DUE MONDI

Personal Diary

 

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NON ADARTENE VIA......

Non andartene via 
Neanche solo un istante
Da solo un instante
Morirei senza te 

 
 

ANCHE PER TE....

Anche per te vorrei morire ed io morir non so
anche per te darei qualcosa che non ho
e così, e così, e così
io resto qui
a darle i miei pensieri,
a darle quel che ieri
avrei affidato al vento cercando di raggiungere chi...
al vento avrebbe detto sì....

Lucio Battisti

 

RICORDATI DI ME

Ricordati di me
quando ridi   immagine quando sei da sola
fidati di me  
questa vita e questo tempo volaimmagine

Antonello Venditti

 

CARNEVALE

Per ognuno di Noi c'è una maschera
se nasconde un sorriso o una lacrima
  io non lo dico ma lo so  

Riccardo Cocciante
   

 

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IO E TE...DUE MONDI IN UNO

E' una vela,immagine una vela la mia mente
prua verso l'altra gente
vento magica corrente
quanto Amore...immagine

Lucio Battisti

 

DECISAMENTE TU....

...e adesso scendi dal piedistallo
perché sei vetro non sei cristallo
e adesso basta  col tuo veleno
perché sei niente forse di meno... 

Riccardo Cocciante

 

RESTA CON ME........

Resta con me con i miei occhi così disperati,
arrossati da troppi uragani
da troppo vino       e da troppi amori
senza speranza senza mai domani 
             Resta con me a spiare cosa fa il rumore
quando il silenzio    lo scaccia lontano
e resta solo il tempo per l'amore,
l'amore stretto qui nella mia mano    

   Riccardo Cocciante

 

 

se tu mi dimentichi-neruda

Post n°1061 pubblicato il 17 Dicembre 2009 da Ramses1961
Foto di Ramses1961

        bellissima...............quello che sento dentro di me è questo......se tu ti dimenticherai, la mia vita sarà solo una routine senza emozione o sentimento........sarà vita ma non so.....certamente meno avvolgente  e profondamente vissuta, lontano da TE...............

  "Riflessioni"  di  mauro

 
 
 

Antonello Venditti - Regali di Natale

Post n°1060 pubblicato il 08 Dicembre 2009 da Ramses1961
Foto di Ramses1961

    SEMPRE SEMPRE RESTERAI NELLA MIA MENTE....SEMPRE......SEMPRE TU SEI IL MIO REGALO E SEMPRE SEMPRE

   "Riflessioni"  di  mauro

 
 
 

adriano celentano

Post n°1059 pubblicato il 08 Dicembre 2009 da Ramses1961
Foto di Ramses1961

      

DEDICATO ALLA ROMA e a tutte quelle persone o cose che amo particolarmente nella mia vita...............

   "Esternazioni"  di  mauro

 
 
 

Il derby romano ai giallorossi

Post n°1057 pubblicato il 08 Dicembre 2009 da Ramses1961
Foto di Ramses1961

  Ci voleva proprio questa vittoria, dopo unapartnza catastrofica inquesto Campionato. La vittoria nella Stracittadina romana significa tanto per la Magica, sia a livello di classifica che a livello psicologico. Infatti, la Roma sta pian pianino ritrovando se stessa, nel gioco e nella autoconsapevolezza delle proprie risorse tecniche, fisiche e nervose. Anche se nel Derby, a livello di gioco puro, è da ammettere che la Lazio è stata leggermente superiore, meno nervosa e contratta e, quindi, più audace. Ma il Derby è questo, sia per i cuori giallorossi che per quelli biancazzurri. A decidere la sorte di un Derby, basta veramente poco.....un'azione, un errore sia arbitrale o tecnico di gioco, uno sbaglio comportamentale....e tutto cambia per magia. E' inutile ricordare i trascorsi stacittadini che, in questa maniera, alla fine sono andati a favore dei cugini biancocelesti....nessuno ammetterà mai questo, nè dall'una che dall'altra parte, e anche questo è....Derby! Comunque, quello del 6 dicembre 2009, va alla Roma......si attenderà il prossimo per scrivere altre pagine su questo fenomeno sportivo e sociale che è la Stracittadina di Roma. Per adesso, noi tifosi lupini ci teniamo stretto il risultato e ci godiamo il momento favorevole della nostra squadra, senza montarci la testa o senza false illusioni....pian pianino, solo così con umiltà e sagacia, potremo continuare a rincorrere i piani alti della classifica per un futuro migliore per il prossimo anno.
Comunque, FORZA ROMA....sempre e comunque vada......

