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Luce di Dio

NON AVERE PAURA ,LA PAURA E' UN SENTIMENTO CHE NON PORTA ALLA VERITA'

 

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LA MORTE DI CRISTO E' PREAVVISO PROFETICO DI QUANTO EGLI COMPIRA' PER NOI E AVVERRA' IN QUESTI TEMPI OSCURI

Post n°64 pubblicato il 06 Aprile 2012 da soleincielo83

06/04/2012

“Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù, gridando a gran voce, disse: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”. Detto questo emise lo spirito. (Lc. 23,44) visione. Vedo Gerusalemme dove vi è la folla che si agita e vedo il Golgota con tre croci, al cento emerge una croce molto più grande perché GESÙ è più grande di statura degli altri condannati per cui per mantenere il suo corpo quando hanno alzato la croce, questa doveva essere bilanciata nelle stesse misure del martire. Poi all’improvviso mentre vi è il sole di colpo questo viene oscurato e vedo che sul sole si proietta un disco scuro, che impedisce la luce, questo disco scuro però è intervallato da un colore rosso come il fuoco e anche il cielo in queste tenebre stranissime si tinge di questo rosso. Ho paura per tutto questo che sta succedendo, io mi rendo conto che per quegli uomini vedere uno spettacolo del genere ha determinato il panico perché io, pur avendo letto tantissime volte questa scena, vivo ora quella paura di un evento troppo grande che sta succedendo. La città ora è tutta avvolta dal buio, che è molto strano, un buio che mette paura, perché è un buio che avvisa di qualcosa di molto grande e tremendo che sta succedendo. La folla che era accalcata sulle vie del Golgota ora si riversa nella città e molti capiscono che è DIO che sta mandando un castigo, per cui si battono il petto per il dolore e per il pentimento per essere stati anche loro causa della morte del CRISTO. Ora mi trovo sotto la croce, vedo il corpo di CRISTO Che freme dal dolore, sono gli ultimi spasimi e sento dentro di me un dolore invincibile, perché sento il peso dei peccati che Lui sta espiando per me. IL Suo corpo non si riconosce, è troppo tumefatto e livido sia per le ferite, ma sia perché oramai la morte percorre dentro di LUI, infatti è lividore di morte. Mi soffermo sui suoi occhi, sono chiusi, ma intravedo una luce che mi fa capire che Egli non morirà, perché in Lui vi è lo Spirito di DIO, è in quello Spirito che anche il Suo corpo prederà vita. Mi ritrovo in ginocchio a pregare per Lui, insieme a MARIA Che è una maschera di pianto, molto composta e dignitosa, perché vedo solo solcare il Suo viso dalle lacrime ma non dice una parola, guarda solo il FIGLIO e capisco che vive nella Sua carne le stesse sofferenze perché Ella è in simbiosi con LUI per essere Agnella con l’Agnello immolato. Tutto intorno è buio e la terra trema, fa molta paura essere lì, ma se vi è paura dentro il cuore vi è come una gioia perché quella morte apre una porta che avvicina l’uomo a DIO. Anche coloro che Lo hanno crocifisso sono spaventati e cessano anche di ingiuriarLo, non capiscono cosa devono fare, se abbandonare il luogo o rimanere lì, ma io capisco che non è solo il terrore esterno che vivono, ma essi vivono il terrore interiore, perché essi davanti al Crocifisso stanno per decidere della loro sorte, perché sentono che devono scegliere o il buio della morte, del peccato o la vita che fa risorgere e mentre il loro spirito è sconvolto, il male aizza contro di loro la paura e li spinge a non credere ma ad ingiuriare ancora quell’Uomo per percuotere DIO. Vedo molti di loro che si piegano e tacciono, e pregano per i loro peccati, qui subentra la vittoria di CRISTO sul male in quegli uomini che hanno saputo credere e pentirsi. Ora vedo che queste tenebre avvolgono tutta la terra e non solo la città di Gerusalemme, questo è un fenomeno grandissimo perché sta a significare che questo segno non è riferito solo alla città di Gerusalemme, ma è riferito anche al mondo intero. Dall’ora sesta all’ora nona sono tre le ore di buio e non si può dire che è un’eclissi perché tutta la terra ne è coinvolta in questa oscurità e sento dentro di me che mi viene spiegato che queste tre ora hanno un significato molto più profondo e che raffigura l’oscurità che il mondo vivrà e sarà “l’ora delle tenebre”, ovvero “l’ora” durante la quale potranno agire liberamente gli uomini che odiano Dio, uomini al servizio del “principe”, colui che sta contaminando il mondo intero, dell’uomo della iniquità, ingiustizia, del figlio della perdizione. Ecco perché si è fatto buio sul mondo intero, per far capire nel tempo che questo buio sarebbe entrato nella storia dell’uomo, se si fosse abbandonata la retta via di DIO. Già il fenomeno è assolutamente strano perché un buio a mezzogiorno è il capovolgimento dell’ordine normale. Nel momento di massima luce si fa buio e non è una questione momentanea, spiegabile come una eclissi di sole, che durerebbe qualche minuto, qui invece dura tre ore, da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio. Tutta la terra precipita nel buio e la tenebra è l’immagine negativa, è l’assenza della luce, è ciò che precede la creazione della vita, è il non essere. Tutta la terra precipita in questa condizione di morte, sta finendo il mondo. Ma questa immagine cosi travolgente vuole mettere in evidenza la fine di un mondo corrotto dal peccato: la morte di Gesù distrugge il vecchio mondo. Ora sento un grido lancinante, un grido rantolato ma struggente di GESÙ, questo echeggia in questo buio, echeggia per portare la Sua vittoria sul male. Ai piedi della croce, gli uomini non capiscono cosa stia succedendo, il male li agita per questioni banali, vogliono dargli da bere, qualcuno dice di non dargliene, lo beffeggiano. Ancora una volta la terribile volontà dell’uomo si oppone alla misericordia di un DIO Che vorrebbe salvarli. Non hanno capito e vogliono ancora persistere nell’errore. Gesù vive fino all’ultimo l’unione profonda con il Padre e, nonostante la tragedia della sofferenza e della morte, questa unione rimane, è in quel grido che si sente l’unità completa del FIGLIO con IL PADRE. La grande voce che Gesù dà prima di emettere lo Spirito è la Sua ultima, definitiva, professione di fede. POI il silenzio cala attorno e si sente ancora di più la paura dentro. Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, ora oltre al buio universale adesso vi sono altri fenomeni catastrofici. Il velo del tempio è un grande tessuto che chiude il santuario, cioè il Santo dei Santi, la parte più sacra e segreta del tempio di Gerusalemme. Mai nessuno entra oltre quel velo, se non il sommo sacerdote. Alla morte di Gesù quel grande tessuto che chiude la porta del Santo dei Santi “si squarcia”, il velo del tempio dall’alto al basso si è spezzato in due. Perché al momento della morte il velo si spezza? che significato può avere? Mi viene detto: “Tutto ciò ha una spiegazione perché tramite la morte il Cristo è passato attraverso il velo e l’ha frantumato, ha aperto una strada per l’uomo per cui Dio non è più separato dall’uomo.” Quel velo strappato segna la fine di una mentalità EBRAICA di un Dio separato dall’uomo che si nascondeva all’uomo, invece con il CRISTO Egli stesso permette che l’uomo entri nella porta che Egli ha aperto. Ora sento che la terra si scuote e questo scuotere non è solo inteso come terremoto, ma come quella mano di Dio che scuote l’uomo e lo risveglia dal suo torpore, quello scuotere porta terrore perché vi è la distruzione, ma vi deve essere perché il peccato, che ha chiuso il dialogo con DIO, ora viene vinto e si scuotono anche gli inferi, dove il male trema di fronte alla vittoria dell’Uomo DIO. Vedo in questo momento i sepolcri che sono aperti, questo è un particolare molto interessante, che spesso noi non capiamo come importanza spirituale, ma mi viene spiegato che con la morte di CRISTO si rompe quel sigillo della morte, Egli porta la resurrezione che è prefigurazione di ciò che avverrà quando l’uomo imperfetto vincerà per sempre il peccato e la morte non vi sarà più. Tutto l’episodio della passione di CRISTO in quelle tre ore di agonia e morte, prefigurano il tempo finale, un tempo prima di buio poi un tempo di resurrezione dove sarà l’uomo che vincerà su tutto. In quella morte di CRISTO, vi è anche la catastrofe intorno, ma oltre quello che di visibile può essere accaduto, vi è una cosa molto più grande che solo alla luce dello Spirito si può evidenziare, perché in quel momento in cui Egli spira, cioè rende il Suo spirito al PADRE, avviene il capovolgimento di tutto, ora l’uomo non è più diviso da DIO, vi è stata aperta una porta dove l’uomo può ritornare a DIO e rivestire la sua condizione di gloria. In questo momento la croce, la morte di CRISTO non devono essere visti come dolore, ma come compimento di tutto, come il capovolgimento di tutto ciò che il male aveva stabilito nell’uomo con il peccato. Se Dio entra nella vita e nella storia dell’uomo, non lascia le cose come prima, le cambia, le capovolge per i figli che sono nella verità, ma non per coloro che si ostinano a rimanere nel loro errore. La morte di Gesù, lo squarcio del velo, il terremoto che scuote la terra, l’apertura dei sepolcri sono segni di cambiamento. È questo l’intervento di Dio, che realizza il Suo progetto attraverso il Figlio, e già si intravede quella realizzazione che può venire tramite l’uomo, in quella vittoria contro il male. Come al tempo di Cristo la Sua morte ha scosso la terra, così sarà quando vi sarà la vittoria dell’uomo, tutta la terra sarà scossa, sarà un giorno che segna la fine di un mondo corrotto dal peccato, una fine del male nell’uomo e l’inizio di un nuovo mondo, caratterizzato dal cuore di carne, dalla comunione di DIO con l’UOMO. GESÙ DICE: Figli, in questo momento di silenzio dovete contemplare solo la possibilità del vostro cambiamento, perché la croce opera in voi un capovolgimento del vostro cuore, della vostra mente ed è un’effusione di grazia che può cambiarvi. Anche i morti sono risorti, le tombe sono rimaste vuote, ma qui voi dovete intravedere la vostra vita, che non può raffigurasi come sepolcro imbiancato, ma quelle tombe ora vengono aperte e quella imperfezione svanisce perché, vincendo il peccato, voi siete persone viventi, riconciliate con DIO e trasformate. Meditando la passione, dovete intravedere l’evento in voi, il cambiamento che segna la fine del potere delle tenebre, per istaurare il regno di gloria: l’alba nuova che sarà la vita dell’uomo nuovo che ha vinto il peccato e cancellato la morte per sempre. Dovete comprendere nella profondità tutta la Passione per non viverLa superficialmente, ma viverLa in comunione con ME perché voi siete una sola carne con ME e portate a compimento sulla terra la redenzione ultima. Quante volte questo giorno è stato vissuto ma non capito nella profondità, si è sempre vissuto questo giorno ricordando le tragiche ore della MIA agonia, e della MIA morte, ma non ci si è fermati a riflettere nella profondità, vedendo in tutti gli avvenimenti che vi è nascosto quel futuro di gloria che deve investire l’uomo. La Chiesa vive il venerdì santo proprio come ricordo, un racconto che evoca le gesta di Colui che è morto per voi. Quante volte avete letto le pagine della Passione, molte volte con cuore contrito, altre volte con cuore superficiale, ma sempre in questi giorni ci si sente però presi da una sensibilità verso di ME Che muoio per voi, però poi, finite le ore, tutto svanisce, perché quel ricordo non è vissuto con la profondità che DIO vuole che entri in voi. In questo momento sto scuotendo la vostra terra, sto aprendo i veli della verità che voi dovete sapere e vi immergo nella vostra luce non nel sepolcro ma nella grandezza di ciò che Io riservo per voi. È il terremoto spirituale che si fa sentire a voi, un terremoto che deve delimitare il peccato, che vi deve purificare per essere poi trasformati dallo Spirito Che vi porta la nuova vostra condizione. Sono giorni in cui DIO si presenta a voi con una nuova visuale, la Sua rivelazione che vi riempie e che vi fa detentori di una verità che solo lo Spirito vi ha portato. Ora il silenzio entra di nuovo per onorare la morte dell’Uomo DIO, il rispetto di DIO per il FIGLIO è la viva condizione di ciò che voi vivete, perché in voi questa Passione continua perché la passione spirituale purifica e porta poi alla vostra resurrezione. In voi IO vedo la carne del CRISTO, IO vedo in voi l’uomo resuscitato, aprite dunque le porte del vostro cuore e fate passare la Luce, la Vita che vi porterà a possedere la deità. Questo è ciò che oggi IO DIO desidero dire al vostro cuore, meditate figli in silenzio la Mia Parola, perché IO SONO DIO CHE TANTO VI HO AMATO, E IN VOI DESIDERO ATTUARE LA GRANDEZZA DELL’UOMO DIO. COSI SIA…AMEN..AMEN…

