Creato da: hrothaharijaz il 27/12/2006
i miei racconti

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 6
 

Ultime visite al Blog

albireo52elena.dallalbavaargabal_zacPassariello2towangofm030784Macchiavelli3Tartakovskijcarlotta575TheEnchantedSeaCoccinella2003simo9159alda.vincinideficitspending
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

 
« RACCONTI: n.4RACCONTI: n.6 »

RACCONTI: n.5

Post n°7 pubblicato il 29 Dicembre 2006 da hrothaharijaz

Ho parlato del mio amore per i cani. Non e' certo questo il solo amore della mia vita, ve ne sono altri; di quello piu' grande ve ne raccontero' in futuro, per il momento vi parlero' dell'amore che provo per la mia citta', Pavia.

Non sono nato a Pavia, ci sono arrivato, per motivi di studio a 19 anni, nel 1971 e, per motivi di lavoro e di famiglia, ho sposato una pavese, ci sono rimasto e mi ci sono sempre piu' affezionato. Amo questa citta', le sue torri, le sue chiese, le sue nebbie, i suoi giardini nascosti, il lento fluire del Ticino, la sua spettacolare storia. Per lei sacrificherei un patrimonio.

Attraverso questo mio scritto, di pura fantasia, ecco cosa farei se fossi in possesso di una somma enorme di soldi, lo farei per amore tuo, Pavia; ma saprebbero i Pavesi accettare un dono d'amore cosi' grande.

                 LO ZIO D'AMERICA (UN DONO D'AMORE GRANDE GRANDE)

Adelchi Della Porta aveva preso il piroscafo diretto in America dal porto inglese di Southampton il 24 maggio 1848.

Ricercato dalla polizia austriaca come uno dei piu' pericolosi terroristi attivi nel Lombardo-Veneto nel corso degli ultimi anni, aveva partecipato, esponendosi a mille pericoli, sulle barricate, durante le Cinque giornate di Milano, nel marzo di quell'anno.

Fuggito dapprima a Genova, attraverso la Francia e dopo numerose peripezie, aveva raggiunto l'Inghilterra dove, resosi conto che nella vecchia Europa non vi sarebbe stato futuro per lui, decise di varcare l'oceano per cercare miglior sorte nel Nuovo Mondo.

Lasciava a Pavia la vecchia madre di 74 anni e Teodolinda, la sorella poco piu' che ventenne, non ancora sposata e, forse, anche un amore, Luisa, la diciottenne figlia del beccaio sotto casa. Ma soprattutto lasciava, e per sempre, la sua amata Pavia con le sue nebbie, le sue torri, le sue chiese, le sue zanzare e la sua incredibile storia. Si, la storia, passione ereditata dal padre Teodosio e incrementata di giorno in giorno con le storie che questi raccontava ai figli, seduti davanti al fuoco del camino nelle fredde e nebbiose invernate pavesi o all'ombra del fico nella bella stagione.

Come unico bagaglio, oltre ad un ricambio di abiti e pochi spiccioli, si portava in America il ricordo di Ermengarda, regina triste e ripudiata, i bagliori rossastri della Pavia incendiata dagli Ungari, il viso ieratico dell'Imperatore Federico Barbarossa a cavallo, il rumore dei moschetti e il cozzar di spade alla battaglia di Pavia e il tuono dei cannoni francesi che facevano scempio del castello visconteo.

Per gli amici e parenti rimasti in citta', Adelchi Della Porta, scompare come tanti emigranti di quegli anni. Virginia, la madre, morira' di li' a qualche anno, Teodolinda, la sorella non sposata, tale rimarra', per chiudere i suoi giorni come domestica, a Milano, presso una facoltosa famiglia dell'alta borghesia cittadina.

Anche di Adelchi non si seppe piu' nulla fino ai nostri giorni. E cosi' fu che la sonnacchiosa pace e tranquillita' di Pavia e dei suoi cittadini venne improvvisamente turbata dall'arrivo dall'America di Rotari Della Porta, un distinto e ricco signore (si parlava di milioni di dollari) di circa sessant'anni.

Non perse tempo Rotari, il giorno del suo arrivo, il 24 maggio 2010, affitto' per un mese l'intero stabile del Longobardo,il piu' lussuoso albergo cittadino, sorto da pochi anni sul terreno dell'area dismessa dell'ex Snia Viscosa e invito' per la settimana successiva i notabili pavesi, gli industriali (o per lo meno quei pochi rimasti), le eminenze grige dell'Universita' e i politici (anche se di quelli ne avrebbe fatto volentieri a meno) ad una riunione che si sarebbe tenuta di li' a pochi giorni nella sala conferenza dell'albergo.

La curiosita' spinse tutti gli invitati a partecipare all'evento organizzato dal facoltoso americano, per l'occasione battezzato lo Zio d'America, durante il quale avrebbe esposto un progetto che riguardava la citta'.