    " Esternazioni"  di  mauro

 
 
 

"Non vivo senza te"........ di VASCO ROSSI

Post n°1056 pubblicato il 07 Novembre 2009 da Ramses1961
Foto di Ramses1961

.......... e già............ e proprio così.......
non lo voglio proprio accettare ma è così.....

 
 
 

vieni qui . Vasco Rossi

Post n°1055 pubblicato il 07 Novembre 2009 da Ramses1961
Foto di Ramses1961

 Si, vieni qui la vita non si  ferma......... guardami, non potrai mai trovare un altro come me........vieni qui.........perchè non me lo dici quello che vuoi da me..........

 
 
 

Record e fatica: magia Mennea quando Bolt era un bianco

Post n°1054 pubblicato il 09 Settembre 2009 da Ramses1961
Foto di Ramses1961

Trent'anni fa a Città del Messico il record dei 200. Pioggia, altitudine, niente tabelloni: "Capii dalle voci. Nessuno faticherà più come me. Mi allenavo a Natale, mangiavo i resti dei banchetti nuziali"
di EMANUELA AUDISIO

ROMA - I due si guardarono. Il più giovane aveva ventisette anni. Dovevano lasciarsi, separarsi, dirsi le ultime cose. C'è un punto della vita in cui devi per forza correre da solo, anche se guardi allo stesso orizzonte. Si sarebbero di nuovo incontrati, ma dopo, alla fine della curva. Sentivano di essere sull'orlo di qualcosa, l'aria era elettrica. "Questa è la volta buona", disse il giovane. L'altro, l'allenatore, si meravigliò: non l'aveva mai sentito così sicuro. "Dagli dentro", rispose. Sopra avevano il cielo di Città del Messico, 2.248 metri sul livello del mare.
Universiadi, 12 settembre 1979, ore 15.15. Il ragazzo andò ai blocchi, corsia numero 4. "E il vento suona la sua armonica, che voglia di piangere ho". Messico e nuvole, meglio non pensarci. Cominciò a piovere. Gocce leggere, fitte, dolci. Il ragazzo guardò la pista, era liscia e consumata. Gli seccava che nei giorni precedenti fosse comparsa la scritta Petro Menea, il suo nome storpiato, senza la i e una n, come la nazionalità, francese. Aveva tirato molto nelle tre prove precedenti, aspettare l'ultimo turno era un rischio. Si convinse o almeno ci provò: "Il mio punto di riferimento saranno le voci. Quando arriverò, ascolterò, e saprò". Il ragazzo partì con una fretta perfetta. 1.8 metri di vento a favore. C'è sempre una magia nello scappare verso qualcosa. Corse come non aveva mai fatto in vita sua e superò il mondo. Si lasciò dietro l'infanzia, i complessi, i torti, il suo sud.
Ci sono curve che ti restringono, sbandi, diventi piccolo, mentre ai lati i muri crescono. Dove entri bambino e esci vecchio. E altre: dove sbuchi nella felicità. Pietro Paolo Mennea di Barletta corse la sua curva: senza perdere velocità, con la spalla sinistra più bassa, remò per contenere la sbandata. Il professor Carlo Vittori, suo allenatore, notò che i muscoli del viso non erano contratti. Faticava come una bestia invece il polacco Leszek Dunecki. Gli avevano detto di fare la gara sul ragazzo italiano, di stargli dietro. Ma dov'era? Laggiù, sei metri più avanti, in un altro secolo, già arrivato. 19''72, record del mondo, nei 200 metri. "Il pubblico urlò. Io capii, ma non ero sicuro. Non c'erano tabelloni elettrici, allora. Mi girai. L'unico cronometro era alla partenza. Guardai le cifre, forse che avevano sbagliato anno? Eravamo nel '79 non nel '72, poi mi vennero tutti addosso, ci fu una grande confusione".
Quel giorno l'Italia scoprì un altro Coppi. Veniva dal meridione, era magro, un po' storto, molto contorto. Figlio di un sarto. Suo padre tagliava abiti, lui si cucì l'atletica addosso. Corse i primi cento in 10''34 e i secondi in 9''38. Una progressione strepitosa: dai 100 ai 150 metri alla velocità di 40 chilometri orari. Quell'anno l'Italia capì che correre alla Mennea era una scienza. Il professor Vittori studiava la formula, Pietro Paolo la realizzava. Trent'anni dopo un record così neorealista, made in Italy, non sembra più possibile. Mennea che ha scritto un libro "19"72. Il record di un altro tempo", ne è sicuro: "Noi abbiamo indicato una strada che ora tutti hanno abbandonato. Forse c'è ancora qualcuno che conosce la misura della fatica, ma è diversa, non sarà mai quella nostra. Su 365 giorni l'anno, tutti di allenamento, ne saltavo solo 15. A casa mia, a Barletta, tornavo solo tre volte. Per il resto, sempre a Formia, mattina e pomeriggio, anche a Natale e Pasqua. Alla sera mangiavo come un matto, ma niente alcolici e cibo piccante. Stavo in un albergo che ospitava ricevimenti nuziali, a me andavano i resti, era una pacchia: antipasti, primi, secondi, contorni, frutta, dolci. Ero abituato bene, con mia madre che mi preparava la pasta al forno alle tre di pomeriggio. Non sono mai stato male di stomaco e a livello muscolare in 20 di attività non mi sono mai strappato. Quelli che si allenavano con me, non reggevano il ritmo, se ne andavano dopo un anno, sfatti. Quando Vittori nei convegni mostrava il programma di lavoro gli chiedevano: ma chi ha fatto queste cose è ancora vivo?".
Ci sono record che non sfondano solo il tempo, ma che bucano anni. "Nessuno mi dava credito, quel primato sembrava destinato a cadere in fretta. Infatti è durato 17 anni. Dal '79 al '96, al 19''66 di Michael Johnson. C'è un destino nei numeri: corsi sulla stessa pista dove Tommie Smith nel '68 aveva stabilito il mondiale con 19''83. Undici anni prima. E io migliorai quel tempo di 11 centesimi. Come anche Bolt a Berlino. Ero in forma, affrontavo tutti, battevo gli americani. Incontrai Muhammad Ali a Las Vegas. Mi presentarono come l'uomo più veloce del mondo. Lui mi squadrò sorpreso: 'Ma tu sei bianco'. Sì, gli risposi, ma sono nero dentro". Nessun bianco da quel '79 ha più corso una curva così perfetta. E oggi dietro a Bolt e al suo 19"19 Pietro Paolo Mennea sarebbe secondo, medaglia d'argento. Ci sono curve che proprio non si raddrizzano mai.

