Creato da liomax1 il 17/04/2009
un vecchio che non molla

IL MIO QUINTO LIBRO

copertinauniversità

LIOMAX ... all'università

 ISBN 978-88-591-0002-7

 

Il mio primo libro

Tratto dai post dell'altro mio blog

UNA GRANDE GUERRA (la seconda) VISTA CON GLI OCCHI DI UN BIMBO

copertina2

Codice ISBN 978-88-7680-875-3

 

IL MIO SECONDO LIBRO

TRATTO DAI POST DELL'ALTRO MIO BLOG

"PRIMA E DOPO ... UNA GRANDE GUERRA ..."

 

DArrigoCover

Codice ISBN 978-88-6498-042-3

 

 

IL MIO TERZO LIBRO

Dai post del mio vecchio blog

"LIOMAX E ... LE SCUOLE MEDIE

  • terzo libro copertina
  • Cod ISBN 978-88-6498-367-7
  •  

    IL MIO QUARTO LIBRO

    Dai post è nato il quarto libro:

    PENSIERINI ... ovvero aforismi

    di Liomax

    Pensierini... ovvero aforismi

    ISBN 978-88-6498-159-8

     

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    « AFORISMILiomax e ... i cani »

    Una parte di me

    Post n°552 pubblicato il 24 Maggio 2012 da liomax1
     

    Nello spulciare l’Archivio “documenti”, ho trovato questo mio vecchio scritto e poiché lo ritengo ancora valido, per me, oggi lo propongo in sostituzione dei miei aforismi.

     

                                    Io, l’intruso

     

             Mi sto chiedendo quale possa essere il motivo per il quale mi accingo a scrivere un paio di pagine su un argomento che mi assilla da lunghissimo tempo, ma con tutta sincerità non so darmi una risposta convincente. Mi dico che forse sviscerando il problema, questa “ansia” che mi ha assillato da sempre possa lasciarmi, oppure che quanto vado ad esporre possa servire ad un qualche Freud per curare un qualche paziente afflitto dalla mia stessa sindrome.

     

             Per essere sincero fino in fondo, confesso che qualche anno fa avevo preso la penna fra le dita per compiere quello che sto per fare ora, e, non è detto che ad un certo punto io abbandoni questa impresa e  mandi queste pagine incomplete a raggiungere quelle che da lunghi anni sono finite nella pattumiera.

     

             Andiamo ad esporre gli avvenimenti con ordine ed alla fine non sarà necessario, almeno ne sono convinto sin da ora, che io illustri le conclusioni a cui sono giunto.

     

             La prima gravidanza della mia mamma non andò a buon fine: perse il bimbo che attendeva dopo una manciata di settimane di gestazione. Se fosse nato quel primo bimbo, io non sarei stato concepito per due ovvie ragioni: mi sono formato molto prima della presunta data di nascita del “non nato” e, comunque, se i miei avessero deciso di avere più di un figlio, l’individuo che sarebbe nato in un secondo tempo sarebbe stato il frutto di ovulo e spermatozoo diversi da quelli che mi hanno generato. Sono nato per una disgrazia altrui! Ho usurpato il posto che spettava ad un altro!

     

             Mio padre, ufficiale dell’aeronautica, era soggetto a continui trasferimenti; ogni nuova località che mi ospitava, considerando anche la poca mobilità della popolazione all’epoca, aveva gruppi di bambini accomunati sin dalla nascita, e se mi accettavano tra loro, con tutta probabilità, era il risultato dell’interessamento dei miei genitori che intervenivano tra le loro conoscenze per permettermi di inserirmi tra i miei coetanei. Sicuramente avvertivo questa forzatura, perché ricordo che preferivo, spesso, giocare da solo.

     

             Ancora più tragica fu la situazione quando raggiunsi l’età scolastica: entravo in una nuova classe ad anno scolastico già iniziato e conseguentemente uscivo dalla vecchia nello stesso periodo. Non avevo alcuna possibilità si inserirmi se non marginalmente, sia nel gruppo degli scolari che nei programmi di studio. Qualche volta, nella stessa classe, ho  incontrato qualcuno nelle mie stesse condizioni, ma più di  una solidarietà molto blanda null’altro ci legava: ognuno di noi era abituato a cavarsela da solo.

