Creato da soloidda il 08/03/2007

storia di lui&lei

racconto divertente di situazioni quotidiane vissute e non parlate...

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« donne DONNE... OH DONNE!!!AMORE è FIDUCIA »

 AFFETTO...da malattia incurabile!!

Post n°10 pubblicato il 02 Agosto 2008 da soloidda
 

Ci sono giorni in cui si è stanchi di faticare invano, di affannarsi e non vedere un barlume di luce …ci sono giorni in cui vorrei fare un viaggio dentro le cose, vederle più da vicino così da poterle capire

Forse non tanto le cose, quanto gli eventi. Poter vedere l’inizio, e tutto lo sviluppo di ogni avvenimento che ti condiziona, guardarlo dall’alto, come se stessi sospesa in cielo da un gruppo di palloncini volanti, in modo da essere abbastanza vicino per poter cogliere ogni particolare ed abbastanza lontano da osservare l’intera visuale! 

Ma a noi comuni mortali non è data questa facoltà e nemmeno i palloncini colorati potranno far luce su faccende che restano intrappolate nella nostra testa, che aggrovigliano persino il nostro stomaco e non permettono un istante di tregua!!

La cosa peggiore e che noi crediamo, ci illudiamo , di avere un’ottima visuale e che nel nostro saper fare non riusciamo a capire come sia possibile che il risultato non sia esattamente come quello sperato!

A volte mi sento come una di quelle formiche che vive delle molliche della mia cucina, che potrebbe sentirsi dire dalla sua compagna: -è inutile che ti affanni! Il mangiare spunta ogni sera su questo ripiano e noi dobbiamo solo raccoglierlo!-

il punto di vista, il proprio punto di vista è soltanto un pezzettino minuscolo della realtà.

Prova a spiegare alle formiche che domani non troveranno nulla perché ho deciso di pulire!!!

Loro continueranno a tornare, ormai abituate a trovar da mangiare a casa mia!

Magari penseranno che è una punizione divina per qualche loro malefatta o si danneranno, esattamente come me , cercando di arrovellarsi sul perché le cose non accadono esattamente come ci aspettiamo che vadano!

-Allora vuole prendere qualcosa o preferisce imparare il menù a memoria?-

- …..hhh. cosa? …ehm mi scusi…. Prendo…. Mi porti un cappuccino..grazie-

Fuori fa freddo e Susi non è ancora arrivata. Non so più oramai da quanto sono qui in questo caffè. Sono le otto ed è gia buio.

-ah eccoti finalmente! Che fine hai fatto?-

-ciao Cris. Fa un dannato freddo ed ho bisogno di qualcosa di bollente! Scusi?!! Signorina… qui, qui!!

-prego, mi dica-

-una cioccolata lunga e bollente-

-ci vuole la panna, biscotti?-

-vada per i biscotti! …Cris indovina chi ho incontrato prima di venire qua?-

-un uomo affascinante che ti ha proposto un viaggio alle Maldive? Perché solo in questo caso scuserei il tuo pazzesco ritardo!-

-ho visto luca! Il tuo amico luca! Sono rimasta senza fiato! È ingrassato oltre misura e camminava con al seguito quattro bambini…tutti figli suoi! Non aveva molto, l’aria del buon padre di famiglia ma il volto stressato di un padre di quattro pesti ,si!-

-ma dai! È qui? E cosa ti ha raccontato, cosa fa…

- Ha smesso di fare lo show man e fa il casalingo a tempo pieno. O quasi! La moglie esercita sempre la professione di avvocato ed ha cambiato studio. Ora è in un giro molto più grosso.

Quasi non lo riconoscevo! È stato lui a chiamarmi e mi ha chiesto di te. Gli ho detto che eri qua ad aspettarmi

-grazie! ti sei ricordata di me!-

-oh non lagnarti che tu sei costantemente in ritardo!…comunque gli ho chiesto di aggregarsi ma non ha voluto. Mi ha raccontato dei bambini, (sono tutti maschi!)e mi ha fatto mille domande su tutti voi della comitiva di allora.-

-spero d’incontrarlo anche io, è da una vita che non lo vedo!-

-tu invece come stai? Sola, senza amici seduta ad un caffè.. -

-Susi, fai poca ironia! Sono molto preoccupata e non mi riesce di fuggire dai miei pensieri. C’è un ragazzino al Centro che avrebbe bisogno di tanta attenzione. È molto problematico ed io non posso dedicargli il tempo e l’energia che vorrei!-

-Problema risolto, allora! Se tu non puoi, tu non devi! Toccherà a qualcun altro! Cris…ora metti un bel sorriso su quel bel faccino perché ci aspetta una grande serata. Stacca la spina e muoviamo il culo  che i mariti ci aspettano !-

-certe volte sei insopportabile! Signorina il conto per favore!-

-         lì è la mia auto. La tua?-

-         Cris…sono a piedi da più di due mesi! E tu sei completamente fuori! Poche volte ti ho visto così turbata! Fai questo lavoro da tanto eppure non hai fatto ancora il callo a certe situazioni! Poi gli adolescenti…-

Non mi sono accorta di quanta strada ho fatto.  Mi sono seduta alla guida della mia auto ed ora sono davanti al parcheggio di casa. Non devo aver detto una parola… credo di essermi persa una buona parte del discorso della mia migliore amica.