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Commenti al Post:
serenella1210
serenella1210 il 07/04/12 alle 00:05 via WEB
quando cristo dovesse apparire sulla terra vedrebbe ke scempio l'uomo è stato capace di realizzare buona pasqua ciao
 
 
soleincielo83
soleincielo83 il 07/04/12 alle 09:07 via WEB
"Quando tornerò troverò ancora la fede sulla terra?" Non solo non troverà la fede se non in pochi ma troverà l'uomo in una perversione animalesca dove sensibiità amore e morale, sono morte del tutto. La speranza però di un mondo migliore non ci deve abbandonare, anche perchè prossima sarà la giustizia di Dio per i malvagi. Buona Pasqua con affetto sole....
 
salvo303
salvo303 il 07/04/12 alle 08:10 via WEB
La croce non fu un incidente alla fine della vita di Gesù. Egli è nato, è vissuto ed è morto all’ombra della croce. Costantemente, sapeva che era presente, ma non l’ha mai evitata. Non ha mai esitato a prenderla su sé ogni giorno. Non c’è un solo giorno di cui abbia detto: “Andrò domani a compiere l’opera di mio Padre”. Mai ha fatto un’esperienza di cui abbia potuto dire:”Posso rallegrarmene, il popolo attenda e poi andrò a rispondere ai suoi bisogni”. Persino nei momenti di maggiore sofferenza, non ha mai pensato:”La mia pena è tale che è giusto siano gli altri a venirmi in aiuto questa volta”. Accadde durante la notte in cui fu tradito, sapendo che la sua ora era giunta e che il discepolo che lo tradì si trovava là, fra gli altri; Accadde quando si alzò da tavola per lavare i piedi dei suoi discepoli e che agì secondo quanto aveva detto loro:”Il figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita per molti”Marco 10,45. Potrebbe sembrare che accadde soltanto in quell’oscuro giorno del Cavario quando Gesù “se ne andò, portando la sua croce”Giovanni 19,16. Aveva portato la sua croce per tutto il tempo che avanzava fra il popolo, povero, disprezzato, solitario,incompreso, facendo il bene e guarendo tutti coloro che erano oppressi dal nemico. E l’ha fatto volontariamente per condurne molte alla gloria. Il mondo non capirà forse la vostra croce, ma ciascuno ha la sua croce, designata da Dio, e che può portare o no, secondo la propria volontà. Non chiamiamo “LA NOSTRA CROCE” una malattia di cui non riusciamo a sbarazzarci o le circostanze penose della vita che sono la nostra parte come la parte di coloro che non servono Dio. La croce e ciò che ACCETTIAMO volontariamente al prezzo di un sacrificio personale per obbedire a Dio ed essere una benedizione per gli altri.... un abbraccio per augurarti una Santa Pasqua.. è sarà sempre un'occasione dove l'amore, la pace e la serenità si uniscono in nome di Gesù, nostro Salvatore. Auguri sinceri...
 
 
soleincielo83
soleincielo83 il 07/04/12 alle 09:26 via WEB
La croce caro Salvo à stata sempre un segno scomodo per l'uomo."sono Cristiano" ma cosa significa in realtà? quando non si accetta la sofferenza, derivata non dalla croce ma dal nostro egoismo,dalla nostra avidità, dal nostro protagonismo,dalla nostra invidia, dalla nostra non accettazione.Fiumi di parole, di concetti teologici, come se la verità viene posseduta dall'uomo e non la verità che entra dolcemente in chi ha il cuore aperto e puro!Ma l'Amore in tutto questo dov'è?Il Cristo è morto per amore,e nel disamore l'abbiamo ucciso un'altra volta. Buona Santa Pasqua, che Dio ti benedica e benedica la tua fedeltà a Lui. Solencielo
 
zelota0
zelota0 il 07/04/12 alle 09:37 via WEB
l potere straordinario che ha sull'anima la meditazione delle varie fasi della Passione del Signore, si manifesta nella pace che si prova, negli affetti forti che suscita, nel senso di forza che ti invade e di speranza nuova che infonde Questo buio impressionante che avvolge la creazione nell'estremo limite della morte di Gesù, non è altro che un simbolo di un'altra eclissi di estrema radicalità che incombe dentro la coscienza del Figlio di Dio fatto uomo che prova in sé, per libera scelta d'amore estremo, che cosa significa la perdita totale del Padre.
 
zelota0
zelota0 il 07/04/12 alle 09:46 via WEB
Cosa fu quel calvario è difficile comprenderlo perché sfugge alle menti. L'ira del Padre per le iniquità dell'uomo era tremenda, come se mille e più giudizi si abbattessero contemporaneamente su di lui. La sua dolce presenza che lo aveva accompagnato da sempre si stava ritirando mentre l'ora scoccava i suoi lenti rintocchi. Ormai il Padre nella sua ira di Giustizia aveva richiamato lo Spirito Santo. Che cosa voglia dire trovarsi improvvisamente nel deserto del proprio spirito, soli con se stessi, privati del Sommo Bene e dell'Amore Infinito, supera qualsiasi tortura immaginabile. Le tenebre come nubi minacciose stavano avvolgendo completamente tutto il suo essere.
 
zelota0
zelota0 il 07/04/12 alle 10:05 via WEB
con la sua Passione ,dovremo fare ricordo anche del nostro Battesimo. Si muore e si rinasce a vita nuova. GRAZIE MIO SIGNORE E MIO DIO. Auguri a tutti voi visitatori una Serena e Buona Pasqua.nel nome di GESU' e Maria. (chiaramente anche a te e a tutta la tua comunita')
 
mirarosa70
mirarosa70 il 07/04/12 alle 11:07 via WEB
Signore,noi ti aspettiamo...noi aspettiamo il Tuo Regno di infinito Amore e pace.....buone e santa Pasqua.Rosanna
 
