Creato da soleincielo83 il 12/01/2010

Luce di Dio

NON AVERE PAURA ,LA PAURA E' UN SENTIMENTO CHE NON PORTA ALLA VERITA'

 

« 08/04/201230/04/2012 »

Gesu' !

Post n°66 pubblicato il 15 Aprile 2012 da soleincielo83

Mia amata, la luce della verità invade il cuore per portarlo alla consapevolezza di ciò che Dio vuole donare a voi tutti. Molte sono le domande che il mondo si chiede, molti uomini si trovano di fronte alle situazioni della vita e non s...anno spiegarsi il perché continuare a credere, continuare a dire che esiste un Dio che vi ama. Quello che voglio intraprendere con te e con la Mia chiesa è una nuova analisi di questo tempo, una nuova lettura di tutto ciò che vi è attorno a voi. Dopo la morte del Cristo gli apostoli rimasero in attesa della verità che solo il CRISTO poteva portare, Egli era il VERBO e in quella Carne tutto si dimostrava all’uomo che si avvicinava alla verità. Essi hanno vissuto l’esperienza più dura della loro vita spirituale, hanno perso il loro MAESTRO, il loro punto di riferimento, la loro fede ha uno scossone ed essi non sanno cosa fare. Questo succede ancora oggi, quando nella vita dell’uomo avviene qualcosa di grande, qualcosa che sconvolge la propria vita, l’uomo di fronte al dolore si pone degli interrogativi, di fronte alle cose che non riesce a comprendere si ferma e si chiede se esiste DIO per tutto quello che si vive nel mondo. Le sensazioni che si susseguono sono sempre sconcertanti, anche gli apostoli erano sconcertati e alternavano momenti di rabbia verso coloro che avevano abusato di Me a momenti di incredulità, perché non accettavano che IO fossi morto. La loro capacità di farsi forza sembrava svanire e anche dopo la Resurrezione, vedendo la tomba vuota, essi rimasero interdetti, come spiegarsi una Resurrezione? Come poter credere che Io fossi risorto? La loro depressione si impadroniva di loro, perché oltre alla morte vi era ora la tomba vuota, le donne avevano subito creduto nella Mia Resurrezione, ma gli apostoli erano rimasti ancora titubanti, eppure avevo parlato loro di queste cose, proprio perché sapevo che nel momento della prova la loro fede avrebbe vacillato. Sono emozioni che subentrano dentro di voi sempre di fronte alla prova e in quel momento gli apostoli vivevano il tempo delle loro tenebre per rafforzare la loro fede e per iniziarli al cammino che dovevano percorrere. Era anche la loro purificazione perché essi, pur essendo uomini deboli, ora vivevano unitamente quel dolore, si davano coraggio l’un l’altro e quando uno vacillava gli altri cercavano di porre le loro difese. Poi all’improvviso nel turbine delle loro tenebre che li avvolgeva, Io Mi presentai a loro, per diradare le tenebre che erano attorno a loro, quel presentarMi non fu subito convinzione della Mia Resurrezione, ma per molti il pensiero fu che IO ero un fantasma, per cui crebbe ancora di più il senso di paura che determinava la loro condizione. Ancora il cuore è troppo distante dalla verità e lo spirito troppo assoggettato ai pensieri della mente, per potersi aprire a questo grande mistero della Mia risurrezione. IO dissi loro: “Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le Mie mani e i Miei piedi: sono proprio Io. ToccateMi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che Io ho”. Le MIE parole manifestano chiaramente che gli apostoli avrebbero potuto e dovuto aprirsi al nuovo evento della risurrezione. Invece essi erano chiusi nei pensieri del loro cuore, pensieri di turbamento e di dubbio. Sono turbati perché sono nel dubbio, non sanno cosa pensare, cosa credere, cosa decidere in quel momento, se aprirsi alla fede o respingere quanto si sta vivendo sotto i loro occhi e di cui essi sono testimoni. Il dubbio nasce nel loro cuore perché in essi non c’è sufficiente conoscenza del Mio mistero e quando regnano ignoranza e travisamento delle parole, alle quali si dona un senso ed un significato diverso da quello voluto da Dio, in questo caso non possono nascere nel cuore se non turbamenti e dubbi. L’ignoranza si toglie con la luce della Parola, e così anche il dubbio può essere scacciato dalla mente, se si riesce a inondare lo spirito di verità rivelata. Per convincerli ancora mostrai loro le mani e i piedi, naturalmente segnati dai fori dei chiodi. Possono ora i discepoli constatare la verità e la MIA’identità. Colui che è dinanzi a loro è veramente quel Gesù che essi avevano conosciuto, con il quale avevano mangiato. Ora Mi riconoscono e sono presi da una grande gioia, ma alla fine cadono ancora una volta nella loro incredulità, perché il loro cuore non si apre alla fede, e per fugare quella loro incredulità chiesi loro da mangiare. A Me non serviva il cibo era per loro, per far capire che il Mio corpo era vero, che ero li a manifestare la vittoria sulla morte e a dimostrare che il primo ADAMO mostrava la stessa Mia dimensione. IO non venni a loro solo per farli credere, il Mio mostrarMi a loro fu proprio per attestare un mistero che era in ME e che volevo rivelare a loro. IO presentai a loro la Mia carne nuova, quella trasfigurata che anche essi dovevano possedere, e in quella Mia manifestazione IO, Che ero il VERBO, divenni una forza irresistibile, un fuoco che bruciava la vecchia dimensione dell’uomo. Con la Mia presenza essi ricevevano quel seme che Io avevo annunciato tantissime volte, il Seminatore con il suo seme si dirigeva solo nella terra buona che Egli stesso aveva coltivato. IO ero il seme e i Miei apostoli erano il terreno che Mi dovevano accogliere. Il seme portava la nuova struttura della carne nuova Vi sono tre tempi che essi dovranno vivere, il tempo dell’attesa, il tempo di ricevere lo Spirito e il tempo di essere dei testimoni della Mia parola. Valutate bene che questi tre tempi non indicano solo una condizione temporale che essi hanno vissuto, ma indica anche una cronologia spirituale, perché essi che erano i primi a contemplare la Mia trasformazione. L’attesa è un momento di buio e di pazienza che l’uomo, che arriva alla sua verità, deve vivere in se stesso perché occorre fidarsi della promessa e non cercare di anticipare quello che è nella volontà di DIO. Se IO ho detto loro di attendere lo Spirito, significava che quell’attesa era un tempo di maturazione in se stessi, attendere quell’innesto che poteva avvenire solo se lo Spirito si fosse presentato a loro, lo Spirito doveva prendere possesso della loro carne per stabilire un capovolgimento vero, ma serviva che essi stessi dovevano maturare nelle parole che Io pronunciavo. Ora davanti alla parola che IO portavo, la Mia manifestazione faceva scomparire la loro incredulità ed essi si preparavano a ricevere altra parola che portava così alla conoscenza più profonda del mistero dell’uomo DIO. Ricordate che nel Vangelo il tempo di quaranta giorni dopo la Resurrezione corrisponde all’Ascensione, in questo tempo moltissime furono le Mie apparizioni agli apostoli e a coloro che erano i Miei fedeli, perché IO in quel tempo li istruivo alla nuova conoscenza, perchè essi non potevano riceverla senza che IO non li avessi preparati ad un evento ancora più grande che sarebbe avvenuto in loro. Presentarsi davanti allo Spirito non era cosa di poco conto, ma era un evento grandioso, perché mai prima di allora lo Spirito si era manifestato, ma ora poteva farlo perché nella Mia carne poteva rendersi manifesto come annuncio di un nuovo cammino che l’uomo doveva fare. Il terzo tempo che essi poi vivranno sarà la loro stessa vita apostolica, come testimoni della parola, ma non era la parola che essi dovevano portare ma bensì quella dimensione di luce che essi avevano ricevuto, quell’annuncio di una manifestazione nuova dell’uomo. Io ero stato con loro il Seminatore che aveva piantato il seme nuovo, essi poi divennero coloro che seminarono ciò che essi avevano ricevuto. Il seme che essi donavano era una proiezione dello Spirito Che sempre alitava su di loro, e l’alitare significava che creava dentro di loro quella dimensione che portava alla nuova visuale dell’uomo DIO. La chiesa che essi formavano era la chiesa dei figli di DIO, e in questa terminologia si andava a definire quel nuovo popolo che, venendo alla fede in ME ricevevano dallo Spirito quel seme che cambiava la loro vita, che portava una nuova genealogia divina sulla terra. Il popolo dei redenti in CRISTO è il popolo della figliolanza degli apostoli, ognuno di essi ha formato la chiesa, ha formato attraverso la sua testimonianza quel popolo che doveva formare l’antico popolo eletto, le tribù di Israele, che avevano dal Sangue di CRISTO riformato la nuova stirpe eletta. Ecco il significato di chiesa, un significato molto più profondo, perché la vera chiesa è il Mio popolo che crede, che si lascia attraversare dallo Spirito e che non è ristretto nella legge ma si lascia modificare dall’amore che trasforma. Da allora la storia è continuata con tanti figli, fino a voi che siete il nuovo popolo eletto e formerete la nuova chiesa di luce. Ora qui in questo tempo tutta la rivelazione si pone innanzi a voi, ora si manifesta a voi la grandezza dell’uomo nuovo, qui lo Spirito non si presenta più come fiamma che manifesta la Sua presenza, ma lo Spirito prende carne dentro di voi per portare sulla terra la realizzazione della grandezza dell’uomo nuovo. Ecco l’attesa voluta dagli apostoli, che è anche stata attesa per questo tempo, in quelle Mie istruzioni segrete, Io mostravo a loro la proiezione di un tempo futuro dove altri uomini designati dal PADRE portassero a compimento nella loro carne questo meraviglioso mistero che avvolgeva la Mia Resurrezione. L’attesa non è fine a se stessa ma è coronata dall’adempimento della promessa e dall’ingresso dell’uomo Dio nella nuova storia dell’uomo sulla terra. Cieli nuovi e terra nuova si compie in voi, che siete la manifestazione della potenza di DIO, e voi che accogliete la parola, accogliete la forza divina che annulla tutta l’imperfezione per provvedere alla nuova trasfigurazione dell’uomo nuovo. Il cammino verso la Pentecoste è una strada che per prima Io ho tracciato per i Miei apostoli, per portarli dalle tenebre della loro ignoranza alla luce della vera conoscenza. Lo Spirito Santo è la parte procreatrice di Dio, che si unifica al Creatore, per diventare seme spirituale che può germinare solo se piantato in un terreno spirituale, che sia stato preparato per la semina, pulito, arato e può quindi produrre frutti spirituali di Via, Verità e Vita. L'umanità sta andando verso la grande trasformazione attraverso il fuoco che preluderà ai nuovi cieli e nuova terra delle profezie bibliche, al periodo apocalittico nel quale il bene trionferà definitivamente sul male. Questo secondo battesimo ha bisogno di essere preceduto da un periodo di purificazione, di rinnovata spiritualità ed è quello che sta avvenendo. Bisogna ora credere che in questo vostro tempo la rivelazione porta a voi la pienezza del vostro esistere, i sette spiriti di DIO, che sono citati nell’Apocalisse, ora manifesteranno i loro misteri, per cui come IO ho istruito i Miei apostoli fino alla Pentecoste, ora voi venite istruiti dallo Spirito. Questo è il vostro compito di ora figli della rivelazione, prestare attenzione alla parola che vi porta la nuova conoscenza, perciò procedete in questo cammino aspettando e capendo quello che Dio vuole da voi. Dio guarda profondamente la vostra vita. Dio vi conosce, conosce la vostra esistenza, per cui tutto deve manifestarsi attraverso di voi. La parola di Dio vi da istruzioni necessarie e vi rende noto ciò che è nascosto, segreto, riservato ed è la scoperta sulla vostra vera natura. La Parola di Dio vi dà tutte le istruzioni per fare vostra la potenza della grazia, vi permette di accedere al meccanismo che mette in azione la vostra fede, vi fa sapere che senza la sapienza e la rivelazione che vengono da Dio, la vostra fede e il vostro amore rimangono impotenti e inefficaci. Ecco quello che ora dovete fare e IO porterò a voi tutta la rivelazione nuova. Ascoltate e portate dentro di voi i semi della parola che vi istruisce perché Io SONO VERITÀ E VITA e con LA MIA PAROLA vi conduco alla verità, poiché alcuno vi possa ingannare con eresie che vi allontanano dalla Mia via. La benedizione del PADRE NELL’AMORE DELLO SPIRITO siano su di voi come alito di vita per formarvi come uomini nuovi, cosi sia…amen…amen.Visualizza altro

