Creato da: deadlock999 il 01/10/2007
Uomo conosci te stesso, e conoscerai l'universo e gli Dei

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

I miei Blog Amici

Citazioni nei Blog Amici: 1
 

Ultime visite al Blog

MephistoXabraxzeder03deadlock999nostromo_doriajuveforever_2007Mimi1976stellaramseneka30DOLCESTREGA_76passionaleseduzionedea_guerrieraeurosbiego
 

Ultimi commenti

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

 
« FAR DURARE UN AMOREMessaggio #26 »

Papà vola!

Post n°25 pubblicato il 28 Dicembre 2007 da deadlock999

Ti ho già detto che l’unica cosa di cui abbiamo bisogno per
diventare buoni filosofi è la capacità di stupirci? Se non l’ho fatto prima, te
lo dico adesso: l’unica cosa di abbiamo
bisogno per diventare buoni filosofi è la capacità di stupirci.

Tutti i bambini piccoli ce l’hanno. E ci mancherebbe altro.
Dopo soli pochi mesi di vita cominciano a percepire una realtà nuova fiammante.
Eppure, a mano a mano che crescono, questa capacità di stupirsi sembra
attenuarsi. Quale può esserne il motivo? Conosci la risposta?
Allora: se un neonato potesse parlare, avrebbe sicuramente
molte cose da dire sullo strano mondo in cui è capitato. Tuttavia, anche se il
piccolo non può esprimersi a parole, indica tutto quello che gli sta intorno,
cercando al contempo di afferrare gli oggetti che si trovano nella stanza.
Quando comincia a parlare, può succedere che il bambino si
fermi di colpo e dica: “Bau, bau” ogni volta che vede un cane. Comincia ad
agitarsi nella carrozzina, muove freneticamente le braccia e ripete: “Bau, bau,
bau, bau!” Allora noi, che abbiamo qualche anno in più sulle spalle, ci
sentiamo forse un po’ a disagio per via del suo entusiasmo. “Ma sì, ma sì, è un
bau”, rispondiamo, ormai abituati al mondo. “Adesso però fai il bravo, su.” Non
proviamo la stessa eccitazione: abbiamo già visto un cane. Una scena del genere
può ripetersi centinaia di volte prima che il bimbo riesca a incrociare un cane
(o un elefante, o un ippopotamo) senza perdere il controllo. Tuttavia, molto
prima che il piccolo impari a parlare nonché a pensare in modo filosofico, il
mondo sarà diventato per lui un’abitudine.
Peccato!
Bisogna impedire che anche tu diventi una di quelle persone
che danno il mondo per scontato. Faremo un paio di esperimenti mentali.
Immagina di passeggiare in un bosco. All’improvviso, sul
sentiero davanti a te, vedi una navicella spaziale. Ne sta uscendo un minuscolo
marziano che comincia a fissarti…
Che cosa penseresti in una situazione del genere? Non
importa, fa lo stesso. Piuttosto, non ti è mai capitato di pensare a te stesso come a un marziano?
E’ assai improbabile che un giorno tu ti imbatta in una
creatura di un altro pianeta. In effetti, non sappiamo neanche se ci sia vita
su altri pianeti. Invece è possibile che tu ti imbatta in te stesso. Un giorno
ti fermi di colpo e pensi a te stesso in modo completamente nuovo. Magari può
succedere proprio mentre stai facendo una passeggiata nel bosco.
Sono una strana creatura, pensi, sono un animale misterioso…
E’ come se ti svegliassi da un sonno lunghissimo che dura da
anni, proprio come è successo alla Bella Addormentata nel Bosco. Chi sono Io?
Ti chiedi. Sai che stai vagando su un pianeta dell’universo. Ma che cos’è l’universo?
Se ti capita di pensare a te stesso in questo modo, hai
scoperto qualcosa di misterioso al pari del marziano di cui ti parlavo
poc’anzi. Non hai incontrato una creatura che viene dallo spazio, ma hai
guardato dentro di te e ti sei visto come una strana creatura.
Mi segui? Facciamo un altro esperimento mentale.
Immagina che, un mattino, mamma, papà e il piccolo di due,
tre anni siano seduti in cucina a fare colazione. A un certo punto la mamma si
alza e si gira verso il fornello: in quel preciso momento, sotto lo sguardo
attento del figlio, il papà spicca un volo fino al soffitto.
Quale pensi che sarà la reazione del piccolo? Forse punterà
il dito verso il padre, esclamando:”Papà vola!”
La meraviglia sarebbe grande, ma non troppo diversa da
quella che lui prova quando vede il padre usare un marchingegno assai
divertente per farsi la barba, arrampicarsi sul tetto per orientare l’antenna
della televisione o infilare la testa nel cofano della macchina per riuscirne
