Creato da Pugpug il 03/05/2006

Life on Mars

una terrestre su Marte

 

 

Senza te (senza me)

Post n°95 pubblicato il 31 Dicembre 2013 da Pugpug

Non mi sarei mai aspettata di arrivare a capire, che una delle cose che mi servivano di più nella mia vita, era la CONSAPEVOLEZZA.

Ho cercato per anni felicità, serenità, un compagno adatto, buoni amici, un lavoro sicuro, soldi, spensieratezza, sex appeal, bellezza.

Ma mi mancava la consapevolezza ... di me stessa.

Trovarla, è stata come trovare la luce in un cammino senza luce. E senza luce cerchi invano, cammini a caso, sbatti contro muri, porte chiuse, ti addentri in situazioni pericolose.

Certo...crescere è faticoso. Ammettere che i tuoi bisogni...in fondo non erano quelli, ma altri...è faticoso. Richiede coraggio.

Richiede CONSAPEVOLEZZA.

Il 2013 mi ha portato proprio questo.

E ora che il 2013 è finito, infilo la mia consapevolezza in tasca e cammino a testa alta verso nuove esperienze, nuove conoscenze, nuovi compagni di viaggio, nuovi bagagli e nuove idee.

In fondo un altro anno, che sia buono o cattivo, è pur sempre una nuova avventura.

Niente sogni, niente aspettative, solo la mia consapevolezza e il mio spirito avventuriero.

"Anna ... non metterai mai la testa a posto..."

"Forse amico mio...forse..."

 

Buon anno...almeno per voi.

Per me...è uguale. Difficilmente perderò la voglia di ridere.

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

Esperienze post trauma (altrettanto traumatiche)

Post n°93 pubblicato il 21 Novembre 2013 da Pugpug

Mi rimetto in gioco.

Mi rimbocco le maniche e anche io...si si...tutta convinta...cerco l'uomo giusto. Giusto è la parola sbagliata. Diciamo affine.

E ANCHE IOOOOO...SI SI...mi iscrivo a una di quelle TRISTISSIME chat per incontri, con la consapevolezza che ... si si...il mare è grande i pesci sono tanti...e magari tra tanti mediocri, troverò l'uomo giusto. Giusto è sempre la parola sbagliata.

 

 

Dopo due settimane di scambio numeri di telefono per WHATSAPP  e inviti per un caffè seguiti da pacchi grandi come la mia casa o da proposte sessuali, trovatami a mandarli tutti in malora, eccomi qui, sola. Con la consapevolezza che ORA SI, SONO SOLA.

E' stato bello ricevere i loro sms di buongiorno e buonanotte...per un attimo mi sono sentita diva. Importante. Bella. Cercata.

Ma una piccola vocina dentro di me mi diceva che non era quella la strada giusta. La vocina mi domandava che diavolo ci facevo in mezzo a congiuntivi sbagliati, proposte sessuali, discorsi su cani, famiglia, amici che nemmeno conosco. SINCERAMENTE...il palco è caduto dopo appena due settimane di TRIIIIISTEZZA.

 

 

Ora la persona con cui me la prendo di più...è me stessa. Ma cosa non si farebbe per un po' di luce. Una luce finta, fioca...ma pur sempre luce era.

 

Me ne sono liberata con lo spirito di chi , a spalle larghe, avverte una certa pochezza attorno a sè. Me ne sono liberata accomiatandoli tutti, uno perchè mi ha esplicitamente detto che scrivo troppo bene(...!!!), un altro per i succitati pacchi e l'altro, bello come Apollo che si è fatto una decina di lampade (ed essendo Dio del Sole saranno gratis suppongo...) perchè MI VOLEVA MOLTO. Ma non gli interessava farsi 80 km per vedermi. Dovevo andare io a trovarlo e dormire con lui abbracciato. (io non dormo nemmeno abbracciata al mio cane. E io adoro il mio cane. ).

Di fronte ad un mondo di uomini che vuole la luna nel pozzo...io consiglio loro un tuffo nel pozzo...conscia che non troveranno la luna, ma quattro pietroni su cui sbattere quella loro testa di cavolo.

 

Buona serata

 
 
 

Lou Reed

Post n°91 pubblicato il 28 Ottobre 2013 da Pugpug

Abitavo in un sottotetto umido e pieno di muffa. Ma ero una persona normale.

Tutto sommato ... ero normale.

Avevo un piccolo salotto già arredato, una cucina già arredata, una camera da letto già arredata, un bagno disastrato ma già arredato. Ma quel sottotetto era buio, freddo d'inverno e caldissimo d'estate.

Eppure...io amavo quel posto di merda. Era la casa più scomoda che avessi mai visto. 6 rampe di scale che salendo diventavano sempre più strette e ripide. Portavo su i sacchi della spesa e arrivavo all'ultimo scalino bestemmiando. Non avevo parcheggio auto, quindi mollavo l'auto a due chilometri dal centro e camminavo, con le sportine , con la sacca del lavoro, anche senza niente a volte. Di riscaldamento e di condizionatore, mi costava un occhio, quel posto. Ma lo amavo.

