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Ecco cosa è successo. A distanza di 8 anni dal fatidico 1 gennaio 2002 - quando l’Euro divenne definitivamente la moneta comune a 16 nazioni in Europa - i mercati finanziari (leggi il Tribunale Internazionale degli Investitori e Speculatori) hanno finalmente compreso che i Paesi d’Europa non sono più sovrani, specialmente nell’emissione della loro moneta. Dunque i mercati hanno dato un’occhiata ai grandi debiti dei 16 Stati della zona Euro e hanno concluso che per noi ripagarli è un vero problema. Da qui il loro panico, e la conseguente crisi di cui tutti i giornali parlano, che oggi colpisce la Grecia ma domani colpirà tutti gli altri, Germania inclusa. E ciò perché è una crisi strutturale, non di un paio di Paesi. Vi chiederete: perché ripagare i nostri debiti è diventato un problema così allarmante? Non eravamo indebitati anche prima dell’Euro? Oggi noi Stati della zona Euro stiamo USANDO l’Euro, non ne siamo più i proprietari. Una volta noi italiani possedevano la lira, i francesi i franchi e i tedeschi i marchi ecc. Non siamo cioè più sovrani nell’uso della nostra moneta. L’Euro è a tutti gli effetti una moneta senza Stato, è una moneta ‘mercenaria’ che tutti i sedici USANO. Fra usare una moneta e possederla la differenza è enorme. Perché oggi ogni Paese dell’Euro deve, PRIMA DI SPENDERE per la cittadinanza, fare una di due cose: 1) prendere in prestito l’Euro, 2) TASSARE i propri cittadini per racimolarlo. Spiegazione di 1) Prendere in prestito l’Euro: letteralmente dobbiamo andarlo a trovare, proprio come fa un padre di famiglia che prima di pagare le spese di casa deve trovare i soldi da qualche parte (lavoro, prestiti). Oggi, si badi bene, un Paese come l’Italia o la Francia deve bussare alle porte di creditori privati per farsi PRESTARE gli Euro PRIMA di poterli spendere per la comunità (vendiamo titoli di Stato sui mercati di capitali dove dobbiamo competere e pagare tassi decisi dai privati). Il nostro Tesoro e la nostra Banca Centrale non possono più emettere moneta in autonomia. Ecco perché oggi i nostri debiti sono un vero problema. Al contrario, prima dell’avvento dell’Euro, noi eravamo Paesi sovrani nella moneta (lira, franchi, marchi…), e i nostri governi potevano spendere senza il bisogno di trovare il denaro in anticipo. Letteralmente se lo inventavano, come fanno oggi gli USA o la Gran Bretagna per esempio. Magari spendevano troppo, è possibile (caso Italia), ma con la propria moneta sovrana avevano tutti i mezzi per rimediare. Certamente si indebitavano, eccome, ma era un debito che contraevano DOPO AVER SPESO, non prima ancora di spendere come accade con l’Euro oggi, e soprattutto lo potevano ripagare semplicemente inventandosi il denaro necessario (suona incredibile ma è esattamente così), come fanno oggi gli USA o il Giappone. Avevano cioè il potere sovrano di gestire la propria moneta e di conseguenza i propri debiti in autonomia, e questo rassicurava i mercati finanziari che non andavano nel panico sul debito nazionale di allora come invece è accaduto oggi con la Grecia (e domani con tutti i sedici Paesi dell’Euro). E infatti, nonostante USA o Giappone siano indebitati fino al collo, nonostante l’Inghilterra sia messa forse peggio della Grecia in quanto a debiti, i mercati non sono nel panico per loro. Il