poi nero come la pece. Agli occhi del piccolo, insomma, papà fa sempre un
mucchio di cose strane e un piccolo volo sopra il tavolo della cucina non cambia
granchè.
Adesso tocca alla mamma. Ha sentito l’esclamazione del
figlio e si gira di scatto. Come pensi che possa reagire alla vista del marito
che svolazza sul tavolo?
Probabilmente lascerà cadere a terra il barattolo della
marmellata e si metterà a urlare dalla paura. Forse avrà addirittura bisogno
del medico anche dopo che papà sarà ridisceso sulla sedia. (Ha sempre detto che
papà deve imparare a comportarsi bene a tavola!)
Secondo te, perché la mamma e il figlio reagiscono in modo
così diverso?
Ha a che fare con l’ABITUDINE (ricordatelo!) La mamma ha
imparato che gli esseri umani non possono volare. Il figlio invece no: non è
ancora sicuro di ciò che sia possibile fare o non fare in questo mondo.
Tu che ne pensi del mondo? Credi che il mondo sia possibile? Anch’esso è sospeso nello spazio!
La cosa più triste è che, crescendo, noi non ci abituiamo
soltanto alla legge di gravità bensì al mondo così com’è. In altre parole,
perdiamo a poco a poco la capacità di stupirci per quello che il mondo ci
offre, ed è una perdita grave, alla quale i filosofi cercano di porre rimedio.
Nel nostro animo, noi intuiamo che la vita è un mistero. E questa è una
sensazione che abbiamo provato una volta, molto tempo prima che imparassimo a
pensarci.
Voglio fare una precisazione: anche se le domande
filosofiche riguardano tutti gli esseri umani, non tutti diventano filosofi.
Per motivi diversi, la maggior parte di loro è così presa dalle cose di tutti i
giorni che il pensare all’esistenza occupa l’ultimissimo posto (le persone
scivolano giù, giù, si sistemano ben bene e rimangono lì per tutta la vita).
Per i bambini, il mondo, con tutto ciò che offre, è qualcosa
di nuovo, di stupefacente. Non è così
per tutti gli adulti, la maggior parte dei quali percepisce il mondo come un
fatto ordinario.
I filosofi rappresentano una nobile eccezione. Un filosofo
non è mai riuscito ad abituarsi del tutto al mondo che, per lui, continua a
essere assurdo, si, enigmatico e misterioso. I filosofi e i bambini hanno in
comune questa importante capacità. Potremmo ben dire che un filosofo conserva
la pelle delicata di un bambino per tutta la vita.
Adesso devi scegliere. Sei Un bambino che non è ancora
riuscito ad “abituarsi al mondo”? O sei un filosofo che giura di non abituarsi
mai?
Se scuoti la resta e non ti senti né bambino né filosofo è
perché il mondo ti è diventato così familiare che non ti stupisce più. In
questo caso il pericolo è già in agguato. Non voglio che tu appartenga alla
categoria degli apatici e degli indifferenti. Voglio che tu viva la tua vita in
maniera consapevole.
Breve riassunto: un coniglio bianco viene estratto da un
cilindro vuoto. Dal momento che l’animale è molto grosso, ci vogliono miliardi
di anni per fare questo gioco di prestigio. Sulla punta dei suoi peli nascono i
bambini. In tal modo hanno la possibilità di stupirsi di questa incredibile
magia. Tuttavia, a mano amano che diventano vecchi, scivolano sempre più giù
nella pelliccia del coniglio e lì rimangono. Molti stanno così bene che non
osano più arrampicarsi nuovamente sui peli sottili. Solo i filosofi si
imbarcano in questo viaggio pericoloso alla ricerca dei confini ultimi della
lingua e dell’esistenza. Alcuni cadono, altri però si aggrappano con tutte le
loro forze ai peli del coniglio e gridano agli uomini che, comodamente
sistemati nella morbida pelliccia dell’animale, mangiano e bevono in assoluta
tranquillità.
“Signore e signori”, dicono i filosofi. “Siamo sospesi nel
vuoto!”
Ma agli esseri umani che vivono di sotto non importa nulla.
Anzi, prima commentano: “Uffa, che scocciatori”, poi continuano a ripetere le
stesse cose di prima: “Mi passi il sale?” “Come va oggi in Borsa?” “Quanto
costano i pomodori?” “Hai sentito che Carla Bruni si è fidanzata?”

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/Gunet/trackback.php?msg=3827216

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
Celine76
Celine76 il 15/01/08 alle 19:44 via WEB
Scrivi veramente bene...complimenti...
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963