La sera del 1 giugno Rotari Della Porta sali' sul palco, prese il microfono e cosi' esordi': "Cari Pavesi, vi sarete chiesti, in questi giorni chi io sia, da venga e cosa voglia da voi: Dal momento che sono stato abituato, fin da piccolo, ad agire, vi accontentero' subito, senza inutili perdite di tempo.

Io sono un discendente di uno dei vostri figli, che tanto lotto' e tanto fece per la vostra liberta'. Il mio antenato, Adelchi Della Porta, dopo avere combattuto contro l'oppressore austriaco nel corso delle Cinque giornate di Milano, si trovo' costretto a lasciare la sua citta' in quanto  perseguitato politico e ad emigrare in America. I suoi primi anni furono duri, ma infine grazie alla sua caparbieta', intelligenza e intraprendenza fece fortuna impiantando a Pittsburg un'officina meccanica che, nel volgere di pochi anni, divenne un'industria. Verso la fine della sua vita entro' nel campo della siderurgia e le sue ricchezze crebbero a dismisura. Quando il 29 luglio 1900 lascio' questo mondo non dico che mori' felice, ma certamente sereno per quanto aveva fatto. Un unico rammarico, quello di non essere potuto tornare in Italia per coronare il suo sogno, sogno per il quale ora io mi ritrovo tra voi.

L'impero dei Della Porta venne portato avanti dai quattro figli che, in virtu' della passione per la storia della sua citta', chiamo' Teodorico, Uraias, Teodote e Liutprando.

Solo Teodorico si sposo' ed ebbe figli, due per la precisione, Ratchis, che morira' in Francia, nel corso del primo conflitto mondiale, colpito da una granata tedesca e Astolfo, l'unico discendente superstite che allarghera' i suoi interessi investendo in pozzi petroliferi in Texas. Morto giovane, ad Astolfo successe Grimoaldo, mio padre che, tra tanta intelligenza e capacita' fu il migliore di tutti noi: Grazie anche alle commesse governative, nel corso del secondo conflitto mondiale, incremento' le proprie ricchezze con investimenti in campo armatoriale, automobilistico e chimico.

Alla sua morte, alla guida dell'Impero della Porta successi io che, senza eredi diretti, dopo venticinque anni di intenso e proficuo lavoro, ho pensato di liquidare le imprese di famiglia realizzando una disponibilita' di liquidi immensa e di rientrare in Italia per coronare finalmente il sogno del mio avo: far rivivere la Pavia capitale del Regno d'Italia".

Nella breve pausa, durante la quale Rotari bevve un sorso d'acqua e si asciugo' alcune gocce di sudore in fronte, osservo' il pubblico davanti a lui e noto' molte facce perplesse e qualche sorriso incredulo; gli giunse all'orecchio una frase che, al momento, non comprese in pieno ma che, in seguito, sarebbe diventata un vero e proprio tormentone per lui: "Tant, a Pavia, as poda no fal" (tanto a Pavia non si puo' fare).

Riprese subito il discorso:" Vi chiederete cosa significhi far rivivere la Pavia capitale del Regno d'Italia? Vi rispondo semplicemente, nel riportarla all'antico splendore e importanza che rivestiva all'epoca dei Longobardi, Franchi e Imperatori germanici.

I soldi ci sono, e tanti che voi nemmeno potete immaginare, i progetti sono pronti da almeno un anno, mi mancano solo i permessi per poterli realizzare e quindi un po' della vostra collaborazione.

Vi concedo sei mesi di tempo per ottenere i visti necessari  e smaltire le pratiche burocratiche dopodiche' inizieremo un'opera che arricchira' molti di voi, dara' lavoro a migliaia di persone e per molti anni e, soprattutto, dara' lustro e fama alla nostra gloriosa citta'. Al contrario levero' il disturbo e dirigero' la mia opera filantropica verso altri lidi".

Spentesi le luci in sala e accesosi un maxischermo, Rotari ando' illustrando in modo succinto ed esauriente i punti principali del suo progetto: "Il mio piano si divide in due parti: la Pavia di ieri e la Pavia del futuro. Il primo punto prevede la completa ristrutturazione dei monumenti esistenti come il rifacimento della facciata della basilica di S. Michele, il consolidamento della cupola del Duomo, la bonifica e i lavori di conservazione del centro storico e la ricostruzione, dove e' possibile, di quelli andati perduti come la Torre Civica e la facciata nord del Castello Visconteo: Questa parte del progetto prevede inoltre una vasta campagna di scavi. Voi tutti sapete del nuovo sistema di rilevamento satellitare, messo a punto due anni fa dal professor J.J. Proctor dell'Universita' di Princeton e mediante il quale e' possibile evidenziare strutture litiche e lignee anche a profondita' di 15-20 metri sotto il suolo della terra. Ebbene con tale sistema siamo riusciti a localizzare sotto il suolo della citta' strutture ed edifici di epoca romana, quali l'anfiteatro, il teatro, le terme, due templi e alcune abitazioni patrizie; di epoca goto-longobarda fra cui due chiese, quasi sicuramente ariane, una caserma militare posta ad alcuni metri di profondita' sotto Piazza Emanuele Filiberto ed inoltre i basamenti di alcune torri, chiese ed edifici medievali.

