Creato da Fratus il 08/08/2006
Commentiamo la società
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Post n°488 pubblicato il 18 Ottobre 2012 da Fratus
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Post n°487 pubblicato il 12 Ottobre 2012 da Fratus
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Post n°486 pubblicato il 12 Ottobre 2012 da Fratus
E’ di attualità il dibattito sullo sciopero e nello specifico quello riferibile ai servizi pubblici. Si annuncia un autunno di agitazione e di lotta, nei prossimi giorni/mesi vi saranno diversi e sostanziali scioperi. Perché non dovrebbe essere così? In questi ultimi decenni il “progresso sociale” ed economico dei lavoratori è decisamente peggiorato in senso assoluto ed incredibilmente arretrato in rapporto al passato e alla crescita della borghesia. Crediamo che il sistema individualista in cui viviamo abbia corrotto la forza con cui le classi meno agiate, nel passato, hanno conquistato diritti in passato negati. Ma noi non ragioniamo in termini di classi, abbiamo una visione organica della società. Il modello liberal-capitalista ha riprodotto divisioni sociali e di classe che in passato furono attenuate. Oggi viviamo in un sistema dominato dalla classe borghese che si accontenta della sua mediocrità attirata solo dalla ricerca della vita comoda e dal denaro. Ecco, in poche parole, spiegato cosa è avvenuto nella nostra società: il modello borghese, vincente, ha introdotto a tutti i livelli l’arrivismo e il mito del danaro. Il parlamento è luogo di incontro delle forze borghesi che lavorano solamente per il mantenimento dello status quo, luogo in cui si chiacchiera senza poi mai andare all’essenza delle problematiche sociali. Gli stessi sindacati, in passato liberi da ogni logica partitica e vere forze rivoluzionarie, hanno in questi anni cercato il mantenimento dei diritti acquisiti senza accorgersi che nella realtà erano complici del sistema borghese basato sullo sfruttamento dei lavoratori. Ed è così che ci ritroviamo manager, consulenti, amministratori che guadagnano centinaia di volte più di coloro che effettivamente producono ricchezza. Una situazione insostenibile che conduce inevitabilmente a scioperi e atti di rivendicazione sociale. La nostra visione, però, è di tipo organica e quindi, essendo palesemente a favore dello sciopero, optiamo per la formula dello sciopero ideato da Sorel, sciopero generale con l’intento rivoluzionario per spodestare gli arrivisti e arricchiti oggi al potere. Uno sciopero e una rivoluzione che porti ad un nuovo patto sociale tra le categorie produttive di beni di consumo come di servizi sia di uso privato che pubblico. Domani, venerdì 12 ottobre, alle ore 14:15 su VEROTV: Lo sciopero è giusto, con chi stai? Fabrizio Fratus vs Irene Pivetti |
Post n°485 pubblicato il 22 Maggio 2012 da Fratus
Sul sito di Daniele Formenti compare un articolo a dir poco paradossale: Finalmente alcuni antievoluzionisti non hanno avuto paura del confronto: oggi si sono incontrati per la prima volta in una trasmissione radio sul web gestita dai creazionisti "biblici" dell'AISO (e ospitata dalla radio locale GlobeOne) esponenti dell'antievoluzionismo con opinioni contrastanti, ma soprattutto incompatibili, sulla cronologia. Forse i responsabili della radio non hanno preliminarmente verificato né le coerenze né le competenze; forse nessuno pensava fsse necesssario. Iniziamo subito a spiegare al prof. Daniele Formenti, sempre impreciso e poco informato su tutto, che la trasmissione su radioglobeone.it è gestita dal comitato antievoluzionista cioè da chi scrive e non dall’A.I.S.O. La posizione del comitato non è di tipo creazionista, come più volte specificato in incontri pubblici ed articoli, non esistono incompatibilità sulle argomentazioni poste dal precisissimo professore Enzo Pennetta e il comitato antievoluzionista. Formenti continua con le sue farneticazioni di comodo: Oggi infatti quasi nessuno mette razionalmente in dubbio l'antichità e i tempi - miliardi di anni - che hanno scandito la vita sulla terra; d'altronde non ci sono più molti fedeli del geocentrismo; d'altronde chi si ricorda che uno dei relatori alla curiosa "First Catholic Conference on Geocentrism" del 2010, Hugh Miller, sia riuscito addirittura a varcare il portone del CNR, essendo stato invitato a venire dagli USA come relatore anche allo sconcertante convegno creazionista antivaticano organizzato dal prof.De Mattei il 23/2 del 2009). Anche in questo caso il professore Daniele Formenti soffre del solito vizio degli evoluzionisti: disinformare. Durante la trasmissione non si è parlato di età della terra e quindi non si comprende a cosa faccia riferimento. Nello specifico, inoltre, vorrei che lui, sempre così professorino, trovasse esperimenti che confutassero il risultato sperimentale