(8 settembre 2009)

 
 
 

Il Cacciatore di Aquiloni di Hosseini Khaled

Post n°1053 pubblicato il 06 Settembre 2009 da Ramses1961
Foto di Ramses1961

Da pochi giorni ho terminato di leggere questo bellissimo bestseller e ne sono rimasto entusiasta. Oltre a dipingere la situazione storica e sociale dell'Afghanistan degli ultimi 40 anni, l'autore riesce contemporaneamente a far vivere nel lettore la vita di tutti giorni di un uomo qualunque in quella realtà difficile, con i suoi problemi e le sue relaziono interpersonali con la sua famiglia e i suoi amici. E tutto questo con una prosa sintetica, pulita, quasi fanciullesca che porta a pensare ad una necessaria maturazione da parte dell'autore nello scrivere, ma che, invece, rende lo stile unico e gradito, alla portata di chiunque voglia leggerlo. Così ne nasce un libro profondo ma non pesante, agile e non complesso, che, con sfumature romantiche di stile sopraffino, si pone come un vero e proprio libro alla portata di tutti. I temi portanti sono essenzialmente due: l'Amore per la propria terra e la propria famiglia e l'amicizia tra due bambini, che la realtà afghana vorrebbe diversi ma che l'amore lìuno per l'altro rende indissolubile e destinato a non finire mai. L'aquilone ne rappresenta il simbolo, che a terra ha una forma e un destino ma che nel cielo diventa vivo e magico con i suoi colori e la sua libertà di movimento data dal capriccio gaio del vento. E tutta la struttura del libri ruota intorno ad esso, fino a diventarne l'inizio e quindi la fine. Le emozioni che ne scaturiscono sono dolci ed amare allo stesso tempo, ma sicuramente indelebili e profonde.
La prima riflessione che mi è venuta in mente di fronte all'ultima parola dell'ultima pagina è stata questa: il saper scrivere è veramente una forma di magia. Forse l'unica cosa che ha il potere di trasmettere qualcosa all'altro, senza alcuna limitazione di cultura o tradizione. Voglio dire che da qualunque mondo culturale provenga, il buon autore è quello che riesce a fare della sua opera un ponte di collegamento con le menti e i cuori della gente. trasmettendp esperienze e riflessioni e riuscendo a far nascere nel cuore di chi legge emozioni forti e genuine. Allora egli avrà raggiunto lo scopo del suo narrare.
Per questi motivi, esorto tutti a leggere questo libro. Sono sicuro che alla fine del romanzo ne usciranni sicuramente più sereni e più ricchi dentro.