champions_3
champions_3 il 07/04/12 alle 12:59 via WEB
CHI E' GESU' PER NOI? Sai che tu puoi avere un grandissimo tesoro e, nonostante questo, non trarne alcuna gioia? Quello che ti dà grande gioia non è solo l'avere un grande tesoro, ma il riconoscere la grandezza di quello che hai. Chi è chiamato alla salvezza ha Gesù Cristo ed ha quindi il più grande tesoro possibile. Però, non è automatico né scontato riconoscere l'immensità di quello che abbiamo in Cristo, anzi, molto spesso, non riconosciamo adeguatamente quanto privilegiati e fortunati siamo a poterLo avere nelle nostre vite. Vogliamo considerare alcuni dei tantissimi benefici meravigliosi che abbiamo in Cristo, ovvero vogliamo considerare chi è Gesù per noi, quello che Egli fa per noi e quello che abbiamo in Lui. Il tempo ci permette soltanto di passare in rassegna questo elenco di benedizioni senza poterci soffermare adeguatamente su ciascuna di essa, ma prego che ciò rappresenti comunque uno stimolo per ciascuno di noi per riconoscere quello che abbiamo in Cristo o, per chi non ha Cristo, per riuscire a comprendere quello che si può avere in Lui ed il Lui solo. Ebrei 7:22-28 Iniziamo dall'Epistola agli Ebrei e consideriamone il capitolo 7. Il bisogno più grande dell'uomo è di essere in rapporto con Dio. Però, Dio è santo e noi siamo peccatori. L'unico modo di trovarsi in un vero rapporto con Dio è subordinato all'esistenza di un patto, fatto da Dio, che permette all'uomo di essere in rapporto con Lui. Dio aveva fatto un patto con Mosè per permettere ai Giudei di essere il Suo popolo. Però, quel patto non bastava perché serviva per mostrarci il nostro peccato e parlava soltanto del Cristo che doveva venire. Quel patto non poteva realmente pagare la condanna del peccato. Serviva un patto migliore, un patto che poteva realmente pagare la condanna del peccato, in modo che l'uomo poteva essere veramente riconciliato con Dio. Gesù Cristo è stato il Mediatore ed il garante di questo nuovo patto, il patto che ci permette di essere in rapporto con Dio. Come Sommo Sacerdote, Gesù è la garanzia di questo patto. Leggo in Ebrei 7:15-22: “15 E la cosa è ancora più evidente, se sorge un altro sacerdote a somiglianza di Melchisedek 16 che non è diventato tale per una legge di prescrizioni carnali, ma per la potenza di una vita indissolubile. 17 Infatti la scrittura afferma: "tu sei sacerdote in eterno, secondo l’ordine di Melchisedek". 18 Si ha così l’annullamento del comandamento precedente, a motivo della sua debolezza e inutilità, 19 la legge infatti non ha portato nulla a compimento, è l’introduzione di una migliore speranza, mediante la quale ci accostiamo a Dio. 20 Inoltre ciò non è avvenuto senza giuramento. Quelli infatti diventavano sacerdoti senza giuramento, 21 (ma costui con giuramento da parte di colui che gli ha detto: "il Signore ha giurato e non si pentirà: tu sei sacerdote in eterno, secondo l’ordine di Melchisedek"). 22 Per questo Gesù è diventato garante di un patto molto migliore.” (Ebrei 7:15-22) È Gesù Cristo che ci permette di avere un patto migliore, un patto che ci provvede l'eternità con Dio anziché l'eternità nel tormento. Essendo un patto migliore, esso è sicuro e certo. Possiamo avere pace, una pace sicura e certa, perché Dio mantiene sempre il Suo patto. La nostra salvezza è sicura perché è fondata su un patto altrettanto sicuro in Cristo Gesù. Non è come i patti che fanno gli uomini, che sono deboli, per la debolezza degli uomini, o per il fatto che l'uomo cambia o è impedito dalla morte. Quanto è diverso il patto di Dio in Cristo Gesù! Visto che Gesù Cristo ha compiuto un sacrificio perfetto, il patto è sicuro e quindi il nostro rapporto con Dio è sicuro. Voglio leggere un altro passo che parla del nostro patto con Dio per mezzo di Cristo. Vediamo assieme Ebrei 9:15: “E perciò egli è il mediatore del nuovo patto affinché, essendo intervenuta la morte per il riscatto dalle trasgressioni commesse sotto il primo patto, i chiamati ricevano la promessa dell’eterna eredità.” (Ebrei 9:15) Avendo un patto stabile con Dio per mezzo di Cristo, abbiamo la promessa dell'eterna eredità! Abbiamo questa promessa sicura, una promessa che vale più di qualsiasi altra promessa nel mondo. Ogni tesoro terreno sarà perso. L'eredità eterna è un tesoro che durerà per sempre! Pertanto, a te, o credente, ti invito a meditare a fondo sul patto con Dio in Cristo Gesù. Esso è motivo di immensa gioia e rende la vita, ed anche l'eternità, stabile in qualunque tempesta possiamo mai trovarci. Per chi ha Cristo, quanto poco importa l'andazzo delle circostanze di oggi che così presto saranno dimenticate!. Rallegrati, o tu che hai di fronte un'eternità che ti attende in Cristo Gesù! E questo immenso tesoro è tutto per noi, per il solo merito di Gesù Cristo e del nostro patto con Dio in Lui! Cristo intercede per noi. Passiamo ora ad un'altra meravigliosa opera che Gesù compie per noi. Gesù Cristo prega per noi ed intercede per noi. Leggiamo assieme Ebrei 7:25: “24 ma costui, perché dimora in eterno, ha un sacerdozio che non passa ad alcun altro, 25 per cui egli può anche salvare appieno coloro che per mezzo suo si accostano a Dio, vivendo egli sempre per intercedere per loro.” (Ebrei 7:24-25) Gesù Cristo vive sempre e vive sempre per intercedere per coloro che hanno fede in Lui. Leggo anche il verso contenuto in Romani 8:34, verso che parla del fatto che nessuna condanna contro quelli che hanno fede in Cristo reggerà perché Gesù Cristo intercede per loro presso il Padre: “chi è colui che li condannerà? Cristo è colui che è morto, e inoltre è anche risuscitato; egli è alla destra di Dio, ed anche intercede per noi,” (Romani 8:34) Anche in Giovanni 17 Gesù parla del fatto che prega, non per tutti, ma per coloro che hanno fede in Lui, cioè per coloro che il Padre Gli aveva dato: “io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi.” (Giovanni 17:9 ) “or io non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me per mezzo della loro parola” (Giovanni 17:20) Se tu hai Gesù Cristo come il tuo Salvatore e Signore, allora devi sapere che Gesù stesso prega per te, devi sapere che Egli intercede per te! Visto che Gesù è il Figlio di Dio, la Sue preghiere sono perfette e vengono sempre esaudite. Perciò possiamo avere grande gioia sapendo che Gesù stesso prega per noi. Questa verità è anche un rifugio nelle tempeste della vita. Gesù è il Sommo sacerdote. Vediamo un altro prezioso beneficio in Cristo. Gesù Cristo è il nostro Sommo Sacerdote e quindi, per mezzo di Lui, abbiamo accesso al Padre. Abbiamo bisogno di un sommo sacerdote perché Dio è santissimo e noi continuiamo a cadere nel peccato. Per conto nostro e con i nostri sforzi non potremmo mai arrivare nella presenza di Dio Padre. Gesù, essendo Dio incarnato, è il sacerdote che ci rappresenta davanti a Dio Padre, dandoci, perciò, libertà di entrare nella Sua presenza per mezzo di Lui. Leggiamo Ebrei 7:26 ed 8:1: “26 A noi infatti occorreva un tale sommo sacerdote, che fosse santo, innocente, immacolato, separato dai peccatori ed elevato al di sopra dei cieli, 27 che non ha bisogno ogni giorno, come quei sommi sacerdoti, di offrire sacrifici prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo, poiché egli ha fatto questo una volta per tutte, quando offerse se stesso. 28 La legge infatti costituisce come sommi sacerdoti uomini soggetti a debolezza, ma la parola del giuramento, che viene dopo la legge, costituisce il figlio reso perfetto in eterno. (Ebrei 7:26) 1 Ora il punto essenziale delle cose che stiamo dicendo è questo: noi abbiamo un sommo sacerdote così grande, che si è posto a sedere alla destra del trono della maestà nei cieli,” (Ebrei 8:1) Gesù è seduto alla destra della Maestà, ovvero, alla destra di Dio Padre, per essere il nostro sommo sacerdote. In quella posizione, Gesù ci fa avere libero accesso al trono di Dio. Noi, esseri mortali che ancora pecchiamo, abbiamo libero accesso al trono del santissimo Dio, per essere soccorsi da Lui. Leggo ora Ebrei 4:14-16 ed anche Ebrei 10:19-22: “19 avendo dunque, fratelli, libertà di entrare nel santuario, in virtù del sangue di Gesù, 20 che è la via recente e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne, 21 e avendo un sommo sacerdote sopra la casa di Dio, 22 accostiamoci con cuore sincero, in piena certezza di fede, avendo i cuori aspersi per purificarli da una cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura.” (Ebrei 10:19-22) “14 avendo dunque un gran sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il figlio di Dio, riteniamo fermamente la nostra confessione di fede. 15 Infatti, noi non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con le nostre infermità, ma uno che è stato tentato in ogni cosa come noi, senza però commettere peccato. 16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, affinché otteniamo misericordia e troviamo grazia per ricevere aiuto al tempo opportuno.” (Ebrei 4:14-16 ) Che immenso privilegio e quale prezioso aiuto rappresentano il fatto che noi possiamo presentarci proprio davanti a Dio per trovare soccorso da Lui nel momento di bisogno e tutto questo per mezzo di Gesù Cristo! Se tu hai Cristo, allora ringrazia Dio per questo immenso privilegio! Gesù è il nostro Avvocato: I benefici che abbiamo in Cristo continuano. Pensate insieme a me al fatto che Gesù Cristo è il nostro Avvocato presso il Padre! Alla luce dell'immensa santità di Dio, quando pecchiamo, Dio dovrebbe punirci eternamente. Invece, essendo Gesù Cristo il nostro Avvocato, Lui che è la propiziazione per i nostri peccati, abbiamo in Cristo il perdono di cui abbiamo così tanto bisogno. Leggo 1Giovanni 2:1,2: “1 Figlioletti miei, vi scrivo queste cose affinché non pecchiate; e se pure qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo il giusto. 2 Egli è la propiziazione per i nostri peccati; e non solo per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.” (1Giovanni 2:1-2) Grazie a Dio per il privilegio di avere Gesù Cristo stesso come Avvocato che ci rappresenta davanti al Padre. Visto che Egli è la propiziazione dei nostri peccati, Egli può difenderci contro ogni accusa perché Egli ha già pagato il prezzo. Gesù è Giustizia, Redenzione e Santificazione. Passiamo ora ad alcuni altri benefici che abbiamo in Cristo Gesù, cioè continuiamo a vedere quello che Gesù Cristo è per noi. Leggo 1°Corinzi 1:30: “ora grazie a lui voi siete in Cristo Gesù, il quale da Dio è stato fatto per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione,” (1Corinzi 1:30) Gesù Cristo è stato fatto per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione. Nella quotidianità non si pensa a queste cose ma, in realtà, sono queste le cose che ci servono più di qualsiasi altra, vale a dire più del cibo, più delle risorse economiche e persino più della nostra vita fisica stessa. Ciò che Cristo è stato fatto per noi da Dio Padre vale più di qualsiasi cosa di questa vita terrena perché rappresenta un inestimabile tesoro di valore eterno. Ricordate che questa vita è un vapore, un vapore che passa velocemente. Dopo ci troveremo davanti a Dio per il giudizio. Leggiamo di questo in Ebrei 9:27: “E come è stabilito che gli uomini muoiano una sola volta, e dopo ciò viene il giudizio,” (Ebrei 9:27) Al giudizio si dichiarerà quale sarà la nostra eternità. Per natura siamo peccatori e ci è dunque impossibile superare il giudizio per i nostri meriti. Chi è senza Cristo, avrà un'eternità di tormento. Per superare il giudizio, abbiamo bisogno della redenzione, ovvero qualcuno deve riscattarci. In altre parole, qualcuno deve pagare la nostra condanna al posto nostro. Esiste solamente Uno che può riscattarci ed è Gesù Cristo, Dio incarnato! Per noi che poniamo la nostra fede in Gesù Cristo, Cristo è la nostra redenzione, avendoci riscattato, avendo pagato Egli la nostra condanna, quando sulla croce è stato punito da Dio al posto nostro. Egli ha subito la terribile ira di Dio, affinché noi non dovessimo subirla per tutta l'eternità. Per questo Gesù Cristo è anche la nostra giustizia. Siamo giustificati davanti a Dio con la Sua giustizia! Dio è santissimo e non può permettere ad un peccatore di stare nella Sua presenza. Gesù Cristo è la nostra giustizia, il che vuol dire che, essendo “in Cristo”, siamo coperti con la Sua giustizia e perciò possiamo entrare nella presenza di Dio. Essendo Cristo la nostra giustizia, abbiamo diritto ad entrare e restare nella presenza di Dio. Tu, o credente, ti stai ricordando dell'immenso privilegio di cui puoi godere nell'avere Cristo come la tua giustizia? Stai ringraziando Dio costantemente per questo dono immenso? Gesù Cristo è anche la nostra santificazione, Si parlo di Santificazione, tutti dobbiamo Passare da essa, il suo significato vuol dire: Essere separati dal Male, in quanto, dopo averci salvato, Egli continua la Sua opera in noi, santificandoci