motivo, lo ripeto, è che USA, Giappone o Inghilterra hanno moneta sovrana, cioè possono spendere senza doversi PRIMA indebitare, e possono ripagare i loro debiti inventandosi moneta, cose che noi 16 non possiamo fare più. Considerate inoltre che un ‘caso greco’ non si verificò mai, per esempio, con l’Italia spendacciona, indebitata, inflazionistica ma con moneta sovrana degli anni ’60 e ‘70. Al contrario, quell’Italia era assai prospera, e la sua ricchezza di allora ancora oggi ci nutre. Ecco cosa sta accadendo. Di chi è la colpa? Dell’inganno dell’Euro voluto a tavolino dai grandi burocrati europei (Prodi, Ciampi e centrosinistra in Italia) per l’esclusivo interesse del Tribunale Internazionale degli Investitori e Speculatori (e degli USA naturalmente), i quali oggi (ma già da prima) ci saccheggiano imponendoci misure di tagli a tutto ciò che è pubblico per comprarselo domani a due soldi. Possono farlo perché oggi noi, per i motivi sopraccitati, siamo indebitati veramente, e siamo ricattabili. Non per nulla alla Commissione Europea trovano pianta stabile 229 lobbisti del Tribunale Internazionale degli Investitori e Speculatori, in un rapporto di 4 a 1 rispetto a chi perora la causa dei cittadini. p.s. Sapete chi ha voluto l’Italia nell’unione monetaria? La confindustria tedesca, che ha voluto inchiodare la nostra industria nella moneta unica così che ci fosse impossibile in futuro svalutare la lira per renderci competitivi contro il marco e vendere più di loro. Capito? Prodi non è scemo, è un criminale. Altro che caso Anemone. |
La Cabala è una filosofia misterica che ha le sue radici nella filosofia greca, e che è stata mantenuta viva nel misticismo ebraico e nella tradizione magica occidentale. I Qliphoth sono il lato oscuro di questa tradizione. I Qliphoth sono i principî dell'ombra e le antitesi che sono nascoste dietro tutte le cose. Il lato della luce rappresenta, nella Cabala, principî matematico/geometrici attraverso i quali Dio ha creato il mondo. I Qliphoth corrispondono ai frattali e ai principî del caos. I Qliphoth sono le forze divisorie e distruttive. La Cabala Qliphotica usa le forze della distruzione per liberare l'adepto dalle limitazioni della creazione. Attraverso queste forze possiamo imparare a creare. Nella Cabala, Lucifero e gli angeli caduti sono coloro che per primi usarono le forze Qliphotiche per liberarsi da Dio. I pr principî della luce mantengono gli angeli ed il resto della creazione nei loro cerchi rigidi e predeterminati. Le forze oscure rompono questi cerchi e rendono possibile una libera volontà ed un'esistenza individuale al di fuori di Dio. |
L'Iniziazione Draconiana è basata su 1+9+1 livelli, che insieme costituiscono gli 11 gradini che corrispondono ai Qliphoth e agli 11 demoni sovrani, che fungono da lato oscuro e da antitesi della creazione. Il primo gradino è dove il non-iniziato comincia. L'apertura del cancello verso il lato oscuro. I 9 scalini seguenti rappresentano i 9 livelli del lato oscuro o del mondo sotterraneo attraverso i quali Odino passa nella sua iniziazione nei segreti delle rune. Questi gradini portano l'adepto al cuore dell'oscurità e trasformano l'uomo in un dio (come promesso dal serpente nella Genesi 3:5, dove l'uomo comincia l'iniziazione mangiando i frutti della conoscenza). L'ultimo gradino è oltre i limiti della crezione.