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Commenti al Post:
champions_3
champions_3 il 15/04/12 alle 19:50 via WEB
UNA BARCA NELLA TEMPESTA. Il giorno della paura Paura, timore, ansia, angoscia, affanno, apprensione, terrore... ecco esperienze umane molto comuni che ci colgono in molte circostanze della nostra vita e che in alcuni sono persino patologiche, eccessive. Di diversi bambini si dice che "hanno paura di tutto" e crescono complessati. Anche però molti adulti sono pavidi, indecisi, timorosi, spaventati da molte circostanze. Ci sono però momenti particolari che, per usare un'espressione della Bibbia, potremmo chiamare "il giorno della paura". Forse il più grande "giorno della paura" è quello che viviamo quando siamo nei pressi della morte, di altri, o nostra. Di questo "giorno" non vorremmo mai parlarne, ma anche i migliori psicologi ci dicono che dobbiamo affrontare di petto le nostre paure per poterle superare. C'è gente che "di queste cose non ne parla mai": questo è un gravissimo errore. Molti personaggi di cui la Bibbia parla vivono, come noi tutti "giorni di paura", ma essi imparano a vincerla non "facendosi coraggio", perché se uno non ha coraggio non se lo può dare... ma accogliendo accanto a sé, per ogni giorno della loro vita, una persona che vuole accompagnarli, stare al loro fianco e provvedere per loro: il Signore Iddio, il quale vuole stare al nostro fianco facendoci diventare seguaci di Cristo e ponendo nel nostro cuore il Suo Spirito Santo. In una situazione di grave pericolo il re Davide esclama: "Nel giorno della paura io confido in te. In Dio, di cui lodo la parola, in Dio confido, e non temerò; che mi può fare il mortale?" (Salmo 56:3). Anche però di fronte a quello che è stato chiamato "il re degli spaventi", la morte, noi possiamo avere al nostro fianco il Signore Gesù. Egli ha partecipato completamente alla nostra umana condizione ed ha realizzato, fra i molti obiettivi, uno di grande importanza. Ascoltate: "egli pure vi ha similmente partecipato, per distruggere, con la sua morte, colui che aveva il potere sulla morte, cioè il diavolo, e liberare tutti quelli che dal timore della morte erano tenuti schiavi per tutta la loro vita. Infatti, egli non viene in aiuto ad angeli, ma viene in aiuto alla discendenza di Abraamo" (Ebrei 2:14-16). ...e i figli di Abramo sono tutti coloro che in Lui ripongono la loro fiducia. Un particolare "giorno di paura" Vorrei oggi attirare la vostra attenzione su un particolare "giorno di paura" che ebbe come protagonisti i dodici discepoli di Gesù, capitati un giorno in mare, su una barca, durante una tempesta. Gesù salì sulla barca e i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco si sollevò in mare una così gran burrasca, che la barca era coperta dalle onde; ma Gesù dormiva. E i suoi discepoli, avvicinatisi, lo svegliarono dicendo: "Signore, salvaci, siamo perduti!" Ed egli disse loro: "Perché avete paura, o gente di poca fede?" Allora, alzatosi, sgridò i venti e il mare, e si fece gran bonaccia. E quegli uomini si meravigliarono e dicevano: "Che uomo è mai questo che anche i venti e il mare gli ubbidiscono?" (S.Matteo 8:23-27). Gli elementi del racconto Vediamo quali sono gli elementi di questo racconto ed in che modo essi possono parlare alla nostra situazione. 1. "Gesù salì sulla barca e i suoi discepoli lo seguirono" (23). Lasciate le folle, Gesù e i Suoi discepoli proseguono il loro giro missionario. Gesù intende attraversare il lago. Non vuole nessun altro con loro sulla barca. Desidera così mettere alla prova la loro fede. E' facile dire di "avere fede", ma alla prova dei fatti, che cosa significa questo? La vera fede determina tutto il nostro modo di essere, il nostro modo di vivere ed anche il nostro modo di morire a questo mondo. E' soprattutto, infatti, come reagiamo nelle difficoltà che comprova la realtà della nostra professione di fede. 2. "Ed ecco si sollevò in mare una così gran burrasca, che la barca era coperta dalle onde; ma Gesù dormiva" (24). Sulla barca s'imbattono in una tempesta che li sballotta fortemente tanto da mettere in pericolo la loro stessa vita. La barca rischia di riempirsi d'acqua e di affondare ed i suoi occupanti di annegare. Luca: "un turbine di vento", Marco: "una gran bufera di vento", lett. "un conflitto di molti venti", un uragano. Non per caso. Il testo non dice sia sorto per caso, né per azione di Satana, ma perché era voluto dalla divina provvidenza. Gesù intendeva che la fede dei suoi discepoli fosse messa in quella situazione alla prova, per dargli un'opportunità di mostrare la sua divinità attraverso la Sua podestà sul mare (realtà che allora molto intimidiva), come aveva dato prova di controllare gli eventi sulla terra. Dalla terra. Il vento viene dalla terra. La comunità dei credenti non è immune dai "venti" che soffiano in questo mondo: venti di dottrine, filosofie aliene, persecuzioni, azioni ostili tese ad intimidire e scoraggiare. La barca della comunità cristiana nello svolgimento della sua missione è boicottata ed ostacolata. Quante difficoltà deve pure affrontare il singolo credente quando vuole essere coerente ed attivo, come pure di fronte ai casi che la vita ci riserva. Tenere duro. E' necessario però che i veri cristiani "tengano duro" e perseverino, manifestando fede nelle promesse e nella potenza di Cristo che sta con loro. Così pure quando dovremo affrontare il termine di questa vita ed il nostro passaggio alla dimensione celeste di essa. Inaspettata? La bufera che incontrano è del tutto inaspettata. Non sospettavano di nulla prima. Tutto era calmo, finché non ne vengono colti di sorpresa. A volte noi viviamo la vita cristiana in modo ingenuo, senza renderci conto di ciò che significhi in termini pratici essere cristiani. Oppure viviamo "facendo finta di niente", rimuovendo dalla nostra coscienza ogni pensiero ansiogeno. Questo non è sano. Gesù dorme? Notate però come Gesù "dorme" nella parte anteriore della navicella, dove sta chi la guida. Dorme profondamente. I discepoli devono scuotere Gesù. La sua fatica? Come uomo è del tutto comprensibile. Certo è che è una situazione ordinata dalla provvidenza di Dio. Come uomo Gesù dorme, ma come Dio è come dice il Salmo: "Egli non permetterà che il tuo piede vacilli; colui che ti protegge non sonnecchierà. Ecco, colui che protegge Israele non sonnecchierà né dormirà. Il SIGNORE è colui che ti protegge; il SIGNORE è la tua ombra; egli sta alla tua destra" (Salmo 121:3-5). Ci dimentichiamo delle promesse. A volte le difficoltà ci spaventano al punto da farci dimenticare le precise promesse del Signore. Per questo dovremmo spesso "ripassare la lezione" ed immergerci nella lettura quotidiana e meditazione della Parola di Dio, la bibbia. 3. "E i suoi discepoli, avvicinatisi, lo svegliarono dicendo: 'Signore, salvaci, siamo perduti!'" (25). Nessuna via d'uscita. I discepoli risvegliano Gesù con forti grida e ripetuti richiami. S.Luca: "Signore, Signore!" esprimendo la loro angoscia, importunità, fretta, apprensione. Non vedevano modo naturale e razionale per sfuggire da questa situazione. Per questo fanno appello a Cristo pur credendo che fosse in grado di salvarli. Avevano molte ragioni per concludere che ne fosse capace, da ciò che già avevano visto Lui fare. Preghiera si, ma... E' il comprensibile grido della preghiera. Essa ci è pur autorizzata, ma talvolta la preghiera non è una preghiera di fede. E' ispirata dall'apprensione e dall'insicurezza, non dalla fiducia. Non è necessario "svegliare" Dio, né "scuoterlo", ma solo semmai manifestargli fiduciosamente il problema. 4. Difatti: "Ed egli disse loro: 'Perché avete paura, o gente di poca fede?'. Allora, alzatosi, sgridò i venti e il mare, e si fece gran bonaccia" (26). Sebbene avessero una certa fede in Lui, avevano pure molta paura, e in alcuni casi incredulità, per questo Gesù li rimprovera. In Luca la frase è: "Dov'è la vostra fede?", che ne è successo? L'avevate professata, ma ora dov'è finita? S.Marco dice: "com'è che non avete fede?". Una fede poco consistente. Alla prova dei fatti la loro fede era poca che non poteva neanche essere percepita. Non avevano fede che Gesù, pure dormendo, potesse intervenire. Ritenevano di dover loro sollecitare Gesù, quasi che la situazione non Gli importasse o non se ne rendesse conto. L'eterno Iddio avrebbe potuto in ogni caso salvarli. L'intervento di Gesù. Gesù si alza e con voce piena di maestà e di autorità sembra aver risentimento con il vento come se il vento avesse esagerato il suo compito: troppo e troppo a lungo. Lo "rimprovera" e gli dice: "pace", "calmati", "sta zitto", "chiudi la bocca", "mettiti un bavaglio", "non minacciare più la vita". Il vento così cessa, torna la calma, la barca procede. 5. "E quegli uomini guardondisi gli uni gli altri si meravigliarono e dicevano: 'Che uomo è mai questo che anche i venti e il mare gli ubbidiscono?'" (27). Un'altra paura? Marco dice che i discepoli furono colti da spavento", Luca "da timorosa stupefazione": stupore, paura, riverenza da tale dimostrazione di forza divina. Si, non appena vinta la paura della tempesta, ecco sorgere in noi un'altra paura: paura di colui che ha calmato la tempesta! Siamo proprio inguaribili! "Con la testa" sappiamo quanto il Signore sia potente, ma poi ci sorprendiamo sempre quando Dio opera. Più di un uomo. Qui la parola "uomo" non è nel testo originale. Dicono: "Di quali qualità, perfezioni e poteri è dotato costui? Certamente dev'essere più che un uomo: Egli non può essere altro che l'Onnipotente Iddio. Non si era mai udito, infatti, che una semplice creatura avesse un simile potere. Si, ecco perché è così importante accompagnarci nella nostra vita a Colui che vuole essere con noi e del quale non possiamo fare a meno. Solo Dio in Cristo può essere per noi colui che, facendoci vincere ogni paura, può proiettarci in dimensioni impensabili dell'esistenza, quelle a cui eravamo destinati se fossimo rimasti in comunione con Lui. Conclusione La paura è dunque una realtà costante della nostra vita. La paura può essere salutare perché ci tiene lontani dai pericoli. Quando però nei pericoli ci siamo dentro fino al collo, a che serve? A nulla se non a distruggere la nostra salute psicofisica. Questa paura non è necessaria, e possiamo combatterla e vincerla chiamando costantemente al nostro fianco il Signore e Salvatore Gesù Cristo, il quale è venuto anche per adempiere a questa preziosa funzione nella nostra vita. Con Lui accanto, chi o che cosa mai potremo temere? "Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Com'è scritto: 'Per amor di te siamo messi a morte tutto il giorno; siamo stati considerati come pecore da macello'. Ma, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati. Infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun'altra creatura potranno separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore" (Romani 8:35-39). Affidiamoci a cristo Gesù con la nostra preghiera personale, ed egli opererà. Qui sta la fede dei veri credenti! A Cristo sia la Gloria! Amen!
 
lauradani.d
lauradani.d il 16/04/12 alle 22:05 via WEB
grazie 6 un'anima bella che mi fa stare tanto bene leggendo le cose che scrivi..grazie di cuore!
 
wonderful.life_83
wonderful.life_83 il 16/04/12 alle 22:34 via WEB
scusa se ti chiedo ..ma queste cose le hai scritte tu di tuo pugno o le hai prese da qualche parte? scusa non voglio essere antipatica .. scusa ancora
 
 
champions_3
champions_3 il 17/04/12 alle 07:03 via WEB
Indubbiamente, queste parole vengono prese dalla Sacra scrittura, poi,leggendo e meditando spiritualmente e profondamente la parola di "DIO", la si scrive in una nota personale. Quindi, dopo avere pregato lo SPIRITO SANTO per essere di aiuto e guida alla sua giusta rivelazione, la si espone a coloro che credono veramente che essa è la sua parola . Chi è da DIO" ascolta la sua parola, chi non è da "DIO" non l'ascolta! Un cordiale saluto.
 
 
soleincielo83
soleincielo83 il 26/04/12 alle 15:01 via WEB
Rispondo con ritardo scusami, ma in virtù della verità, sono messaggi del cielo che Dio ci rivela, ma non è importante che tu ci creda, l'essenziale che le parole ti tocchino il cuore e ti aprono all'amore e al perdono. affettuosamente soleincielo
 
 
soleincielo83
soleincielo83 il 26/04/12 alle 15:03 via WEB
La Mia risposta a te è finita su quella di champions 3. ciao..
 
apungi1950
apungi1950 il 17/04/12 alle 15:16 via WEB
Ciao buon pomeriggio che sia colmo d'amore divino pace e gioie nel tuo cuore ..un saluto ::Antonio
 
 
soleincielo83
soleincielo83 il 27/04/12 alle 09:32 via WEB
In un mondo così arido e depravato, mantenere la pace e la gioia è veramente difficile se uno pensa alle sofferenze di alcuni nostri fratelli, mbisogna ortarla nel cuore la pace come Gesù ci ha indicato di fare. Buona giornata soleincielo.
 
serenella1210
serenella1210 il 17/04/12 alle 16:59 via WEB
ho vissute paura angoscia ansia e panico mi sono ritrovata da sola ho visto la morte da vicino..terrore si ho vissuto il terrore e nessuno mi ha aiutato disperata ho lottato contro i miei fantasmi e invocato dio.. forse in quel periodo avevo bisogno davvero della mano di dio x andare avanti ma nn ho trovato nessuno quello ke mi tiene ancora in vita è solo la mia rabbia contro un mondo ke odio scusami la mia sincerita' grazie le tue parole sono belle da leggere ma ho perso la fede e forse kissa' un giorno la ritrovero' ciao
 
 
champions_3
champions_3 il 17/04/12 alle 17:56 via WEB
Ciao Serenella, mi dispiace di quello che hai vissuto, indubbiamente se in quei momenti il tuo cuore e l'anima tua era rivolta a Dio per il tuo soccorso, Dio, non fa nessuna distinzione di popoli e culture, Egli soccorre sempre coloro che lo invocano. Non conosco tutta la tua vigenda vissuta per determinare l'intervento Divino, credo sia una cosa strettamente personale da condividere privatamente. Ci sono due cose importanti da dire, è cioè, una cosa è credere in Dio, un'altra cosa è avere fede in Dio. Il nostro Apostolo S. Paolo, scrive sotto l'unzione dello Spirito Santo Agli Ebrei: Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono... Ebrei,cap. 11 verso 1 a 7. L'apostolo Paolo riafferma: depositiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta, fissando lo squardo su Gesù, >> Colui che crea la Fede e la rende Perfetta << . Lettera Agli Ebrei, cap.12 verso 1-2. Come vedi, la fede è un dono di Dio che vien data a tutti coloro che faranno richiesta, attraverso la propria preghiera personale diretta a Dio. Quindi, noi, non possiamo fare niente senza Gesù Cristo il Signore! Ci sarebbe molto da dire, però, non desidero intasare tutto il blog dell'amica Viviana, anche perchè ci sono altri utenti che desideranio lasciare la loro veduta. Un cordiale Saluto. Antò.
 
 
soleincielo83
soleincielo83 il 20/04/12 alle 16:04 via WEB
Cara Serenella io sento che ti devo rispondere con il cuore ,ne con filosofia ne con teologia.L'amore sopratutto l'amore è ciò che esprime in sé stesso Dio .Amare gli altri al di là dei propri peccati ed errori significa permettere a Dio di parlare attraverso di noi . in questi ultimi tempi serenella è molto dura la vita, duro è avere fede,dura è l'accettazione di un mondo che non ha più giustizia ne morale.Io ti dico solo una cosa sono arrivata a Dio dopo che un grande dolore mi aveva colpito e nella disperazione di urlargli e la rabbia con cui inveivo contro di Lui ,poi mi sono resa conto che il volere il suo aiuto e contare su di Lui significava credere .Non è che Dio non ti ha ascoltata ma aspetta che quella durezza che tu hai ancora nel tuo cuore si sciolga e GLI permetta di far sentire la sua voce dentro la tua anima. Vedi nessuno può condividere la sofferenza degli altri se non è ispirato da Dio e credimi nonostante non ci conosciamo a me non passano inosservate le tue sofferenze e nell'intimo le condivido e le faccio parte di me. Non sono parole , parole ,filosofie sempre pensieri formulati dall'uomo , nessuno in assoluto Serenella può possedere la verità ma è la Verità che possiede l'uomo nella misura che il suo spirito si apre a Lui. Se noi pensassimo veramente al messaggio che Lui ha voluto portare sulla terra offrendo prima se stesso, capiremmo che l'uomo è talmente egoista ,narcisista e superbo che anche le cose buone le tramuta al fine di se stesso . Io so perfettamente che Dio si e' servito di me che sono una nullità ,non per umiltà lo dico, ma per una realtà che io conosco di me stessa , ma so che nessuno dico nessuno mi potrà impedire di amarlo e amare coloro che Lui mi pone nella mia strada . Abbi fiducia Serenella prima o poi lo sentirai perché vedi Lui e già dentro di te, lui vive dentro di te ,sarà solo nel tuo abbandono nella fiducia in Lui che sentirai la carezza del tuo Dio che ti avvolgerà nel suo cuore .Abbi fiducia Serenella il tempo della fine del male sta per giungere e si affaccia l'alba di un nuovo giorno poi tutti i misteri di Dio , quelli più insondabili si apriranno alla nostra conoscenza e con essa il mistero della divinità dell'uomo .Gesù si è frammentato in tante anime che soffrono e si offrono, ed è proprio attraverso l'uomo che si compirà la redenzione ultima . Dio non può fare niente senza l'uomo come l'uomo senza Dio , questo è il legame indissolubile del mistero della nostra creazione .Vorrei parlarti tanto e ancora , ho la febbre forte e sono da 10 gg con un influenza che non mi lascia tregua, posso solo aggiungere ancora che ti voglio bene, e che la mia mano è protesa verso di te in qualsiasi momento.Un abbraccio.
 
mirarosa70
mirarosa70 il 17/04/12 alle 21:25 via WEB
La parola di Dio è vita......un saluto a tutti.Ciao.Rosanna
 
 
soleincielo83
soleincielo83 il 26/04/12 alle 14:45 via WEB
Un saluto affettuoso a te cara che accetti la parola con semplicità di cuore.
 
salvi.mar
salvi.mar il 18/04/12 alle 16:47 via WEB
ciao un piccolo pensierino x te... Tutti noi siamo anima di Dio....abbi fede..tu sei la verita della tua fede..la fede è luce, è vita,è amore, per se e per gli altri Il Signore ti aiuta e la Madonna ti accompagna... Pace e bene! un abbraccio... salvatore...
 
 
soleincielo83
soleincielo83 il 26/04/12 alle 14:55 via WEB
Tutti siamo nel cuore di Dio, Lui ha compassione di tutti i peccatori, Lui guarda le intenzionalità del cuore e la nostra fede, l'essenziale e rimanere semplici e piccoli. "Padre ti rigrazio perchè queste cose l'rivelate ai piccoli e non ai sapienti" affettuosamente luce in cielo.
 
