Creato da giulio.stilla il 21/04/2014
Un po' per celia, un po' per non morire...

Area personale

 
 

Archivio messaggi

 
 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

Cerca in questo Blog

 
  Trova
 

FACEBOOK

 
 
 

Ultime visite al Blog

 
rio33giulio.stillabrunagaglianoalessiamarcolinamagistri1aieiebraso_2015cicalagpsagredo58topobimbo.66mlr777Fanny_Wilmotgiovanni80_7Tony_058Elemento.Scostante
 

Chi può scrivere sul blog

 
Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

 

 
« La società degli apotiLara Marzia con la Madon... »

70° annivarsario della uccisione di Giovanni Gentile

Post n°7 pubblicato il 21 Aprile 2014 da giulio.stilla

http://www.ilgiornale.it/news/cultura/uccidere-giovanni-gentile-complotto-intellettuali-tradimento-1007775.html

70 anni orsono, il 15 aprile del 1944, veniva assassinato, sull'uscio della sua dimora, a Firenze, Giovanni Gentile, il filosofo che, insieme con Benedetto Croce, rese celebri, in tutto il mondo, i fasti del neoidealismo italiano. Un saggio di Luciano Mecacci, illustrato, recentemente, da un articolo di Marcello Venaziani, sostiene che l'uccisione del filosofo dell'attualismo fu ordita da un complotto di intellettuali comunisti. Per quanto mi riguarda, la tesi che sorregge l'impianto storiografico del suddetto saggio non mi sorprende affatto, perché l'assassinio di Giovanni Gentile fu opera del dogmatismo tipico del coerente ed intransigente intellettuale comunista, incapace di pensare dilaletticamente e certo di riporre la verità, la sua verità, nella costruzione della società futura anche mediante misfatti di ogni genere, cioè mediante il sopravvento della violenza sulle leggi dello Spirito. L'intellettuale comunista, in altri termini, è sempre motivato dal convincimento della priorità dell'oggetto sul soggetto, della natura sullo spirito, del fatalismo sulla libertà. L'intellettuale comunista è sempre persuaso di essere giustificato e riscaldato per la sua attività rivoluzionaria dal pallido Sole dell'Avvenire.
Questo stesso sole che impedisce, ancora oggi, a distanza di 70 anni dal giorno in cui fu ucciso Giovanni Gentile, - a certi Presidenti della Repubblica Italiana o ai Sigg. Sindaci delle Amministrazioni Civiche - di intitolare una strada urbana o una piazza al filosofo di Castelvetrano. E' un invito implicito che intendo rivolgere al Sindaco del mio paese a ricordarsi, con il prossimo ampliamento della toponomastica cittadina, di questa mia breve memoria, perché la verità, quella oggettiva, prima o poi, è definita dalla Storia, che non è mai giustiziera, ma sempre chiarificatrice e dispensiera delle responsabilità, nel bene e nel male, collettive o individuali che esse siano.

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/GiulioStilla/trackback.php?msg=12741063

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
giulio.stilla
giulio.stilla il 21/04/14 alle 21:33 via WEB
La conversazione sta degenerando, come al solito, nella polemica ormai stantia tra fascisti ed antifascisti. E questo per l'impulsività di Pietro Fino, un mio simpatico ex-alunno, che ha la colpa di non aver letto il Saggio di Mecacci, dal titolo "Uccidere Giovanni Gentile? Un complotto da intellettuali", né l'articolo di Marcello Veneziani. L'autore del Saggio, caro Pietro, sostiene che Giovanni Gantile non fu ucciso per il suo passato né per aver aderito alla Repubblica Sociale di Salò, ma per la sua visione del futuro politco in Italia, che andava prospettando una conciliazione, per altro impossibile, tra fascisti ed antifascisti. Conciliazione questa che " il gruppo di professori e intellettuali organici al PCI, vicini a Secchia, a Longo, Li Causi e Togliatti, rientrato un mese prima dell'uccisione di Gentile dall'URSS", non avrebbe mai potuto consentire, in quanto avrebbe vanificato il progetto della Rivoluzione Sovietica in Italia. Trascrivo per intero l'articolo di Marcello Venziani per esorcizzare i fantasmi dell'annosa polemica strumentale, sempre costruita ad arte, dai comunisti di tutte le stagioni. Sottolineo, invece, l'intenzione del mio intervento, che esulava dal becero terreno politico, ma voleva e vuole essere un invito a commemorare la grandezza della filosofia di Giovanni Gentile, quasi tutta meditata e pubblicata prima dell'avvento del fascismo. Questo non ha capito Pietro Fino.
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963