Le quattro tradizioni principali che stanno dietro il sistema magico del Dragon Rouge hanno una cosa importante in comune. Esse conducono l'adepto passo dopo passo nella tenebra dove lui/lei possono diventare dei. Entrando nel lato oscuro come Odino o Khephra e sacrificandosi, ci si può trasformare da una creazione in un creatore. |
Il Dragon Rouge esplora il lato oscuro focalizzandosi su 5 punti fondamentali: - L'Ordine - Cultura - Filosofia - Psicologia - Magia Iniziatica
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Inizio questa nuova sezione del blog con un'introduzione alla via di Mano Sinistra del grande maestro e filosofo Julius Evola. -------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Quali sono tratteggiati nell'esposizione di una delle prime opere, assai suggestiva, di Federico Nietzsche - La nascita della Tragedia - i concetti di Dioniso e di Apollo hanno una scarsa corrispondenza col significato che queste entità ebbero nell'antichità, specie in una loro comprensione esoterica. Ciò nondimeno qui ci rifaremo proprio a quella loro assunzione nietzschiana come punto di partenza, al fine di definire degli orientamenti esistenziali fondamentali. |
Sapete una cosa? Avete ragione, devo piantarla di scrivere di questi 'paladini' e falsari dell'Antisistema italiano. Ho già detto tanto, fin troppo, ed è tutto pubblicato per chi sa capirlo. Inutile insistere. Ma ci mancava Piero Ricca, che era ancora il più sgarruppato, il più simil-genuino della truppa. Era. Ora è una Star (e ti pareva), e ho l'ultimo commento proprio per lui. A Ricca l'onore di chiudere il mio lavoro su questa desolante e drammatica piaga italiana. Mail a Piero Ricca del 18/09/09. Signor Alza la Testa, ti ho inviato per due volte un link con preghiera di pubblicazione sulla storia dell'abbandono legale di Report (http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=133), che dimostra come l'ipocrisia più sordida si nasconda proprio nel cosiddetto Antisistema, a danno, grave danno, di tutti gli italiani in buona fede che ci credono; a danno infatti di tutta l'Italia decente. Tu zitto, non rispondi e non pubblichi. Ma poi hai la faccia tosta di denunciare sul tuo blog "l’operazione di pulizia etnica ai danni delle ultime voci non allineate" in riferimento a quell'abbadono legale del programma di Milena Gabanelli. Oggi lo scrivi. Ma dov'eri quando era la Gabanelli a fare pulizia etnica delle "ultime voci non allineate", quando era la Gabanelli in combutta con la RAI a negare l'assistenza legale e a zittire i giornalisti come me? Perché non ne parli oggi, Signor Alza la Testa? Perché non rispondi, Signor Alza la Testa? Forse perché nel 2008 un guizzo di coraggio l'avevi avuto, morto sul nascere, e infatti scrivesti: "Il Caso Barnard Aprile 3, 2008 on 5:04 pm | In Informazione | 58 Comments Ieri ho cercato il giornalista Paolo Barnard per un’intervista sulla sua vicenda di “censura legale”, con annessa vertenza con la Rai e polemica con Milena Gabanelli. Il Caso Barnard, che ha già fatto il giro della Rete, riguarda la residua libertà di inchiesta giornalistica in Italia e merita di essere conosciuto, approfondito e dibattuto, senza censure... Torneremo sul tema." Il guizzo si spense come una candela in acqua (chissà perché, chissà per quali considerazioni). E io ne diedi conto in un mio articolo nel seguente modo: "Il 2 aprile 2008 Ricca mi scrive: 'Caro Barnard, vorrei capire meglio la vicenda che la riguarda. Vorrei farle un'intervista, magari video, ma non necessariamente, da far girare online, a partire dal mio blog. Un cordiale saluto, Piero Ricca'. Ne sono felice, accetto... Nel frattempo lo rendo edotto di ciò che penso dell’Industria della Denuncia e dell’Indignazione, e glielo dico chiaro, lui c’è dentro fino al collo. Parliamone. Inoltre gli manifesto il mio disagio di fronte a certi suoi, chiamiamoli, eccessi di provocatorietà nel corso dei suoi arrembaggi a Vip politici o finanziari. Il rischio, suggerisco, è proprio quello di replicare metodi violenti nel nome di una autoreferenziale giustezza civica. Piero si risente un poco, me lo comunica. Il tempo però passa, e dell’intervista che mi voleva fare si sono perse le tracce." Dunque ti sei dato latitante già una volta su questa storia, e ora è la seconda. Alza la Testa Ricca, perché se su questa ipocrisia che avvelena tutti noi la tieni giù, diventa come quella di tutti coloro che detesti. O forse lo è già? Tuo Barnard |
