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Ancora guerra di Ndrangheta fermiamo questa mattanza

Post n°28 pubblicato il 28 Marzo 2008 da conoscerelalocride

Crotone, è guerra di 'ndrangheta

Uomo ucciso a Isola Capo Rizzuto:
è il terzo omicidio in una settimana

CROTONE
Tre omicidi in cinque giorni. La ’ndrangheta del crotonese ha ripreso a sparare in una guerra che adesso appare senza fine. Dopo i primi due delitti compiuti a Papanice, frazione di Crotone, infatti, i killer sono tornati in azione, ma questa volta a Isola Capo Rizzuto, grosso centro alle porte del capoluogo di provincia.

A scatenare la guerra, che ieri ha portato in Calabria i vertici della polizia di Stato, in testa il vice capo della Polizia Nicola Cavaliere, per decidere le strategie per affrontare l’emergenza, è stato l’agguato compiuto nella notte tra sabato e domenica scorsi nel quale è stato ucciso Luca Megna, di 37 anni, e sono state ferite la moglie e la figlia di cinque anni, ancora oggi in coma farmacologico nell’ospedale di Catanzaro per un proiettile nel cranio. La risposta al delitto di Megna, figlio del boss detenuto Domenico, non si è fatta attendere e martedì scorso è stato ucciso Giuseppe Cavallo, di 27 anni, anche lui vittima di un agguato mentre si trovava in compagnia della moglie, rimasta ferita, e della figlioletta, uscita illesa.

Cavallo era legato da rapporti di parentela con la famiglia Russelli che da anni è in contrasto con quella dei Megna. Nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Megna, ieri, è stato arrestato Carmelo Tranchè, di 34 anni, proprietario di un revolver perso da uno dei sicari sul luogo del delitto. E di Isola Capo Rizzuto è la nuova vittima di questa mattanza, Francesco Capicchiano, di 33 anni, ucciso mentre camminava, armato, nel centro del paese. Il tutto mentre a Crotone pare essere massima l’attenzione delle forze dell’ordine che cercando di controllare il territorio della città e del comprensorio.

La famiglia di Francesco Capicchiano, secondo quanto si è appreso negli ambienti investigativi, per alcuni anni era in contrapposizione a quella degli Arena, una delle più potenti cosche della ’ndrangheta di Isola Capo Rizzuto. Dopo anni di scontri nell’ultimo periodo le due famiglie avevano raggiunto un equilibrio che aveva portato ad una sorta di tregua. Nell’ottobre del 2004 a Isola Capo Rizzuto fu ucciso Carmine Arena, ritenuto dagli investigatori uno dei capi storici dell’omonima cosca. Per compiere l’omicidio fu utilizzato un bazooka che perforò la lancia Thema blindata di Arena.

E gli inquirenti stanno valutando tutti i possibili collegamenti tra gli omicidi compiuti negli ultimi giorni nel crotonese. Sull’attività investigativa, però, viene mantenuto il massimo riserbo. «Il momento - sostengono investigatori e magistrati - è di grande delicatezza». Le indagini di polizia di carabinieri sono coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro che sta operando in collaborazione con la Procura di Crotone. Polizia e Carabinieri, ed i magistrati della Dda di Catanzaro, stanno valutando tutti i punti di «contatto» tra gli omicidi di Luca Megna, avvenuto sabato scorso; Giuseppe Cavallo, compiuto martedì, e l’assassinio di Francesco Capicchiano avvenuto oggi pomeriggio a Isola Capo Rizzuto. I tre omicidi, secondo quanto si è appreso, rientrerebbero tutti in una guerra tra le cosche del crotonese che si contendono il controllo delle attività illecite, ed in particolare il traffico di droga e armi e le estorsioni.

      Fermiamo questa mattanza dateci una mano

Il Sogno

 

 
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