    " Riflessioni" di mauro 

 
 
 

E don Sturzo diede vita al Partito Popolare

Post n°1052 pubblicato il 02 Settembre 2009 da Ramses1961
Foto di Ramses1961

La sagoma massiccia del Pantheon è come se la nascondesse. Ma la targa, non particolarmente visibile, issata sulle mura scolorite dell'hotel Santa Chiara, alle spalle del tempio dedicato dai pragmatici romani ad ogni possibile divinità, documenta un momento fondamentale della vita politica italiana. In quell'albergo, il 18 gennaio 1919, don Luigi Sturzo dava vita al Partito Popolare italiano. Atto che segna l'ingresso ufficiale dei cattolici nella vita politica del paese. Fino al 1913 il Vaticano aveva tenuto il broncio allo stato unitarrio e imposto ai cattolici di tenersi alla larga dalla politica. Quell'anno, con la mediazione diplomatica del marchese Ottorino Gentiloni, la Santa Sede aveva fatto una prima concessione. Anche perchè i socialisti guadagnavano terreno e voti, e l'idea di un governo tendente al rosso faceva tremare vene e polsi al pontefice, che decise di venire a più miti consigli. Finita la guerra, con lItalia nominalmente vittoriosa ma con le ossa alquanto a pezzi, nacque il partito, per opporre all'avanzata socialista una coerente azione sociale dei cattolici. Purtroppo l'Italia in quegli anni stava per consegnarsi al fascismo e al suo caporione. Questi, complice il re fellone, cancellò ben presto ogni forma di democrazia, e quindi il giovane partito, Che nel dopoguerra sarebbe rinato come Democrazia Cristiana. Folle di turisti si accalcano nelle strade intorno per estasiarsi a comando davanti al monumento. Nessuno butta un occhio alla targa. Che sta lì isolata, impolverata. Mesta.

Articolo di Giovanni Capecelatro, tratto da E-Polis di Roma del 1 settembre 2009

 
 
 

Fabrizio De Andre' Il Pescatore

Post n°1051 pubblicato il 30 Giugno 2009 da Ramses1961

  FABER FABER e ancora FABER..........

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: Ramses1961
Data di creazione: 03/01/2005
 

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E VORREI VIVERE CON TE

Io sono da bosco e da riviera
e vorrei vivere con Te   
in una dimensione un pò più vera
che si menifesterà da se
       senza paure e senza regole
seguendo il vento come nuvole 
per sempre ormai incontaminabili

   Riccardo Cocciante

 

PER LEI

io me ne andro' ai limiti dell'impossibile per lei
per lei superero' me stesso e mi trasformero' se vuole
saremo indivisibili estremi indispensabili  

   Riccardo Cocciante 

 

IMAGINE

You may say I'm a dreamer
But I'm not the only one
I hope someday you'll join us
And the world will be as one

John Lennon
 

 

SENZA DI TE

Senza te, io senza te
solo continuerò  e dormirò
mi sveglierò, camminerò
lavorerò, qualche cosa farò
qualche cosa farò, si, qualche cosa farò
qualche cosa di sicuro io farò: piangerò
si, io piangerò  

Lucio Battisti 

 

LA MIA LUCE

A te che sei il mio presente
a te la mia mente 
e come uccelli leggeri
fuggon tutti i miei pensieri
per lasciar solo posto al suo viso
che come un sole rosso acceso
arde per me  

Lucio Battisti

 

QUANDO SI VUOLE BENE......

Quando si vuole bene,  bene veramente
non si è più banali, non si è più comuni
e anche una parola, se soltanto mia
sfiora le tue labbra e diventa poesia...

Riccardo Cocciante

 

ANCORA.....

....e anche se incontrassi un angelo direi
....non mi fai volare in alto quanto Lei!...
     no....non mi fai volare in alto.....ancora!

 Eduardo De Crescenzo

 

I SOGNI....

Le stelle stanno in cielo
e i Sogni....non lo so  
So solo che son pochi....
quelli che s'avverano.....

          

Vasco Rossi
 

 

IL NOSTRO CARO ANGELO

   immagine  ...lui dorme nei cespugli in fondo agli alberi ma schiavo non sarà mai...  immagine   

Lucio Battisti                   

 

STAI CON ME...

Stai con me oppure no
    soltanto un attimo ti prego
ci stai per essere ancora mia
oppure ci stai per non andare via

Vasco Rossi

 

BELLA

mentre tu mentivi
e mi dicevi che
ancora più di prima
tu amavi me
prima che io capissi
e riscegliessi Te....
              eri bella...
comunque bella

Lucio Battisti

 
 

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