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LETTERA APERTA DI VINCENZO SOFO

Post n°114 pubblicato il 17 Giugno 2008 da Fratus

QUI DI SEGUITO LA LETTERA APERTA DI VINCENZO SOFO, RESP. MILANESE DE LA DESTRA E COLLABORATORE DI SINTESI (www.sintesimilano.org), AI DIRIGENTI DE LA DESTRA. LE CONSIDERAZIONI DI VINCENZO NASCONO DA MOTIVAZIONI SINCERE E DALLA VOLONTA' DI APRIRE GLI OCCHI AI MILITANTI CHE VOGLIONO LA NUOVA DESTRA.

A tutti i dirigenti e militanti di Gioventù Italiana.

Vi scrivo per sottoporre alla vostra attenzione alcune considerazioni in merito alla situazione de La Destra e al suo futuro.

E' palese che il risultato delle ultime elezioni sia stato un flop per il partito, e che siano stati commessi molti errori, sia politici sia organizzativi…ma è inutile parlarne ora (anche perché abbiamo già avuto modo di commentarli). E' invece importantissimo analizzare lo scenario che si sta delineando, sia internamente sia esternamente al partito.



Per quanto riguarda l'ambiente esterno, dobbiamo rassegnarci al fatto che si è definitivamente affermato anche nel nostro Paese il modello che prevede due soli grossi partiti-contenitore. Si importerà in politica il meccanismo del mercato: questi due partiti occuperanno la fetta più grossa dell'elettorato, inglobando al loro interno tutto ciò che possono, grazie ad un percorso di standardizzazione, cioè di proposta politica che vada più o meno bene a tutti (o per lo meno alla maggior parte). Agli altri partiti non resterebbe che specializzarsi su una nicchia del "mercato", ma la politica non segue le leggi dell'economia aziendale e questa è una strategia che in questo contesto non porta frutti. Lo scopo della politica è infatti la divulgazione e l'affermazione di determinate idee nella cultura e nella società, in modo tale da dirigerne lo sviluppo. E' perciò indispensabile crescere, arrivare ad un numero sempre maggiore di persone, per essere supportati nelle nostre battaglie. Non si andrà da nessuna parte raccontando la solita storiella alle solite quattro persone! Ed è per questo motivo che i partiti di destra e di sinistra avranno vita breve. A ciò si aggiunge un'ulteriore motivazione: la dicotomia destra/sinistra è morta, non è più in grado di rispondere alle esigenze della società attuale. Lo dimostra il fatto che gli italiani pensano che la destra e la sinistra siano Berlusconi e Veltroni.



Considerando ciò, come si stanno muovendo i leader de La Destra?

Prima magari pensiamo a ciò che DOVREBBERO fare: tutti convengono nella tesi che la soluzione migliore sia quella adottata dalla Lega Nord, cioè entrare nel PDL mantenendo il proprio simbolo e la propria identità; cosa che la Lega ha potuto fare perché nel tempo si è creata una sua specificità che è riuscita a radicare nel territorio, grazie ad un contatto diretto con la popolazione. Sarebbe stato dunque difficile ad altri partiti (sebbene più grandi) sottrargli l'elettorato. La Destra dovrebbe dunque costruire un partito solido e credibile in modo tale da riuscire in seguito a "vendersi" bene. E' un processo non immediato, che oltre alla sua difficoltà intrinseca trova un ulteriore ostacolo nel fatto che ormai i tempi di azione sono sempre più corti: avrebbe già dovuto iniziare a farlo, invece di stringere alleanze spacciate come miracolose e poi svanite nel giro di qualche giorno (vedi la Destra-Fiamma). Ma, come si suol dire, meglio iniziare tardi che non iniziare…



Peccato che questa speranza naufraghi guardando la situazione interna. La Santanchè annuncia un ripensamento, sostiene che non bisogna fare opposizione al PDL ma invece sostenerlo e che auspica un ritorno alla casa madre, con il proprio simbolo. Ricorda la storia dell'emigrato italiano che va in America per far soldi, in modo tale da tornare poi in Italia con una posizione sociale migliore…ma lasciamo perdere, non è questo l'importante. L'idea della Santanchè non sarebbe male (vedi quanto detto prima sulla Lega), ma ci aspettiamo che dietro ci sia la volontà di costruire un partito serio: invece le uniche novità percepibili sono le liti con Storace e l'affannosa quanto inutile ricerca di tesserati. Quello che ci chiediamo è: quando si va dalla gente ad elemosinare i € 20 dell'iscrizione, che cosa gli si racconta? Come si fa a convincerli che sono soldi ben spesi? Come si risponde alle domande sulla posizione politica de La Destra, sui suoi rapporti con centrodestra e centrosinistra… se non c'è neppure una posizione chiara nella dirigenza del partito? Con tutto il rispetto, ritengo che non abbiano ancora capito che i partiti, prima che con i tesserati, si fanno con le idee e con i progetti. Sarebbe certamente bello se Berlusconi ci accogliesse acconsentendo a tutte le nostre richieste, ma che motivo avrebbe per farlo? In fondo siamo un partitino da neanche 2% (considerando che la Fiamma aveva lo 0,5 %).