riportato dal prof. de Mattei nel testo da lui curato intitolato: Evoluzionismo. Il tramonto di una ipotesi. Esperimento su come si sono formati gli strati geologici. Un esperimento ripetibile, misurabile ed osservabile… Caro Daniele Formenti si tratta di scienza. Legga il libro di de Mattei e poi confuti i dati riportati con prove. Già altri hanno fatto figuracce parlando del libro curato dal professore “creazionista”. Il prof. Pennetta è stato invitato da me personalmente a partecipare alla trasmissione radiofonica, non ha fatto nessuna richiesta come lei ha scritto. Se lei prende le informazioni da fonti secondarie ovviamente cadrà spesso in errore. La informo che il professore Enzo Pennetta interverrà ancora in radio perché oltre che preparato è onesto, si informa e non falsifica le notizie. Sinceramente non so se abbiano chiarito preliminariamente questa incompatibilità cronologica nè se abbiano poi trovato un accordo per convergere su una data intermedia, ma nemmeno so se avessero davvero intenzione di discutere di problemi razionali e razionalmente risolvibili. Non solo oggi si continua a contestare la teoria dell'evoluzione, confermata, migliorata, precisata e ampliata negli ultimi 150 anni dal lavoro accurato di migliaia di ricercatori, ma si cerca tuttora perfino di togliere dalla spazzatura (come fa la patetica - sempre che non si offenda - Flat Earth Society) anche l'idea della terra piatta che, come tutti sanno, era una conoscenza gia dimostrata e acquisita fin dai tempi di Eratostene, che lo dimostrò nel III sec.A.C. |
Post n°484 pubblicato il 12 Aprile 2012 da Fratus
Milano 12/04/2012
CHI C’È DIETRO IL TALEBANO Siamo militanti, sostenitori o semplici simpatizzanti della Lega Lombarda. Persone provenienti da percorsi diversi ma accomunate dal rifiuto del sistema moderno, che riconoscono nella Lega l'unica forza in grado di portare avanti la battaglia per la libertà dei popoli della Lombardia, della Padania, dell’Europa. Presidente del Circolo è Claudio Boccassini, militante dei Giovani Padani di Milano. Voce “istituzionale” all’interno della Lega di Milano è il Consigliere di Zona 6 Vincenzo Sofo, altro giovane padano. Lanciare questo circolo proprio ora, perchè i recenti fatti ci impongono di prendere parte attiva nel futuro del nostro movimento, affinchè si intraprenda la strada di un vero processo di rinnovamento e purificazione.
Perché vogliamo che la Lega recuperi lo spirito antisistema e radicale delle origini, scrollandosi di dosso le scorie del sistema partitico, per riprendere la cavalcata per una Padania libera ed indipendente, uno Stato sovrano federato ad una Nazione Europa. Una cavalcata contro il modello occidentale globalizzato e esasperatamente modernizzato, che annichilisce ogni identità, tradizione e cultura umana e comunitaria. Contro l'Europa della finanza, alla quale opporre un Europa dei popoli, unita dal minimo comun denominatore che attraversa le varie e variopinte patrie del vecchio continente... la solidarietà tra comunità sia il nuovo punto di partenza. Contro la deriva materialista della nostra società, preservando i valori spirituali dell'uomo e della famiglia. Contro l'attuale sistema Italia – centralista, lobbista e corrotto - rivendicando il diritto di ogni piccola patria esistente in Italia di essere riconosciuta nella propria specificità... perché solo tutelando e valorizzando le diversità delle singole comunità si potrà ottenere una coscienza unitaria. Né destra né sinistra – schemi ampiamente superati - perché il conflitto odierno e tra chi vuole la mondializzazione e chi difende le specificità locali.
PERCHÉ SIAMO DIVERSAMENTE PADANI Ci definiamo tali per sottolineare la necessità che la Lega faccia il salto di qualità, smettendo definitivamente panni folkoristici e slogan per imporsi come alternativa culturale prima ancora che sociale e politica. Andiamo oltre, seguiamo chi - come i vari Maroni, Tosi, Salvini, ecc. - hanno da tempo capito questa esigenza e tracciato la strada. Facciamo capire che l’Idea che portiamo avanti non è a beneficio esclusivo dell’uomo del Nord: la tutela dell’identità dona non solo al lombardo, ma anche al siciliano il mantenimento delle proprie tradizioni e culture. Noi lanciamo l’opportunità anche al resto d’Italia di sentirsi diversamente padani, cioè liberi di abbracciare la causa anche se – come molti del nostro circolo – si hanno origini differenti. Ciò che conta sono spirito e sentimenti.
COSA FACCIAMO Cultura e azione. Dentro e fuori la Lega. Coinvolgendo tutti coloro che – indipendentemente se tesserati o no nella Lega – si riconoscono nei valori e nelle idee che portiamo avanti.
Claudio Boccassini, Presidente Circolo Il Talebano Vincenzo Sofo, Consigliere Zona 6 INFO: 3405631037 |
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