PREGHIERA CELTICA
Possa la strada
venirti incontro...
Possa il vento
sospingerti dolcemente...
Possa il mare
lambire la tua terra
e il cielo coprirti di benedizioni...
Possa il sole
illuminare il tuo volto
e la pioggia scendere lieve
sul tuo tempo...
Possa l'essenza di ogni cosa
tenerti nel palmo
della sua mano
fino alla prossima volta
che ci incontreremo...
MEDITAZIONE TAOISTA
Chiudi gli occhi e vedrai con chiarezza
Smetti di ascoltare e sentirai la verità
Resta in silenzio e il tuo cuore potrà cantare
Non cercare il contatto e troverai l'unione
Sii quieto e ti muoverai sull'onda dello spirito
Sii delicato e non avrai bisogno di forza
Sii paziente e compirai ogni cosa
Sii umile e manterrai la tua integrità
PACE
Solo chi è in pace
con se stesso
conosce la vera pace
e può diffonderla nel mondo
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« Il ciclo della vita | Così è la vita » |
In Arabia Saudita, nel mezzo del deserto, è stato realizzato uno dei più grandi allevamenti di vacche da latte del mondo (35000 capi) e sicuramente il più costoso, per realizzare le condizioni ideali per gli animali in un ambiente così ostile. Questo è stato il motivo di un viaggio di lavoro di un amico, il quale al ritorno ci ha raccontato la cosa che lo ha colpito di più: in quattro giorni non ha visto nemmeno una donna. Negli alberghi, negli ambienti di lavoro, e nemmeno per strada. Stentavo a crederlo, e ancor meno riuscivo a credere che fosse proibito alle donne anche la guida dell’auto, anche se velate.
Ma ho dovuto crederci, quando, scettica cercavo conferme su internet. Ne ho trovate a bizzeffe, inclusa una news freschissima, pubblicata da numerosissime fonti, con tanto di video su youtube:
ARABIA SAUDITA VIDEO DONNE SENZA PATENTE - Una giovane donna saudita arrestata per aver guidato una macchina, è stata liberata dopo aver firmato una scusa pubblica. In Arabia Saudita infatti è vietato per le donne guidare l'automobile. Si chiama Manal Sharif la donna assunta a simbolo della richiesta di emancipazione delle donne saudite: è stata costretta a firmare un documento in cui definisce un errore aver guidato e acconsente a a rinunciare alla sua lotta per la patente alle donne. Lei stessa aveva caricato sulla Rete un video provocatorio in cui si era fatta filmare mentre guidava una macchina. Ma non finisce così. Altre donne hanno annunciato per il prossimo 17 giugno una giornata di protesta nazionale. Sulla Rete continuano ad aumentare video di donne che si mettono alla guida sfidando le autorità. Per circolare in macchina le donne saudite sono costrette, se se lo possono permettere, a pagare un autista. Le altre devono sperare in u passaggio da parte di un membro maschio di famiglia o di qualche amico. E' un retaggio della tradizione islamica, questo, che in Arabia viene rispettato con la minaccia della galera. E' una battaglia che ha molti risvolti: recentemente una donna ha denunciato l'autista che aveva preso appositamente per aver tentato di stuprarla. (mercoledì 1 giugno 2011)"
Leggo però anche che molti maschi si stanno organizzando per il 17 giugno: su facebook si propongono pene corporali per le donne che verranno trovate alla guida, vedi "Campagna dell'Iqal", la corda che i sauditi usano per il copricapo, anche per frustare. Il giornale algerino El Watan riferisce nella sua edizione online, che alcuni propongono di regalare casse intere di iqal ai giovani e di farli piazzare lungo le strade del paese per percuotere le impertinenti che oseranno mettersi alla guida. In tanti si sono già attrezzati: c’e’ stato un vero assalto ai negozi, e i prezzi dell’iqal pare addirittura siano sensibilmente aumentati.
Il divieto alla guida non è purtroppo la sola restrizione imposta alle donne in un paese dove la donna non può fare NULLA senza l'autorizzazione di un tutore maschio (padre o chi per lui) da cui dipende per la vita intera.
Ma chi si occupa dei diritti umani di queste donne trattate nel loro paese come da noi nemmeno i cani? Nessuno. Nessuno nel mondo islamico, che reprime brutalmente ogni loro tentativo di farli valere. Nessuno nel mondo occidentale, troppo impegnato nelle guerre per un petrolio da cui disgraziatamente non ha mai saputo/voluto emanciparsi, troppo impegnati anche pacifisti e pseudo-pacifisti, presi dal loro odio per l'occidente per interessarsene, i quali lottano sì per i diritti umani, ma non per quelli delle donne, che sono la "metà del cielo", ovvero il 50% della popolazione più oppressa del mondo, almeno in certe realtà.
Dunque come riusciranno queste donne ad emanciparsi, a fare il grande salto da oggetto di proprietà maschile a persona umana?
Forse internet potrà essere il grande catalizzatore della trasformazione?
Auguriamocelo!
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PER MUKHTAT MAI
Simbolo di un'emancipazione
fallita, in realtà dove la metà
della popolazione, quella non
violenta che non imbraccerà
mai le armi per difendere i
suoi diritti calpestati, è
destinata a soccombere.
IO DONNA
FRIDA
BERTHE
GEORGIA
"Georgia con il suo puro profilo contro il legno scuro delle pareti, calma e luminosa, con i capelli dritti e neri raccolti in un nodo sulla nuca, le mani forti e bianche, che toccavano e sollevavano tutto, perfino un uovo sodo, come se fosse un essere vivente, mani lente e sensibili che uscivano dal vestito bianco e nero, sempre bianco e nero. " (Doroty Brett)
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