per mezzo della Sua santità. Gesù Cristo è all'opera oggi in coloro che sono salvati. Solo se siamo santificati possiamo vedere Dio per l'eternità, proprio come leggiamo in Ebrei 12:14: “procacciate la pace con tutti e la **santificazione**, senza la quale nessuno vedrà il Signore,” (Ebrei cap.12:14) Senza la santificazione, non c'è vera salvezza. Quindi, non soltanto ai Santi che conosciamo era stato detto di essere nella Santità, ma ciò vale anche per quelli che desiderano una completa Salvezza dell'anima. Dobbiamo impegnarci con tutto il nostro cuore a crescere nella santità. Però il nostro impegno, in sé e da solo, non basterebbe mai a conseguire tale traguardo. Serve l'opera di Cristo in noi. Gesù Cristo è la nostra santificazione. Per mezzo di Lui, Dio ci santifica per farci diventare santi ed irreprensibili davanti a Lui nell'amore. Un cuore soddisfatto. Ci sono tanti altri benefici che abbiamo in Cristo. Non c'è però il tempo necessario per parlare di tutti. Però, un altro beneficio stupendo che abbiamo in Cristo e che voglio assolutamente menzionare consiste nel fatto che solo Gesù può soddisfare il nostro cuore pienamente. Questo è il senso di quello che Gesù dichiara continuamente, come, per esempio, è riportato in Giovanni 6:35: “E Gesù disse loro: "io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà mai più fame e chi crede in me non avrà mai più sete” (Giovanni 6:35) Quando Gesù dichiara che chi va a Lui non avrà mai più fame e non avrà mai più sete, intende dire che costui avrà un cuore veramente e pienamente soddisfatto, ora e per sempre. Solo Gesù può soddisfare il cuore. Questo si verifica perché Dio ci ha creati per Se stesso, ovvero siamo stati creati con un'anima e siamo quindi creature spirituali, create per poter avere comunione con Dio. Essendo stati creati da Dio per questo scopo, specificamente per essere in comunione con Lui, non esiste nulla che può riempire il nostro cuore, se non Dio solo. Eppure per natura siamo separati da Dio a causa del nostro peccato e perciò il nostro cuore è vuoto. Ecco perché l'uomo cerca vanamente di riempire il suo cuore in tanti modi e con tante cose, ma non trova mai appagamento. Infatti nulla può riempire il nostro cuore in modo da soddisfarlo, se non solo un rapporto con Dio per mezzo di Gesù Cristo. Solo in Cristo il nostro cuore non avrà mai più fame e la nostra anima non avrà mai più sete. Questo è quello che abbiamo in Gesù Cristo quando crediamo in Lui e fissiamo il nostro cuore su di Lui. Gesù Cristo è la nostra sapienza. Gesù Cristo è anche la nostra sapienza. La sapienza ci permette di vivere bene anziché male. La sapienza ci permette di scegliere bene, giorno dopo giorno, nelle decisioni della vita. Con la sapienza scegliamo bene ed evitiamo tanti problemi. Senza la sapienza scegliamo male e ci creiamo un problema dopo l'altro, mentre avremmo invece potuto evitarlo. Tutta la vera sapienza è in Cristo Gesù e vale più di tutti i tesori che il mondo potrebbe darci. La Bibbia parla molto della sapienza. Vi invito a leggere il libro dei Proverbi che ne parla abbondantemente. Per esempio, leggo Proverbi 3:5-8: “5 Confida nell’Eterno con tutto il tuo cuore e non appoggiarti sul tuo intendimento; 6 riconoscilo in tutte le tue vie, ed egli raddrizzerà i tuoi sentieri. 7 Non ritenerti savio ai tuoi occhi, temi l’Eterno e ritirati dal male; 8 questo sarà guarigione per i tuoi nervi e un refrigerio per le tue ossa.” (Proverbi 3:5-8) Quanto è importante che cerchiamo la sapienza di Dio, perché solamente così possiamo vivere bene! La vera sapienza ci fa evitare la via sbagliata e ci fa camminare in santità, vicini a Dio. Da dove viene la sapienza: Colossesi 2:1-3. L'unico modo per ottenere la sapienza è di ricordare che la sapienza si trova solamente in Gesù Cristo. Un altro brano che ci ricorda di questo è Colossesi 2:1-3, brano in cui vediamo appunto che la fonte di ogni sapienza è Gesù Cristo. Leggo Colossesi 2:1-3: Parla l'apostolo S.Paolo. “1 Voglio infatti che sappiate quanto grande sia il combattimento che sostengo per voi, per quelli che sono a Laodicea e per tutti quelli che non hanno visto la mia faccia di persona, 2 affinché i loro cuori siano consolati, essendo essi uniti insieme nell’amore, ed ottengano tutte le ricchezze della piena certezza d’intelligenza per la conoscenza del mistero di Dio e Padre e di Cristo, 3 in cui sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza.” (Colossesi 2:1-3) In Cristo sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza. Non esiste altra fonte di vera sapienza, se non in Cristo Gesù. Perciò, per avere vera sapienza, dobbiamo legarci a Cristo. Solo in Lui possiamo trovare la vera sapienza. Quindi la sapienza non viene dai nostri ragionamenti, non viene dal mondo, e non viene nemmeno da uomini che ci parlano da parte loro. Piuttosto, essa viene da Dio, per mezzo di Cristo. E' ovvio che altre persone possono essere strumenti di Dio per farci avere la sapienza, però la sapienza è in Cristo Gesù. Oh! che possiamo avere cuori che desiderano la vera sapienza e che possiamo comprendere che la si trova solamente in Gesù Cristo! Vita eterna Voglio brevemente menzionare un altro dono prezioso che abbiamo in Cristo. Leggo Giovanni 5:24 e poi Giovanni 6:40: “In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna, e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.” (Giovanni 5:24) “Questa infatti è la volontà di colui che mi ha mandato: che chiunque viene alla conoscenza del figlio e crede in lui, abbia vita eterna, e io lo risusciterò nell’ultimo giorno".” (Giovanni 6:40 ) In Gesù Cristo, e solo in Gesù Cristo, c'è la vita eterna. Che cos'è la vita eterna? Gesù stesso ci spiega, nella Sua preghiera al Padre in Giovanni 17, che cos'è la vita eterna: “1 Queste cose disse Gesù, poi alzò gli occhi al cielo e disse: "Padre, l’ora è venuta; glorifica il figlio tuo, affinché anche il figlio glorifichi te, 2 poiché tu gli hai dato potere sopra ogni carne, affinché egli dia vita eterna a tutti coloro che tu gli hai dato. 3 Or questa è la vita eterna, che conoscano te, il solo vero Dio, e Gesù Cristo che tu hai mandato,” (Giovanni 17:1-3) La vita eterna è di conoscere personalmente il Padre ed il Figlio, ed è di stare nella presenza di Dio, nell'amore, per sempre. La vita eterna quindi non è solo di vivere per sempre, ma è di stare nella presenza stessa di Dio, godendo la Sua gloria e maestà ed il Suo amore, essendo in rapporto con Lui. Chi ha Cristo Gesù ha la vita eterna! Gioite per questo, voi che avete Cristo Gesù! La vera Pace Ora parliamo di un altro dono meraviglioso che esiste solamente in Gesù Cristo, un dono di cui abbiamo grande bisogno. In questo mondo abbiamo problemi e difficoltà, ci sono pericoli di tutti i tipi, per il corpo e per l'anima, siamo circondati dal male, facilmente possiamo avere il cuore turbato. In tutto questo, le nostre forze non bastano a farci superare ogni difficoltà e ci troviamo a dover affrontare prove e battaglie più grandi di noi. La più grande prova che dovremo affrontare non è comunque la morte fisica, ma il più grande e molto più terribile giudizio dopo la morte. Dove si potrebbe scappare dal giudizio, visto che Dio è onnipresente e tutto è nudo davanti ai Suoi santi occhi? Esiste un rifugio solo in cui possiamo trovare la pace e non essere turbati in mezzo a tutte le tempeste della vita. Questo rifugio non è la nostra forza, la quale non basta e non basterebbe mai. Non esiste un rifugio nei nostri beni e i nostri soldi, perché non possono darci vera pace, sia perché li possiamo perdere in un attimo, sia perché non valgono nulla davanti a certi pericoli. Le altre persone non bastano come rifugio perché anche esse sono deboli come noi. Neppure la nostra propria bontà ci può essere di rifugio, perché siamo tutti mancanti nei confronti di Dio. La nostra bontà è macchiata con i nostri peccati. L'unico posto nel quale possiamo trovare pace e rifugio è in Gesù Cristo. In Lui c'è pace, c'è perdono. Solo in Cristo siamo sicuri in ogni tempesta. Ascoltate le parole di Gesù in Giovanni 14:1-3: “1 "Il vostro cuore non sia turbato; credete in Dio e credete anche in me. 2 Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, ve lo avrei detto; io vado a prepararvi un posto. 3 E quando sarò andato e vi avrò preparato il posto, ritornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io siate anche voi.” (Giovanni 14:1-3) Gesù, parlando a coloro che credono in Lui per la salvezza, ci invita, ci chiama, ci incoraggia ad avere fede in Lui e nel Padre. Egli spiega che sta preparando un posto in cielo per noi che crediamo, affinché staremo sempre con Lui. Quindi, chi è in Cristo ha la promessa sicura di superare ogni prova ed arrivare a passare tutta l'eternità in cielo con Dio. Sapendo questo, possiamo avere vera pace in ogni tempesta della vita. In altre parole, quando abbiamo fede in Cristo, abbiamo davanti a noi l'eternità con Lui e ci lasceremo alle spalle tutti i problemi di questa vita. Nel posto che Gesù ci ha preparato non ci saranno più dolori o lacrime, né alcuna paura. Leggo in Apocalisse cap.21 come saranno le cose in quel giorno: “1 Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il primo cielo e la prima terra erano passati, e il mare non c’era più. 2 E io, Giovanni, vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, che scendeva dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. 3 E udii una gran voce dal cielo, che diceva: "Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Ed egli abiterà con loro; e essi saranno suo popolo e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio. 4 E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, e non ci sarà più la morte né cordoglio né grido né fatica, perché le cose di prima son passate". 5 Allora colui che sedeva sul trono disse: "Ecco, io faccio tutte le cose nuove". Poi mi disse: "Scrivi, perché queste parole sono veraci e fedeli".” (Apocalisse 21:1-5) Questa è una descrizione di come saranno le cose quando Gesù ritornerà ed accoglierà tutti coloro che veramente credono in Lui. Tu, o credente, sarai nella gioia per sempre, non ci sarà nulla di male che potrà riguardarti, colpirti o nuocerti. Avrai solo gioia nella presenza di Dio! Se ricordiamo questo e ricordiamo che, qualunque cosa succede oggi, non può togliere questa eredità in Cristo, possiamo avere grande gioia anche in mezzo alle sofferenze ed alle difficoltà più profonde. Troviamo dunque la vera pace solo in Gesù Cristo. In Cristo abbiamo pace con Dio e così possiamo avere pace in ogni situazione, una pace che sorpassa la comprensione. Leggiamo di questa pace in Filippesi 4:6,7: “6 Non siate in ansietà per cosa alcuna, ma in ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio mediante preghiera e supplica, con ringraziamento. 7 E la pace di Dio, che sopravanza ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.” (Filippesi 4:6-7) Il cuore senza pace non può stare mai veramente bene. Il cuore con la vera pace starà sempre veramente bene. Grazie a Dio che, in Gesù Cristo, possiamo avere la vera pace. Cerca la pace in Cristo, ringrazia Dio, giorno dopo giorno, per la vera pace che ci dà in Gesù Cristo! Conclusione In realtà, Cristo è ancora molto di più di quanto abbiamo potuto dire. Però, anche solo quanto si è detto rappresenta un qualcosa che è già di per sé incredibile. Gesù Cristo è vita, Gesù Cristo è la nostra pace, Gesù Cristo è la nostra giustizia, la nostra redenzione e la nostra santificazione. In Gesù siamo beneficiari del patto con Dio, Gesù è il nostro Sommo Sacerdote. In Cristo abbiamo accesso al trono di Dio, Cristo è il nostro Avvocato. Solo Gesù Cristo può soddisfare i nostri cuori. Alla luce di tutto questo e di tutto il resto che Cristo è per noi, come risponderai? Se hai Cristo, allora hai motivo di gioire profondamente, giorno per giorno, per tutta l'eternità. Infatti, come veri credenti, è molto importante che ci impegniamo a meditare su Gesù Cristo o, come leggiamo in Ebrei cap. 12, che fissiamo i nostri occhi su Cristo. Una parte di questo consiste nel meditare su tutto quello che Gesù Cristo è per noi, su quello che fa per noi e su quello che abbiamo in Lui. Oggi, in questo insegnamento, abbiamo toccato un po' di tutto quello che Gesù Cristo è per noi. La mia preghiera è che ogni credente ed ogni famiglia possa vedere sempre più di Cristo. Vedere Cristo porta gioia! Vedere più di Cristo ci aiuta a vincere i nostri peccati. Pensare più a Cristo ci porta a vivere per portare gloria a Dio. Padre nostro, ti ringranziamo di averci dato Gesù quale intercessore dei nostri falli, e Salvator nostro, ti preghiamo di rivelarci sempre la tua volontà e di guidarci nelle tue vie d'amore e di verità... Guardare di più a Cristo è l'unica vita che vale! Viviamo così. Grazie a Dio per Cristo Gesù! Cordialmente, antonio.
 
