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Un blog creato da valeriaflorisblog il 06/05/2008

Impresa e Lavoro

Pensieri e riflessioni sul mondo del lavoro e dell'impresa. Il ruolo che dovrebbe assumere una politica eticamente corretta.

 
 

IL LIBRO DEL MESE

"Quando gli uomini malvagi congiurano, gli uomini buoni devono pianificare. Quando gli uomini malvagi bruciano e bombardano, gli uomini buoni devono costruire e tenere assieme. Quando gli uomini malvagi usano ignobili parole d'odio, gli uomini buoni devono pronunciarsi in modo esplicito per la gloria dell'amore. Quando gli uomini malvagi cercano di perpetuare l'ingiusto status quo, gli uomini buoni devono cercare di realizzare un vero ordine di giustizia."(p. 51)

 

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BUON NATALE

 

mio caro igulim

grazie per questo bell'albero

ricco di doni speciali :O)

 

PREMIO MUCCA PAZZA

Grazieeee fraama :O)

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 a proporre nuovi quesiti

e trovare nuove soluzioni creative!!!

 

AMIGA ESPECIAL 100%

alkemy72  - zeroassoluto57_2008 - ofelia770

grazie di cuore :O)

 
 

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Il Premio Dardos riconosce i valori che ogni blogger
dimostra ogni giorno nel suo impegno a trasmettere
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mostrando la sua creatività in ogni cosa che fa.

grazie ofelia770 ...mi lasci senza parole... :O)

 

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ricevuto da principe69_9 ... sempre presenti... :o)

 e da zeroassoluto57_2008

 

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grazie alkemy72 per questo graditissimo premio :O)

 

COPPA DELL'AMICIZIA

Grazie zeroassoluto57_2008

sono onorata di ricevere questa coppa :)

 

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Un grazie speciale a Strega74_1

e zeroassoluto57_2008

per essere sempre con me :)

 

STELLE DELL'AMICIZIA

Grazie :) zeroassoluto57_2008

per queste coloratissime "Stelle dell'Amicizia"

 

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Questa Coccinella dell'Amicizia mi è stata donata dal Caro Amico

Cicobyzagor

 

BRILLANTE WEBLOG

Ricevo con gratitudine questo premio da

principe69_9

 

PREMIO BRILLANTE WEBLOG

Grazie :O) gringostrike e zeroassoluto57_2008per questo graditissimo Premio :o)

 

PREMIO ARTE PONTO VIDA

Premio ...

è con gioia che ricevo questo premio dal caro amico principe69_9 autore del Blog "Le ragioni del mare"

e dalla cara amica lunetta08 autrice del Blog "IncantoSospeso"

 

RICONOSCIMENTO D'AMICIZIA

da parte di principe69_9 che ringrazio di cuore!!!

 

 

« Se 60 vi sembran poche...Servo o padrone? »

Vita da "call center"

Post n°20 pubblicato il 08 Luglio 2008 da valeriaflorisblog
 

Sentiamo ogni giorno le infinite lamentele e la disperazione da parte di chi lavora nei call center: sottopagati, o ancora peggio, pagati a cottimo solo se raggiungono gli obiettivi imposti dall’azienda; sottoposti a stretto controllo da parte dei team leader; pause minime per ristorarsi; ritmi lavorativi “da herpes”; richieste al limite della legalità (ed oltre) … e se volete continuo l’elencazione …    

Quasi sempre questi obiettivi risultano irraggiungibili dopo la prima settimana, al più tardi dopo la seconda e vengono remunerati con pochi euro a contratto concluso.

Ricordo la frustrazione, qualche anno fa, di un’amica, Sabrina O., che necessitava di soldi per potersi pagare una stanza in affitto, la benzina per l’auto, il mangiare ed il vestire. Pizza fuori neppure a parlarne, abiti modesti ed i più nuovi avevano almeno tre anni. Paradosso dei paradossi: riceveva persino un aiuto dalla famiglia.

Nonostante tutto le spese per sopravvivere erano talmente alte che oltre ad una borsa di studio di circa 800 euro (che arrivavano sempre in ritardo di mesi), accettò di lavorare per una nota società internazionale di telefonia, giusto per arrotondare…

Il “turn over”, ovvero il riciclo di personale che andava e veniva, era altissimo: ogni due settimane via il vecchio ed avanti il nuovo. E fu proprio due settimane il tempo di resistenza della mia amica alle folli richieste dei suoi datori di lavoro.

Era stata persino brava a piazzare contratti, ma ad un certo punto le venne chiesto di vendere ad ignari acquirenti prodotti di cui i poveretti non avrebbero saputo che farne. La parola d’ordine era “VENDERE AD OGNI COSTO!!!”.

A quel punto la mia amica si rifiutò di continuare e trovò difficile dopo la prima settimana riuscire a “piazzare” un prodotto oramai inflazionato. L’unico modo sarebbe stato quello di sfruttare la politica dell’inganno. Lei rifiutò!