E quando ha nevicato, il terrazzino si è riempito di mezzo metro di neve che mi impediva di aprire la porta finestra. Mi sono armata di scopa e paletta e ho cominciato a scavare e sudare per ammucchiare la "cosa" bianca in un lato più comodo del terrazzo.

Non posso dire che fossero giorni spensierati. E forse proprio per questo, per le privazioni che ho vissuto, per i sacrifici, per tutta quella scontentezza che aleggiava attorno alla mia vita all'epoca , avevo sviluppato una rabbia indecente, che ancora oggi smaltisco a piccolissime dosi, giorno dopo giorno.

Ma c'era qualcosa di perverso perchè quel posto, io lo amavo. Mi ero informata e quella palazzina centrale aveva più di 200 anni. Mentre giravo per il piccolo sottotetto non coimbentato, la sera, mentre lui cucinava e io stendevo i panni, pensavo a quanto fosse affascinate l'idea che li, prima di me, avessero abitato molte altre persone.

Ma restava sempre un posto di merda. Scomodo e disagiante.

Un giorno però in casa è arrivato Lou. Non posso dire che sia arrivato lui in persona, ma per me era come se fosse entrata nella mia casa e nella mia vita una persona. Credo di essermi innamorata di quel fottuto genio appena l'ho visto nella copertina di Transformer.

Ma la verità è che Reed è entrato nella mia vita quando il mio ragazzo mi ha fatto ascoltare quel CD. E' stato un colpo di fulmine. Transfomer è riuscito a convogliare in vena artistica tutta la mia rabbia. E' riuscito a "trans formare" una donna che si sentiva vittima di molte situazioni in una donna che aveva in mano la sua vita.

Le note di Hangin Round sono andate a finire da qualche parte, non so dirvi dove, in quel posto dove gli artisti...o quelli che non sono quadrati...tengono rinchiuse le emozioni come vecchie bottiglie di vino in attesa di degustazione. Io la chiamerei...la cantina delle emozioni.

E le emozioni hanno iniziato ad uscire nel modo giusto, quel particolarissimo modo che ho di scrivere qui e altrove. Che non è nè perfetto, nè conformato e nemmeno come gli altri mi consigliano dovrebbe essere.

Una sera , era molto tardi, ero seduta in salotto, sempre nel sottotetto costosissimo, e cercavo qualcosa di intelligente alla tv (impresa ardua...), ma non riuscivo a dormire.

Su Rai4 trasmettevano un'intervista a Lou Reed e ai Metallica, in seguito alla loro collaborazione artistica.

Intervistava Ruggeri.

Quando Ruggeri ha chiesto a Lou Reed cosa consiglierebbe ai giovani artisti , lui ha risposto "devono seguire quello che sono, essere fedeli a loro stessi prima di tutto. Non devono tradire sè stessi. Io ho sempre fatto così"

Quando poi Ruggeri gli ha chiesto se avesse ancora sogni da realizzare, lui ha risposto "Vorrei scrivere una canzone con una sola nota"

Ho capito che la complessità non necessariamente è vincente. E che le influenze sono utili ma non devono intaccare quel nostro potenziale irripetibile. Devono solo arricchirlo.

Vi domanderete se davvero ho combinato qualcosa di buono dopo aver "conosciuto" Lou Reed. La risposta è si. Qualcosa di buono ... si.

Grazie per avermi fatto ballare da sola abbracciata al cane, per avermi fatto sorridere e per avermi fatto commuovere. Per aver reso decente un posto che osavo definire "casa".

 

 
 
 

Dimenticare le promesse

Post n°90 pubblicato il 06 Ottobre 2013 da Pugpug

C'era una volta ME.

Si, me. Un me che io non ricordo più bene.

Di ME ho mantenuto l'emotività , la dolcezza, il buon cuore.

Ma poi è passata una bufera fredda e io sono ancora in piena bufera, un inverno lungo, in cui forse chi mi diceva che faceva sempre troppo freddo e forse chi mi diceva che faceva sempre troppo poco freddo per quello che io avrei dovuto patire...insomma, è stato pure un inverno solitario e fatto di bugie.

Tra la gente che quel freddo non lo voleva vedere e la gente che diceva che quel freddo non sarebbe mai finito ... tra i "se io e se loro"...

ho pensato che magari, a differenza degli altri, io qualcosa lo avevo capito. Avevo capito che quel freddo poteva finire.

Ma come far finire la bufera? Nessuno aveva la soluzione. Nessuno ce l'ha. Qualcuno ti allunga una coperta, qualcuno dice che è solo colpa tua (mia-di quel ME perduto), qualcuno dice che è colpa di qualcun'altro. E io che sono stanca di colpe e di freddo voglio andare via.