     

             Non mi soffermo troppo a descrivere il disagio che provai nell’inserirmi tra gli altri bambini in Svizzera: avevo dieci anni. Oltre alle abitudini completamente diverse da quelle in uso, anche se alquanto differenziate tra regione e regione, in Italia, mi trovai con un grosso handicap: non conoscevo la lingua! Pur facendo sforzi immensi per impadronirmi della lingua, non sempre riuscivo ad esternare il mio pensiero. Inoltre ero un povero italiano che aveva bisogno di affetto: provenivo da un Paese sconvolto da una guerra e chissà quante sofferenze avevo dovuto subire! Gli altri bambini mi cercavano, certamente perché spinti dai propri genitori.

     

             A tal proposito, tanto per avvalorare la suddetta certezza, ricordo che due anziani coniugi, Frau ed Herr Luckas, definiti da tutti come generati con un DNA cocktail genovese scozzese, mi ricoprivano di frutta e dolcetti. Forse è meglio che non mi soffermi su questo aspetto, perché, altrimenti vengo colto da un’altra sindrome, quella di “suscito compassione”.

     

             Tornando a bomba, in Svizzera ci stavo non per turismo o per far visita ai parenti, ma per avere un rifugio: tre giorni alla settimana ero ospite del fratello di mia madre, gli altri quattro della sorella (la notte ero sempre da quest’ultima).

     

             Forse l’unico periodo che non mi ha visto intruso è stato quando ho frequentato le medie inferiori: dal primo giorno della prima media, fino all’ultimo della terza, sono stato nella stessa sezione, con gli stessi compagni. Però non ero del tutto sereno; infatti feci amicizia solo con due bambini, amicizia che, con uno di loro, durò finché è vissuto.

     

             Dopo questa pausa, iniziò nuovamente  l’Odissea: fui iscritto al classico. Dopo due trimestri fu deciso che quel tipo di studio non si confaceva alle mie attitudini, pertanto fui ritirato dalla scuola e l’ultimo trimestre, mi preparai privatamente per il primo anno del liceo scientifico. Entrai quindi in un secondo liceo scientifico, frequentato da pochissimi studenti (io ero il sedicesimo), già amalgamato: fino alla maturità mi sono sentito “uno di troppo”.

     

             Da ragazzetto non facevo parte integrante di alcuna comitiva; si era però sparsa la voce tra le mie coetanee che fossi un bravo ballerino (io ritengo mediocre, e che gli altri fossero più scarsi di me), quindi ero invitato ad una infinità di festicciole, e, molto spesso, in case di persone che non avevo mai avuto occasione di conoscere. I maschietti erano costretti a subirmi: vedevo chiaramente che non accettavano che pascolassi nei loro orticelli. Più volte una “riunione danzante” fu rimandata, perché avendo io un precedente impegno, ero costretto a ricusare l’invito.

     

             Veniamo ora all’università. La facoltà alla quale mi iscrissi era per me del tutto misteriosa: ero giunto alla sua scelta per esclusione delle altre (non a Roma, troppo lungo il corso di laurea, non mi interessava, ecc.).

     

    I colleghi che trovai, invece, sapevano quello che avevano fatto e frequentavano con entusiasmo. Io non sapevo quali sbocchi di lavoro potesse offrire quella laurea. Non ero che un aggregato!

     

    Ma non finisce qui: avevo, da sempre, sognato la goliardia. Non erano i romani  alla guida del Pontiphicatus Romanus Archigimnasium, ma studenti, addirittura, di regioni diverse dal Lazio e che alloggiavano, quasi tutti, alla Casa dello Studente. Fui accettato nella loro cerchia solo perché avevo doti organizzative (dote acquisita perché, tutto sommato, ero sempre  stato , come dire, un single).

