Creato da Honey983 il 12/01/2007
Pensieri, riflessioni, sogni, i momenti più dolci e amari della mia vita...
Sei libero dinanzi al sole del giorno, sei libero dinanzi alle stelle della notte; e sei libero quando non c'è sole, né luna, né stelle. Sei libero persino quando chiudi gli occhi su tutte le cose. Ma sei schiavo della persona che ami, perché l'ami, e sei schiavo della persona che ti ama, perché ti ama.

Kahlil Gibran

 

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Ho imparato

ho imparato...
che ignorare i fatti non cambia i fatti

ho imparato...
che quando vuoi vendicarti di qualcuno lasci solo che
quel qualcuno continui a farti del male

ho imparato...
che l'amore, non il tempo guarisce le ferite

ho imparato...
che il modo piu' facile per crescere come persona e‘
circondarmi di persone piu' intelligenti di me

ho imparato...
che ogni persona che conosci merita di essere salutata con un sorriso

ho imparato...
che quando serbi rancore e amarezza la felicita' va da un‘ altra parte

ho imparato...
che un sorriso e' un modo economico per migliorare il tuo aspetto

ho imparato...
che quando tuo figlio appena nato tiene il tuo dito nel suo piccolo pugno
ti ha agganciato per la vita

ho imparato...
che tutti vogliono vivere in cima alla montagna ma tutta la felicita'
e la crescita avvengono mentre la scali

ho imparato...
che e' meglio dare consigli solo in due circostanze quando sono richiesti
e quando ne dipende la vita.
 
 
 

 

 
« Quando il risveglio non ...La laurea - 2° tempo »

La laurea... 1° tempo

Post n°15 pubblicato il 08 Febbraio 2007 da Honey983


Quanto tempo ci vuole per raggiungere un obiettivo, un grande obiettivo della propria vita? A volte forse ci vuole una vita intera per ottenere qualcosa a cui si tiene, per raggiungere la vetta dei propri desideri. Negli ultimi anni ho pensato più volte che il mio primo vero obiettivo della mia vita doveva essere quello di laurearmi, di avere in mano quel che oggi forse non è altro che un misero pezzo di pergamena, quel titolo che mi potesse identificare, darmi un pò di valore, una possibilità in più per trovare un lavoro.

Non dimenticherò mai la giornata di ieri. In 3 anni ho sempre immaginato questo giorno, fantasticando su come avrei vissuto un'occasione così formale ma anche molto emozionante. 4 anni fa mi ero ritrovato insieme a mio padre alla laurea di mia sorella. Quel giorno era stata la prima volta che avevo messo piede dentro una università.
Quel giorno ero forse anche più teso e agitato io piuttosto che mia sorella. E quel giorno pensavo che mai ce l'avrei fatta ad affrontare una situazione del genere.
 

Nonostante siano passati ben 4 anni, la mia ansia e paura di dover parlare in pubblico, davanti ad una commissione, ma soprattutto davanti ad altra gente e con un microfono in mano in aggiunta, non è diminuita, anzi.

Per tutta la notte non sono riuscito a prendere sonno. Nella mia testa scorrevano in serie le parole del discorso che ormai da 2 giorni mi ripetevo di continuo. Nel mezzo poi, come dei flash improvvisi, vedevo l'immagine di me davanti alla commissione, la foto della proclamazione, degli applausi, di tutti i miei amici lì dietro di me che esultavano
festanti per me. Un'immagine perfetta di come poteva andare, fin troppo perfetta. La cosa era preoccupante. Di solito cerco di partire prevenuto in tutto, penso in negativo, così al massimo se poi le cose vanno bene la soddisfazione è maggiore. E' questo uno dei miei principali ideali di vita, bisogna sempre partire dal basso, per
arrivare in alto. Quella immagine troppo perfetta ero sicuro che sarebbe rimasta conservata solo nella mia fantasia. E' tutta una questione di scaramanzia.

Ore 7.30. Mi alzo dal letto, mi lavo e mi vesto. Jeans, camicia a righe e giacca nera. Un misto tra eleganza e casual, per andare sul sicuro. Mi ricordo che ero vestito più elegante alla festa di laurea della mia migliore amica 2 anni fa, in quel periodo ero abituato ad indossare il vestito completo per qualunque occasione un pò formale.