 
soleincielo83
soleincielo83 il 27/04/12 alle 09:15 via WEB
Grazie delle tue parole fanno bene all'anima e incoraggiano un cammino che si fa sempre più difficoltoso. E' doloroso vedere come Dio sta uscendo sempre di più dal cuore dei Cristiani che si lasciano influenzare da nuove correnti religiosr, ma ho fede che anche pochi riusciranno a non far prevalere il male. Un fraterno abbraccio solencielo
 
giosafat_2012
giosafat_2012 il 19/04/12 alle 09:37 via WEB
buona giornata a tutti
 
 
soleincielo83
soleincielo83 il 26/04/12 alle 14:57 via WEB
Che ogni tuo risveglio sia benedetto da Dio, e vissuto nella pace, affettuosamente, soleincielo
 
apungi1950
apungi1950 il 19/04/12 alle 16:29 via WEB
Ciao ... Gesu mio Solo Amore..Carezzandoti il volto i petali dei fiori ti dicono che il mio cuore è tuo, senza scampo. Ah! tu sai le parole della rosa sfogliata, e sorride al mio amore buon pomeriggio cara amica mia che nel tuo cuore regna per sempre l'amore pace e la gioia..T.Abbraccio..Antonio
 
 
soleincielo83
soleincielo83 il 27/04/12 alle 09:22 via WEB
Scusa il ritardo con cui ti rispondo ma oltre all'nfluenza ho avuto problemi con internet, infatti alcune risposte invece di essre collocate al punto giusto sono trasmesse alla rinfusa una dopo l'altra. Sia sempre nel tuo cuore il nostro Gesù e trasmetti sempre la Sua pace ed il suo amore. Mi fa piacere quando entri nel mio blog perchè sento la presenza di un vero amico. ciao buona giornata
 
SPARTAKUS99
SPARTAKUS99 il 19/04/12 alle 17:59 via WEB
Non entro nel merito della conversione perchè è una cosa intima di chi la vive, però vorrei fare una considerazione su quello che scrivi.Molte volte la vanagloria conduce su sentieri irti, e sentirsi pieni di sè...rende fragili davanti alla verità dell'esistenza.Considerare la nostra vita in base a delle scritture, e come affermare che l'uomo ragno esiste davvero.Comprendo che non è semplice dare un significato alla nostra esistenza, ma non possiamo mettere come comune denominatore la bibbia come verità assoluta, perchè essa oltre a essere che un miscuglio di storie antiche, non contiene nessun messaggio che indichi da dove veniamo, e dove andremo.La genesi è tratta da storie di culture pagane assai antiche,(vedi i testi Veda, Enoch,)che parlano delle stesse cose ma di migliaia di anni prima, i rotoli di Qumran delineano un cristianesimo differente da quello attuale.Mi fermo altrimenti sarei troppo invadente, ma ricordo solo una cosa detta da Gesù: "SOLO CHI SI FA PEREGRINO ENTRA NELLA STANZA NUNZIALE."ti auguro una buona serata.
 
 
wonderful.life_83
wonderful.life_83 il 19/04/12 alle 22:59 via WEB
io penso che Cristo non è un "personaggio della storia", io penso che sia o debba essere il nostro migliore amico di viaggio.Lui è certamente il primo rivoluzionario della storia ma le sue orme sono ben impresse anche oggi nella nostra storia, solo che non abbiamo abbastanza tempo per porci in ascolto. Lui però continua a bussare , ci chiede il permesso prima di entrare nella nostra casa, eppure potrebbe benissimo aprire la porta da sè...questo deve far pensare... Lui è vivo oggi più che mai nel nostro vissuto e non c'è amore più grande del suo.
 
   
soleincielo83
soleincielo83 il 27/04/12 alle 09:00 via WEB
E'desolante vedere quante persone mettono in discussione la validità del vangelo, purtroppo molto è dovuto alle discordanti teorie dei teologi. Ma Cristo si è rivolto agli insipienti e sono felice di essere tale, perchà in un mondo di disamore, porto con me sempre "lui" che mi accetta così come sono e mi fa sentire il Suo amore e la sua protezione. un caldo abbraccio soleincielo
 
 
igypop
igypop il 20/04/12 alle 16:26 via WEB
La BIBBIA,mi sembra ke dica benissimo da dove veniamo,nel primo capitolo(genesi)dove andiamo a noi Cristiani lo dicono i Vangeli.I rotoli di Qumram,erano scritti di una setta EBRAICA,di cui adesso mi sfugge il nome,Per il resto io lo capita cosi .saluti..
 
   
soleincielo83
soleincielo83 il 27/04/12 alle 09:04 via WEB
ciao, è la prima volta che leggo una tua risposta sul blog,esono felice nel vedere che ci sono ancora persone che hanno fede e che hanno il coraggio di difendere le verità del vangelo, solo i cuori aperti allo Spirito sanno capire la profondità delle sue parole. Un affettuoso abbraccio soleincielo
 
 
champions_3
champions_3 il 20/04/12 alle 18:16 via WEB
10 MOTIVI PER CREDERE ALLA BIBBIA! 1. La sua onestà. La Bibbia è molto onesta. Parla di Giacobbe, il padre del suo "popolo scelto", come ingannatore. Descrive Mosè, che ha dato la legge, come un leader riluttante e insicuro di sé, e che, nel suo primo tentativo di aiutare il suo popolo, uccise un uomo e poi fuggì nel deserto. Racconta di Davide, non solo come re, generale e leader spirituale di Israele, ma anche come uno che ha preso la moglie di un altro e poi, per coprire il suo peccato, cospirò per far uccidere il marito. Ad un punto, le Scritture accusano il popolo di Dio, la nazione di Israele, di essere così malvagio che Sodoma e Gomorra sono bravi in confronto (Ezechiele 16:46-52). La Bibbia rappresenta la natura umana come ostile a Dio. Predice un futuro pieno di guai. Insegna che la via al cielo è stretta e che la via per l'inferno è larga. Le Scritture chiaramente non sono state scritte per quelli che vogliono risposte semplici, o un punto di vista facile e ottimista della religione e della natura umana. 2. La sua preservazione. Mentre lo stato moderno di Israele nasceva dopo migliaia di anni di dispersione, un pastore beduino scoprì uno dei tesori archeologici più importanti. In una grotta nella parte nord-occidentale del mar Morto, un vaso rotto rese documenti che erano rimasti nascosti per due millenni. Altre scoperte produssero manoscritti che risalivano a 1.000 anni prima delle copie che erano le più vecchie conosciute in precedenza. Uno dei più importanti era una copia del profeta Isaia. Rivelò un documento che è in pratica uguale al libro di Isaia che appare nelle nostre Bibbie. I rotoli del mar Morto screditarono le affermazioni di quelli che credevano che la Bibbia originale era stata persa e manomessa. 3. Le sue affermazioni su sé stessa. È importante sapere quello che la Bibbia dice di sé stessa. Se gli autori delle Scritture non hanno creduto di parlare per Dio, sarebbe presuntuoso da parte nostra credere così di loro. Avremmo anche un problema diverso. Avremmo una raccolta di misteri non risolti, inclusi in una letteratura storica e etica, ma non avremmo un libro che ha ispirato la costruzioni di migliaia di chiese e di sinagoghe in tutto il mondo. Una Bibbia che non affermasse di parlare per Dio non potrebbe essere il fondamento della fede di miriadi di Cristiani e Giudei (2°Pietro 1:16-21). Ma con molta evidenza e tanti argomenti, gli scrittori della Bibbia affermavano di essere stati ispirati da Dio. Siccome milioni hanno affidato il loro presente e il loro futuro a queste affermazioni, la Bibbia non può essere una "'buon libro'" se i suoi scrittori hanno sempre mentito sulla fonte delle loro informazioni e ingannato i loro lettori. 4. I suoi miracoli. L'esodo di Israele dall'Egitto dà una base storica per credere che Dio abbia rivelato sé stesso a Israele. Se il mar Rosso non fosse diviso come Mosè disse che era successo, l'Antico Testamento perderebbe la sua autorità di parlare da parte di Dio. Il Nuovo Testamento dipende ugualmente sui miracoli. Se Gesù non fosse risorto dai morti, l'apostolo S.Paolo ammise che la fede cristiana sarebbe stata costruita su una bugia (1°Corinzi cap.15:14-17). Per dimostrare la sua credibilità, il Nuovo Testamento nominò i suoi testimoni, e fece così in un periodo che rendeva possibile il controllo di queste affermazioni (1°Corinzi 15:1-8). Molti dei testimoni furono martirizzati, non per convinzioni astratti di moralità o di spiritualità, ma per la loro affermazione che Gesù era risorto dai morti. Mentre il martirio non è insolito, quello che è importante è la base di quello per cui queste persone diedero la propria vita. Molti muoiono per quello che credono di essere la verità. Ma persone non muoiono per quello che sanno di essere una bugia. 5. La sua unità. 40 scrittori diversi scrissero i libri della Bibbia in un periodo di circa 1.600 anni. 400 anni di silenzio separano i libri dell'Antico Testamento da quelli del Nuovo Testamento. Eppure, da Genesi ad Apocalisse, tutti gli scrittori e tutti i libri racconto un'unica storia, che man mano si sviluppa. Insieme, danno rispose coerenti alle domande più importanti che possiamo porre: Perché ci siamo? Come possiamo affrontare le nostre paure? Come possiamo vivere in pace con gli altri? Come possiamo alzarci sopra le nostre circostanze e tenere viva la speranza? Come possiamo fare pace con il nostro Creatore? Le risposte costanti della Bibbia a queste domande dimostrano che le Scritture non sono molti libri, ma uno solo. 6. La sua esattezza storica e geografica. Nel passato, molti hanno dubitato dell'esattezza storica e geografica della Bibbia. Però, archeologici moderni hanno ripetutamente trovato evidenza delle persone, dei luoghi e delle società menzionati nelle Scritture. Diverse volte, le descrizioni nel racconto biblico si sono dimostrati più affidabili delle speculazioni degli studiosi. Il visitatore moderno ai musei e ai paesi della Bibbia non può non essere impressionato dallo sfondo geografico e storico del testo biblico che veramente esisteva. 7. La sua approvazione da parte di Cristo. Molti hanno parlato bene della Bibbia, ma nessuna approvazione è così forte quanto quella di Gesù di Nazaret. Raccomandò la Bibbia non solo con le sue parole, ma anche con la sua vita. In momenti di tentazione personale, di insegnamento pubblico e di sofferenza personale, rese chiaro il fatto che credeva che l'Antico Testamento era più di una tradizione nazionale (S.Matteo cap.4:1-11; cap.5:17-19). Credeva che la Bibbia fosse un libro che parlava di sé stesso. Ai Giudei disse, "Voi investigate le Scritture, perché pensate d'aver per mezzo di esse vita eterna, ed esse sono quelle che rendono testimonianza di me; eppure non volete venire a me per aver la vita!" (S.Giovanni 5:39-40). 8. Le sue profezie. Fin dal tempo di Mosè, la Bibbia predisse degli eventi in cui nessuno voleva credere. Prima che Israele entrasse nella terra promessa, Mosè predisse che Israele sarebbe stato infedele, che avrebbe perso la terra che Dio gli dava, che sarebbe disperso in tutto il mondo, raccolto e poi ristabilito (Deuteronomio cap.28-31). Centrale alle profezie dell'Antico Testamento era la promessa di un Messia che avrebbe salvato il popolo di Dio dai loro peccati e poi portare il giudizio e la pace al mondo intero. 9. La sua sopravvivenza. I libri di Mosè furono scritti 500 anni prima delle prime scritture indù. Il Patriarca Mosè scrisse il libro della Genesi 2000 anni prima che Muhammad scrivesse il Corano. In tutto questo periodo, nessun libro è stato così amato e così odiato quanto la Bibbia. Nessun altro libro è stato comprato, studiato e citato quanto la Bibbia. Mentre milioni di altri libri sono stampati e dimenticati, la Bibbia è ancora il libro con cui gli altri sono misurati. Benché sia trascurata da quelli a cui >>> " NON PIACE IL SUO INSEGNAMENTO ", <<< la Bibbia è tutt'oggi il libro fondamentale dalla civilizzazione occidentale - anche se in realtà è un libro del Medio Oriente. 10. Il suo potere di cambiare vite. In tutta la storia, ci sono state delle persone che la Bibbia ha cambiato. I Dieci Comandamenti sono stati una fonte di guida morale per milioni di persone. I Salmi di Davide hanno confortato in periodi di difficoltà e perdita. Il Sermone sul Monte di Gesù ha dato a molti l'antidoto all'orgoglio e al legalismo. La descrizione dell'amore da parte di S.Paolo in (1°Corinzi cap.13) ha ammorbidito cuori arrabbiati. Le vite cambiate di persone come l'apostolo Paolo, san Agostino, Martino Lutero, John Newton e Lev Tolstoj illustrano la differenza che la Bibbia può fare. Addirittura intere nazioni e tribù, come i Celti dell'Irlanda, i Vichinghi della Norvegia, o gli Indiani Auca dell'Ecuador, sono state trasformate dalla Parola di Dio e dalla vita unica e dal significato di Gesù Cristo. Conclusione. La parola di Dio attesta: Questo libro della legge non si diparta mai dalla tua bocca, ma meditalo giorno e notte, avendo cura di mettere in pratica tutto ciò che vi è scritto; poichè allora riuscirai in tutte le tue imprese, allora prospererai. Giosuè, cap. 1:8. Ogni scrittura è ispirata da Dio, e utile ad insegnare, a correggere, ad educare alla giustizia, affinchè l'uomo di Dio sia compiuto, appieno fornito di ogni opera buona. 2°Timoteo, cap.3:16. "Io", (dice il Signore) lo dichiaro a ognuno che ode le parole della profezia di questo libro: Se qualcuno vi aggiunge qualcosa, DIO aggiungerà ai suoi mali le piaghe descritte in questo libro; e se qualcuno toglie qualcosa dalle parole di questa profezia, IDDIO gli torrà la sua parte dell'albero della vita e della città santa, delle cose scritte in questo libro. Apocalisse o Rivelazione, cap. 22:18. Perciò, chi è da Dio ascolta la sua parola, chi non è da Dio non l'ascolta! L'incredulità non è giustificata da Dio, in quanto Egli trasmette nell'intimo dell'anima dell'umanità la sua esistenza, ma molti respingono nel loro interiore questa vocazione, attestando che Dio non c'è, e tantomeno la sua parola descritta nella sacra scrittura. Se così così fosse, la natura stessa non insegna che vi è un essere supremo e Creatore? Poichè, vi è altresi scritto: ma quanto ai cotardi, Agl'increduli, agli abominevoli, agli omicidi, ai fornicatori, agli stregoni, agli idolatri e a tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la morte seconda. ( Vale a dire l'eterna separazione da Dio, in un luogo di eterno tormento ). Cordialmente, Antonio.
 
   
giosafat_2012
giosafat_2012 il 20/04/12 alle 20:50 via WEB
caro amico,ti prego di dire le cose come tu le sai,senza fare copia e incolla saresti piu' veritiero. Grazie
 
     
champions_3
champions_3 il 21/04/12 alle 08:54 via WEB
Non sono qui per dare a te delle motivazioni della mia fede, amica, se ti par che le cose non ti persuadano e pensi siano inventate o altro, non sei tenuta a credere. La parola è per i credenti non per i contestatori. Ciao.
 
     
wonderful.life_83
wonderful.life_83 il 26/04/12 alle 15:37 via WEB
forse sbaglio, non so, ma io penso che la Parola sia per tutti.non sta a noi giudicare e poi Dio ha parlato a tutti ed è morto per tutti . Lui è venuto per i malati non per i sani ... e tutti lo siamo no?
 
bollani.assunta
bollani.assunta il 20/04/12 alle 09:59 via WEB
La parola diDio è fuoco che riscalda tutti i cuori.Che il Signore Dio ci protegga sempre e ci difenda dal male e da tutte le sue insidie.Buona giornata e pace e bene a tutti.
 
