotesi di scenari futuri

Post n°3 pubblicato il 25 Aprile 2008 da Apriticielooo

Alle ultime elezioni non ho votato Berlusconi e tanto meno Veltroni, a sentir loro il mio è stato un voto inutile, ma la mia scelta è stata determinata dalla volontà di dovermi pentire decine e decine di volte nei prossimi anni di aver dato un voto utile. Viste le premesse entrambi i partiti maggiori si sarebbero occupati tutt'altro che dei problemi della nostra società, non avendoli votati potrò imprecare contro i loro tutte le volte che vorrò, la democrazia me lo consente. A chi invece volesse accusarmi del fatto che è troppo facile criticare sempre, con l'aggravante di farlo dal proprio divano di casa magari, rispondo che ai nostri parlamentari non l'ha prescritto il medico di fare i politici, potevano vivere in salute anche facendo altro nella vita ma con due piccole differenze, magari avrebbero dovuto lavorare e, soprattutto, avrebbero forse guadagnato di meno. Insomma, se hanno scelto di fare i politici devono accettare anche i pomodori marci, fanno parte della democrazia. Non ho pregiudizi nei confronti della maggioranza uscita dalle urne, spero anzi che facciano tanto bene in questi anni da indurmi a votarli alle prossime elezioni, dico sul serio! Mi pongo però degli interrogativi, mi chiedo in particolare:

  • quale sarà la loro politica ambientale? Ripensando ai condoni edilizi, alle grandi opere che vanno secondo loro fatte a qualunque costo sociale ed economico, ai tentativi passati di privatizzare i beni demaniali ecc... mi sento un pò preoccupato;
  • quale sarà la loro politica del lavoro? Lavoro interinale, contrattazione collettiva ecc..., come si porranno di fronte a queste ed tante gravi questioni del mondo del lavoro?
  • riforma della giustizia: pensate che miglioreranno davvero il sistema? Nutro qualche dubbio se ripenso ad alcune leggi passate, che hanno ad esempio ridotto i tempi della prescrizione. Non potrebbe essere che siano interessati semplicemente a rimuovere la piccola criminalità, quella che ha la maggiore visibilità e che fa perdere voti? Diciamo che forse sono interessati alla facciata non al contenuto.


Non voglio portare iella al caro Silvio, ma stà volta non mi faccio fregare, in questi cinque anni mi appunterò in un file tutti i provvedimenti legislativi più importanti che approveranno così prima delle prossime elezioni me li rivedo e voto con maggiore convinzione, non solo, magari mando il file al Partito Democratico, magari ricordo loro qualcosa e ne parlano in campagna elettorale; in questa ultima il Buon Veltroni sembra essersi dimenticato un bel pò di cose in merito all'avversario, sarà stata una semplice dimenticanza?
 

 
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Vita da bambini

Post n°2 pubblicato il 10 Aprile 2008 da Apriticielooo

Ho provato per qualche minuto ad immaginare come potesse essere la vita di un neonato milioni di anni fa. Probabilmente il primo contatto successivo a quello con il corpo della mamma lo avrà avuto con dell'erba secca che fungeva da giaciglio; nel crescere avrà visto soltanto la luce naturale, quella del sole, ed udito soltanto rumori e suoni provenienti dalla natura, vale a dire la voce dei propri simili, gli animali, il vento tra gli alberi lo scrosciare della pioggia e così via. Avrà vissuto i suoi primi anni sempre accanto ai suoi genitori, alla mamma in particolare, si sarà nutrito esclusivamente di alimenti del tutto naturali, avrà camminato a piedi scalzi sull'erba e sulla terra nuda; questo modo di vivere, del tutto naturale, avrà determinato una serie di conseguenze sul suo cervello, sul suo stato d'animo  e sulla sua salute fisica. Se quella era la vita naturale e quelli gli effetti psicofisici vien da sè che una vita diversa produce diversi effetti sullo stato psicofisico degli esseri umani. Un bambino del 2008 nasce in ospedale, viene subito allontanato dalla mamma e portato nel nido o in un incubatrice, ovviamente per tenere sotto controllo il suo stato di salute. Sarà nutrito dopo qualche mese con prodotti non più naturali, starà in una casa ove prevalgono luci artificiali, dove ci saranno suoni innaturali, quando comincerà a guardare dalla finestra magari avrà di fronte tutt'altro che l'ambiente naturale, come strade, palazzi, ponti e così via. Basterebbe già solo questo per immaginare che un bambino nato e cresciuto in un mondo del tutto innaturale, perchè innaturale è ciò che lo circonda, non potrà avere uno stato psicofisico diciamo vicino a quello che la natura stessa gli avrebbe concesso. Un esempio forse rende meglio l'idea, si provi ad immaginare due bambini, l'uno che nasce e vive al centro di una grande città, con intorno palazzi e strade trafficate, l'altro che per sua buona sorte nasce in una casa di campagna con intorno principalmente alberi, prati e suoni del tutto naturali. Credo sia semplice intuire che già solo il panorama che si osserva dalla propria finestra da bambini determina l'umore e non solo del bambino e dell'uomo che da quel bambino deriverà. Credo che guardare ogni giorno un palazzo, magari per sfortuna grigio, sia ben diverso che guardare una montagna o dei prati nel susseguirsi delle stagioni.

