Siamo troppo legati alle convenzioni della nostra religione. Fine non significa “morte” come nelle religioni cristiano-giudaiche. Io preferisco l’ottica dell’induismo, in cui fine è sinonimo di trasformazione. Non è forse meglio?!
Ho già raccontato questa storiella. Walrop, uno dei studiosi della mia materia preferita, la complessità, dice di distruzione e creazione: Si pensi ad una pila di sabbia. Si raggiunge sempre lo stato critico. Buttando granelli dall’alto generalmente non succede nulla. Le condizioni di equilibrio e di reversibilità sono rispettate. Ad un certo punto si raggiunge il punto critico, e aggiungendo un solo granellino può esserci una frana o una modificazione. Aggiungo io: in questo stato la pila iniziale non c’è più: FINE. Però ce n’è un’altra, che ha il suo equilibrio e che riceverà granelli dall’alto. Questo blog è quella pila.
E fra poco si ricomincia a buttare granelli di sabbia…
PS: Per l'immagine, ancora non ho trovato di meglio... per ora mi sembra abbastanza coerente con il personaggio
Inviato da: sallynight0
il 22/09/2009 alle 15:24
Inviato da: kristal.girl
il 26/08/2009 alle 23:43
Inviato da: Enrica_8
il 25/06/2009 alle 09:20
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