     

    Colui che mi accettò con meno entusiasmo fu proprio il Pontefice Massimo, per la cronaca Enzo Scollo, al quale stavo togliendo la popolarità dopo il rapimento del Principe di Napoli (Luciano De Crescenzo).

            

             Ancora studente fui assunto in un grande ENTE, ma non per merito: per raccomandazione; anche se tutti i dipendenti dell’ENTE erano stati raccomandati, loro erano in ruolo ed io ero un “temporaneo” (oggi si direbbe precario). Ero la pecora nera del gregge!

     

             Qualche anno dopo, non riuscivo ad accettare di essere stato raccomandato, risposi ad un annuncio di ricerca di personale e dopo un esame pratico, fui assunto ed inserito in un gruppo affiatato e per farmi accettare (ero inserito in un livello livello superiore al loro per via della laurea) fu concesso a tutti un aumento di stipendio. Per la cronaca accettai quel posto anche se nell’ENTE della mia provenienza il mio stipendio era di gran lunga superiore. Comunque ero un intruso!

     

    Potrei continuare ad illustrare le mie intrusioni in una miriade di altre situazioni, non ultima quella che in punta di piedi ho fatto nella comunità di LIBERO creando un mio BLOG.

     

    E’ meglio che mi fermi qui, altrimenti la sindrome dell’intruso, invece di allontanarsi da me, mi si appiccica sempre di più!

     
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    Commenti al Post:
    eden58ac
    eden58ac il 24/05/12 alle 08:33 via WEB
    Anch'io sai anche se per motivi diversi dai tuoi ho sofferto di questa sindrome... non me ne sono ancora liberata... credi che ci riuscirò?? Un abbraccio
    (Rispondi)
     
    liomax1
    liomax1 il 24/05/12 alle 08:42 via WEB
    Non vorrei darti false speranze! Alla mia veneranda età ... la sindrome mi resta aggrovigliata più di quanto non possa essere l'edera ad un tronco d'albero! Un abbraccio da ... soffocarti! Lio
    (Rispondi)
    an520
    an520 il 24/05/12 alle 10:00 via WEB
    dev'essere una sindrome naturale per chi purtroppo è sempre stato sballottato...io che invece ho sempre avuto casa,studio,amici regolari non ne soffro
    (Rispondi)
     
    liomax1
    liomax1 il 24/05/12 alle 14:51 via WEB
    Buon pomeriggio Anna. Lio
    (Rispondi)
    shomer.mml
    shomer.mml il 24/05/12 alle 11:25 via WEB
    Per fortuna la tua storia ti ha portato qui: ci avresti privati della tua presenza e dei tuoi pensieri sempre molto arguti e profondi :)un saluto da un'altra "intrusa" ;) chissà, forse tra "intrusi" ci si comprende ;)
    (Rispondi)
     
    liomax1
    liomax1 il 24/05/12 alle 14:53 via WEB
    Le tue parole sono profondamente dolci: GRAZIE. Lio
    (Rispondi)
    stepolina
    stepolina il 24/05/12 alle 11:46 via WEB
    Tante primiparose perdono il primo figlio , mica è colpa tua ma della natura ..Per il resto e sono sincerosa sai .. credo che tu ti sia fatto un sacco di paranoiose per niente autoprovocandoti una sofferenzosa inutile e dannosa *_________* Un bacioso amoroso *__*
    (Rispondi)
     
    liomax1
    liomax1 il 24/05/12 alle 14:58 via WEB
    E' vero. tante "primiparose" perdono il primo figlio, ma ... tutte a me sono capitate! Lio
    (Rispondi)
    stepolina
    stepolina il 24/05/12 alle 11:46 via WEB
    Nella spaziosa e spaventosa area del mondo, una meravigliosa figura spicca: la Mia ! Son la sciccosa strepitosa che ti augura una giornata assai grandiosa ! ciaoooooooooooooooooo *__________*
    (Rispondi)
    Alltogether1
    Alltogether1 il 24/05/12 alle 20:18 via WEB
    Credo che tu abbia messo problemi su problemi per niente .....*---------*
    (Rispondi)
     