-Mio Dio!!! Il giardino di casa e tutto pieno di luci! Sono le luci di Natale! Che bello!! Hanno contornato la casa di luminarie!-

-i nostri uomini si sono messi d’impegno questa volta! Cris… hai notato il vialetto davanti l’entrata di casa? Sembra che abbiano segnato con le candele un percorso…-

-credo che dobbiamo seguirlo, Su! È proprio meraviglioso!-

-chissà cosa penseranno i vicini||…per il Natale mancano ancora tre mesi!-

-Susi muoviti-

Quelle luci nel buio della sera, avevano completamente rischiarato le mie oscure inquietudini. Forse avevo trovato i miei palloncini colorati!

Quasi correndo mi precipitai all’ingresso di casa mia, seguendo il percorso di lucine che portava direttamente in cucina. La casa era al buio, ma piena di candele accese disposte poeticamente, su ogni mobile e ripiano disponibile. C’era una fragranza gradevolissima, credo di fiori. Chiusi gli occhi per profumarne l’essenza. La casa sembrava deserta. Niente rumori ne indizi di oggetti fuori posto. Il percorso illuminato terminava davanti alla penisola della cucina. Sopra c’erano sistemati due abiti da sera, uno per me ed uno per Susi. Non c’erano dubbi: sul nero c’era appoggiata la mia collana di perle e sull’abito rosso c’era la spilla, regalo di nozze di Susi. A terra, rispettivamente, c’erano le scarpe nere che, entrambe, usiamo indossare nelle occasioni speciali.

Era un occasione speciale dunque! Restai un attimo incantata, immobile nella mia cucina e sorrisi, dentro il mio cuore e sul mio viso.

Questa sera avevo altro da fare e le formiche potevano mangiare in pace: era festa!

-Guarda! È bellissimo e mi sta a pennello! Incredibile! Marco ha azzeccato la mia taglia… è bello scollato! L’ha comperato per sé…hai capito il tipo! Posso cambiarmi qui?...aspetta, accendo la luce-

-No! Non accendere! Non ce n’è bisogno. Cambiati pure, anch’io lo farò qui. Se ce li hanno lasciati qua, forse non vogliono che andiamo altrove… Giorgio ha dei gusti splendidi. Guarda che abito!!-

lo prendo tra le mani come se stessi maneggiando un drappo di seta. Non so se è l’emozione, ma non capisco la forma che ha…senza maniche ne bretelline… mi spoglio e lo indosso. Si lega al collo e lascia spalle e schiena completamente scoperte. Il reggiseno stona, così lo tolgo. L’abito è a corpo, come cucito indosso, fino alla vita. Poi cade morbido allargandosi ai fianchi. Sulla gonna, fino al ginocchio, spiccano dei ricami di rose, lucidi, nero su nero. Mi metto la collana di perle ed allaccio alla caviglia le scarpe col tacco a spillo. Anche Susi è pronta ed è veramente bella!

-ti sta meravigliosamente bene il rosso e poi quella scollatura generosa al seno credo che allieterà la tua serata!-

-quella di Marco vuoi dire!! comunque non posso negare che ha avuto buon gusto! Anche tu non sei niente male, Ora non ci resta che sistemarci il trucco e poi siamo pronte.  Dove andiamo?-

-Vai pure nel bagno qui, c’è tutto l’occorrente-.

Morivo dalla voglia di incontrare Giorgio.

Entrai in bagno e velocemente mi diedi una risistemata. Fortunatamente ero andata qualche ora prima dal parrucchiere. A pensarci bene, era stato proprio lui ad insistere che fissassi un appuntamento per oggi. In quel momento sentii una musica d’altri tempi, era jazz languido. Guardandomi allo specchio mi piacevo. Non era l’abito ne il trucco, ma la gioia che irrompeva persino sui lineamenti del mio viso.

-Dai muoviti! Sento della musica che proviene dal retro. Criiss!!! HAI FATTO?!-

Raggiunta Susi, ed aprimmo la porta della cucina che da sul retro della casa. C’erano delle rose sparse a terra. Oh cielo…erano lì ad indicarci la strada. Le lucette di Natale erano sistemate persino sulla siepe che divideva la nostra proprietà da  quella di Susi. Camminavo lentamente per non perdermi alcun particolare mentre Susi mi faceva ripetuti cenni perché mi affrettassi. La musica si udiva sempre più nitida e trascinante. Eccolo! Giorgio era lì, in piedi ad aspettarmi…

 

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