Mondo precario

Che ci fai qui???

 Ho già scritto che sono da poco laureata in giurisprudenza e che sono andata a lavorare al call center per capire la vita che c'è dentro in quanto voglio specializzarmi in diritto del lavoro e poi perchè ho scritto una tesi sulle novità del lavoro precario e dei call center.

Ma ovviamente anche per guadagnare qualcosa di soldi in questa estate, visto che l'avvocato dove ho iniziato pratica non mi paga. Questa poi sarebbe un'altra questione da trattare, perchè non è giusto che non mi dia nemmeno un minimo mensile. Lo so che è un problema che affligge tanti giovani che come me hanno intrapreso questa strada difficile ma emozionante.

In ogni modo, quando ho iniziato a lavorare al call center non sapevo se dire oppure no che sono laureata.

La reazione della mia capogruppo Federica è stata positiva, anche se ho dovuto essere sincera nei suoi confronti perchè ho già puntualizzato che da settembre andrò via.

Le mie colleghe e le altre ragazze mi hanno fatto tutte la stessa domanda: “Che ci fai qui?”.

Ho provato un misto tra incredulità e colpevolezza!

Loro non riescono a capire il perchè una giovane praticante avvocato lavora lì, mi dicono “Sei sprecata”.

Ho avuto una specie di crisi perchè odio essere giudicata solo per i miei studi e i miei titoli, in fondo questo è comunque un lavoro e anche se per me è una sorta di gioco e di passatempo perchè la mattina dovrei stare a casa senza far nulla, in quanto è da settembre che inizierò ad andare in tribunale, e poi solo il pomeriggio vado dall'avvocarto, a fine mese mi verrà dato un assegno dove ci sarà il mio compenso che benchè piccolo è sempre meglio di nulla.

Ho notato, però, che conoscendomi meglio hanno quasi dimenticato la mia laurea e se ne ricordano solo quando qualche cliente mi chiama dottoressa.

Ho incontrato una ragazza che conosco che lavora lì da molti mesi e sapeva ero laureata e anche lei mi ha guardata con incredulità e ho dovuto spiegargli che i soldi servono anche a me.

Insomma, tra loro sono tutte una contro l'altra, mentre con me no, perchè sanno che nella vita io farò altro, mentre loro vogliono conservare quel posto visto che per il momento non c'è nulla di meglio e poi da settembre ci sarà l'obbligo per i call center di eliminare il contratto a progetto ed inquadrare i lavoratori come dipendenti e non come collaboratori esterni.

Qualche giorno fa una ragazza mi ha chiesto un consiglio su un problema del suocero su un contratto e gli ho spiegato che c'era un vizio, in quel momento mi sono sentita davvero fuori luogo.....