    liomax1
    liomax1 il 24/05/12 alle 20:40 via WEB
    A dire il vero... non sono problemi:sono realtà! Un sorrisone! Lio
    (Rispondi)
    Alltogether1
    Alltogether1 il 24/05/12 alle 20:18 via WEB
    Un bacetto per una buona serata e ..sogni d'oro ! Ciao By All *-*
    (Rispondi)
    stepolina
    stepolina il 25/05/12 alle 08:51 via WEB
    La Stepolina mai è farraginosa! Son è sempre premurosa e festosa! Per te una giornata strepitosa ciaoooooooo *__*
    (Rispondi)
    stenivi
    stenivi il 25/05/12 alle 09:37 via WEB
    Buon fine settimana, rilassante e riposante , un basè ..è
    (Rispondi)
    Alltogether1
    Alltogether1 il 25/05/12 alle 16:50 via WEB
    Con un bacetto ti auguro un buon fine settimana *-* Ciao By All *-*
    (Rispondi)
     
    liomax1
    liomax1 il 25/05/12 alle 21:22 via WEB
    Baciotto per il fine settimana. Lio
    (Rispondi)
    cobras_2010
    cobras_2010 il 25/05/12 alle 21:24 via WEB
    Buon fine settimana , buona serata , un saluto un sorriso , ciauuuuuu by cobras ;))
    (Rispondi)
     
    liomax1
    liomax1 il 25/05/12 alle 21:27 via WEB
    Un salutissimo sorridentissimo! Lio
    (Rispondi)
    sperosempre11
    sperosempre11 il 25/05/12 alle 23:19 via WEB
    Salve, amico Lio. Se può esserti di consòlo, anch'io soffro della stessa sindrome. Non ci sono cure ! P.S. Ah, dimenticavo. Scusa per l'intrusione. Con immutata stima Peppe
    (Rispondi)
     
    liomax1
    liomax1 il 26/05/12 alle 07:43 via WEB
    Ciao Peppe!Si dice che "mal comune sia mezzo gaudio", ma, non so quale ne sia il motivo, a me raddoppia la tristezza! Potremmo fondare l'ANI (Associazione Nazionale Intrusi)con fine sociale: donare il mezzo gaudio agli associati! Una calorosa stretta di mano! Lio
    (Rispondi)
    assia.k
    assia.k il 26/05/12 alle 08:47 via WEB
    Nonostante gli anni non riesco a venir fuori da questa sindrome..ho perso le speranze oramai. buon sabato Kathia.
    (Rispondi)
     
    liomax1
    liomax1 il 26/05/12 alle 08:54 via WEB
    Io ormai sono certo di non uscirne più fuori dalla sindrome dell'intruso e temo di portarmela dietro anche nell'aldilà! Sarò un intruso anche all'inferno!!!!! Buon fine settimana ed un grande sorriso dal "collega intruso"! Lio
    (Rispondi)
    giostella2
    giostella2 il 27/05/12 alle 18:48 via WEB
    Mamma mia è che è una epidemia? ah ah ah ah ... sai ... stranamente sono d'accordo con quanto afferma stepolina nel suo primo commento .... per il rsto non mi permetto di aggiungere altro, tanto testardo come sei finiremo per accapigliarci per l'ennesima volta!!!! .... Ma è cossì difficile vivere senza stare ogni giorno a crearsi dei problemi?!?!?! Oltre a quelli veri ne aggiungiamo altri inventati??!?!??! Mah! PS, so che a chi leggerà tale commento potrò sembrare cruda e cattiva, ma tu sai con quale spirito lo sto lasciando giusto? Un bacio. PG
    (Rispondi)
    ikeuoha
    ikeuoha il 01/07/12 alle 19:58 via WEB
    Vi sono infite realtà e questa raccontata non mi sembra delle peggiori. Buon caldo. Thanks.
    (Rispondi)
     
    liomax1
    liomax1 il 01/07/12 alle 20:08 via WEB
    Buon caldo ... ventilato a te! Lio
    (Rispondi)
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