Ma quanti sono gli operatori di call center che giustificano il loro operato disonesto (ad esempio accettano di falsificare sottoscrizioni per raggiungere l’obiettivo aziendale e farsi pagare) con la necessità di lavorare?

Una corretta politica del lavoro inizia prima di tutto dalla nostra etica personale e professionale. Se accettiamo compromessi di tal genere non possiamo poi certo pretendere di ricevere in cambio delle politiche del lavoro favorevoli.

Iniziamo con il dire no a certe prassi aziendali corrotte, a rifiutare di lavorare per aziende che non desiderano offrire servizi apprezzabili ma sfruttare la buona fede dei loro clienti/utenti.

Ricordiamoci che la politica siamo noi ed il nostro agire.

Valeria

Commenti al Post:
marcellomurtas
marcellomurtas il 09/07/08 alle 08:17 via WEB
Ciao Vale, quello che dici è tutto vero purtroppo anche se mi lascia dubbioso il tuo ragionamento ultimo. tu parli di correttezza prima di tutto del dipendente, e sicuramente questa è importante io invece sono convinto che prima di tutto deve essere corretto il padrone per dare il buon esempio, perchè ci sia alla fine un coinvolgimento totale e una politica votata a non fregare il prossimo.
 
 
valeriaflorisblog
valeriaflorisblog il 09/07/08 alle 08:41 via WEB
Caro Marcello, sono convinta che il buon esempio debba venire da ciascuno di noi senza distinzioni tra chi intraprende e chi lavora da "dipendente". L'etica dell'uno non esclude quella dell'altro. Francamente il concetto di "padronanza" lo trovo ancorato al passato delle lotte operaie che oggi risulterebbero anacronistiche. I tavoli di discussione e le proteste civili, oggi, per nostra fortuna, e grazie anche alle lotte operaie industriali e post industriali dei nostri padri e delle nostre madri, riescono ad ottenere più degli scontri corpo a corpo. Valeria
 
marcellomurtas
marcellomurtas il 09/07/08 alle 08:59 via WEB
quali tavoli di discussione e quali proteste civili Vale ? i sindacati praticamente non esistono più e sono al servizio del padrone. molto di quello che si è guadagnato negli anni '70 oggi si è perso compreso il potere d'acquisto dei lavoratori. in fin dei conti i contratti li decide il padrone mentre i sindacati si calano le braghe e obbediscono. questa è la mia realtà da metalmeccanico.
 
 
pal_jazz
pal_jazz il 10/07/08 alle 17:33 via WEB
Scusate se mi intrometto, volevo lasciare ancora una testimonianza circa l'opera svolta dai sindacati. Nell'azienda dove lavoro io, l'anno scorso, hanno lasciato a casa metà degli operai in mobilità. Il sindacalista, in accordo con i rappresentanti sindacali all'interno dell'azienda, quindi facenti parte del corpo operaio, hanno "finto" di comune accordo che il numero da lasciare a casa fosse più elevato, per "fingere" una presunta contrattazione e davanti ai superstiti farsi lodare per il bel lavoro svolto (pagato in nero dai titolari della ditta) E vissero tutti felici & contenti...
 
 
gattolud
gattolud il 10/07/08 alle 21:17 via WEB
Haimè, Marcello ha ragione. I sindacati (quelli veri), non esistono più. Anch'io, tutti i miei colleghi lo possono confermare. Chi invece gli difende ancora sono alcune categorie di "lavoratori" ed "imprenditori" che in diversi modi sono "vicini" al sindacato di turno e lo usano a loro benificio. Per quanto concerne il Tuo messaggio Vale, non credo ci sia bisogno di commentare. Purtroppo è la triste realtà, la grande necessità di denaro (parlo di denaro perchè per la moltitudine dei giovani è questa la molla),spinge oltre i limiti pseudo imprenditori spregiudicati e lavoratori. Buona serata
 
pal_jazz
pal_jazz il 09/07/08 alle 11:32 via WEB
Sono poche le persone che lavorano con coscienza ma non mi sento nemmeno di prendermela con le altre, magari sono persone disperate che hanno realmente bisogno di denaro per sopravvivere ..Io ho lavorato molti anni fa per una finanziaria e lì il raggiro delle persone era all'ordine del giorno. Ero una semplice impiegata, non una funzionaria addetta ai contratti ma ugualmente il vedere persone disperate arrivare lì con la speranza di uscirne con qualcosa in tasca era per me devastante. Una volta litigai con uno di questi funzionari perchè stava facendo un finanziamento o, come dicevano in gergo ironico "una pratica", alla zia di un altro ragazzo che lavorava con noi. Lo misi di fronte alle sue responsabilità, all'evidenza che un domani questa donna se la sarebbe presa con il nipote..e sai cosa mi rispose? Tanto quella ha bisogno di soldi, che la freghi io o un altro è indifferente..tanto vale che lo faccia io, almeno mi becco le provvigioni. Comprendi?
 