Ora 8. La mia ragazza mi invia un sms che è già davanti alla facoltà. Io intanto preparo tutto quello che devo portarmi, la macchina foto, le bottiglie di spumante e i dolci, il cd con la presentazione della tesi e le pagine del discorso.. fondamentali. Mia madre come al suo solito mi prepara una camomilla, nonostante sappia che tanto su di me non fa nessun effetto se non quello di riempirmi lo stomaco di acqua.. Saluto tutti e parto. Alle 8.30 arrivo in facoltà. E' vuota praticamente, ci sono solo i tecnici e gli assistenti che stanno preparando le aule, ma non vi è ancora nessuno, c'è solo la mia ragazza, che abbraccio al volo. La tensione nel frattempo è iniziata già a salire. Per fortuna che c'è lei... Passiamo mezz'ora a girare per i corridoi della facoltà, giusto per far passare il tempo. Alle 9 arriva in calca la gente. Genitori, parenti, amici di coloro che si devono laureare quella mattina. Ci hanno diviso in 3 gruppi da 5, sono il primo del secondo gruppo, quindi quasi in mezzo. Iniziano a discutere la tesi quelli del primo gruppo, tra cui vi sono anche una mia amica e un mio amico. Nel frattempo compaiono i miei amici, uno dopo l'altro. Sono agitato e in ansia, ma anche molto felice di vedere finalmente quasi tutti i miei amici insieme (è un'impresa!). Alle 10 finiscono quelli del primo gruppo. Proprio mentre arrivano anche mio padre, le mie sorelle e mio fratello. Tutti attorno a me, quasi tutte le persone a cui tengo di più. La mia ragazza accanto a me, mi tiene la giacca e cerca di tranquillizzarmi. Ma in poco tempo mi rendo conto di aver un vuoto, mi sembra di non ricordarmi più niente. So che questo succede quando l'ansia va a mille, però mi inizio a preoccupare. Certo fare un flop e scena muta il giorno della laurea sarebbe un disastro. Provo a dare una riletta veloce al discorso, ma i miei amici mi fregano i fogli di mano, non posso che assecondarli, d'altronde rileggere ormai mi aumenterebbe di più l'ansia. Dopo qualche minuto il mitico bidello, soprannominato da me Smigol in questi 3 anni (è uguale a lui!), mezzo gobbo e testa pelata (che strofino per portafortuna) ci chiama all'ingresso. Sono l'unico maschio del gruppo.. Nel mezzo di tutto il casino di gente intanto vedo sbucare dal fondo del corridoio Elisa e la nostra amica Manu, una delle mie migliori amiche. Mi vengono subito vicino per darmi l'in bocca al lupo, e abbraccio la mia amica con forza. Mi trasmette sempre una grande energia. E' arrivato il momento... Entriamo e subito mi siedo sulla sedia posta sul danzale davanti alla cattedra della commissione. Per un attimo la paragono alla sedia elettrica, l'ambiente non è dei più confortevoli. La preside subito mi saluta (è stata la mia coordinatrice del tirocio "finalmente ci siamo Andrea..") mentre il mio relatore, senza neanche farmi finire di sistemarmi incomincia a parlare.. Come da previsioni vuole farmi incasinare. Presenta la mia tesi, alludendo all'idea che avevamo in mente quando abbiamo deciso il titolo della tesi. In realtà fa allusioni distorte, cita "Cristo si è fermato ad Eboli" e la magia descritta da Mauss (non so se si scrive così), opere di cui invece in realtà non avevamo mai parlato. E il tutto non fa altro che aumentare la mia tensione. Tanto più quando arriva lì dove voleva arrivare.. "Ho poi un rimprovero da fargli, ma intanto facciamolo iniziare.." mi verrebbe quasi da dirgli grazie..

Prendo il microfono in mano e col mouse apro la presentazione in Power Point. In quel momento mi sento gli occhi di tutti addosso, davanti a me la commissione, dietro tutta la gente. Con un tono teso e quasi tremante cerco di mettere insieme le parole del mio discorso, ma a tratti sono abbastanza impacciato. Muovo il microfono da ogni parte, come fosse un giocattolo, e subito me lo fanno notare (guarda che costa...). Odio i microfoni! Nonostante tutto riesco a portare avanti la mia argomentazione: l'introduzione sul pensiero magico, la scaramanzia, la superstizione, i maghi... Fino ad arrivare a parlare di tarocchi e di psicomagia. Al che cerco di non incrociare lo sguardo di alcuni professori (quelli che ho soprannominato gli scienzati, che per sfiga mi sono capitati in commissione e che sono assolutamente contrari a qualunque tema attinente alla magia), ma nonostante ciò noto con imbarazzo che mi stanno guardando quasi con sdegno e criticità.. Verso la fine del mio discorso vengo poi interrotto dalla preside, che mi chiede di passare alle conclusioni. Per concludere in bellezza butto lì le mie 2 provocazione: la prima per il fatto che la scienza secondo me generalizza troppo riguardo ai maghi, e la seconda, ancora più forte, perchè mi arrischio a fare un paragone tra la psicomagia e la psicoanalisi. La preside chiede ai professori se hanno domande da pormi, i quali con facce sconcertate, si limitano a dire "ne avremmo parecchie, ma sorvoliamo che è meglio.." E così lascio al relatore la parte finale, l'attacco perchè secondo lui la mia tesi argomentava poco
la magia (e per fortuna), di sicuro penso che se andavo ancora più nello specifico mi avrebbero appeso al rogo. Mi alzo e mi siedo vicino agli altri laureandi, piuttosto sconsolato e deluso... continua...

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Commenti al Post:
Fiocco_J87
Fiocco_J87 il 08/02/07 alle 16:50 via WEB
complimentoni!!! lo apriamo sto spumante?!?! però sono proprio animali sti prof... uno è giunto al traguardo, e continuano a rompere, rompere, rompere... una curiosità: ma quanti fratelli hai?
 
 
Honey983
Honey983 il 11/02/07 alle 22:15 via WEB
grazie Fiocco.. In effetti sti prof non sanno neanche loro cosa vogliono :-) Ho 3 sorelle e un fratello, siamo una famiglia numerosa! ciao!
 
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