champions_3
champions_3 il 07/04/12 alle 16:21 via WEB
O GESU' SEI IL NOSTRO AMEN! Introduzione: Nulla di questo mondo è certo. Spesso i bambini piccoli credono in cose in cui gli adulti, avendo più esperienza, non credono più. Per esempio, spesso un bambino si fida completamente di quello che dice una persona, mentre un adulto potrebbe riconocere che quella persona non è affidabile. Infatti, nulla di questo mondo è completamente affidabile e certo. le persone non oneste. Chiaramente esistono tante persone disoneste, che vivono per mezzo della menzogna. Tristemente, non ci si può fidare di tante persone nella vita. le persone oneste ma umane. Ci sono persone che sono molto più oneste delle altre, però, essendo pur sempre degli esseri umani, non sono capaci di mantenere sempre la loro parola. Sono ostacolate dall’essere veritiere da forze maggiore. Spesso, sono ostacolati dai problemi. Sappiamo tutti che certi problemi possono ostacolarci nella vita di tutti i giorni. Per esempio, quando la macchina si rompe, o quando c’è uno sciopero dei treni, uno non riesce ad arrivare quando aveva detto di arrivare. Ci sono situazioni in cui si è ostacolati dalle condizioni della salute. Per esempio, Mio padre aveva grossi problemi di salute, e non poteva sempre mantenere la parola. Forse l’ostacolo più grande è la morte. Ogni persona arriva a questo ostacolo. Tutti i progetti vengono bloccati dalla morte. Il mio vicino mi raccontò di il suo amico che gli mandò una cartolina, in cui aveva scritto “ci vediamo fra una settimana”. Però poi, prima di tornare a casa, morì. La persona più potente del mondo non può resistere quando gli tocca la morte. Blocca tutto. Quindi, noi esseri umani siamo ostacolati, dalle forze maggiori, a mantenere la nostra parola in ogni situazione. Gesù, il vero Amen. Invece, troviamo che Gesù Cristo è diverso da ogni persona mai vissuta. Gesù è completamente veritiero. Nella Bibbia, Gesù viene chiamato l’Amen di Dio. Apocalisse 3:14 «All’angelo della chiesa di Laodicea scrivi: Queste cose dice l’Amen, il testimone fedele e veritiero, il principio della creazione di Dio. Ricordiamo che la Bibbia parla di contemplare Gesù. Giovanni 6:40 Poiché questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Allora, vorrei parlare alcuni minuti di cosa vuol dire che Gesù è l’Amen di Dio, in modo che possiamo tutti contemplarLo di più ogni giorno. Vediamo prima il significato della parola “Amen”. Amen viene dall’ebraico, e vuol dire “veritiero, certo, con certezza”. Si usa per confermare la certezza di qualcosa. Allora, Gesù è la certezza di ogni parola di Dio. Consideriamo questo. Gesù, come abbiamo visto precedentemente, è l’Amen di Dio per ogni promessa di Dio. Cioè, tutte le promesse di Dio verso di noi vengono adiempiute in Gesù Cristo. Tutto quello che Gesù è per noi, lo è con certezza. Possiamo fidarci completamente di Cristo, e non saremo mai delusi. Consideriamo allora in che modo Egli è l’Amen di Dio. Consideriamo prima come Gesù è l’Amen di Dio verso i peccatori. Per chi non riceve il perdono dei propri peccati, Gesù sarà il Giudice del mondo Giovanni 5:22 Inoltre, il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio, Atti 10:42 E ci ha comandato di annunziare al popolo e di testimoniare che egli è colui che è stato da Dio costituito giudice dei vivi e dei morti. Atti 17:31 perché ha fissato un giorno, nel quale giudicherà il mondo con giustizia per mezzo dell’uomo ch’egli ha stabilito, e ne ha dato sicura prova a tutti, risuscitandolo dai morti». Il Giudizio di Dio è una cosa certa, non vogliamo credere che vi sia una terza possibilità. Non c’è alcun dubbio che Gesù Cristo giudicherà il mondo. Possiamo annunciare questa verità. Salvatore Per il peccatore che si ravvede e crede con tutto il cuore in Cristo, Gesù Cristo è il Salvatore. Quando parliamo con i peccatori, possiamo offrire loro questa parola di conforto che Gesù Cristo dichiara, in S.Matteo 11:28 Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo, la parola di cristo e al passato, ma lo è anche al presente. Possiamo dichiarare, sulla base dell’autorità della Parola di Dio, che chi viene veramente a Cristo, Cristo dirà il suo “Amen” a quel peccatore. La promessa di Cristo diventerà una realtà nella vita di quella persona. Che bella notizia questa! Quando parliamo di Dio con le persone, dobbiamo annunciare il giudizio di Dio. Dobbiamo spiegare che ogni persona è un peccatore, ed è quindi sotto il giudizio di Dio, sotto la condanna eterna. Non possiamo mancare di annunciare questa notizia di verità. Però, possiamo anche annunciare una notizia meravigliosa: chiunque veramente viene a Gesù con tutto il proprio cuore, troverà vero riposo per la propria anima. Gesù ha fatto questa promessa 2.000 anni fa, e ancora oggi, Gesù è l’Amen di quella promessa, cioè, quella promessa è vera in Cristo. Se una persona viene a Cristo, e sente il peso dei propri peccati, ed è affaticata e oppressa dal peccato, troverà in Cristo il vero riposo per l’anima. In altre parole, Cristo toglierà il peso del suo peccato, e gli darà pieno perdono al posto della terribile condanna per il peccato. Questa è la buona notizia, ed è buona perché è certa, perché Cristo Gesù è l’Amen di questa promessa. Quando Gesù fu sulla terra come uomo, dichiarava che la profezia del profeta Isaia riguardava lui. La profezia era: Matteo 12:20 Egli non triterà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante, Possiamo annunciare a chi ha un cuore veramente rotto a causa del suo peccato che Cristo non triterà la canna rotta, cioè, il cuore rotto. Egli agisce con bontà e tenerezza verso coloro che si rivolgono pienamente a lui con umiltà e fede. Allora, quando parliamo con coloro che non hanno ricevuto la salvezza in Gesù Cristo, possiamo dichiarare con piena fiducia che Cristo Gesù è l’Amen, ovvero, la certezza e il compimento, di ogni promessa di Dio indirizzata ai peccatori. l’Amen verso i Credenti. Se Gesù Cristo è l’Amen verso i non credenti, quanto di più Lo è verso il suo popolo. Gesù Cristo è l’Amen verso i veri credenti, quindi, verso ciascuno di noi che ha Cristo come Salvatore e Signore nella propria vita. Allora, tu che sei un vero Cristiano, figlio di Dio, sappi che neppure una sola promessa di Dio ha perso validità. Quando non ci saranno più né la terra né i cieli, le parole di Cristo Gesù saranno ancora valide, perché Cristo è l’Amen di Dio, Cristo è veritiero. Allora, dobbiamo stare in guardia contro la tentazione di non credere alle promesse di Cristo. Questa tentazione è un grande pericolo per un vero credente, ed è una delle tatiche principale di Satana. Non dobbiamo dubitare la Parola di Dio. Gesù è l’Amen per ogni suo ufficio. Non solo è Gesù l’Amen per ogni sua promessa, ma Gesù è l’Amen per ogni suo ufficio, cioè, ogni suo incarico. Ricordiamo che la parola “Cristo” vuol dire Messia. In quanto Messia, Gesù è il vero Sacerdote, il vero Profeta, e il vero Re. Gesù Sacerdote. Gesù è stato incaricato da Dio come Sacerdote. Il suo ruolo è di perdonare e di purificare. Questo è ciò che Egli fa ancora. Egli è l’Amen come Sacerdote, cioè, Egli è ancora il vero Sacerdote, e ancora perdona e purifica. Noi veniamo a Dio coperti dai nostri peccati, ed è Gesù a purificarci, per mezzo del suo sacrificio. Possiamo confidare totalmente in Gesù come Colui che può perdonarci e purificarci. Chi viene a Lui con umiltà e con cuore rotto, troverà vero perdono. Gesù il Profeta. Oltre ad essere l’Amen come Sacerdote, Gesù è l’Amen come Profeta. Come vero Profeta di Dio, Gesù Cristo ci fa conoscere le parole di Dio, e più ancora, ci fa conoscere Dio. L’unico modo per conoscere Dio è tramite Gesù Cristo. Egli ha rivelato Dio al mondo, ed Egli lo fa ancora. Per conoscere di più Dio, bisogna conoscere di più Gesù Cristo. Egli annuncia ancora la buona notizia per coloro che cercano Dio. Egli ci annuncia le meravigliose cose che ci aspettano nell’eternità. Gloria a Gesù, perché abbiamo un Profeta ed esso è Gesù. Non dobbiamo rimanere nell’ignoranza per quanto riguarda le cose di Dio. Possiamo sapere tutto quello che ci serve sapere per potere affrontare la vita con fede, gioia e pace. Gesù il Re. Gesù è l’Amen come Re. Come Re, Egli regna sul suo popolo, guida il suo popolo, e protegge e difende il suo popolo. Egli è stato così fin dall’inizio, ed Egli è ancora l’Amen Re, perché Egli continua a regnare, a guidare, a proteggere e a difendere tutti coloro che hanno messo in Lui la loro speranza. O che possiamo rivolgerci sempre a Gesù come il nostro Re. Non dobbiamo cercare di farcela da soli, perché abbiamo un potente Re, il Re dei re e il Signore dei signori. Confidiamo in Lui. Altre cose. Gesù è ancora l’Amen per ogni altra sua qualità. Gesù è l’Amen per quanto riguarda il merito che ha il suo sangue, ovvero, il suo sacrificio. Cioè, il suo sacrificio fu perfetto e completo. Il nostro accesso a Dio avviene ancora tramite il sacrificio di Cristo. Il suo perfetto sacrificio paga completamente la condanna per chiunque viene a Dio tramite Lui. Quando ti chiedi per quale diritto puoi avvicinarti a Dio, ricordati che il tuo accesso è tramite il sacrificio di Cristo, quando ha pagato completamente per i peccati di tutti coloro che credono in Lui per la loro salvezza. Gesù è anche l’Amen per quanto riguarda la sua giustizia. Cioè, la sua giustizia è perfetta adesso, come lo è stata sempre. Quando questo mondo non ci sarà più, quando tutto quello che è visto come puro e bello oggi sarà corotto e dimenticato, la giustizia di Cristo risplenderà ancora. Quando ti senti indegno di avvicinarti a Dio, ricordati che chi è in Cristo, viene visto da Dio con la giustizia di Cristo. Allora, dato che la Giustizia di Cristo è perfetta, puoi avere comunione con Dio stesso, se ti affidi alla tua preghiera personale diretta a Lui. Gesù è l’Amen in ogni titolo che ha. Come Marito, Egli non cerca mai il divorzio dalla sua sposa, che siamo noi, i suoi veri credenti. Come Amico, Gesù è più vicino che un fratello. Giovanni 15:15 Io non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo signore; ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio. È Meraviglioso pensare che Cristo, il Creatore di tutto, ha scelto NOI come amici, ma è vero. Egli è il vero Amico, l’Amen. Cristo è l’Amen come Pastore. Egli è il Buon pastore. Salmo 23:1,2 Il SIGNORE è il mio pastore: nulla mi manca. Egli mi fa riposare in verdeggianti pascoli, mi guida lungo le acque calme. Giovanni 10:11 Io sono il buon pastore; il buon pastore dà la sua vita per le pecore. Ebrei 13:20 Or il Dio della pace che in virtù del sangue del patto eterno ha fatto risalire dai morti il grande pastore delle pecore, il nostro Signore Gesù. Cristo è il nostro Pastore in ogni momento, anche quando dobbiamo attraversare la morte. Egli non lascia mai le sue pecore. Cristo è il nostro Aiuto, e il nostro liberatore. 2° Samuele 22:2 «Il SIGNORE è la mia ròcca, la mia fortezza, il mio liberatore; Salmo 18:2 Il SIGNORE è la mia ròcca, la mia fortezza, il mio liberatore; il mio Dio, la mia rupe, in cui mi rifugio, il mio scudo, il mio potente salvatore, il mio alto rifugio. Salmo 40:17 Io sono misero e povero, ma il Signore ha cura di me. Tu sei il mio aiuto e il mio liberatore; o Dio mio, non tardare! Salmo 144:2 egli è il mio benefattore e la mia fortezza, il mio alto riparo e il mio liberatore, il mio scudo, colui nel quale mi rifugio, che mi rende soggetto il mio popolo. Quando devi affrontare i problemi più difficili, Quando sembra che i tuoi problemi sono troppo grandi, ricordati chi è il tuo Liberatore, chi è il tuo unico Aiuto. Cristo è l’Amen come tuo aiuto. Egli rimane un Aiuto sempre pronto. Salmo 46, 1 Al direttore del coro. Dei figli di Core. Per voci di soprano. Canto. Dio è per noi un rifugio e una forza, un aiuto sempre pronto nelle difficoltà. 2 Perciò non temiamo se la terra è sconvolta, se i monti si smuovono in mezzo al mare, 3 se le sue acque rumoreggiano, schiumano e si gonfiano, facendo tremare i monti. Pausa 4 C’è un fiume, i cui ruscelli rallegrano la città di Dio, il luogo santo della dimora dell’Altissimo. 5 Dio si trova in essa: non potrà vacillare. Dio la soccorrerà al primo chiarore del mattino. 6 Le nazioni rumoreggiano, i regni vacillano; egli fa udire la sua voce, la terra si scioglie. 7 Il SIGNORE degli eserciti è con noi, il Dio di Giacobbe è il nostro rifugio. Pausa 8 Venite, guardate le opere del SIGNORE, egli fa sulla terra cose stupende. 9 Fa cessare le guerre fino all’estremità della terra; rompe gli archi, spezza le lance, brucia i carri da guerra. 10 «Fermatevi», dice, «e riconoscete che io sono Dio. Io sarò glorificato fra le nazioni, sarò glorificato sulla terra». 11 Il SIGNORE degli eserciti è con noi; il Dio di Giacobbe è il nostro rifugio. Pausa Gesù è l’Amen come la nostra Rocca e il nostro Alto Rifugio. Quando ci troviamo in grande pericolo, Egli rimane un Rifugio Alto e sicuro. Non esiste pericolo troppo alto quando Egli è il nostro Alto Rifugio. Egli è un rifugio certo e sicuro. Allora, in Cristo, siamo sempre sicuri. Nulla può accadere tranne quello che Egli permette nella sua cura perfetta per noi. Cristo è l’Amen come nostra forza. Quante volte la Bibbia ci insegna a cercare in Dio la nostra forza, e la troviamo, chiaramente, in Cristo. La nostra forza non può bastarci per le prove della vita. Ma la potenza di Cristo in noi sarà sufficiente per affrontare qualunque prova e ogni tentazione. Io posso ogni cosa in Cristo Gesù che mi fortifica. Cristo è anche l’Amen della nostra fiducia, della nostra gioia, e del nostro tutto! Cristo è il nostro Amen in tutto! In Lui abbiamo la nostra speranza. Allora, la mia esortazione è che possiamo scegliere di contemplare di più Cristo, per riconoscere chi è Cristo per noi. Egli è l’Amen di Dio, e perciò, possiamo avere piena fiducia in Lui. Beato chi contempla Cristo. Cordialmente, Antonio.
 