La notte non si dorme per il gran freddo e se qualcuno bussa è solo il vento. Dicono che il freddo porti le persone ad allontanarsi e io penso "che vadano" perchè quando troverò la soluzione a questo freddo tutti torneranno. E forse io non li vorrò più davvero. Anzi, non li voglio più già adesso.

Di quel ME mi resta che non li voglio più, perchè io, la gente che resta solo col sole non me ne faccio niente.

E' che ho bisogno di trovare la soluzione , di scaldare il mio pianeta, di trovare il sistema di mandarli via tutti senza rimpianti, senza tragedie. Perchè non mi è mai piaciuta la neve, la pioggia, il mal tempo.

Io vorrei sempre che ci fosse sole.

Come quando lavoro e torna un po' di sole, anche se fuori piove. Che è tiepido, breve, temporaneo. Che anche li un po' tutti pensano ai fatti loro ma almeno non cercano di  farti crollare il mondo addosso.

E poi torno a casa, quella casa fredda e mia madre dondola su una sedia e mi ricorda che potrei fare qualcosa per questo freddo, che ho sbagliato...che non ho speranze.

E allora...allora...

"quando non te ne fregherà più niente di quello che dicono gli altri, tornerà il sole. Quando ti sentirai libera di essere te stessa, tornerà il sole. Continua a non accontentarti dei sorrisi finti e delle bugie, continua a non accontentarti di essere quello che gli altri vogliono tu sia. Quando li avrai mandati tutti a quel paese, qualunque cosa ti diranno sarà solo un piccolo fiocco di neve in una vallata verdissima dove tu coltivi il tuo giardino come vuoi e inviti chi vuoi."

Quando non me ne fregherà più niente...nemmeno delle promesse.

"non credere a chi ti dice IO CI SARO' SEMPRE. Ti sei accorta che è una bugia?"

 

 

 
 
 

Considerazioni generali sul senso di un arrivederci

Post n°89 pubblicato il 16 Settembre 2013 da Pugpug

Che bello disattivarsi.

Da facebook...dal mondo.

Mi sono disattivata per pura noia qualche giorno fa da FB e sapevo che qualcuno avrebbe tirato le somme sbagliate e si sarebbe offeso sostenendo che io "cancello" amicizie sull'onda del momento.

In realtà mi sono semplicemente disattivata e "apriti cielo".  Senza cattiveria ma facebook è l'ennesima catenella che mi tiene legata a un mondo che non mi appartiene davvero, allora...quel mondo deve aspettarsi la mia defezione ... ogni tanto. Mi scollego, me ne vado. Torno quando voglio, quando lo ritengo oportuno o forse "utile". Mi scollego alla radice, mi disattivo. Perchè a scollegarsi ci vuole poco. E io a volte sono drastica, ma con la comodità del ritorno a random.

E poi mi scollego ogni anno dall'Italia. Mi scollego , mi sollevo in volo e vado all'estero.

Domani mi aspetta Cracovia. Non potete nemmeno immaginare quante persone mi hanno chiesto "e cosa ci vai a fare a Cracovia?". Solo un ragazzo mi ha detto "COSA CI VAI A FARE A CRACOVIA TI DOMANDANO? MA SAI COM'E'...FORSE NON SANNO CHE A CRACOVIA C'E' MEZZA STORIA DEL MONDO MODERNO"

Mezza storia del mondo moderno. Quella che mi tocca. La seconda guerra mondiale, gli ebrei, una città così vicina alla tragedia eppure non toccata dai bombardamenti, un piccolo gioiello antico, un posto che a quanto ho capito non è "di rito" come Londra,Parigi, Berlino,Barcellona (città senz'altro stupende). Un posto lontano dalla mia cultura, ma che è sempre stato vicino al mio cuore, per la sua "storia".

Il mio trolley blu mi segue da dieci anni nei miei spostamenti annuali. Quest'anno , come ogni anno, vado via in compagnia. Ma spero di avere spazi miei in cui muovermi liberamente e da sola. Mi basterebbe qualche ora al giorno di libertà.

La libertà...questa parola meravigliosa. La libertà di scegliere, di esistere, di non dovere niente a nessuno tranne il rispetto che dedico ad ogni essere umano.

La libertà di sentirmi legata o di partire. Quando lo dico io.

Si, è vero caro vecchio amico mio...è difficile starmi accanto, hai detto. Aggiungo che lo è se non ami la libertà.

E' molto facile invece, se la ami fino in fondo, la libertà. E allora le convenzioni, i costumi e i legami sono scelte, non doveri. E scelte molto oculate...anche.

Spero di ritornare con un'altra medaglietta sul cuore. C'è chi mette una bandierina su ogni posto che visita, io invece preferisco parlare di "medagliette". Non catalogo o colleziono volti , luoghi, idee. Sono le idee, i luoghi e i volti che mi fanno innamorare e mi appiccicano al cuore la loro medaglietta.

 

 
 
 

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