Dall'altro lato, come dicevamo prima, troviamo Storace, che invece dichiara di voler fare battaglia al PDL; se consideriamo come dato esogeno il fatto che abbia delle buone capacità intellettive, presumo che ciò significhi che voglia attendere per ripresentarsi successivamente da Silvio con una maggiore "vendibilità" (e soprattutto dopo essersi levato di torno il problema Santanchè, che gli sta togliendo la leadership del partito). Se ipotizziamo come esogenamente dati anche l'altruismo e la preoccupazione per il bene de La Destra, potrebbe darsi che voglia prima dare una struttura definitiva a questo movimento. Insomma, leggendola in chiave puramente ottimista (se non surreale), avrebbero entrambi lo stesso obiettivo, e a questo punto sarebbe meglio il percorso scelto da Storace. Se invece vogliamo essere realisti, ci rendiamo conto che, in concreto, non c'è ALCUN PROGETTO, che passano il tempo a scannarsi tra di loro e che siamo destinati a scioglierci nel PDL. Prendiamo coscienza del fatto che all'interno ci sono troppi pochi personaggi validi, di spessore, che possano dare alla struttura un futuro degno (vorrei tra l'altro sapere che fine abbia fatto Alberto Arrighi, pur non stupendomi che sia andato in letargo, visto che è stato messo soltanto a capo del movimento giovanile, nonostante fosse una delle poche teste veramente capaci).



Insomma, l'unica speranza risiede nel movimento giovanile, ma anche qui c'è da fare qualche riflessione: durante la campagna elettorale siamo stati sfruttati e maltrattati, quindi è chiara la considerazione dei dirigenti nei nostri confronti (che tuttora continua)…ma mi chiedo che cosa abbiano fatto i nostri responsabili nazionali per evitarlo…Gioventù Italiana è una parte importante de La Destra oppure una ditta di lavoro interinale che fornisce facchini qualora ci sia bisogno di scaricare manifesti? Attualmente mi sembra più la seconda. Come si colloca il movimento giovanile per quanto riguarda la strada politica da seguire, soprattutto in vista del congresso nazionale di Ottobre: seguiremo ciò che ci viene indicato come ogni buon gregge che si rispetti, o avremo una nostra posizione che cercheremo di far valere? Ci limitiamo ad essere gli yes man del politico di turno, o vogliamo essere una costola del partito che cerca di dettare la propria linea politica e, se necessario, contestare eventuali errori fatti da esso? Un movimento giovanile deve essere flessibile, dinamico, propositivo e innovativo: noi non lo siamo (a livello di struttura nazionale), e prova ne è il fatto che, dopo il 1° coordinamento nazionale di Gennaio, ancora non è stata fatta la seconda riunione!



Per quanto riguarda noi di Gioventù Italiana Milano, l'unica cosa che ancora ci spinge a restare qui dentro è la voglia di intraprendere con coloro che ne hanno l'intenzione (e per fortuna di gente seria in GI ne abbiamo conosciuta) la creazione di una reale rete tra i vari gruppi di GI e anche tra movimenti esterni al partito che condividano le nostre posizioni, e iniziare un percorso di preparazione di una solida base culturale e di un preciso e serio obiettivo politico. Dobbiamo saper dare risposte valide e attuali a tutte le problematiche della società odierna: dall'ambiente all'economia, dalla politica al sociale, dalla scienza all'etica, ecc. La collaborazione con le principali sezioni della Lombardia e con altri movimenti d'area è già partita. Creeremo un giornale in cui tutti coloro che aderiranno al progetto potranno scrivere, così da divulgare finalmente in tutta Italia il nostro pensiero. Stiamo organizzando un campo studio che si terrà a Luglio e dove, muniti di tende e di goliardia, ogni gruppo presente preparerà un approfondimento sull'argomento stabilito per poi discuterne con gli altri. Abbiamo instaurato rapporti con ricercatori, giornalisti e altre persone che ci supporteranno con le loro conoscenze.



Esortiamo tutti quelli che si sono stancati di restare immobili o isolati a contattarci; incitiamo quelli che non si riconoscono né nella sindrome da ducismo né nel poltronismo centrista (e che vogliono dare una svolta a questo ambiente) a unirsi a noi!



Nella speranza di avere almeno sollevato un dibattito fino ad ora inesistente,



Vincenzo Sofo

responsabile Gioventù Italiana Milano

(gioventuitaliana.milano@gmail.it – vincenzo.sofo@libero.it)



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GIOVENTU' ITALIANA - LADESTRA – MILANO
Resp. Cittadino: Vincenzo Sofo – cell. 340 5631037
Resp. Ufficio Stampa: Roberto Malossi - cell. 333 3301322
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