gherghe.maria
gherghe.maria il 07/04/12 alle 17:12 via WEB
Auguri!Buona Pasqua!!!
 
 
soleincielo83
soleincielo83 il 07/04/12 alle 21:39 via WEB
Auguri anchea te cara Maria, che la S.Pasqua ci renda esecutori fattivi della Sua Parola,Soleicielo
 
giotto66
giotto66 il 08/04/12 alle 04:56 via WEB
Vi auguro una pasqua piena d'amore e felicità, e che questo giorno possa rappresentare veramente per voi e famiglia l'inizio di una nuova vita...BUONA PASQUA. un abbraccio... salvatore....
 
champions_3
champions_3 il 08/04/12 alle 10:10 via WEB
La Risurrezione di Cristo. Oggi, vogliamo continuare a considerare gli avvenimenti intorno alla Pasqua, e specificamente gli avvenimenti dopo la risurrezione di Cristo Gesù. Nell’ultimo sermone, abbiamo considerato l’apparizione di Gesù ai discepoli la domenica sera della risurrezione. Che gioia ineffabile fu per i discepoli vedere il loro Signore vivente! Dopo che Gesù Cristo si manifestò a loro in modo convincente, diede loro il mandato di essere testimoni della sua morte e della sua risurrezione, per proclamare il vangelo al mondo. Comandò loro di aspettare di essere rivestiti di potenza dall’alto, in altre parole, di aspettare di aver ricevuto lo Spirito Santo. Anche noi che siamo credenti, attraverso la costante preghiera possiamo ricevere la potenza dello Spirito Santo, poichè la promessa è per tutti quelli che si adoperano a fare ciò che Gesù ha ordinato nell'ubbidienza della sua parola, infatti, le sue promesse non sono state solo nel passato, ma esse sono anche al presente e sono per noi, Egli è la nostra forza per compiere l’opera di Dio. Ora, riprendiamo a considerare gli avvenimenti di quei giorni dopo la risurrezione. Aprite insieme a me la Bibbia nel Vangelo di S.Giovanni, al capitolo 20. Vogliamo leggere i versetti 24,25. “24 Or Tommaso, detto Didimo, uno dei dodici, non era con loro quando venne Gesù. 25 Gli altri discepoli dunque gli dissero: «Abbiamo visto il Signore!» Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi, e se non metto il mio dito nel segno dei chiodi, e se non metto la mia mano nel suo costato, io non crederò».” (Giovanni 20:24-25 ) Quella domenica sera della risurrezione, quando Gesù apparve agli apostoli, Tommaso non era con loro. Quando poi Tommaso si trovò con gli altri discepoli in un secondo tempo, probabilmente più tardi in quella stessa sera, gli altri apostoli gli testimoniarono che avevano visto il Signore. Tommaso non gli credeva. Prima di considerare il fatto che Tommaso non credeva alla loro testimonianza, cerchiamo di capire qualcosa di lui dal racconto biblico. Troviamo due brani che parlano di lui nel Vangelo di Giovanni. Nel primo di questi brani, Gesù aveva appena ricevuto la notizia della grave malattia di Lazzaro. Annunciò ai discepoli che dovevano tornare alla città in cui abitava Lazzaro. Visto che i capi dei Giudei stavano cercando di uccidere Gesù, e che Lazzaro abitava vicino a Gerusalemme, era pericoloso tornare là. Tommaso era molto devoto a Gesù, però era anche pessimista, e perciò immaginava il peggio. Sentendo la notizia che Gesù voleva tornare in Giudea, presumeva che Gesù sarebbe stato ucciso, ma era pronto a morire con lui, come leggiamo in S.Giovanni cap.11:16 “Allora Tommaso, detto Didimo, disse ai condiscepoli: «Andiamo anche noi, per morire con lui!»” (Giovanni cap. 11:16 ) Vediamo qua che Tommaso era pessimista. Troviamo un altro brano che ci mostra qualcosa di lui in Giovanni cap.14, che racconta l’insegnamento di Gesù agli Apostoli la sera prima della crocifissione. Gesù aveva annunciato che stava per andare in cielo, ovvero, nella casa del Padre. Disse loro che conoscevano la via. Leggiamo la risposta di S.Tommaso, nel versetto 5. “Tommaso gli disse: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo sapere la via?»” (Giovanni 14:5 ) Questo suo commento rivela un uomo pieno di dubbi, uno che ha difficoltà ad accettare quello che a lui sembra impossibile. Ora, capendo un po’ di più il carattere di Tommaso, consideriamo il fatto che egli dubitava della risurrezione di Gesù. Tommaso non era stato con gli altri la domenica sera quando avevano visto Gesù, e quindi non aveva ricevuto la pace che loro avevano ricevuto da Cristo. Non credendo ancora nella risurrezione di Gesù, Tommaso non aveva la grande gioia di cui gli altri apostoli godevano. Perciò, Tommaso era un uomo veramente povero di spirito. Lui si trovava in quella terribile condizione descritta in 1° Corinzi cap.15:19. In quel brano, l’apostolo S.Paolo parla di come sarebbe se non ci fosse la risurrezione. “Se abbiamo sperato in Cristo per questa vita soltanto, noi siamo i più miseri fra tutti gli uomini.” (1° Corinzi 15:19 ) Tommaso, non credendo ancora nella resurrezione di Gesù Cristo, era l’uomo più misero fra tutti gli uomini. Aveva posto la sua speranza in un uomo che per quanto sapeva lui, era morto. Nonostante gli altri apostoli gli avessero testimoniato di aver visto Gesù, egli rifiutò tassativamente di crederci. Voglio notare attentamente quello che Tommaso dice nel verso 25. “Gli altri discepoli dunque gli dissero: «Abbiamo visto il Signore!» Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi, e se non metto il mio dito nel segno dei chiodi, e se non metto la mia mano nel suo costato, io non crederò».” (Giovanni 20:25 ) Tommaso stava ponendo le sue condizioni, che dovevano essere soddisfatte prima di poter credere che Gesù era veramente risuscitato. In realtà, stava ponendo condizioni a Dio. Amici, in realtà, questo era un peccato. Non spetta all’uomo di porre condizioni a Dio. In questo caso, come vedremo, Dio ha avuto misericordia di Tommaso. Però, sarebbe anche potuta andare in modo molto diverso, infatti, molto spesso, chi si comporta così, si trova lontano da Dio. Gesù si rivela a Tommaso Nel piano di Dio, Tommaso, essendo un Apostolo, doveva essere un testimone oculare del Cristo risuscitato. Gesù lo aveva già scelto come Apostolo, e quindi, il fatto che Gesù apparve a Tommaso dopo questo avvenimento, non era dovuto alle condizioni stabilite da Tommaso, ma al piano di Dio già prestabilito. Leggiamo ciò che accadde la domenica successiva. “26 Otto giorni dopo, i suoi discepoli erano di nuovo in casa, e Tommaso era con loro. Gesù venne a porte chiuse, e si presentò in mezzo a loro, e disse: «Pace a voi!» 27 Poi disse a Tommaso: «Porgi qua il dito e vedi le mie mani; porgi la mano e mettila nel mio costato; e non essere incredulo, ma credente». 28 Tommaso gli rispose: «Signor mio e Dio mio!» 29 Gesù gli disse: «Perché mi hai visto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!»” (Giovanni 20:26-29 ) Gesù aspettò una settimana prima di apparire di nuovo ai discepoli. Quindi, il fatto che Tommaso non aveva creduto alla chiara testimonianza degli altri discepoli, gli fece passare una settimana terribile, di tristezza, quando invece avrebbe potuto avere gioia. Ogni volta che manchiamo di fede in Dio, perdiamo la pace e la gioia di Dio. Comunque, la domenica successiva, i discepoli erano di nuovo in casa, e questa volta, Tommaso era con loro. Questo faceva parte del sovrano controllo di Dio. Di nuovo, come la domenica precedente, Gesù apparve in mezzo a loro, nonostante le porte fossero chiuse. Di nuovo, Gesù mandò su di loro la sua pace, la pace che solamente Dio può dare. Poi, Gesù si rivolse direttamente a Tommaso. Gesù non era stato fisicamente presente quando Tommaso aveva detto agli altri discepoli ciò che lui richiedeva prima di poter credere che Gesù era risuscitato, però, Gesù sapeva esattamente le parole che lui aveva detto. Dio sa tutto quello che l’uomo fa, dice, e pensa. Dio conosce perfino quello che è nascosto nell’intimo del cuore dell’uomo. Perciò, Gesù, essendo Dio, sapeva esattamente quello che Tommaso aveva detto. È buono per noi ricordare che Dio sa tutto di noi. Rivolgendosi a Tommaso, Gesù gli diede un comandamento. Leggiamo il verso 27 “Poi disse a Tommaso: «Porgi qua il dito e vedi le mie mani; porgi la mano e mettila nel mio costato; e non essere incredulo, ma credente».” (Giovanni 20:27 ) Se confrontiamo quello che Tommaso aveva detto, con quello che Gesù gli comandò di fare, vediamo che Gesù gli diede piena risposta per ognuna delle sue condizioni. Tommaso aveva detto: “Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi”, e Gesù gli comandò: vedi le mie mani. Tommaso aveva detto: “Se non metto il mio dito nel segno dei chiodi”, e Gesù gli comandò: “porgi qua il dito”. Tommaso aveva detto “se non metto la mia mano nel suo costato”, e Gesù gli comandò “porgi la mano e mettila nel mio costato”. Tommaso aveva anche detto: “se non faccio tutto questo, io non crederò”. Allora Gesù, dopo avergli comandato di vederlo e di toccarlo, per dimostrargli che era veramente Lui, gli comandò: fai queste cose, e non essere incredulo, ma credente. In realtà, Gesù stava riprendendo Tommaso. Tommaso, essendo stato incredulo quella settimana, aveva mancato delle preziose benedizioni. Ora, Gesù veniva incontro alla fede debole di Tommaso, perché anche Tommaso doveva essere un testimone oculare che aveva visto Gesù risuscitato. Però, avrebbe avuto una benedizione maggiore se avesse creduto alla chiara testimonianza degli altri discepoli. E dopo, avrebbe comunque visto Gesù risuscitato, in quanto questo era nel piano di Dio per lui. la reazione di Tommaso Quella domenica sera, quando Gesù apparve anche a Tommaso, lui, vedendo Cristo, ricevendo la pace di Dio, e avendo queste chiare prove davanti ai suoi occhi, credette pienamente nella risurrezione di Cristo. Però, per mezzo dell’opera di Dio nel suo cuore, andò oltre, ed arrivò anche a capire che Gesù Cristo è veramente Dio. Ascoltiamo la dichiarazione di Tommaso, nel verso 28, dopo che Gesù gli ebbe detto di credere. “Tommaso gli rispose: «Signor mio e Dio mio!»” (Giovanni 20:28 ) Tommaso riconobbe la piena divinità di Gesù! Ricordiamo che i Giudei, e tutti gli Apostoli poiché erano Giudei, sanno che esiste un solo Dio. Quindi, attribuire ad un uomo gli attributi di Dio era impensabile per un Giudeo. Eppure, Tommaso, senza esitazione, chiamò Gesù Dio suo. Dio aprì gli occhi di Tommaso, in modo che riconoscendo che Gesù era veramente risuscitato, riconobbe anche che Gesù è anche veramente Dio! Tommaso riconobbe la verità che chi ha visto Gesù, ha visto il Padre. Ora, per Tommaso, tutti i miracoli che Gesù aveva compiuto avevano un chiaro senso. Ora, Tommaso capiva perché Gesù era capace di controllare il vento e le onde del mare, e capiva perché riusciva a guarire le malattie, e perfino a risuscitare i morti, e come poteva moltiplicare il pane e il pesce, e come poteva perdonare i peccati. Inoltre, Tommaso capiva perché Gesù aveva il potere, come Egli aveva annunciato loro, di deporre la propria vita per riprenderla poi. Gesù poteva fare tutto questo perché Gesù è il SIGNORE, Gesù è pienamente Dio. Ora Tommaso sapeva questo, e accoglieva Gesù come suo Dio. Infatti, tutti gli Apostoli accolsero Gesù come Dio. È l’unico modo di accogliere Gesù. Anche oggi, solamente chi accoglie Gesù nella propria vita come Signore e Dio crede veramente in Gesù. Chi può essere beato oggi Consideriamo ora la risposta che Gesù diede a Tommaso a questo punto. Avremmo potuto immaginare che avrebbe detto qualcosa di molto positivo a Tommaso, visto che Tommaso Lo aveva riconosciuto come Dio. Invece, in realtà, Gesù mette in evidenza che Tommaso aveva mancato della fede che avrebbe dovuto avere. Leggiamo il verso 29. “Gesù gli disse: «Perché mi hai visto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!»” (Giovanni 20:29 ) Certamente, Tommaso era arrivato a comprendere una verità meravigliosa, cioè, che Gesù