Vi assicuro che tali scavi,grazie alle nuove tecniche, verranno condotti senza stravolgere il suolo cittadino e senza recare noia alcuna alla popolazione.

Per quanto riguarda la Pavia del futuro e' prevista la creazione, in un'area che andra' individuata in provincia, di un parco della storia, in cui verranno ricostruiti gli habitat delle popolazioni che hanno vissuto nel nostro territorio nel corso dei millenni; verranno presi in considerazione le popolazioni neolitiche, celtiche, romane, gotiche, longobarde, franche e cosi' via fino a comprendere gli eventi storici a noi piu' vicini.

L'Universita' di Pavia, oltre a sviluppare le ricerche in campo medico e scientifico, dovra' diventare il centro mondiale per gli studi del Medioevo con mostre permanenti ed itineranti e musei che verranno via via arricchiti con opere che la Fondazione Della Porta acquistera' sul mercato, grazie ai suoi inesauribili fondi finanziari.

Saro' mecenate anche in campo sportivo; scusate l'immodestia, ma il vostro Berlusconi impallidira' al mio confronto; vi prometto una Pavia, anzi una Ticinum, per usare il suo antico nome, in serie A nel calcio, nel basket, nel wolley e nel rugby entro i prossimi cinque anni e in grado di competere, non solo a livello nazionale, ma anche internazionale.

Verranno costruite infrastrutture quali l'aeroporto, una nuova stazione ferroviaria, un eliporto, un porto fluviale, autostrade e tangenziali, un nuovo stadio e un avveniristico palazzetto dello sport".

Rotari Della Porta concluse la sua presentazione con queste parole:" Pavesi, vi offro tanto, in cambio chiedo poco, solo un po' di collaborazione". Riaccesesi le luci in sala, termino: "E ora tutti a tavola".

Passarono sei mesi e non successe nulla; Rotari ne accordo' altri sei e sei altri ancora ma la litigiosita' dei Pavesi e il prevalere degli egoismi di parte fecero si' che del progetto non se ne fece nulla.

Un bel mattino, come improvvisamente era arrivato, Rotari Della Porta altrtettanto improvvisamente lascio' la citta', e per sempre, lasciando i Pavesi con la loro frase in bocca:" tant, a Pavia, as pudiva no fal".

Dalla prima pagina della PROVINCIA PAVESE del 28 gennaio 2032:" Si e' spento a Napoli, all'eta' di 80 anni, il noto filantropo, di origini pavesi, Rotari Della Porta, presidente dell'omonima fondazione le cui inesauribili risorse finanziarie hanno permesso il finanziamento di ricerche in campo scientifico che hanno portato, nel corso degli ultimi vent'anni, alla definitiva sconfitta di malattie come il cancro, l'influenza, l'AIDS: Grazie all'intraprendenza del grande uomo e' stato possibile salvare definitivamente Venezia dal rischio di sprofondamento in laguna, raddrizzare la Torre di Pisa, recuperare all'antico splendore chiese, monumenti, opere d'arte in tutta Italia e nel mondo. Sempre grazie alle sue risorse e al suo personale fiuto sono state ritrovate e pubblicate opere ritenute perdute per sempre; ricordiamo il ritrovamento dei papiri con l'opera "I Tirreni" dell'Imperatore Claudio, i libri mancanti dell'opera "Ab urbe condita" di Tito Livio, una storia di Firenze, in volgare, attribuita a Dante, numerose pergamene contenenti lavori di Leonardo in campo astronomico, militare, zoologico e artististico. Cantieri archeologici sono sorti in ogni parte del mondo con il ritrovamento di opere di inestimabile valore artistico e storico. Non vanno inoltre dimenticate imprese come il recupero del Titanic e della Andrea Doria e di altre navi di tutte le epoche in tutti i mari del mondo. Non meno importante la sua opera filantropica a favore dei diseredati: non si contano gli ospedali, le dighe, gli impianti di desalinizzazione, gli acquedotti sparsi un po' ovunque e finanziati dal grande uomo.

Rotari Della Porta verra' commemorato questa sera in Consiglio Comunale; verra' avanzata la proposta di intitolargli una via del centro cittadino":

Colta al volo in Piazza della Posta. verso le 14.00 dello stesso giorno; due signori si fermano davanti all'edicola e, aprendo il giornale, il primo commenta:" suma stat propri di bei suflon a fal anda' via" (siamo stati proprio degli stupidi a farcelo scappare), di rimando il secondo:" fa gnent, tant a Pavia as pudiva no fal" (non importa, tanto, a Pavia, non lo si poteva fare).

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/Longobardia/trackback.php?msg=2090569

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
bluewillow
bluewillow il 01/01/07 alle 18:16 via WEB
ciao buon anno :)!
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963