 
valeriaflorisblog
valeriaflorisblog il 09/07/08 alle 13:06 via WEB
Cara pal... eccome se comprendo... Sono del parere che tu abbia agito con professionalità etica. In fondo è proprio ciò che sostengo: non rimaniamo all'angolo! Facciamo sentire le nostre voci! Senza giudicare o prendercela col prossimo, ma dichiarando apertamente la nostra posizione. Su un punto dissento: la disperazione come giustificazione. Conosco molte persone, con titoli e non, che volutamente hanno preferito tenersi a distanza da imprese disoneste e si sono rotte la schiena facendo le pulizie in casa d'altri o negli uffici. Si tratta di scegliere, ed anche quando abbiamo necessità, possiamo ancora scegliere se delinquere o meno. Valeria
 
Foras4x4
Foras4x4 il 11/07/08 alle 19:12 via WEB
Non comprendo questa storia del "padrone". Il titolare di un'azienda è una persona che può essere più o meno onesta che comunque mette a rischio i propri capitali. Si può scegliere di lavorare o meno con tali aziende ma non ci si può nascondere dal fatto che se agiamo in modo disonesto dipende solo ed esclusivamente dal lavoratore. Parlo per esperienza diretta ed ho scelto per tre volte di non lavorare per gente disonesta. Ora lavoro in società con mio fratello e vi assicuro che anche fra i clienti c'è l'onesto ed il disonesto e che non c'è nessuna legge reale che obblighi il cliente ad ottemperare ad i suoi obblighi! E' una questione di scelte.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 25/07/08 alle 12:26 via WEB
ciao vale, ciò che dici in merito al call center è tutto vero. Io faccio parte di questa realtà da circa 2 anni ...attualmente ho un contratto a tempo indeterminato che mi è costato non pochi sacrifici . Ho assistito personalmente a vere e proprie vessazioni, difficili da digerire. A volte mi chiedo perchè perdo tempo in questo modo e spreco la mia intelligenza al servizio di tali politiche...forse perchè nella realtà cagliaritana (e non solo)il raggiungimento di un contratto come il mio è un miraggio...ma lasciatemi dire che tutto questo è una tristezza!!!
 
PXlab
PXlab il 25/08/08 alle 17:29 via WEB
io ho lavorato in un call center tempo fa... 100 150 telefonate al giorno... zero contratti erano zero incasso... la pubblicità vocale alla compagnia telefonica non viene remunerata... però la fatica di ripetere per ore la stessa frase io ce la mettevo... inoltre io sono contrario a chi mi telefona in casa per propormi affari di discutibile utilità (l'obiettivo è fare il contratto non soddisfare il cliente che avrà la linea usufruibile se è veramente fortunato), quindi andai contro la mia etica... telefonavo con poca convinzione perchè sapevo di disturbare nella maggior parte dei casi... e infatti le lamentele erano numerose... mi sono adattato al sistema perchè per vivere devo mangiare pure io, me ne andai nel giro di qualche settimana... con un guadagno ridicolo ottenuto da 3 contratti... fu una esperienza utile quanto disastrosa... mi confermò che è assurdo vivere in un sistema mondiale basato sull'economia... tutti dobbiamo guadagnare per vivere e nessuno ha piacere di tirare fuori quattrini... è assurdo... è un controsenso... il sistema economico anrebbe eliminato... non ha senso parlare di amicizia in un mondo basato sul denaro... io credo nell'amicizia
 
patanella2006
patanella2006 il 16/09/08 alle 09:55 via WEB
scommetto che era telecom!! se solo non si ostinassero a inviare i router adsl alle vecchiette che non ne fanno richiesta e piuttosto si impegnassero a coprire le zone ancora in ombra dal segnale adsl, avrebbero molti più clienti soddisfatti!
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 21/09/08 alle 10:49 via WEB
Qualche tempo fa ho lavorato anch'io in un call center per circa un anno:l'esperienza più deprimente ed inutile della ma vita. Piuttosto andrei a raccogliere pomodori e non esagero! E' solo un modo per fregare la gente e io non sono brava a farlo e mi vergognavo più di una ladra! Inoltre spesso vieni insultato dalla gente che chiami:anche a me dà fastidio ricevere decine di telefonate al giorno, sia a casa che in ufficio, ma cerco cmq di trattare con rispetto chi lavora! Devo dire che avevo diverse colleghe a cui quel lavoro piaceva molto e che non si facevano nessuno scrupolo!
 
maxsof1
maxsof1 il 28/09/08 alle 13:26 via WEB
La penso esattamente come te. Finchè ci saranno persone che si fanno sfruttare e accettono lavori del genere, le aziende senza scrupolo continueranno a fare sempre il loro sporco comodo. Se fosse per me, i call center di vendita li abolirei, perchè oltre a dare fastidio in molti casi truffano la gente. Maxso's Blog
 
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