Ma dov’è la dignità di Santoro? Di Travaglio? Della Gabanelli? E delle centinaia di migliaia di voi che li seguite? Lewis Hill si vergognerebbe di loro, e di voi. Rampognano da non so quanti anni che in Italia c’è il ‘regime’, un regime viepiù bieco e nero, ma poi alle casse del ‘regime’ vanno a piagnucolare spazi televisivi e denaro. Mai nella storia degli oppositori d’Italia, dai giorni dei fratelli Rosselli a oggi, né nella storia d’Occidente, si è vista una condotta talmente penosa. E voi pubblico strillate che l’informazione è di ‘regime’, ma tutto quello che volete fare è starvene a casa in salotto e avere la libertà servita gratis in Tv dal ‘regime’. Ridicoli. Mai nella storia delle società civili organizzate, dalla nascita del socialismo a oggi, si sono visti così tanti incapaci cittadini. Santoro naviga per 20 anni fra le fila dei comunisti e post comunisti di Ingrao nella televisione di Stato, e oggi finge di non sapere che la Tv di Stato è un cadavere decomposto, inutile scuoterlo. Gabanelli si infila nella Tv di Stato di Craxi, col socialista Roberto Quagliano (vero ideatore di Report) e con Giovanni Minoli, e oggi lamenta ‘censura’ dopo 5 anni di prime serate sotto Berlusconi. Travaglio dichiara che nella Tv di Stato “tutti hanno il guinzaglio, e senza guinzaglio lì dentro non ci si entra”, poi sta anche lui abbarbicato al botteghino di viale Mazzini ad attendere i suoi contratti firmati. Tutti e tre a pretendere la paghetta dal 'regime'. Uno spettacolo indecente. Nel 1943, un uomo di nome Lewis Hill contemplava il suo Paese, gli Stati Uniti, in piena corsa agli armamenti, controllato con ferrea determinazione da un ‘regime’ militare, poliziesco, ma soprattutto bancario e industriale senza pari nel mondo occidentale. Non esisteva, negli USA di allora, neppure la più pallida idea di partecipazione democratica nei media, meno che meno la libertà di espressione. Hill e alcuni giornalisti-attivisti si trovavano a quell’epoca internati in un campo di semi-libertà per obiettori di coscienza a 2.500 metri di altezza sulle Sierra Mountains; non avevano telefoni, Internet, né editori nazionali che li pubblicassero, né V-day pensabili o Star di sostegno. Lewis Hill e il suo collega Roy Finch volevano la libertà dei media. Era tutto ciò per cui vivevano e avevano lavorato. Non bussarono alle porte del New York Times o di NBC Radio, né in seguito alla CBS o ABC. Non rampognarono i consiglieri d'amministrazoie dei media americani per uno spazio nel ‘regime’. Ebbero dignità. Hill partì da un seminterrato di San Francisco con un microfono e due idee: libertà di opinione a qualsiasi costo e i finanziamenti da chi ascolta. Le sue prime parole all’etere, il 15 aprile 1949 alle 3 del pomeriggio, furono: "Questa è radio KPFA, Berkeley”. Gli ascoltatori accertati quel giorno furono 12. Oggi quel microfono perduto nell’indifferenza del dopoguerra, è divenuto Pacifica Radio e la Tv Democracy Now!, la più vasta rete di media pubblici d’America e del mondo, con 800 stazioni che la ospitano, più satellite e internet, e una audience mondiale di quasi 200 milioni di persone. Interamente auto-finanziata. Eppure mai, mai in questa grande storia di giornalismo libero è accaduto che un singolo giornalista di Pacifica e Democracy Now! si sia sognato di bussare alle porte del ‘regime’ a elemosinare libertà. Essi hanno capito che un cadavere non rivive, che bisogna abbandonarlo alla decomposizione e partorire altro. Esattamente quello che si dovrebbe fare in Italia. Ma costa. Costa l’immenso prezzo dell’oscurità per decenni, costa, cari