zelota0
zelota0 il 20/04/12 alle 21:12 via WEB
Messaggio a Mirjana 2 Aprile 2012 "Cari figli, come Regina della pace desidero dare a voi, miei figli, la pace,la vera pace che viene attraverso il Cuore del mio Figlio Divino. Come Madre prego che nei vostri cuori regni la sapienza, l’umiltà e la bontà, che regni la pace, che regni mio Figlio. Quando mio Figlio sarà il Sovrano nei vostri cuori, potrete aiutare gli altri a conoscerlo. Quando la pace del cielo vi conquisterà, coloro che la cercano in posti sbagliati e così danno dolore al mio Cuore materno la riconosceranno. Figli miei, grande sarà la mia gioia quando vedrò che accogliete le mie parole e che desiderate seguirmi. Non abbiate paura, non siete soli. Datemi le vostre mani ed io vi guiderò. Non dimenticate i vostri pastori. Pregate che nei pensieri siano sempre con mio Figlio, che li ha chiamati affinché lo testimonino. Vi ringrazio".
 
 
champions_3
champions_3 il 21/04/12 alle 14:52 via WEB
Presumo che, sei disinformato sulle vigende che stanno attanagliando il clero dei cardinali cattolici. Infatti, alcuni di loro sono in contrapposizione delle presunte e continue visioni della vergine Maria a codesta veggente Mirjana Dragicevic, ma non osano andare oltre per non essere dissociati e scomunicati dal vaticano. Comunque, pare che, entro la fine dell'anno una commissione speciale dovrebbe definire la sua vericidità se è attendibile oppure no, in quanto pare che, ci sia il ripertersi degli stessi messaggi, e non solo! Io sono a favore di questi cardinali, mi auguro che non lasceranno le cose in sopeso! Ciao.
 
   
zelota0
zelota0 il 22/04/12 alle 10:31 via WEB
non credo di essere disinformato. Attendiamo con viva fiducia cio' che il cardinale Ruini posto come presidente della commisione sulle apparizioni che accadono a Medj,dove sono a migliaia le conversioni. Ti ricordo una frase del Signore: Ma egli, chiamatili, diceva loro in parabole: «Come può satana scacciare satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non può reggersi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non può reggersi. Se opera del maligno,andrebbe contro se stesso,invece dice ancora il Signore: 9. Così, ogni albero buono produce buoni frutti, mentre ogni albero cattivo produce cattivi frutti. Ogni albero che non produce buoni frutti serve solo per essere abbattuto e gettato nel fuoco. Perciò, dai loro frutti dovreste distinguere il buono dal cattivo. (Cap. 27, 8-9) Credo che possa bastare ,per dire se e' vero o falso, Ciao,Gianni
 
     
champions_3
champions_3 il 22/04/12 alle 10:42 via WEB
Cardinale contro i veggenti. MEDJUGORJE: L'OMELIA DEL VESCOVO DURANTE LA CRESIMA. FRATELLI E SORELLE, NON COMPORTIAMOCI COME SE TALI "APPARIZIONI" FOSSERO AUTENTICHE. Ratko Peri&#263;, vescovo di Mostar. In fine una o due parole sulla nostra situazione domestica. Nella settimana dal 17 al 24 gennaio di quest’anno sono stato a Roma. Oltre a salutare, in primo luogo, il Santo Padre nell'udienza generale e ad implorare la sua benedizione apostolica per tutta la Chiesa in Erzegovina, ho visitato anche i più Responsabili della Congregazione per la Dottrina della Fede. Ho ringraziato in particolare per il fatto che ai Vescovi della regione italiana di Toscana, i quali durante la loro visita ufficiale “ad limina” hanno chiesto alla Congregazione che cosa bisogna pensare sul fenomeno di Medjugorje, l’allora Segretario, l’Arcivescovo Mons. Angelo Amato, ha raccomandato a loro di trasmettere ai sacerdoti e fedeli l'omelia pronunciata qui a Medjugorje durante la cresima nel Corpus Domini 2006; poi l’hanno fatto nel loro bollettino ufficiale. Il Cardinale William Levada, l’attuale Prefetto della Congregazione, allora mi disse: „Noi lo riferiamo a ciascuno che ci chiede su Medjugorje“. Ho visto che la competente Congregazione e la Segreteria di Stato del Santo Padre seguono con attenzione ciò che succede nella nostra Erzegovina. E siamo grati per tutta la sollecitudine ed amore di Papa Benedetto XVI e della Sede Apostolica. La mia posizione è rimasta quindi, in tutto, quella che ho pronunciato tre anni fa da questo luogo, quando ho responsabilmente chiesto agli operatori pastorali i padri francescani di questa parrocchia, ai parrocchiani ed altri fedeli, e ai presunti veggenti, che cioè le cosiddette apparizioni quotidiane, note come il „fenomeno di Medjugorje“, non sono riconosciute dalla Chiesa come autentiche né dopo più inchieste delle commissioni e neanche dopo 28 anni di divulgazione tramite i mass media. E non comportiamoci, fratelli e sorelle, come se tali „apparizioni“ fossero riconosciute ed autentiche. Se come cattolici, devoti figli e figlie della Chiesa, vogliamo vivere secondo le norme e gli insegnamenti della Chiesa, glorificando la Santissima Trinità, venerando la Beata Maria sempre Vergine, l’Immacolata Madre di Dio e Assunta in cielo, e confessare tutto ciò che la Chiesa nel Credo ha stabilito, non facciamo ricorso a certe “apparizioni” o “messaggi” alternative, alle quali la Chiesa stessa non ha riconosciuto il carattere sopranaturale. Voi, cresimandi, vi prego vivamente: attenetevi nella vita ai doni dello Spirito Santo che oggi state per ricevere sacramentalmente, come San Paolo si è attenuto ai doni e alle ispirazioni dello stesso Spirito nel suo annuncio del Vangelo e nella testimonianza per Cristo Signore. In tale compito vi aiutino i vostri genitori, padrini e tutta la comunità parrocchiale. Per poi verificare, quanto possediamo lo Spirito di Dio, ci aiuterà in modo migliore il padre e dottore della Chiesa Sant’Agostino che disse: „Quantum quisque amat Ecclesiam Christi, tantum habet Spiritum Sanctum“ (PL 35, 646). Non permettiamo di essere superati nell'amore verso Cristo e la Chiesa, che è il „Corpo di Cristo“ (Ef 4,12). Queste parole si trovano ne sito cattolico web di Pontifex.Roma Dunque, c'è solo un banco prova di sapere se è vero che si Manifesti la Vergine Maria, dato che è molto discusso in questi ultimi tempi le sue continue apparizioni, ovvero, se Maria è stata assunta nel cielo con il suo corpo, bene, è sufficente una sola volta chiedere il suo consenso attraverso i presunti suoi veggenti di farsi toccare da una commisssione ecclesiastica del Vaticano, poichè se egli ha un corpo formato da ossa e carne, allora tutto sarà confermato veritiero, ma se non ha un corpo, sarà sicuramente uno Spirito, quindi, bisogna dare la caccia alle streghe. Ciò non significa essere ingreduli o chiedere troppo, anche il Signore Gesù Cristo lo fece in una occasione discussa tra i suoi discepoli, e disse: Perchè siete turbati? E perchè sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi, perchè sono proprio IO; toccatemi e guardate; perchè uno Spirito non ha carne e ossa come vedete che ho IO... Vangelo di S.Luca, capitolo 24 verso 37 a 40. Quindi, Gesù, che è Dio ha concesso questo turbamento, perchè dunque non può concederlo anche Maria? In sostanza tutto questo non avverà già mai, poichè non è la Vergine a Manifestarsi! Sono anni che esortiamo i nostri cattolici a fare veramente luce su tali episodi, e condurre molte Anime alla guida dello Spirito Santo e, alla verità di DIO per la loro Salvezza. Io, in collaborazione con i miei fratelli in Cristo, sono il primo ad oppormi a tale Menzogna, perciò, i Veggenti mi conoscono personalmente che sono loro contrapposto in tutti i siti web, e non solo. Chi è da Dio ascolta ciò che lo Spirito dice alle chiese. Antonio.
 
     
zelota0
zelota0 il 22/04/12 alle 13:30 via WEB
caro Antonio, vedo con piacere comunque che per te le affermazioni del cardinale hanno in questo caso una posizione in cui sei d'accordo,dovresti per carita'cristiana accettare anche quando gli stessi affermano sulla presenza reale del Cristo nell'Eucarestia,nell'affermare la Verginita'della Madre di Cristo,,della sua Assunzione ., Comunque caro Antonio,non saremo certo noi ad modificare il percorso della storia della Chiesa,perche' e scritto . Le porte degli inferi su di essa non prevarranno'.Io credo comunque nella buona fede che entrambi ci accomuna,se ricordi il nostro Papa si prodiga affinche' si formi un solo ovile sotto un solo Pastore.Gesu' Cristo. Andiamo avanti Un fraterno abbraccio gianni
 
champions_3
champions_3 il 22/04/12 alle 10:40 via WEB
Dunque, c'è solo un banco prova di sapere se è vero che si Manifesti la Vergine Maria, dato che è molto discusso in questi ultimi tempi le sue continue apparizioni, ovvero, se Maria è stata assunta nel cielo con il suo corpo, bene, è sufficente una sola volta chiedere il suo consenso attraverso i presunti suoi veggenti di farsi toccare da una commisssione ecclesiastica del Vaticano, poichè se egli ha un corpo formato da ossa e carne, allora tutto sarà confermato veritiero, ma se non ha un corpo, sarà sicuramente uno Spirito, quindi, bisogna dare la caccia alle streghe. Ciò non significa essere ingreduli o chiedere troppo, anche il Signore Gesù Cristo lo fece in una occasione discussa tra i suoi discepoli, e disse: Perchè siete turbati? E perchè sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi, perchè sono proprio IO; toccatemi e guardate; perchè uno Spirito non ha carne e ossa come vedete che ho IO... Vangelo di S.Luca, capitolo 24 verso 37 a 40. Quindi, Gesù, che è Dio ha concesso questo turbamento, perchè dunque non può concederlo anche Maria? In sostanza tutto questo non avverà già mai, poichè non è la Vergine a Manifestarsi! Sono anni che esortiamo i nostri cattolici a fare veramente luce su tali episodi, e condurre molte Anime alla guida dello Spirito Santo e, alla verità di DIO per la loro Salvezza. Io, in collaborazione con i miei fratelli in Cristo, sono il primo ad oppormi a tale Menzogna, perciò, i Veggenti mi conoscono personalmente che sono loro contrapposto in tutti i siti web, e non solo. Chi è da Dio ascolta ciò che lo Spirito dice alle chiese. Antonio.
 
zelota0
zelota0 il 22/04/12 alle 13:47 via WEB
L’opera della Chiesa Nel suo noto volume sulla Rivoluzione francese, Pierre Gaxotte ci fa dono di questa memorabile pagina: "Al tempo dei Romani, un’epoca rude e razionale, la Chiesa aveva recato la consolazione nella miseria, il coraggio di vivere, L’abnegazione, la carità, la pazienza, la speranza di una vita migliore, improntata a giustizia. Quando l’Impero crollò sotto i colpi dei barbari, essa rappresentò il rifugio delle leggi e delle lettere, delle arti e della politica. Nascose nei suoi monasteri tutto ciò che poteva essere salvato della cultura umana e della scienza. In piena anarchia la Chiesa era riuscita, in sostanza, a costituire una società viva e ordinata, la cui civiltà faceva ricordare e rimpiangere i tempi tranquilli, ormai passati. Ma c’è di più: essa va incontro agli invasori, se li fa amici, li rende tranquilli, ne opera la conversione, ne convoglia l’affluire, ne limita infine le devastazioni. Davanti al vescovo che rappresenta un aldilà misterioso, il Germano viene assalito dal timore, e retrocede. Egli risparmia le persone, le case, le terre. L’uomo di Dio diventa il capo della città, il difensore dei focolari, del lavoro, l’unico protettore degli umili su questa terra. Più tardi, quando l’epoca dei saccheggi e degli incendi sarà passata, quando occorrerà ricostruire, amministrare, negoziare, le Assemblee e i Consigli accoglieranno a braccia aperte gli uomini della Chiesa, gli unici capaci di redigere un trattato, portare un’ambasceria, eleggere un principe. Fra le continue disgrazie (...), mentre nuove invasioni ungheresi, saracene, normanne assillano i paesi, mentre il popolo disperso si agita senza alcun indirizzo, la Chiesa ancora una volta tiene fermo. Essa fa risorgere le tradizioni interrotte, combatte i disordini feudali, regola i conflitti privati, impone tregue e opera accordi. I grandi monaci Oddone, Odilone, Bernardo innalzano al di sopra delle fortezze e delle città il potere morale della Chiesa, l’idea della Chiesa universale, il sogno dell’unità cristiana. Predicatori, pacificatori, consiglieri di tutti, arbitri in ogni questione, essi intervengono in ogni caso e dappertutto, veri potentati internazionali, di fronte ai quali ogni altro potere terrestre non resiste che a malapena. Attorno ai grandi santuari e alle abbazie si intrecciano relazioni e viaggi. Lungo le grandi strade, dove camminano le lunghe processioni di pellegrini, nascono le canzoni epiche. Le foreste spariscono di fronte all’assalto dei monaci che dissodano la terra. All’ombra dei monasteri le campagne rifioriscono (celebre è la canalizzazione della pianura padana); i villaggi già rovinati rinascono. Le vetrate delle chiese e le sculture delle cattedrali sono il libro pratico nel quale il popolo si istruisce (...). I Appannaggi, ricchezze, onori, tutto si mette ai piedi degli uomini della Chiesa, e l’imponenza di questa riconoscenza basta da sola a far valutare la grandezza dei benefici seminati da essi". (Pierre Gaxotte) LA forza dei martiri. Hanno dato la vita sino a morire. Chi può ignorare quanta forza abbia donato a molti martiri il Rosario di Maria? Ecco un episodio tratto dagli atti del martirio delle undici Suore Orsoline di Valenciennes, canonizzate nel maggio 1920. Le undici vergini consacrate furono condannate a morte, ed esse si prepararono al loro supremo atto di amore con la preghiera più intensa, per presentarsi intrepide e liete al patibolo. Condotte dinanzi ai carnefici, vennero spogliate dell'abito religioso e lasciate con una sola veste indosso. Tutte avevano fra le mani la corona del Rosario, e i carnefici volevano strappargliele. Ma esse supplicarono di non privarle di quel caro oggetto. I carnefici non potevano capire a che cosa mai potesse servire il Rosario sul patibolo. Anche il giudice rise, ma ordinò di legare loro le mani, ponendo i Rosari sul loro capo, quasi a incoronarle in anticipo. Esultarono le sante vergini e attraversarono così la città, cantando le litanie della Madonna. Sul patibolo, vollero baciare le mani dei carnefici, e la folla commossa vide quale ansia mostravano di essere tutte le prime a morire per Gesù. Le loro anime volavano al Cielo, mentre le teste cadevano incoronate del Rosario di Maria. (Da "Il Santo Rosario e i Santi" - P. Stefano Maria Manelli - Casa Mariana) Se non perdòno, non posso pregare il Padre nostro
 
