Creato da hunkapi.genova il 30/01/2008
Associazione culturale per la divulgazione delle tradizioni degli indiani d'america















 

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

FACEBOOK

 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

giulianobertoldiluciapellegrino1987atunadiaantojettodolcerottywaki_pmariano1948simone.pizzeghellopernicelucad.sansoneneuromante57simonamontuoriilsorrisodivittoriohopelove10brrdnl
 

Ultimi commenti

Auguri per una serena e felice Pasqua...Kemper Boyd
Inviato da: Anonimo
il 23/03/2008 alle 11:04
 
Ti porgo i miei complimenti per questo tuo spazio web,...
Inviato da: P308
il 21/02/2008 alle 12:27
 
La mania dei muri imperversa, le cavallette statunitensi...
Inviato da: Anonimo
il 08/02/2008 alle 08:40
 
Ciao Bimbayoko, ci fa sempre molto piacere vederti! Serena...
Inviato da: hunkapi_genova
il 31/01/2008 alle 00:58
 
Grazie per aggiornarmi su queste importanti iniziative,vi...
Inviato da: Anonimo
il 30/01/2008 alle 21:59
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

« Duane Hollow Horn BearMovimenti Indiani di Resistenza »

John Trudell

Post n°125 pubblicato il 31 Gennaio 2008 da hunkapi.genova
 

Reduce del Vietnam, attivista dell'American Indian Movement, poeta e musicista, John Trudell è stato ed è un personaggio scomodo per l'America. Nonostante un passato fatto di lotte e di ferite (la più grande è stata la perdita della famiglia in un incendio sospetto), questo meticcio cresciuto in una riserva Sioux porta avanti un impegno che preferisce il sentiero della memoria, della spiritualità, della cultura. E ciò è una presenza fastidiosa per un sistema che ha cercato in tutti i modi di annientarne la persona e di oscurarne il messaggio.
Da anni John Trudell fa dischi di grande livello, musicale e sociale, senza il minimo accenno alla tragedia che l'ha colpito, ma con la coscienza chiara del proprio vissuto e della propria storia.
Col passar del tempo le cicatrici e la fierezza delle origini continuano a sedimentarsi nelle ballate di John Trudell, facendone una combinazione sempre più aspra di canti indigeni, ritmi tribali, strascichi di rock e di blues.
Tutte le canzoni sono venate da una profonda sofferenza, che non scade mai nella nostalgia: la voce di John Trudell è un parlato corroso dal tempo che tiene ancorate alla dura realtà anche le sfumature più armoniche della band.
La musica di John Trudell rimane una spina nel fianco a chi accomoda la cultura dei Nativi Americani con "L'ultimo dei Mohicani", con l'alcol, con le roulettes e con pietosi ricordi di un tempo che fu. E allo stesso tempo è diventata qualcosa di più: non cerca compassione o comprensione per la sorte di un popolo, ma si propone come un invito a chi ancora voglia vivere con diritto il proprio passaggio sulla Terra.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963