è pienamente divino. Però, Gesù gli fece chiaramente capire che la sua fede era stata troppo debole, e perciò, aveva mancato di una benedizione. La fede di Tommaso era una fede debole. Invece, la persona veramente beata è chi ha una fede più forte, che confida in Dio. In realtà, tutti noi poniamo fede in altre persone, senza chiedergli prove, perché basiamo la fede nel carattere della persona stessa. Chi fra di noi non ha fede, quando un amico stretto, di fiducia, gli dice qualcosa? Se un amico stretto ti dice che c’è uno sciopero dei treni, vai alla stazione comunque per prendere il treno? Se un amico ti dice che sta per andare in centro, e che ti porterà con sé, perché sa che hai bisogno di un passaggio, esiti forse ad accettare un passaggio da lui perché non hai chiare prove che lui ti porterà veramente in centro? Se qualcuno che conosci bene ti dice che è appena stato in America, o a Milano, o a Roma, in qualche altro posto, non gli credi senza chiedergli tante prove tangibili di ciò che dice? Certamente abbiamo fede in tutti questi casi, non in base alle prove, ma in base al carattere della persona che ci testimonia di qualcosa. In realtà, abbiamo fede senza chiedere chiare prove anche in tanti altri casi. Se compri qualche cibo in un contenitore chiuso, tipo una lattina o un barattolo chiuso, non sei certo che quando aprirai il contenitore, troverai quello che è scritto sull’etichetta? Oppure, quando lo apri, dubiti finché non hai fatto fare delle analisi di laboratorio, per assicurarti che sia veramente il prodotto che è scritto sull’etichetta? Amici, abbiamo fede in tante persone, crediamo a tante cose, e a tante persone, senza dover vedere le prove con i nostri occhi. Non credere alla parola di qualcuno senza avere le prove, è un modo di dire che non ci fidiamo della parola di quella persona. Credere qualcosa solamente dopo che abbiamo avuto tutte le prove, vuol dire non avere fede nella persona. Allora, quando rifiutiamo di credere alle prove e alle testimonianze che Dio ci dà, e chiediamo ancora più prove prima di essere disposti a credere, stiamo offendendo Dio. Ecco perché Gesù non lodò Tommaso per la sua fede, ma piuttosto, gli spiegò che coloro che credono senza vedere saranno benedetti veramente della sua benedizione. Beati quelli che non hanno visto, e credono. In altre parole, beati tutte quelle persone nella storia che pur non potendo vedere Gesù risuscitato fisicamente con i loro occhi, credono, per mezzo della testimonianza che Dio ci ha lasciato. Pochi hanno visto Gesù Quante persone hanno visto Gesù risuscitato? Dopo la risurrezione di Gesù, Egli fu visto da circa cinquecento persone, come l’Apostolo S.Paolo ci dichiara in 1° Corinzi cap.15. In questo brano, Paolo menziona che Cristo apparve anche a lui, sebbene del tempo dopo la risurrezione. “3 Poiché vi ho prima di tutto trasmesso, come l’ho ricevuto anch’io, che Cristo morì per i nostri peccati, secondo le Scritture; 4 che fu seppellito; che è stato risuscitato il terzo giorno, secondo le Scritture; 5 che apparve a Cefa, poi ai dodici. 6 Poi apparve a più di cinquecento fratelli in una volta, dei quali la maggior parte rimane ancora in vita e alcuni sono morti. 7 Poi apparve a Giacomo, poi a tutti gli apostoli; 8 e, ultimo di tutti, apparve anche a me, come all’aborto”, citando se stesso (1° Corinzi 15:3-8 ) Circa cinquecento persone hanno visto Gesù dopo la risurrezione, prima che fosse ritornato in cielo. Visto che Dio aveva predestinato Paolo ad essere un Apostolo, ed era necessario che gli apostoli fossero testimoni oculari di Gesù risorto, Gesù dopo apparve anche a Paolo. Però, da allora, Gesù è in cielo, alla destra del Padre, e sulla terra c’è lo Spirito Santo. Tutti coloro che credono in Gesù da allora fino ad oggi, devono credere in Gesù senza vederlo fisicamente. Era necessario che gli apostoli fossero testimoni oculari del fatto che Gesù è veramente risorto, affinché per mezzo della loro testimonianza, gli uomini di tutti i secoli potessero credere in Cristo, pur senza vederLo personalmente. Infatti, oltre a quelle cinquecento persone, tutte le persone nella storia che hanno creduto in Gesù Cristo per la salvezza, hanno creduto senza vederLo personalmente. Vediamo un chiaro esempio di questo quando Pietro parla del fatto che i credenti a cui scriveva credevano in Cristo senza averLo visto. Vi leggo 1° Pietro cap.1:6 “6 Perciò voi esultate anche se ora, per breve tempo, è necessario che siate afflitti da svariate prove, 7 affinché la vostra fede, che viene messa alla prova, che è ben più preziosa dell’oro che perisce, e tuttavia è provato con il fuoco, sia motivo di lode, di gloria e di onore al momento della manifestazione di Gesù Cristo. 8 Benché non l’abbiate visto, voi lo amate; credendo in lui, benché ora non lo vediate, voi esultate di gioia ineffabile e gloriosa, 9 ottenendo il fine della fede: la salvezza delle anime.” (1° Pietro 1:6-9 ) Notiamo particolarmente il verso 8: “Benché non l’abbiate visto, voi lo amate; credendo in lui, benché ora non lo vediate, voi esultate di gioia ineffabile e gloriosa” La fede in Cristo è una fede fondata sulla testimonianza che Dio ci ha lasciato tramite gli Apostoli. Non è fondata sull’aver visto Gesù personalmente. Quindi, beati coloro che credono senza vedere Cristo. Infatti, l’unico modo di credere è per fede, credendo alla Parola che Dio ci ha lasciato. Ricordiamo sempre che Dio ci ha lasciato una parola sicura e chiara. Abbiamo la testimonianza degli Apostoli, e poi, alla loro testimonianza, Dio ha aggiunto anche la sua testimonianza. Leggiamo in Ebrei cap. 2. “1 Perciò bisogna che ci applichiamo ancora di più alle cose udite, per timore di essere trascinati lontano da esse. 2 Infatti, se la parola pronunziata per mezzo di angeli si dimostrò ferma e ogni trasgressione e disubbidienza ricevette una giusta retribuzione, 3 come scamperemo noi se trascuriamo una così grande salvezza? Questa, dopo essere stata annunziata prima dal Signore, ci è stata poi confermata da quelli che lo avevano udito, 4 mentre Dio stesso aggiungeva la sua testimonianza alla loro con segni e prodigi, con opere potenti di ogni genere e con distribuzione dello Spirito Santo, secondo la sua volontà.” (Ebrei 2:1-4) Questo brano ci aiuta a capire che per confermare la testimonianza degli Apostoli, Dio aggiungeva alle loro parole segni e prodigi, con opere potenti di ogni genere, e con distribuzioni dello Spirito Santo. In altre parole, quando gli Apostoli cominciavano a predicare il Vangelo, e quindi anche la risurrezione di Gesù, Dio operava miracoli e prodigi tramite loro, per confermare che la loro parola era vera ed era da Dio. Leggiamo un esempio di questo in Atti 19, che parla del ministerio di S.Paolo, quando era ad Efeso. “10 Questo durò due anni. Così tutti coloro che abitavano nell’Asia, Giudei e Greci, udirono la Parola del Signore. 11 Dio intanto faceva miracoli straordinari per mezzo di Paolo; 12 al punto che si mettevano sopra i malati dei fazzoletti e dei grembiuli che erano stati sul suo corpo, e le malattie scomparivano e gli spiriti maligni uscivano.” (Atti 19:10-12 ) Dio operava miracoli e segni anche tramite gli altri Apostoli, per aggiungere la sua testimonianza alla loro. È utile notare che dal racconto biblico, sembra chiaro che c’erano molti più miracoli proprio all’inizio della predicazione degli Apostoli, e che ben presto, non ce ne erano più. I miracoli servivano all’inizio per confermare la testimonianza degli Apostoli. Poi, una volta che il Nuovo Testamento fu scritto, non servirono più i miracoli. La prima generazione di ascoltatori aveva solamente la parola verbale degli Apostoli. Non tutti potevano conoscere gli Apostoli personalmente. Quindi, i miracoli avevano un’importanza notevole. Invece, da quando Dio ha ispirato il Nuovo Testamento, ogni generazione ha tutto quello che serve per avere fede in Cristo, leggendo le prove e le testimonianze che troviamo scritte nella Bibbia. il senso delle parole di Gesù a Tommaso Torniamo ora alle parole di Cristo a Tommaso. Leggiamo ancora il verso 29, e poi consideriamo il loro senso. “Gesù gli disse: «Perché mi hai visto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!»” (Giovanni 20:29 ) Il senso di quello che Gesù dice qua è: Tommaso, tu, essendo stato scelto come Apostolo, hai potuto vedermi. Però, hai mancato una benedizione. Tu avevi sentito dagli altri Apostoli che ero risuscitato. Hai avuto tanti testimoni oculari che ti avevano confermato di avermi visto con i loro occhi. Io ti avevo annunciato prima della croce che sarei stato risuscitato. Tu, non credendo finché non mi hai visto e mi hai toccato, rifiutando la chiara testimonianza che ti ho provveduto tramite loro, hai mancato una benedizione. Beati coloro, in tutti i secoli a venire, che pur non potendo vedermi fisicamente, crederanno, in base alla testimonianza di voi che mi avete visto, che sarà poi scritta nella Bibbia. Come questo si applica a noi oggi Fermiamoci a considerare come questo si applica a noi oggi. Noi abbiamo la Bibbia, quindi, noi abbiamo sotto mano la chiara testimonianza degli Apostoli di Gesù, la testimonianza della sua vita, della sua morte, e della sua risurrezione. Quella prima generazione era limitata a poter ascoltare gli Apostoli solamente quando un apostolo si trovava nel loro paese. Invece noi oggi, tramite le Scritture, possiamo leggere e rileggere la testimonianza ispirata da Dio volta dopo volta, in qualsiasi momento, tutti i giorni. Non solo, ma abbiamo tante chiare conferme che Dio mantiene sempre la sua parola. Abbiamo parlato prima del fatto che è naturale fidarci di persone che conosciamo, quando vediamo che sono affidabili. Quanto di più possiamo fidarci totalmente di Dio. Quando perciò ci troviamo in una situazione difficile, o una dura prova, e non sappiamo come Dio provvederà una soluzione o la sua grazia, non dobbiamo dubitare, come se fosse necessario vedere la sua cura prima di godere la sua pace. Basta credere alla chiara parola di Dio, e possiamo già godere la pace di Dio, prima ancora di sapere come Egli avrà cura di noi. Questo perché Dio ci ha dato la sua parola che Lui non ci lascerà e non ci abbandonerà. Dio ci ha dato la sua parola che Lui non permetterà che siamo provati oltre le nostre forze. Abbiamo la chiara promessa che tutte le cose cooperano per il bene di coloro che amano Dio. Abbiamo la promessa che Dio ha iniziato un’opera in noi, e la porterà a compimento. Abbiamo tante altre preziose promesse. Avendo tutte queste promesse, non pecchiamo come Tommaso, dubitando di Dio, rifiutando la sua pace finché non vediamo la sua cura con i nostri occhi. Invece, viviamo per fede, fede che Dio mantiene sempre la sua parola, e sa quello che sta facendo in noi. Ricordiamo come Tommaso si sentì inutilmente miserabile per una settimana, perché aveva rifiutato di credere la chiara testimonianza degli altri Apostoli. Ogni volta che noi rifiutiamo di credere al chiaro insegnamento della Bibbia, ogni volta che non ci fidiamo di Dio, manchiamo la gioia e la pace di Dio inutilmente. Quanta sofferenza inutile abbiamo. Dio ci offre così tante benedizioni, ma molto spesso, le manchiamo perché la nostra fede è debole. Camminiamo per fede! Impariamo dallo sbaglio di Tommaso. Accettiamo la testimonianza che Dio ci ha già dato, nel nostro caso, nella Bibbia. Non restiamo nel dubbio, ponendo le nostre condizioni prima di credere. Facciamo parte anche noi di quei credenti beati, che credono alla Parola di Dio, senza vedere, fidandoci della fedeltà di Dio. Dio è fedele, e mantiene sempre la sua Parola. Grazie a Dio per un Dio così! Cordialmente, Antonio.
 