 
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L'origine come riferimento

Post n°1 pubblicato il 09 Aprile 2008 da Apriticielooo

Parto dall'assunto che il mio cervello, come quello di ogni essere umano, ha una certa energia disponibile la cui entità ovviamente varierà da soggetto a soggetto, ma in tutti è comunque limitata. Questo assunto è fondamentale perchè permette di ragionare tenendo presente i propri limiti mentali derivanti dalla nostra stessa natura, è un pò come dire che con una gamba lunga un metro so bene di non poter fare dei passi lunghi un metro e mezzo o più. Premessa quindi la consapevolezza dei limiti mentali non è stato difficile giungere alla considerazione che sarebbe opportuno porre impiegare il proprio cervello in pensieri il meno possibile articolati, è cioè il caso di ridurre ogni ragionamento all'unità di pensiero più semplice possibile. E' stato poi lecito domandare a me stesso in base a quali parametri di riferimento avrei potuto ritenere un pensiero più o meno semplice o secondo quali regole avrei io stesso potuto semplificarlo; un primo riferimento poteva essere Dio, ma essendo io ateo ho ben presto deciso che non era quello il mio parametro di riferimento più affidabile; lo poteva essere la mia famiglia, i miei genitori in particolare, ma come me e come tutti gli essere umani anche i miei genitori sono fallibili, quindi razionalmente non potevo immaginarli quali parametro di semplificazione dei miei pensieri. Altro non ho potuto che riferirmi a quella che in base alle mie conoscenze ritengo essere l'origine della vita, vale a dire la natura, mi spiego: ogni altro elemento, soggetto od oggetto esistente sulla terra non potrà mai essere più "originario" della natura, essendo essa la madre di tutto e di tutti, pertanto a seguiti di piccole e ripetute approssimazioni di pensiero non ho potuto che rilevare che la natura nel suo divenire è quanto di più lineare e, pertanto, semplice che esista. Di volta in volta nelle mie giornate, per i piccoli gesti o per le circostanze più importanti, mi chiedo se quello che faccio, che vedo o che ascolto sia più o meno naturale, la naturalezza delle cose credo che misuri la semplicità delle stesse. Non credo che un albero o un animale ad esempio siano un qualcosa di semplice anzi, il fatto che l'uomo stesso non riesca a creare dal nulla suoi simili o vegetali è la dimostrazione che non sono affatto essere semplici dal punto di vista diciamo tecnico. Questi esseri, vegetali o animali che siano, sono semplici nel loro divenire, nel senso che si sviluppano spontaneamente e grazie alla evoluzione di milioni di anni trascorrono la loro esistenza seguendo semplicemente gli impulsi che la natura stessa ha loro fornito per la sopravvivenza. Di qui si parte per rapportare i nostri gesti ed i nostri pensieri quotidiani a quelli che sono i ritmi e le logiche della natura complessivamente intesa, di qui si parte per valutare la semplicità di tali gesti  e pensieri al fine di comprendere o almeno provare a comprendere gli effetti che essi producono nel nostro cervello e di conseguenza nella nostra vita.

 
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