champions_3
champions_3 il 22/04/12 alle 14:44 via WEB
ABBIAMO SPEDITO AL CARDINALE RUINI DIVERSE LETTERE E-MAIL. Il Cardinale Ruini ha ricevuto tramite i suoi delegati le nostre vedute cristiane intorno a tali fenomeni, ecco perchè si stanno prodigando da tempo a fare un accurato controllo ministeriale,( speriamo!! ) sulle presunte e continue apparizioni di Maria viste da gente comune anche sugli aerei che vanno a Medjugorje, e non solo! Sì, ricordo sempre le frasi del Signore Gesù, e laddove qualcuna possa temporaneamente dimenticarla, rileggendo la sua Santa parola ne faccio sempre tesoro. Forse o senza forse, non hai una chiara visione su ciò che intendeva Gesù, a proposito del regno di satana, tu non lo conosci chi è, mentre io ne ho fatto una personale esperienza, non che io lo abbia cercato, ma egli si è presentato spontaneamente nella sua natura, e credimi, se non avessi lo Spirito di DIO non l'avrei riconosciuto facilmente, non è assolutamte vero che egli porta gli zoccoli e le corna, o altro, come lo descrivono, ma il suo sembiante è bello, ma malefico! Può impersonare qualsiasi individuo terreno, ho! non ha nessuna importanza se è uomo oppure una donna, egli è uno specialista del travestimento e il suo sembiante è perfetto nella persona da lui imitata. Chi è questa “Signora” apparsa migliaia di volte e acclamata da milioni di persone? E’ la stessa Madre di Gesù che conosciamo dalle Scritture e dagli insegnamenti della Chiesa? Sembra quasi che il culto delle apparizioni mariane abbia una vita ed un ethos suoi propri, come se si trattasse di un’altra religione: una specie di Cristanesimo mescolato al culto della Dea ed allo spiritismo. La Vergine, non il Cristo, è la figura centrale. Il Cielo parla attraverso di lei, non di Lui. Nonostante la dottrina ufficiale della Chiesa Romana, che vieta di porre Maria allo stesso livello del Figlio, è lei che predomina, come mai? Le presunte manifestazioni sono assolutamente vere, come anche i suoi prodigi miracolosi, poichè sappiamo che anche i demoni possano fare dei prodigi e dei miracoli, come è successo nel caso del profeta Mose, quando l'Eterno Iddio lo mandò per liberare il suo popolo Israele dal re Faraone, i suoi sudditi religiosi hanno fatto diversi prodigi, ma alla fine hanno detto: questo è il dito di Dio. Ripeto, non è la Vergine Maria a manifestarsi, ma è il Diavolo e i suoi Angeli che, dopo aver scelto le loro vittime perchè li conoscono sin dalla loro fanciullezza, ne sigillano come suoi veggenti. Ad ogni modo, i ragazzi come tali possono essere creduti nella loro semplicità che dicono il vero sulle apparizioni, ma durante la loro crescita scoprono che c'è qualcosa che non rispecchia più la verità, quindi, non rivelano cosa ci sia veramente dietro alla suddette apparizioni, e continuano a dire bugie al mondo intero ingannando così la chiesa cattolica romana. 1) Questi cosiddetti segreti da dove vengono? Chi li manda? Maria o DIO? Forse in questo caso Maria porta il messaggio da parte di Dio, se così fosse, il segreto non sarebbe più tale dopo essere rivelato e, se è rivelato ciò vuol dire che è volontà di Dio che si conosca ciò che dovrà avvenire, perchè si continua a dire da anni non è arrivato il momento?? "L'ETERNO IDDIO" quando rivela un segreto ai suoi veri Profeti non lo tiene nascosto, ma ordina di dirlo ed esso avverrà, o nel bene o nel male, non lo antepone molti anni prima della sua rivelata parola. 2) Dio ha i suoi veri profeti sparsi su tutta la terra e, smentiscono queste Menzogne, e si oppongono a tale riguardo perchè non è la nostra cara Maria a manifestarsi per dare delle rivelazioni, poichè essa è alla destra di Dio e non può intercedere, ma il suo intercessore è Cristo Gesù il Signore. 3) Purtroppo, queste cose avvengono perchè si usa molta leggerezza sulla consacrazione a Dio da parte della chiesa Romana, lo si evence dagli errori che sono stati palesati colla venuta di Cristo e, purtroppo, continuano ancora oggi. Se vi è qualche Prete o Cardinale nella fede che veramente chiede in preghiera consiglio a Dio di dare ulteriore conferma sulla vericità di queste analoghe vicende, dopo aver ricevuto una risposta da parte di Dio, sarà sicuramente scomunicato e messo fuori dalla chiesa, come è già successo, ed ora qualcuno di loro è in mezzo a noi, ma Dio sa come accoglierli nei suoi tarbenacoli di vera fede cristiana. Sulla prospettiva di satana dici bene, come può satana scacciare se stesso, infatti, laddove vige la sua presenza è il suo regno. Quindi, ha anteposto la presenza della vergine Maria con la sua presenza ingannatrice per fuorsviare i credenti dalla verità di Dio. Come? ma se a Medjugorje ci sono state parecchie conversioni! Sì! Tale conversione per la presunta Maria!! Ecco perchè regge il suo regno, desidera essere adorato con il suo inganno al posto di Dio nelle vesti di Maria! Ma dirà qualche oppositore: non è possibile che in una chiesa vi sia satana, è assurdo! Non è assolutamente vero che questo non sia possibile, quando in una chicchessia chiesa si lascia spazio a certe credenze popolari non in linea con la parola di Dio, si lascia spazio non a Cristo Gesù, ma al diavolo. Quindi, la parabola dell'albero e del suo frutto, l'aggiungerei alla parobola delle zizzanie e del grano. Gesù disse: tutte e due crescano insieme fino alla mietitura, e, al tempo della mietitura, dirà ai mietitori: cogliete prima le zizzanie, e legatele in fasci per bruciarle, ma il grano, raccoglietelo nel mio granaio. Così dicendo Gesù ha ordinato ai suoi Angeli di fare questo nel momento della giustizia di Dio che ha da venire. S. Matteo,cap. 13:27-30. S. Giovanni battista aggiunse: Egli ha il suo ventilabro in mano, ripulirà interamente la sua aia e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula con fuoco inestinguibile. S.Matteo, cap.3:12. Il suo significato è sulle persone che vivono non una vita secondo l'insegnamento di Cristo, ma una vita lontana dalla verità e dal volere di Cristo. Perciò, il campo è descritto anche come chiesa di chicchesia religione, se non si hanno quei principi fondamentali di vera fede e ubbidienza, la quale non si basa in una religiosità superficiale, ma dal fare e compiere la volontà di Dio. Con questo non vogliamo fare giudizi su nessuno, ma adoperiamoci a conoscere quale sia la superna vocazione e volontà di Dio nel suo Amato figlio Gesù Cristo, nostro Salvatore. Amen! e Amen!
 
zelota0
zelota0 il 22/04/12 alle 20:55 via WEB
PREGHIERA PER OTTENERE LA GRAZIA DI RISPETTARE I FRATELLI Signore Gesù, metti un lucchetto alla porta del nostro cuore, per non pensar male di nessuno, per non giudicare prima del tempo, per non sentir male, per non supporre, ne interpretar male, per non profanare il santuario sacro delle intenzioni. Signore Gesù, legame unificante della nostra comunità, metti un sigillo alla nostra bocca per chiudere il passo ad ogni mormorazione o commento sfavorevole. Dacci di custodire fino alla sepoltura, le confidenze che riceviamo o le irregolarità che vediamo, sapendo che il primo e concreto modo di amare è custodire il silenzio. Semina nelle nostre viscere fibre di delicatezza. Dacci uno spirito di profonda cortesia, per riverirci l'uno con l'altro, come avremmo fatto con te. AMEN
 
linaladu
linaladu il 23/04/12 alle 16:18 via WEB
Tu sei il filo,che unisce la terra al cielo, un solo filo,si può spezzare,ma molti fili intrecciati,possono superare,qualsiasi tempesta,sappiti riconoscere. Il bene e il male,sono due facce della stessa medaglia,fai la scelta giusta. Se vuoi trovare te stesso,specchiati in una sorgente d'acqua pura cristallina e ciò che ti ritornerà,sarà solo un riflesso di Te stesso... basterà un soffio di refolo ad increspare l'acqua,l'illusione sparirà. Se davvero vuoi trovare,Te stesso,guarda più a fondo dentro di Te,nel Tuo cuore. Dai forma,al Tuo pensiero,sii creativo e questa forma avrà,un Tuo profumo. Pensa alla vita con Amore, raccoglierai l'Amore,siine fiero semina la speranza,raccoglierai i suoi frutti. Prendi la vita nelle Tue mani,non delegarla ad altri,ed incontrerai la vita,la vera vita. Dai forma ai Tuoi pensieri,creerai,un Tuo domani di certezze,non illusioni... Semina l'armonia,raccoglierai le stelle Ti sorriderà la luna. Semina la pace,condividila con il prossimo Tuo. Non rincorrere le cose,ma lascia che le cose vengano... a Te,incontra l'Amore...e un'antica luce,si svelerà,dentro Te sorridi alla vita,Ti ricambierà. la pace del SIGNORE,possa sempre regnare in ogni cuore.un forte abbraccio in fede lina.
 
 
soleincielo83
soleincielo83 il 27/04/12 alle 08:33 via WEB
Stupende parole le tue dettate dalla filosofia dell'amore. Incontrare Dio ha reso la mia vita semplice e solare,anche se il cammino è irto di difficoltà e sofferenze. ma con"Lui" le situazioni si affrontano in una maniera diversa. Con stima e con affetto solencielo
 
dolly.1
dolly.1 il 27/04/12 alle 09:38 via WEB
Il vero Amore è in Lui. Buona giornata e felice fine settimana. Dolly
 
SPARTAKUS99
SPARTAKUS99 il 27/04/12 alle 11:58 via WEB
Carissima, il problema non è in chi credere, ma in cosa credere.La mia fede non appartiene a questo mondo, perchè ogn'una di esse è tinta di sangue.Sarebbe difficile spiegare in poche parole......
 