zelota0
zelota0 il 08/04/12 alle 10:30 via WEB
Oggi - dice Ratzinger - possiamo illuminare le nostre città in modo così abbagliante che le stelle del cielo non sono più visibili". Ovvero: "Nelle cose materiali sappiamo e possiamo incredibilmente tanto, ma ciò che va al di là di questo, Dio e il bene, non lo riusciamo piu ad individuare".
 
champions_3
champions_3 il 08/04/12 alle 15:37 via WEB
Il Papa Ratzinger erra grandemente nel dire che: DIO e il bene, non lo si può individuare. Chi non può individuare Dio non lo può individuare perchè vive una vita al di fuori della volontà di Dio! Può discernere Dio chi appartiene al suo gregge! " Perciò Gesù di nuovo disse: In verità, in verità vi dico: "IO" sono la porta delle pecore. Tutti quelli che son venuti prima di me sono ladri e briganti, ma le Pecore non li hanno ascoltati. "IO" sono la porta, se uno entra per me, sarà Salvato, entrerà e uscirà, e troverà pastura..."IO" sono il buon Pastore, il buon Pastore dà la sua vita per le Pecore..."IO" sono il buon Pastore, e >> conosco le mie, <<e le mie>> conoscono me... << " Vangelo di Giovanni,cap. 10 verso 7 a 16. Perciò, chi è tra le pecore del SIGNORE conosce la vera via da seguire, sà individuare Dio e stistinguere il bene dal male, poichè ha posto la sua fiducia, la sua fede, la sua vita, e ha individuato quell'unico Pastore sovrano della salvezza delle Anime. Buona domenica!
 
dolly.1
dolly.1 il 11/05/12 alle 10:06 via WEB
CHE IL TUO CUORE SIA SEMPRE COLMO DI VERO AMORE. BUONA GIORNATA. CON AFFETTO. DOLLY
 
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Se ti fermi a guardare IL FINITO, L’IMPERFETTO, SE TI FERMI A RACCOGLIERE IL DOLORE, SE TI FERMI A PARLARE CON IL DOLORE, ESSO APRIRA’ DAVANTI A TE SOLO UNO SPAZIO DOVE LE OMBRE SI MUOVONO e l’ombra rappresenta l’incognita;  ma se ti fermi a raccogliere il Mio pensiero, se ti fermi a parlare con l’amore che esso possiede, queste ombre si dileguano e sentirai il mio calore avvolgerti, accarezzare la tua anima.

 

Ecco, questo è l’uomo perfetto che IO desidero, l’uomo che innanzi tutto si è saputo vedere e riconoscere lontano da ME, ma che ha fatto di tutto, per accorciare le distanze, fino a sentire il calore del mio amore, invaderlo e accoglierlo. La vostra paura nasce dall’incertezza e l’incertezza porta l’uomo a condurre sentieri sbagliati: la paura si combatte con la fiducia e l’incertezza con la convinzione che IO posso essere quella mano che vi può condurre oltre il vostro buio, oltre ogni vostra fragilità.

 

“Nella preghiera del Padre Nostro si recita: non ci indurre in tentazione. Questa frase che Io ho inserito significa una cosa sola: non che DIO ci induca alla tentazione, ma ho voluto insegnare che vi deve essere un rapporto tra Padre e Figlio molto stretto, dove il figlio chiede al Padre di non lasciarlo solo nella prova, di non lasciarlo solo quando il male viene a tentarlo e vuole separare il suo cuore dal suo”

 

L’uomo cammina su sentieri tortuosi, ma non si accorge che il mio sguardo è sempre poggiato sul suo capo e che quando IO sembro lontano, in realtà, sono più vicino che mai.

 

Non dimenticare che il grano e gramigna crescono insieme, sotto lo stesso sole, sulla stessa terra, ma poi viene il tempo della separazione, affinché l’erba cattiva non soffochi l’erba buona, perché ricorda, che mai il tuo Dio abbandona l’uomo giusto, mai il tuo Dio può lasciare il suo uomo nella tempesta, ma la mia mano, per amore del giusto si alza e ordina ai venti di placarsi e al sole di tornare a risplendere.

 

 

“Guarire i cuori affrantisignifica: portare consolazione a tutti gli uomini, aiuto e lo spirito di verità affinché la loro fede e la loro fiducia in Dio cresca ed  si possa  istaurare il regno promesso da Dio per l’uomo.

 

 

Il giusto non è solo colui che compie la volontà del Padre,

 il giusto non è solo colui che opera per mezzo della fede,

 il giusto è colui che cammina ancora, dopo tanto tempo e tanta fatica,

 per amore, con coraggio e forza, perché questa forza non appartiene alle vostre membra,

ma mi viene data in conformità alla vostra volontà.

 

 

 

 

 

Vedete sulla terra possono nascere  bambini che hanno degli handicap,  e tutto ciò è fonte di dolore sia per chi è genitore e per lo stesso  bambino che vive quella vita molto diversa dagli altri,  ma pensate che  l’amore di DIO abbia voluto  che  la sua creatura  possa essere cosi diversa da tanti? Eppure esiste la diversità, esiste la sofferenza e  solo elevandovi dalla terra capirete che quelle creature  sono un dono di DIO, perché portano a chi le accoglie una grazia particolare e la vita su questa terra è solo un piccolo percorso, poi quando essi rientrano  nella dimensione  del cielo, essi   si ritrovano a  vivere ugualmente ad altri,  in una perfezione indicibile, e qui si capiscono le parole del CRISTO: BEATI I POVERI DI SPIRITO, perché sono proprio queste persone  che hanno sofferto che possono dare  una conoscenza in più alle tante anime che  sono qui e hanno avuto una vita  molto diversa.

 

 
 

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