finti eroi della finta libera informazione italiana, la perdita della carriera, delle copertine sui giornali, delle collaborazioni con i settimanali, delle folle adoranti, dell’adrenalina dell’essere famosi, della candidature in politica, delle cene con magistrati o ‘principessine’. Significa affrontare il destino amarissimo di coloro che hanno dato tutta la vita per poter raccontare il mondo, ma gli tocca farlo dalle catacombe dei 12 ascoltatori o giù di lì, giornalisti come Carlo Ruta, Antonella Randazzo, Carlo Gubitosa, Paolo Barnard, e tanti altri come noi. Come Lewis Hill quel pomeriggio di 60 anni fa. Ma se fra Santoro o Gabanelli e Lewis Hill o l’attuale Amy Goodman passa un’oceanica differenza in dignità (oltre che bravura), lo stesso va detto degli attivisti italiani e di quelli americani. Qui si fanno feste di piazza e falò colorati, girotondi patetici o petizioni, poi tutti a casa, e quando c’è da metterci le proprie ore di uggioso e anonimo lavoro per pagare e per far funzionare un'informazione libera, capita sempre che dopo il solito strepitoso inizio rimanete in 5, perché un mese dopo c’è già un altro V-day da fare, e via! di corsa tutti al nuovo party. Così, in questo Paese di pavidi e adoranti servili, sono fallite tutte la iniziative ispirate a ciò che invece gli altri sanno fare. Gli altri hanno giganti del calibro di John Pilger, Dean Baker, Alexander Cockburn, Amy Goodman, Naomi Klein, Nir Rosen, Amira Hass, Akiva Orr, Tariq Ali…, che nessuno ha mai, mai visto, neppure per sbaglio, aggirarsi per i corridoi del ‘regime’ a piagnucolare per un paio di riflettori puntati addosso. Berlusconi li vede i piagnucolanti, e non per nulla, mentre alternativamente gli allunga un tocco di pane o glielo toglie, li disprezza. |
CENSURA LEGALE |
La mia denuncia della cosiddetta “Censura Legale” e della collusione in essa di RAI, Report e di Milena Gabanelli ha, senza esagerazioni, creato un putiferio in Rete, ma anche su alcuni organi di stampa (pochissimi). Le cose da farvi notare qui sono due: primo, io ho denunciato una pratica di una gravità inaudita ai danni della libera informazione italiana, e dunque un fatto di pubblico interesse – non lo dimenticate; secondo, il coinvolgimento in “Censura Legale” della ‘pladina’ televisiva del reportage-coraggio, Milena Gabanelli, e l’omertà con cui tutti i suoi omologhi ‘nuovi paladini’ della controinformazione italiana hanno trattato la vicenda, confermano appieno quanto vado dicendo da anni sia sul pericolo dell’adesione acritica e adorante alle gesta di costoro da parte di migliaia di italiani in buona fede, che sull’assioma secondo cui spesso gli italici antagonisti al Sistema hanno finito per replicare i suoi peggiori tratti. |
Post n°82 pubblicato il 20 Aprile 2006 da Darkthrone85
Salve a tutti, buonasera, ho appena finito di vedere un programma interessantissimo, diciamo pure l'unico culturale, ma nel senso più stretto del termine, che non sia semplicemente un documentario, della tv italiana (di stato e non). Il programma si chiama i Tornasole, è in onda tutti i mercoledì alle 23,00 circa e in ogni puntata Andrea Pezzi (conduttore) insieme ai vari ospiti (il più delle volte, intellettuali,filosofi,politici o semplicemente "gente di cultura") si interrogano e dibattono di un argomento importante, poco fa si è scelto di parlare del 25 aprile. Il tema era il seguente, ad oggi, ripensando al 25 aprile del 1945, possiamo dire che l'Italia è stata liberata o colonizzata? Il tema era molto importante ed è stato trattato benissimo, vi invito a guardare questa bella e "didattica" (passatemi il termine) trasmissione, vi lascio con il link al sito del conduttore, dove chi vuole si può scaricare le puntate precedenti (se ve le siete perse, oppure se volete vedere di cosa si tratta). Saluti P.S. un plauso particolare va per me ad Andrea pezzi, il quale conduce benissimo la trasmissione senza mai cali di tono, e che dice in faccia come la pensa senza aver paura di niente e nessuno, continua così Andrea! |