champions_3
champions_3 il 30/04/12 alle 13:01 via WEB
NECESSITA' DI UNA COMPLETA COERENZA DI FEDELTA', E DI VISIONE. Noi viviamo in un’epoca dove la coerenza, l’essere leali e fedeli ad una persona o idea, è generalmente disprezzata. Pensiamo che essere rigorosi nel mantenere preci impegni sia segno di “fanatismo” proprio perché tutto oggi è considerato relativo, discutibile e mutevole. L’unico impegno che sembra essere lodato ed incoraggiato oggi, è l’impegno a difendere ed a promuovere quella che si percepisce essere la nostra “felicità” e convenienza, cosa che a nessuno è permesso di mettere in questione perché è considerata un sacro diritto personale. Esempi luminosi di incrollabile impegno e fedeltà a Gesù Cristo come loro Signore e Salvatore, nonostante dure persecuzioni, sono alcune fra le chiese alle quali si rivolge l’apostolo Giovanni nel libro dell’Apocalisse. Ciò che questi uomini e queste donne avevano trovato in Gesù, infatti, era così prezioso e reale che non l’avrebbero scambiato per nulla al mondo, nemmeno con la loro propria vita. Potremmo mai noi oggi giungere a condividere simili sentimenti? Il messaggio per la chiesa di Pergamo Considereremo quest’oggi il particolare messaggio che, attraverso Giovanni, il Cristo risorto aveva mandato ai conduttori della comunità cristiana di Pergamo. La chiesa di Pergamo era una chiesa fedele e, per questo, era lodata, Doveva, però, ancora venire alle prese con alcuni problemi interni che il Signore non manca di rilevare e che dovevano essere corretti. La loro vocazione aveva bisogno di completa coerenza. Quali erano i loro “punti forti” e che di che cos’ancora essi mancavano? Ecco il testo: ”«All'angelo della chiesa di Pergamo scrivi: Queste cose dice colui che ha la spada affilata a due tagli: "Io conosco dove tu abiti, cioè là dov'è il trono di Satana; tuttavia tu rimani fedele al mio nome e non hai rinnegato la fede in me, neppure ai giorni di Antipa, il mio fedele testimone, fu ucciso fra voi, là dove Satana abita. Ma ho qualcosa contro di te: hai alcuni che professano la dottrina di Balaam, il quale insegnava a Balac il modo di far cadere i figli d'Israele, inducendoli a mangiare carni sacrificate agli idoli e a fornicare. Così anche tu hai alcuni che professano similmente la "dottrina dei Nicolaiti." Ravvediti dunque, altrimenti fra poco verrò da te e combatterò contro di loro con la spada della mia bocca. Chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese. A chi vince io darò della manna nascosta e una pietruzza bianca, sulla quale è scritto un nome nuovo che nessuno conosce, se non colui che lo riceve" (Apocalisse 2:12-17). Gli invincibili propositi di Dio La chiesa di Pergamo ben sapeva che cosa significasse essere perseguitati per la fede in Cristo, ma pure lo sapeva lo stesso apostolo Giovanni. La persecuzione non aveva scoraggiato Giovanni, e nemmeno la causa dell’Evangelo aveva subito per questo un arretramento. Al contrario, aveva fatto ulteriori progressi! Succede spesso che proprio quando i nemici di Cristo pensano che, tramite la persecuzione, essi potranno mettere a tacere la predicazione dell’Evangelo, essi scoprono con costernazione che, così facendo, di fatto essi ulteriormente la promuovono! L’esilio o l’imprigionamento di leader cristiani talvolta persino dà loro l’opportunità di produrre testimonianze di fede e stupefacenti opere letterarie che servono per il conforto e la guida non solo della loro generazione, ma anche oltre. Penso qui alle vicende di John Bunyan, il prolifico scrittore e predicatore puritano, ma è sicuramente il caso dell’apostolo Giovanni, la cui attività come messaggero di Dio continua e raggiunge il suo culmine proprio quando è esiliato sull’isola di Patmos, laddove scrive l’ultimo libro della Bibbia, l’Apocalisse. La speranza dei nemici di Cristo di isolarlo e di metterlo a tacere è così frustrata per l’azione provvidenziale di Dio. Egli scrive: “Io, Giovanni, vostro fratello e vostro compagno nella tribolazione, nel regno e nella costanza in Gesù, ero nell'isola chiamata Patmos a causa della parola di Dio e della testimonianza di Gesù. Fui rapito dallo Spirito nel giorno del Signore, e udii dietro a me una voce potente come il suono di una tromba, che diceva: «Quello che vedi, scrivilo in un libro e mandalo alle sette chiese: a Efeso, a Smirne, a Pergamo, a Tiatiri, a Sardi, a Filadelfia e a Laodicea»” (Apocalisse 1:9-11). La Parola di Dio attraverso Giovanni raggiunge lo scopo per la quale è mandata[1]. La sua attività profetica e pastorale continua persino a distanza, rivolgendosi alla specifica situazione di sette chiese locali in quella che era la provincia romana dell’Asia, e predicendo avvenimenti che sarebbero avvenuti nello spazio della loro vita. Non solo questo, ma, come le altre lettere apostoliche del Nuovo Testamento, lo scopo del libro dell’Apocalisse, sebbene legato alla situazione specifica dei cristiani ai quali era stato per primo rivolto, è molto più vasto. Questi testi diventano il messaggio che Dio rivolge ai cristiani di ogni tempo e paese che vivono in situazioni simili. Il messaggio di Dio attraverso Giovanni, così, diventa per loro pure Parola di Dio. Ecco perché la Parola scritta di Dio è sempre rilevante. Un messaggio centrato 1. Un messaggio rilvolto a conduttori di chiese. Il messaggio è rivolto “All'angelo della chiesa di Pergamo” (12 a). Il termine “angelo” letteralmente significa “messaggero” ed è usato qui per indicare i rappresentanti di una chiesa locale, i suoi leader[2] che, come “angeli custodi”, sono responsabili per la condizione morale e spirituale della chiesa a loro affidata. Si tratta davvero di una responsabilità formidabile. 2. Una città importante. Pergamo era una città greca situata nella Misia (Asia Minore) ed edificata su un’alta collina che diventa poi l’acropoli che domina la città costruita gradualmente alla sua base. Oggi corrisponde alla città turca di Bergama. Il suo nome è associato all’invenzione della pergamena (la “charta pergamena”), supporto di scrittura prodotto con pelli di pecora, di capra o di vitello opportunamente depilate e fatte asciugare sotto tensione, sotto il patronato del re Eumene (197-159 a. C.) fondatore della città. La città stessa ospitava una vasta biblioteca di più che 200.000 volumi, la seconda per importanza del mondo antico, dopo Alessandria d’Egitto. Il regno di Pergamo diventa una provincia romana nell’anno 130 a. C.. La città continua ad aumentare di importanza fino a diventare fra le più fiorenti dell’intera regione. Tutte le vie principali dell’Asia Minore vi convergevano. Colma di imponenti edifici che testimoniavano della sua ricchezza, la città pure conteneva un famoso e popolare santuario dedicato ad Esculapio, dio della medicina, al quale si rendeva culto con serpenti vivi nutriti nel tempio e con riti di carattere sessuale. In onore di Esculapio spesso venivano usato un tipo particolare di serpente non velenoso che potevano girare liberamente nei dormitori dove venivano ospitati fedeli malati e feriti[3]. Il tempio attraeva migliaia di pellegrini anche da Roma, fra cui persino imperatori. La fede cristiana era giunta a Pergamo abbastanza presto e, nonostante le ripetute persecuzioni subite, sopravvive a tutt’oggi. 3. Un messaggio autorevole. Il messaggio a questa chiesa è introdotto da: “Queste cose dice colui che ha la spada affilata a due tagli”. Per mezzo dell’apostolo Giovanni Dio “dice” . Non si tratta certo di parole al vento o di formalità retoriche, ma di un “pronunciamento ufficiale”, come il discorso di un re ai suoi sudditi. Sono le parole di un decreto reale che devono essere ascoltate attentamente, comprese e diligentemente ubbidite, così come va ricevuta tutta la Parola di Dio. Sono descritte come parole affilate che trafiggono, simili a quelle di una spada al cui taglio non si può sfuggire o, in termini moderni, simili al bisturi del chirurgo. Dio fa un accurato accertamento della condizione morale e spirituale del Suo popolo, Egli incide in profondità. Questo è indubbiamente vero: la spada dello Spirito, vale a dire la Parola di Dio, “taglia” in tutti i modi. Analizza in profondità la condizione umana, il cuore dell’uomo. La Bibbia dice: “Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa e insanabilmente malato; chi lo può conoscere?”[4]. Dio lo conosce e ce lo rivela come farebbe oggi in ospedale una tomografia che rende evidente ciò che non appare alle analisi superficiali. L’accurato accertamento operato da Dio è ciò che descrive la lettera agli Ebrei: “La parola di Dio infatti è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a due tagli e penetra fino alla divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla, ed è in grado di giudicare i pensieri e le intenzioni del cuore” (Ebrei 4:12). Abbiamo noi mai fatto l’esperienza della Parola di Dio in questo modo? Abbiamo mai letto tutta la sua parola per assicurarci che tutto quello che predicano i nostri conduttori rispecchia a verità? Il risultato degli accertamenti di Dio è spesso imbarazzante e non lo vorremmo ascoltare. Preferiremmo negare le evidenze e pascerci delle nostre illusioni che tutto vada bene, e non occorre controllare se la predicazione è basata sulla vericità della sacra scrittura. Di fatto, nessuna ipocrisia può reggere al vaglio della Parola di Dio. Il Signore Gesù Cristo, Parola vivente oggi incide in profondità per guarirci. Un giorno, però, Egli ritornerà come Giudice, e la Sua sentenza sarà inappellabile per coloro che avranno predicato delle eresie, e coloro che l'avranno accettate non saranno giustificati. In che cosa consiste, ora, l’ispezione che Dio fa nella chiesa di Pergamo? 4. Un ambiente impegnativo. Prima di tutto, Egli dice: “Io conosco dove tu abiti, cioè là dov'è il trono di Satana;” (13 a). Dio è del tutto consapevole del particolare contesto, collocazione, dove vivono le Sue vere chiese. Nel caso della chiesa di Pergamo, Dio sapeva che era collocata “là dov’è il trono di Satana”, vale a dire un posto particolarmente malvagio. Che luogo spaventevole per collocare una chiesa: vivere nell’ambito di una società che ha messo sul trono Satana come proprio re! Non è difficile da immaginare una società che, rifiutando di adorare e servire il solo Dio vero e vivente e di ubbidire alle Sue giuste leggi, ha posto il Suo nemico come proprio re e sono felici di sottomettersi alle sue inique leggi e controllo. Pergamo non era solo il centro di un governo corrotto, ma un luogo dove guadagni disonesti rendevano la gente ricca e priva di scrupoli morali. Inoltre, Pergamo era anche una sede di false religioni e false dottrine, pur dichiarandosi presunte chiese, idolatria e false speranze, dove la gente accorreva credendo di poter essere guarita dalle loro malattie e che, per questa ragione, era disposta ad adorare qualsiasi personaggio che le era stato imposto come dogma. L’Evangelo di Gesù Cristo era stato predicato proprio in una città come quella e molti erano stati convertiti dallo stile di vita che vi prevaleva. I loro occhi erano stati aperti per essere convertiti dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana a Dio. Essi avevano ricevuto, per fede in Cristo, il perdono dei peccati e la loro parte di eredità tra i santificati[5]. La loro conversione, però, non era “una faccenda privata”, ma aveva messo in questione lo stile di vita di un’intera città, che così si sentiva sfidata, giudicata e riprovata. Sfidare il modo di vivere e di pensare della società in cui viviamo è, di fatto, un requisito di chi confessa Gesù Cristo come proprio Signore, come scrive l’apostolo Paolo: “Non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre; piuttosto denunciatele” (Efesini 5:11). Fa quindi meraviglia che, così facendo, essi fossero duramente perseguitati? Il nostro versetto, difatti, dice: “il mio fedele testimone, fu ucciso fra voi, là dove Satana abita”. E’ questa pure la nostra situazione come risultato della nostra presenza ed azione? Ora, abitare là dove Satana ha il suo trono, dove Satana regna con potenza, deve essere molto difficile come pure molto pericoloso. Esige da parte nostra grande cura, circospezione e prodenza nel come viviamo. Cristo sapeva che vivere come cristiani in un tale luogo implicava essere esposti pure a molte tentazioni. Laddove uno stile di vita impostato al peccato è un luogo comune, è “normale”, è qualcosa che affascina, seduce ed inganna. Una tale situazione potrebbe indurre anche molti cristiani ad accettare tutto questo come “normalità” (perché “così fan tutti”) perché ci fa avere una visione distorta della realtà, non ci fa vedere le cose come Dio le vede. In un certo senso, è molto più facile essere virtuosi e pii in alcune circostanze più che in altre. Al fine di determinare quanto credito si debba dare ad un uomo o ad una donna per le sue virtù, è necessario comprendere ciò che è stato chiamato a resistere, quante tentazioni ha incontrato, quali seduzioni siano stare presentate alla sua mente e che hanno tentato di portarlo fuori dalla strada di una vita vissuta secondo la volontà di Dio. 5. Amici, ciononostante. Nonostante tutto questo, Cristo dice al Suo popolo in Pergamo: “Tuttavia tu rimani fedele al mio nome e non hai rinnegato la fede in me”, che potrebbe essere pure tradotto: “Tu continui a tenerti stretto al mio nome e non hai rinnegato la tua fede in me”. Essi avevano professato il nome di Cristo, vale a dire avevano professato di essere Suoi seguaci ed avevano perseverato ad aderire a Lui ed alla Sua causa nonostante tutta l’opposizione che veniva loro fatta. Non si erano vergognati di essere chiamati cristiani, non avevano rinnegato il nome di Cristo. L’avevano onorato ed avevano manifestato chiaramente di essere Suoi discepoli. Era per quel nome che avevano subito ingiurie. L’apostolo Pietro scrive: “Se siete insultati per il nome di Cristo, beati voi! Perché lo Spirito di gloria, lo Spirito di Dio, riposa su di voi” (1 Pietro 4:14). Nonostante che la loro pubblica confessione di fede in Cristo li avesse esposti alle più dure persecuzioni, essi si erano tenuti stretti il nome di cristiani, il nome che avevano ricevuto da Gesù Cristo e non lo avevano rinnegato. Portati a giudizio, essi avevano apertamente ammesso di essere discepoli e seguaci del loro Signore e Maestro, come aveva fatto Antipa, loro fratello in fede. Si suppone che Antipa fosse stato linciato dalla folla mentre lui predicava l’Evangelo fuori dal tempio di Esculapio, “là dove Satana abita”. Avremmo noi avuto un simile coraggio? La verità dell’Evangelo, vale a dire, la salvezza per sola grazia attraverso la sola fede in Cristo soltanto, per loro era qualcosa di estremamente prezioso. Vi si attenevano con grande coraggio e forza. Sebbene un grande numero di persone si opponesse loro, nonostante che fossero oggetto di disprezzo e di persecuzione, essi non avrebbero mai “svenduto” l’Evangelo. Questa è la stessa verità che la Riforma protestante ci ha trasmesso e per la quale molti martiri hanno dato la loro vita. E’ essa preziosa pure per noi, o siamo piuttosto disposti a comprometterla seguendo le mode religiose del momento? 6. Tollerare incoerenze e false dottrine. Come spesso succede, non tutti i membri della chiesa di Pergamo erano della stessa mente. Vi erano credenti che, per diverse ragioni, si dimostravano disposti a compromettere l’Evangelo che avevano ricevuto “conciliandolo” con comportamenti ed idee estranee alla fede che era stata trasmessa ai santi una volta per sempre[6] e giustificandolo in vario modo. Questo fatto era tollerato dai responsabili della comunità che non si premuravano, come sarebbe stato loro dovere di fare, di riprendere questi credenti per riportarli sulla retta via. Ecco perché il Cristo risorto, per mezzo di Giovanni, rimprovera i leader della comunità dicendo loro: “Ho qualcosa contro di te: hai alcuni che professano la dottrina di Balaam, il quale insegnava a Balac il modo di far cadere i figli d'Israele, inducendoli a mangiare carni sacrificate agli idoli e a fornicare. Così anche tu hai alcuni che professano similmente la dottrina dei Nicolaiti”. Essi tolleravano che fra di loro alcuni sostenessero, e magari diffondessero, pratiche e dottrine difformi, simili a ciò che anticamente Balaam aveva fatto con Israele. Certo, la comunità di Pergamo era lodevole da molti punti di vista, ma questa sua mancanza avrebbe potuto alla lunga pregiudicare l’intera sua testimonianza (la purezza del suo insegnamento ed etica). L’antico Balac aveva tentato il popolo di Dio incoraggiandolo ad accasarsi con persone estranee al popolo di Dio e ad integrare nella loro vita usanze pagane. Questo avrebbe pregiudicato la loro identità morale e spirituale, contaminato la loro fede ed i loro costumi, contraddetto il principio della necessaria loro separazione morale e spirituale del popolo di Dio dal mondo, come pure abbandonato il carattere “pellegrino” di Israele. Invece di denunciare lo stile di vita e le filosofie del mondo pagano loro circostante, alcuni le assumevano come proprie “conciliandole” con la loro fede e persino teorizzandone il compromesso. “Non c’è problema”, essi dicevano, a partecipare ai festini e banchetti nei templi pagani e persino di condividerne i riti perversi, tanto erano, a loro dire “usanze locali” , “folklore”, per quanto immorali e perverse fossero. D’altro canto altri si sentivano attratti dalle idee dei Nicolaiti, probabilmente una sorta di Gnosticismo, le cui idee e pratiche seducenti erano notevolmente difformi dal Cristianesimo, che attivamente cercavano di sfruttare per i loro fini. Il tentativo di “adattare” la fede cristiana al mondo circostante, di “cristianizzare” filosofie ed usanze pagane, è un fenomeno ben noto in tutta la storia del cristianesimo. Desiderando aumentare in questo modo il numero dei “cristiani”, attirandoli a Cristo concedendo loro “sconti” e benevoli compromessi, si è introdotto nella chiesa elementi corruttori che gradualmente ne hanno alterato l’identità e la dottrina. Allo stesso modo si introducono elementi corruttori tali da alterare la fede biblica, quando si vorrebbe “modernizzarla” compiacendo il mondo con il pretesto di un’evangelizzazione “più efficace”. Si ignorano così i precisi ammonimenti della Scrittura ritenendo di essere più saggi di quanto essa afferma e comanda. Quando il nostro tempo tanto si vanta di essere “tollerante” non si vorrebbe certo apparire “intolleranti” applicando troppo “alla lettera” ciò che il Signore comanda. E’ così? Si tratta però di una palese disubbidienza alla volontà del Signore che non rimarrà impunita. L’apostolo Paolo scrive: “Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo che non è per voi; infatti che rapporto c'è tra la giustizia e l'iniquità? O quale comunione tra la luce e le tenebre? E quale accordo fra Cristo e Beliar? O quale relazione c'è tra il fedele e l'infedele? E che armonia c'è fra il tempio di Dio e gli idoli? ( La scrittura non solo ci rivela le statue che non bisogna adorarle, ma ogni idolo è quello che poniamo tra noi e Dio, ovvero, ogni cosa che mettiamo al primo posto nel nostro cuore, anzicchè Dio). Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come disse Dio: «Abiterò e camminerò in mezzo a loro, sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Perciò, uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d'impuro; e io vi accoglierò. E sarò per voi come un padre e voi sarete come figli e figlie», dice il Signore onnipotente” (2° Corinzi 6:4-18). 7. Appello al ravvedimento. Il Cristo odia false dottrine e pratiche corrotte. Il messaggio che manda alla comunità di Pergamo ed a noi è dunque inequivocabile: “Ravvediti dunque, altrimenti fra poco verrò da te e combatterò contro di loro con la spada della mia bocca”. Il Signore stesso si sarebbe considerato nemico di quella chiesa la cui conduzione avesse tollerato queste incoerenze senza ravvedersene. Una chiesa disubbidiente che tollera ciò che non è coerente con la dottrina ricevuta causa il dispiacere del Signore e potrebbe spingerlo a ripudiarla. Se la chiesa si ravvede esercitando la necessaria disciplina sulle incoerenze dei suoi membri non costringe il Signore a mettersi contro di essa. Il Signore stesso combatterà contro di essa con la spada della parola profetica e troverà certo modo di applicare ad essa la Sua sentenza di condanna. La chiesa soffre sempre quando tollera nel suo seno chi non intende ravvedersi dei suoi errori, anzi, li giustifica. Ha tuttavia il potere di salvarli dai loro errori conducendoli al ravvedimento e operando per la loro conversione. Quant’è vero che le chiese spesso temono di essere “troppo strette” o di “giudicare” e, per questa ragione conservano la loro comunione con gente corrotta. Esse dovrebbero protestare contro dottrine e pratiche devianti ed applicare ai suoi membri la disciplina biblica, che è uno dei segni distintivi dell’autentica chiesa.. Spesso, però, sembra più “conveniente” ignorare deviazioni ed incoerenze. Ecco perché il Signore chiama la Sua chiesa fedele a ravvedersi dalla sua tiepidezza e compiacenza peccaminosa. Il Signore della Chiesa, in questo modo, opera costantemente “per santificarla dopo averla purificata lavandola con l'acqua della parola, 27 per farla comparire davanti a sé, gloriosa, senza macchia, senza ruga o altri simili difetti, ma santa e irreprensibile” (Efesini 5:26-27). Il ravvedimento è il dovere non solo di particolari persone, ma anche della chiesa: coloro che peccano insieme dovrebbero pure ravvedersi insieme. 8. Il pane ed il suggello del cielo Il messaggio del Signore Gesù alla chiesa di Pergamo conclude dicendo: “A chi vince io darò della manna nascosta e una pietruzza bianca, sulla quale è scritto un nome nuovo che nessuno conosce, se non colui che lo riceve". Il significato di queste parole potrebbe apparire oscuro e misterioso. Riconosciamo in esse, però, “lo stile” di Gesù stesso che, nel Suo ministero pubblico, si avvaleva prevalentemente di parabole. Le parabole sono più che “illustrazioni” della verità, ma hanno una sorta di “effetto discriminatorio”. Il loro significato, infatti, rimane nascosto per coloro che coltivano in sé stessi pregiudizi e malizia verso Gesù. Vediamo nei vangeli, infatti, come Gesù spiegasse il significato delle parabole solo più tardi, in privato, ai Suoi discepoli, a coloro che Lo amavano. Per gli altri esse rimanevano oscure. Qui “la manna” ha indubbiamente un carattere “nascosto”. Essa assume significato e valore solo per coloro che sono aperti verso di Lui. 8.1 Senza dubbio qui “la manna” si riferisce al cibo che aveva sostenuto il popolo di Dio nel suo lungo viaggio attraverso il deserto, durante l’Esodo, verso la Terra promessa[7]. Essa rappresenta quel cibo spirituale che solo può nutrire l’anima. E’ il cibo che Dio promette a coloro che credono in Lui e si rallegrano di rimanere in comunione con Lui. E’ il cibo che Dio dà soltanto al Suo popolo eletto, un cibo che è “pane disceso dal cielo”.. Gesù stesso si era identificato con questo cibo. Aveva infatti detto: “Io sono il pane vivente, che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; e il pane che io darò per la vita del mondo è la mia carne Io sono il pane vivente, che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; e il pane che io darò per la vita del mondo è la mia carne” (Giovanni 6:51). Questo cibo sarà dato “a chi vince”, vale a dire a coloro che conseguono vittoria nel conflitto contro il peccato. Nelle persecuzioni e prove di questo mondo, ad essi sarà permesso di partecipare al pane spirituale che è preparato per il popolo di Dio, ed attraverso il quale essi saranno nutriti per sempre. Si tratta di cibo “nascosto” perché il mondo non ha alcuna idea di che cosa si tratti. Esso non ha nulla a che fare con il cibo offerto agli idoli, cosa praticata a quel tempo. I pagani lo condividevano nei loro templi, ma esso non dava alcuna soddisfazione permanente a coloro che se ne nutrivano. La “manna” di Dio è del tutto nascosta alla gente carnale e non rigenerata, ed è goduta solo dai credenti fedeli. Ad essi essa sarà provveduta per tutto il loro cammino “nel deserto di questo mondo”. Si tratta di un cibo che procede dalla presenza immediata di Dio e di questo solo l’anima ha bisogno. Cristo stesso è la manna “nascosta” dal mondo, ma rivelata ai credenti che così gustano le primizie di quanto esso sia prezioso[8]. 8.2 Una pietruzza bianca. “Chi vince” riceverà pure “una pietruzza bianca, sulla quale è scritto un nome nuovo che nessuno conosce, se non colui che lo riceve". Si tratta di un suggello personale del favore di Dio nei suoi riguardi, di un “certificato di autenticità”, la persuasione interiore di appartenere veramente a Lui e che niente e nessuno mai potrà strapparlo dal Suo amore[9]. E’ la testimonianza interiore dello Spirito Santo, la certezza o sicurezza della salvezza che il mondo non comprende e disprezza, considerandola impossibile oppure manifestazione di arroganza. E’ “un suggello del cielo”, un segno di amicizia perenne con Lui. Questa “pietruzza” potrebbe essere paragonata all’anello nuziale che lega un uomo ad una donna, o meglio, all’acqua del battesimo ed agli elementi della Cena del Signore, che confermano e proclamano a chi vi partecipa le promesse dell’Evangelo. I sacramenti,(ordinamenti) infatti, parlano chiaro e forte ai credenti, ma non significano nulla per gli increduli, coloro che non amano il Signore. Il “nuovo nome” di cui qui si parla è il suggello di adozione nella famiglia di Dio e l’invito personale a partecipare alle “nozze dell’Agnello”, come lo stesso Giovanni dice in un altro capitolo dell’Apocalisse: “E l'angelo mi disse: «Scrivi: "Beati quelli che sono invitati alla cena delle nozze dell'Agnello"». Poi aggiunse: «Queste sono le parole veritiere di Dio»” (Apocalisse 19:9). Conclusione Come hanno fatto quei cristiani fedeli, e, come loro, molti di più nel corso della storia, noi non dovremmo mai vergognarci di portare il nome di Cristo. Nutriti e rafforzati dalla Sua Parola e confermati dai sacramenti, è nostra vocazione continuare ad essere testimoni fedeli alla Sua signoria secondo l’insegnamento della Bibbia, qualunque ne sia il costo. Dobbiamo farlo nel modo in cui viviamo e insegnando a tutti ad osservare tutte quante le cose e le regole che Egli ci ha insegnato. Nel contesto di una società come questa, i cristiani dovrebbero pure presentare un fronte unito. La questione, però, è se l’unità fra di noi dovrebbe essere perseguita ad ogni costo? Dovremmo noi, come molti dicono, “accantonare le differenze” che esistono fra di noi e, “uniti nell’amore”, predicare l’Evangelo attenendoci “all’essenziale”? Sebbene questo suoni ragionevole e lodevole[10], esso non sembra essere ciò che insegna Cristo stesso nella Sua Parola. Spesso, di fatto, la questione che dobbiamo affrontare è: Dovremmo tollerare nel nostro mezzo persone che, sebbene portino il nome di cristiano, di fatto compromettono la loro fede con una società governata da Satana e modificano la dottrina cristiana per adattarla alle proprie persuasione e morale? No, quando essi lo fanno, siamo chiamati a denunciarli ed a chiamarli al ravvedimento - e certamente ravvederci noi stessi dall’aver tollerato tutto questo per troppo tempo! Questo è il dovere di leader dei veri cristiani responsabili e fedeli. Sebbene possa sembrarci ragionevole e conveniente, l’unità fra di noi non può essere la nostra prima priorità. Che ci piaccia o non ci piaccia, non dovremmo minimamente dubitare di questo: Cristo li combatte e la Sua Parola li chiama al ravvedimento. Portare il nome di Cristo in sé stesso non basta. Se essi non sono disposti a ravvedersi e persistono a giustificare sé stessi, al punto persino di resistergli in faccia, al Giudizio finale Egli li ripudierà e dirà loro chiaramente: “Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, malfattori!" (Matteo 7:23). Noi rischiamo la stessa cosa se non siamo vigilanti nell'opera di Cristo. Un giorno, il Signore Gesù Cristo, dopo aver spogliato i principati e le potenze, ed averne fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di loro per mezzo della croce[11], ritornando come vincitore, manifesterà in corteo trionfale “i re ed i principi” che ha catturato. Il Suo popolo fedele condividerà pure il Suo trionfo. Ecco perché essi sono chiamati “i vincitori”, coloro che sono stati nutriti e rafforzati dalla Sua Parola, vera “manna nascosta” e che combattono con Lui “il buon combattimento della fede”[12], Egli li riconoscerà come il Suo popolo, in mezzo ai popoli di tutta la terra. Da quale parte allora ci troveremo, da quella dei vincitori oppure da quella degli sconfitti? A Dio la gloria! “Chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese”. Saluti. Antonio.
 
