Creato da: Apriticielooo il 09/04/2008
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Vita da bambini »

L'origine come riferimento

Post n°1 pubblicato il 09 Aprile 2008 da Apriticielooo

Parto dall'assunto che il mio cervello, come quello di ogni essere umano, ha una certa energia disponibile la cui entità ovviamente varierà da soggetto a soggetto, ma in tutti è comunque limitata. Questo assunto è fondamentale perchè permette di ragionare tenendo presente i propri limiti mentali derivanti dalla nostra stessa natura, è un pò come dire che con una gamba lunga un metro so bene di non poter fare dei passi lunghi un metro e mezzo o più. Premessa quindi la consapevolezza dei limiti mentali non è stato difficile giungere alla considerazione che sarebbe opportuno porre impiegare il proprio cervello in pensieri il meno possibile articolati, è cioè il caso di ridurre ogni ragionamento all'unità di pensiero più semplice possibile. E' stato poi lecito domandare a me stesso in base a quali parametri di riferimento avrei potuto ritenere un pensiero più o meno semplice o secondo quali regole avrei io stesso potuto semplificarlo; un primo riferimento poteva essere Dio, ma essendo io ateo ho ben presto deciso che non era quello il mio parametro di riferimento più affidabile; lo poteva essere la mia famiglia, i miei genitori in particolare, ma come me e come tutti gli essere umani anche i miei genitori sono fallibili, quindi razionalmente non potevo immaginarli quali parametro di semplificazione dei miei pensieri. Altro non ho potuto che riferirmi a quella che in base alle mie conoscenze ritengo essere l'origine della vita, vale a dire la natura, mi spiego: ogni altro elemento, soggetto od oggetto esistente sulla terra non potrà mai essere più "originario" della natura, essendo essa la madre di tutto e di tutti, pertanto a seguiti di piccole e ripetute approssimazioni di pensiero non ho potuto che rilevare che la natura nel suo divenire è quanto di più lineare e, pertanto, semplice che esista. Di volta in volta nelle mie giornate, per i piccoli gesti o per le circostanze più importanti, mi chiedo se quello che faccio, che vedo o che ascolto sia più o meno naturale, la naturalezza delle cose credo che misuri la semplicità delle stesse. Non credo che un albero o un animale ad esempio siano un qualcosa di semplice anzi, il fatto che l'uomo stesso non riesca a creare dal nulla suoi simili o vegetali è la dimostrazione che non sono affatto essere semplici dal punto di vista diciamo tecnico. Questi esseri, vegetali o animali che siano, sono semplici nel loro divenire, nel senso che si sviluppano spontaneamente e grazie alla evoluzione di milioni di anni trascorrono la loro esistenza seguendo semplicemente gli impulsi che la natura stessa ha loro fornito per la sopravvivenza. Di qui si parte per rapportare i nostri gesti ed i nostri pensieri quotidiani a quelli che sono i ritmi e le logiche della natura complessivamente intesa, di qui si parte per valutare la semplicità di tali gesti  e pensieri al fine di comprendere o almeno provare a comprendere gli effetti che essi producono nel nostro cervello e di conseguenza nella nostra vita.

 
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