 
zelota0
zelota0 il 30/04/12 alle 15:52 via WEB
12. All’angelo della Chiesa di Pergamo scrivi: Così parla Colui che ha la spada affilata a due tagli: 13. So che abiti dove satana ha il suo trono; tuttavia tu tieni saldo il mio nome e non hai rinnegato la mia fede neppure al tempo in cui Antipa, il mio fedele testimone, fu messo a morte nella vostra città, dimora di satana. 14. Ma ho da rimproverarti alcune cose: hai presso di te seguaci della dottrina di Balaàm, il quale insegnava a Balak a provocare la caduta dei figli d’Israele, spingendoli a mangiare carni immolate agli idoli e ad abbandonarsi alla fornicazione. 15. 15. Così pure hai di quelli che seguono la dottrina dei Nicolaiti. 16. Ravvediti dunque; altrimenti verrò presto da te e combatterò contro di loro con la spada della mia bocca. 17. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese: Al vincitore darò la manna nascosta e una pietruzza bianca sulla quale sta scritto un nome nuovo, che nessuno conosce all’infuori di chi la riceve. “Pergamo”: era un centro pagano sincretistico con molti templi dedicati a diversi dei. Anche qui la Chiesa deve aver incontrato grandi difficoltà (v. 13 ss.). “Dove satana ha il suo trono”. Pergamo viene così definita, o per il culto di Asclepio, simboleggiato da un serpente (12,9: lo stesso simbolo usato per satana), o a causa del culto imperiale, che era particolarmente popolare in questa città. “Testimone fedele”: il Signore attribuisce ad Antipa un titolo suo proprio (1,5; 3,14; 1 Tim. 6,13), perché egli rimane fedele al suo Maestro fino alla fine. “La dottrina di Balaam”: secondo una tradizione giudaica (Num. 22-24), il re di Moab, Balak, preoccupato per l’ingresso nel suo territorio delle tribù ebraiche, affida al mago Balaam, l’incarico non solo di bloccare Israele, col ricorso alle sue arti magiche, ma anche di attirare gli israeliti all’idolatria con l’aiuto delle figlie di Moab (Num. 25, 1-3). Nella Bibbia l’idolatria è paragonata alla fornicazione, cioè infedeltà nei confronti del vero Dio (Osea 1,2). “La dottrina dei nicolaiti”: i nicolaiti e i discepoli di Balaam formavano probabilmente un unico gruppo. La loro dottrina era imparentata con quella dei libertini che avevano travisato la dottrina di S. Paolo sulla libertà cristiana; disdegnando le restrizioni imposte dal decreto apostolico (Atti 15, 22-29), essi incoraggiavano un ritorno alla sfrenatezza morale pagana. “Verrò presto”: usato sette volte (3,11; 16,15; 22,7; 12.17.20), questo ammonimento mette in luce uno dei concetti centrali dell’Apocalisse: il Cristo glorioso interverrà presto nella storia umana per salvare e giudicare. “Combatterò contro di loro”: cioè, contro i nicolaiti, ai quali la chiesa di Pergamo, in linea di massima, non si associò. “La manna nascosta”: questo cibo celeste, simbolo di unione con Dio nella vita eterna, è ora nascosto, come ogni cosa del tempo avvenire (Gv. 6,32; Col. 3,3). “Una pietruzza bianca, e sulla pietra scritto un nome nuovo”: l’usanza di portare amuleti, su cui era scritto qualche nome magico, era piuttosto diffusa nel mondo pagano. Si credeva che chi conoscesse questo misterioso nome potesse far uso del suo potere per proteggere se stesso dagli spiriti maligni. Cristo, invece, asserisce che è il suo nome, di Messia vincitore, (“nome nuovo”) che nessuno è in grado di leggere (19,12), quello che offre la vera protezione a coloro che gli sono fedeli. Queste immagini significano la salvezza promessa a chi supererà la prova. In sintesi: questa comunità vive in una città: Pergamo, famosa per i suoi templi pagani. Dio promette “presto” la sua liberazione e la salvezza a coloro che sono rimasti saldi nella prova. Commento spirituale La comunità di Pergamo, vive una situazione dove sembra che satana abbia il suo trono. Vive cioè in una realtà prevalentemente pagana, circondata da idoli e templi. Anche le nostre Comunità oggi si lasciano condizionare dal neo-paganesimo che va sotto il nome di benessere, potere, ambizione, ricchezza, possesso. “La Chiesa, quantunque per compiere la sua missione abbia bisogno di mezzi umani, non è costituita per cercare la gloria della terra, bensì per diffondere, anche col suo esempio, l’umiltà e l’abnegazione. La Chiesa prosegue il suo pellegrinaggio fra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio, annunziando la passione e la morte del Signore fino a che Egli venga. Dalla virtù del Signore risuscitato trova forza per vincere con pazienza e amore le sue interne ed esterne afflizioni e difficoltà, e per svelare al mondo, con fedeltà, anche se non perfettamente, il mistero di Lui, fino a che alla fine dei tempi sarà manifestato nella pienezza della sua luce” (Conc. Vat. II, Lumen gentium, 8). La Chiesa non è mossa da ambizione di prestigio o di potere, ma unicamente dalla “cura e responsabilità per l’uomo” (Giovanni Paolo II, Centesimus annus, 53), per ogni uomo concreto, amato e redento da Cristo. E dal mistero di Cristo trae luce per illuminare la vera identità dell’uomo e orientare il suo cammino storico. Ciò che emerge nella cultura contemporanea è la smania di guadagnare, l’ambizione della carriera, la ricerca del successo ad ogni costo. Il potere e la ricchezza diventano misura di successo personale, modello di vita proposto dai mezzi di comunicazione. Si è qualcuno, se si possiede una seconda casa, una seconda macchina, se si frequentano certi ambienti raffinati, eleganti, se si fanno certi viaggi. I più deboli finiscono inesorabilmente emarginati dalla concorrenza. Si affonda nel materialismo pratico, incapaci di amore disinteressato, indifferenti verso Dio, spiritualmente ciechi. Il cristiano si guardi dalla bramosia del possesso, da “quella avarizia insaziabile che è idolatria” (Col. 3,5). La vicinanza di Dio dà il coraggio delle scelte radicali. Innanzitutto libera dalla bramosia di possedere. Gesù stesso invita l’uomo a confidare in Dio, Padre sempre premuroso e vicino, e a vivere nel presente libero dall’ansia per il domani. L’uomo vale assai più dei beni materiali e del potere. E’ stoltezza far dipendere il proprio valore e la propria salvezza dalla ricchezza accumulata (Mt. 6, 25-34). La salvezza viene dall’abbandono fiducioso alla parola di Dio e non dall’attivismo pieno di affanni (Lc. 10, 38-42). Anzi, “la preoccupazione del mondo e l’inganno della ricchezza soffocano la parola ed essa non dà frutto” (Mt. 13,22). La ricchezza è un padrone spietato che sbarra la strada verso il regno (Mt. 19, 21-24). Gesù arriva forse al paradosso quando dice. “Vendete ciò che avete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e la tignola non consuma”(Lc. 12,33). Solo così l’uomo sperimenta che donare è bello, anzi: “Vi è più gioia nel dare che nel ricevere!” (At. 20,35).
 
   
zelota0
zelota0 il 30/04/12 alle 16:12 via WEB
SIAMO IN TEMPI DI PERSECUZIONE (VEDI ULTIMI AVVENIMENTI IN NIGERIA. 1. Rivelazione di Gesù Cristo che Dio gli diede per rendere noto ai suoi servi le cose che devono presto accadere, e che egli manifestò inviando il suo angelo al suo servo Giovanni. 2. Questi attesta la parola di Dio e la testimonianza di Gesù Cristo, riferendo ciò che ha visto. 3. Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia e mettono in pratica le cose che vi sono scritte. Perché il tempo è vicino. Commento esegetico. Apocalisse (rivelazione) di Gesù Cristo”. Ispirato alla tradizione profetica, questo titolo annuncia la manifestazione del mistero della storia, la fine dell’era presente e l’inaugurazione del Regno di Dio. Gesù Cristo è il mediatore di questa rivelazione. L’inizio del libro (1, 1-3) e la conclusione (22, 6-10) vanno letti insieme. Si richiamano e costituiscono una cornice che inquadra l’intero discorso. Ci vengono fornite le prime indispensabili notizie: l’origine del messaggio, il suo contenuto, i destinatari, lo spirito con cui ascoltarlo. Il messaggio viene da Dio, non dall’uomo: qui sta la sua autorevolezza. La rivelazione, di cui il libro è portatore, ha infatti il suo punto di partenza nel Padre (“Dio gli diede”) ed ha come successivi mediatori Gesù Cristo, gli angeli (lo stile apocalittico, per dare risalto alla trascendenza di Dio, introduce gli angeli, il cui ruolo è quello di comunicare le rivelazioni di Dio ed eseguirne i decreti) e Giovanni, e raggiunge il suo termine nell’assemblea liturgica, allorché lo “scritto” viene letto ad alta voce da un lettore e ascoltato con fede dall’intera assemblea. L’ambiente liturgico è presente in tutta l’Apocalisse, ma è già accennato nell’intestazione: “Beato colui che leggerà e quelli che ascolteranno”: c’è dunque chi legge (il lettore) e quelli che ascoltano (l’assemblea). Il contenuto del messaggio è questo: l’Apocalisse è un libro scritto in tempo di crisi, è destinato ad una comunità terribilmente messa alla prova, che ha bisogno quindi di conforto. E’ un messaggio di speranza che riassume tutti i doveri del cristiano, in tempo di persecuzione, nell’impegno di una fedeltà incrollabile alla causa di Cristo e della Chiesa. Il tutto è indicato nell’espressione “le cose che devono accadere presto”, (cioè l’evolversi della storia così come fu prestabilito da Dio) presente sia nell’intestazione (1, 1) che nella conclusione (22, 6). L’espressione proviene dal libro di Daniele (2, 23 ss), in un capitolo in cui si parla di Daniele che spiega il sogno del re Nabucodonosor. Nessuno sa spiegare il sogno del re: solo il profeta illuminato da Dio è in grado di farlo. Allo stesso modo le cose che Giovanni sta manifestando non sono raggiungibili dalla sapienza degli uomini, dalla loro scienza e dalle loro analisi: solo Dio le può rivelare e solo la fede le può conoscere. Ma di che si tratta? Del piano salvifico di Dio, che si è manifestato in Gesù Cristo e che si sta costruendo nella storia. Che cosa di “nuovo” e di “urgente” Dio ha rivelato a Gesù? Qui non si tratta di nuove rivelazioni, perché quel genitivo (Iesou) non è da intendere in senso soggettivo (“Dio rivela delle cose in Gesù”), ma oggettivo (“Dio rivela Gesù”). Quindi, non è una rivelazione di cose, ma rivelazione di/su Gesù stesso, che è il mediatore primario di questa rivelazione. Pertanto nell’espressione: “Le cose che devono accadere presto” non è indicato il “tempo” in cui le cose devono accadere, ma il “modo” in cui queste cose capitano, cioè la certezza del compimento, senza condizione né dilazione, del piano di Dio concernente la storia. In sintesi: Dio ha rivelato in Gesù il suo piano di salvezza per tutti gli uomini. Cristo stesso lo realizzerà nell’evolversi della storia (“quelle cose che dovranno accadere”) e porterà a termine questo progetto d’amore, nella sua interezza, senza alcun ritardo (cioè “presto”), e nei tempi che Dio ha stabilito. Commento spirituale. Il Prologo dell’Apocalisse, con una solenne introduzione, ci presenta il Cristo, come il rivelatore dell’amore del Padre. Chiamando Dio con il nome di “Padre”, il linguaggio della fede mette in luce soprattutto due aspetti: che Dio è origine primaria di tutto e che, al tempo stesso, è bontà e sollecitudine d’amore per tutti i suoi figli. Questa tenerezza paterna di Dio può anche essere espressa con l’immagine della maternità (Is. 66,13; Sal. 131,2), che indica ancor meglio l’intimità tra Dio e la sua creatura. Il nome “Padre”, attribuito a Dio già nell’A.T. (Gb. 40, 4-5; 42,3), assume un significato ben più profondo, per il fatto che Dio si rivela nel Figlio unigenito e comunica agli uomini lo Spirito del suo Figlio. Con questo nuovo significato diventa il nome definitivo. “Il nome che conviene propriamente a Dio è quello di “Padre” piuttosto che di “Dio”... dire “Dio” significa indicare il dominatore di tutte le cose; dire “Padre” significa invece raggiungere una proprietà intima... “Padre” è dunque in certo modo il nome più vero di Dio, il suo nome proprio per eccellenza. Nessuno è Padre quanto Dio. Nel suo amore sempre fedele, nella sua misericordia senza limiti “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna (Gv. 3,16). Lo ha mandato, uomo tra gli uomini; gli ha comunicato il suo amore misericordioso per i peccatori, lo ha consegnato nelle loro mani, donandolo incondizionatamente, nonostante il rifiuto ostinato e omicida. Dio nostro Padre, non soffoca la libertà, non preserva dalla fatica e dalla sofferenza, non favorisce la passività. E’ premuroso e onnipotente, ma non invadente, è vicino anche nell’apparente assenza, non impedisce il male, ma ne trae il bene, rispettando la libertà delle creature. L’iniziativa di venire incontro all’uomo è sempre Sua : “E’ stato Dio infatti a riconciliare a sé il mondo in Cristo (2 Cor. 5,19). E’ lui che ama per primo; è lui che infonde nel Cristo la carità e suscita la sua mediazione redentrice, da cui derivano a noi tutti i benefici della salvezza. Gesù, pur nella continuità con l’Antico Testamento, ci dà un’immagine di Dio assolutamente nuova. Egli solo conosce il Padre nella sua identità più vera, egli solo lo può rivelare. Lo scopo supremo della sua missione è far conoscere agli uomini il suo nome, glorificarlo (1 Cor. 12, 4-6). Attraverso di lui il Padre si manifesta come amore senza limiti. Ama non solo i giusti, i sofferenti e gli oppressi, ma anche i peccatori, gli oppressori e i bestemmiatori, perfino i crocifissori del suo Figlio. Li ama così come sono. Prende su di sé il peso dei loro peccati. Dà quanto ha di più caro, per salvarli: “Dio dimostra il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi”(Rom. 5,8). Chi accoglie Gesù partecipa alla sua stessa vita filiale e riceve in sé lo Spirito che gli fa gridare: “Abbà, Padre” (Rom. 8,15). Allora conosce Dio in modo nuovo. “Dio è amore” (1 Gv. 4,8). Il principio originario di tutta la realtà è Amore e comunicazione infinita. E’ questo Amore che Dio rivela in Gesù, e che Gesù comunica a Giovanni, nel prologo dell’Apocalisse. (Ap. 1, 4-8) 4. Giovanni alle sette Chiese che sono in Asia: grazia a voi e pace da Colui che è, che era e che viene, dai sette spiriti che stanno davanti al tuo trono, 5. e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra. A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati col suo sangue, 6. che ha fatto di noi un regno di sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen. 7. Ecco viene sulle nubi e ognuno lo vedrà; anche quelli che lo trafissero e tutte le nazioni della terra si batteranno per lui il petto. Si, Amen. 8. Io sono l’Alfa e l’Omega, dice il Signore Dio, Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente. Commento esegetico.
 
     
zelota0
zelota0 il 30/04/12 alle 16:32 via WEB
POSSIAMO COSI RICORDARE LE PAROLE : "Questo Gesù, che è stato tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo" Questa attestazione degli Atti degli apostoli ci offre una sintesi profonda della liturgia nella solennità dell'Ascensione. Gesù sale al cielo col suo corpo glorificato. Lascia agli apostoli una missione chiara e impegnativa: "andate e ammestrate tutte le nazioni" (Vangelo). Si tratta di andare fino agli estremi confini della terra, affinché risuoni l'annuncio di Dio. Si tratta di proclamare, incessantemente, quanto sia grande e profondo l'amore di Dio che si è manifestato in Cristo Gesù. L'apostolo sarà, dunque, l'uomo dell' "amore più grande". L'uomo consapevole che il Signore che oggi ascende tra le acclamazioni, ritornerà. Ritornerà sicuramente e pieno di gloria! Perciò, in definitiva, si tratta di comprendere qual è la speranza cui siamo stati chiamati , comprendere qual è l'eredità che Dio prepara a coloro che lo amano. Questa solennità dell'Ascensione è, allora, il momento più adatto per esaminare il nostro peregrinare lungo la vita, considerando che il Signore tornerà per prenderci con sé e che, quindi, dobbiamo intraprendere con entusiasmo i nostri doveri quotidiani, recuperando in essi il valore dell'eternità
 
     
soleincielo83
soleincielo83 il 01/05/12 alle 22:41 via WEB
Il Signore tornerà in mezzo a noi, ma sarà la nuova rivelazione quella che i suoi nuovi apostoli profetizzeranno,il suo vangelo è irripetibile solo Lui ha potuto riconciliare l'uomo con Dio, il nuovo vangelo sarà quello dell'uomo, l'uomo che lo scriverà con la Sua obbedienza e S.timore di Dio guidato dallo Spirito Santo. L'uomo proclamerà la sua vittoria sul male perl'amore e la fedeltà al Suo Dio, pur patendo sofferenze derisioni e tradimenti, questa sarà il ritorno al principio.
 
     
zelota0
zelota0 il 02/05/12 alle 13:49 via WEB
quando dici scrivera' il nuovo vangelo,lo intendi dire in forma allegorica,' cioe' a dire ,che con il suo comportamento,abbandonando tutto quello che lo separa da Dio ritornera'ad essere un uomo nuovo. In merito ai suoi nuovi apostoli ti riferisci alla rivelazione di MONFORT.? Scusami,sai sono all'oscuro di molte rivelazioni,pertanto mi sforzo ad interpretare il tuo messaggio. Con affetto Z
 
     
zelota0
zelota0 il 02/05/12 alle 20:01 via WEB
San Luigi di Montfort, grande devoto della Madonna, ci ricorda che verrà il tempo in cui Maria si sceglierà i suoi Nuovi Apostoli, gli Apostoli della Nuova Era: "Sì, Dio vuole che la sua Santa Madre sia conosciuta, amata e onorata ora più che mai. Ciò accadrà sicuramente se con la grazia e la luce d...ello Spirito Santo i predestinati entrano nella pratica interiore e perfetta della devozione che manifesterà loro. Allora conosceranno le grandezze di questa Sovrana e si consacreranno interamente al suo servizio. Allora sapranno che Maria è il mezzo più sicuro, più facile, più breve e più perfetto per andare a Gesù Cristo. Ma chi saranno questi servi, schiavi e figli di Maria? Saranno fuoco ardente,MINISTRI del Signore, che metteranno dappertutto il fuoco del Divino Amore. Porteranno nel cuore l'olio dell'amore, l'incenso della preghiera nello spirito e la mirra della mortificazione nel corpo. In ogni luogo saranno il buon odore di Gesù Cristo per i poveri e per i piccoli, mentre saranno odore di morte per i grandi, i ricchi e i superbi. Senza attaccarsi a nulla, né stupirsi di nulla, né mettersi in pena per nulla, spanderanno la pioggia della parola di Dio e della vita eterna, tuoneranno dentro il peccato, grideranno contro il mondo, colpiranno di fronte il diavolo e i suoi seguaci. Lasceranno, al loro passaggio di predicatori, soltanto l'oro della carità che è il pieno compimento della legge... Ma quando avverrà tutto questo? Dio solo lo sa. Compito nostro è di tacere, pregare ed attendere".
 
davide.lee
davide.lee il 30/04/12 alle 21:01 via WEB
questo mondo è una prova ed un mondo di passaggio non lo dimentichiamo mai.......e soprattutto chiediamoci perchè siamo qui......dolce notte e superkiss di cuore davide
 
 
soleincielo83
soleincielo83 il 01/05/12 alle 22:54 via WEB
Le persone sensibili e profonde cercano sempre una spiegazione nei misteri celesti della vita. Questo significa non disperdere la Parola di Dio ed è proprio nelle lotte quotidiane, nelle prove che noi sentiamo che ci deve essere una risposta a tutto questo.Luomo stesso riporterà tutto ad una nuova dimensione di vita. Un affetuoso abbraccio Lucencielo.
 
soleincielo83
soleincielo83 il 03/05/12 alle 00:11 via WEB
Buongiorno amici... ci tengo davvero tanto che mi aiutiate a far firmare il link sulla vivisezione che ho nel mio profilo.. Per favore posizionatelo nel vostro profilo o blog e spargete la voce...ci vogliono tantissime firme e solo uniti si può credere di ottenere qualcosa di pulito in questa nostra Italia che va sempre più a rotoli.. Vi abbraccio e grazie. Serena giornata. Dolores
 
dolly.1
dolly.1 il 12/05/12 alle 15:52 via WEB
FELICE SABATO E MILLE SORRISI ^_^ CON AFFETTO. DOLLY
 
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mago prof Silva il 11/08/12 alle 22:20 via WEB
Non capisco tanta credulita' su Gesu'Cristo, figlio di Dio venuto dall'infinito universo a predicare su un insignificante granello di terra a quattro primitivi e su questo personaggio si e' creata la chiesa cattolica con gerarchia di santita, eminenze' eccellenze, monsignore, vicario ecc.ecc.tutti titoli contrari alla povera gente vi sembra onesto ? la grande ipocrisia e' quando l'accanito religioso ti dice "Dio ti ama " Dio non ama nessuno Dio non esiste, ammesso e non concesso che , qualcosa di sopranaturale esiste , sicuramente non e' quello che dice la chiesa cattolica inoltre se esistesse un Dio sarebbe uno sfogo per i terremotati, alluvionati e poveri disgraziati a bestemiarlo, non escluso preti che hanno visto distrutto la propria chiesa
 
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Se ti fermi a guardare IL FINITO, L’IMPERFETTO, SE TI FERMI A RACCOGLIERE IL DOLORE, SE TI FERMI A PARLARE CON IL DOLORE, ESSO APRIRA’ DAVANTI A TE SOLO UNO SPAZIO DOVE LE OMBRE SI MUOVONO e l’ombra rappresenta l’incognita;  ma se ti fermi a raccogliere il Mio pensiero, se ti fermi a parlare con l’amore che esso possiede, queste ombre si dileguano e sentirai il mio calore avvolgerti, accarezzare la tua anima.

 

Ecco, questo è l’uomo perfetto che IO desidero, l’uomo che innanzi tutto si è saputo vedere e riconoscere lontano da ME, ma che ha fatto di tutto, per accorciare le distanze, fino a sentire il calore del mio amore, invaderlo e accoglierlo. La vostra paura nasce dall’incertezza e l’incertezza porta l’uomo a condurre sentieri sbagliati: la paura si combatte con la fiducia e l’incertezza con la convinzione che IO posso essere quella mano che vi può condurre oltre il vostro buio, oltre ogni vostra fragilità.

 

“Nella preghiera del Padre Nostro si recita: non ci indurre in tentazione. Questa frase che Io ho inserito significa una cosa sola: non che DIO ci induca alla tentazione, ma ho voluto insegnare che vi deve essere un rapporto tra Padre e Figlio molto stretto, dove il figlio chiede al Padre di non lasciarlo solo nella prova, di non lasciarlo solo quando il male viene a tentarlo e vuole separare il suo cuore dal suo”

 

L’uomo cammina su sentieri tortuosi, ma non si accorge che il mio sguardo è sempre poggiato sul suo capo e che quando IO sembro lontano, in realtà, sono più vicino che mai.

 

Non dimenticare che il grano e gramigna crescono insieme, sotto lo stesso sole, sulla stessa terra, ma poi viene il tempo della separazione, affinché l’erba cattiva non soffochi l’erba buona, perché ricorda, che mai il tuo Dio abbandona l’uomo giusto, mai il tuo Dio può lasciare il suo uomo nella tempesta, ma la mia mano, per amore del giusto si alza e ordina ai venti di placarsi e al sole di tornare a risplendere.

 

 

“Guarire i cuori affrantisignifica: portare consolazione a tutti gli uomini, aiuto e lo spirito di verità affinché la loro fede e la loro fiducia in Dio cresca ed  si possa  istaurare il regno promesso da Dio per l’uomo.

 

 

Il giusto non è solo colui che compie la volontà del Padre,

 il giusto non è solo colui che opera per mezzo della fede,

 il giusto è colui che cammina ancora, dopo tanto tempo e tanta fatica,

 per amore, con coraggio e forza, perché questa forza non appartiene alle vostre membra,

ma mi viene data in conformità alla vostra volontà.

 

 

 

 

 

Vedete sulla terra possono nascere  bambini che hanno degli handicap,  e tutto ciò è fonte di dolore sia per chi è genitore e per lo stesso  bambino che vive quella vita molto diversa dagli altri,  ma pensate che  l’amore di DIO abbia voluto  che  la sua creatura  possa essere cosi diversa da tanti? Eppure esiste la diversità, esiste la sofferenza e  solo elevandovi dalla terra capirete che quelle creature  sono un dono di DIO, perché portano a chi le accoglie una grazia particolare e la vita su questa terra è solo un piccolo percorso, poi quando essi rientrano  nella dimensione  del cielo, essi   si ritrovano a  vivere ugualmente ad altri,  in una perfezione indicibile, e qui si capiscono le parole del CRISTO: BEATI I POVERI DI SPIRITO, perché sono proprio queste persone  che hanno sofferto che possono dare  una conoscenza in più alle tante anime che  sono qui e hanno avuto una vita  molto diversa.

 

 
 

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