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IL 25 APRILE: UNA FESTA CHE DIVIDE NON E' UNA FESTA.

Post n°394 pubblicato il 22 Aprile 2017 da eliogente

Il Comune di Venezia quest'anno  presenzierà col Gonfalone nella Basilica di S. Marco alle celebrazioni in onore del Santo Patrono della città, ignorando per la prima volta le manifestazioni resistenziali. A Roma la gloriosa "Brigata Ebraica"  non parteciperà alle celebrazioni indette dagli ex partigiani comunisti che hanno invitato alla sfilata elementi palestinesi dell'OLP, nota organizzazione terroristica. A Luni  si svolgerà la solita  celebrazione organizzata dall'ANPI, col solito discorsetto sempre uguale, e terminerà con l'inevitabile intitolazione di una piazza ad un "eroico personaggio" designato tale non si sa ben da chi, e in base a quali requisiti. Questa volta la corona d'alloro è caduta su  Ezio Mori,   definito "Primo Sindaco della Liberazione".  Ora, che si ricordi, l'unico "merito" di quel personaggio,  nei pochi mesi in cui resse la carica, fu quello di togliere le licenze commerciali ed il lavoro a una dozzina di persone tra vedove di guerra e vecchi ex squadristi, o appartenenti al fascio repubblicano.  Abituati a riscrivere la storia a modo loro,   i resistenti locali  hanno volutamente ignorato  il primo Sindaco della Liberazione, che non fu Mori, ma Mauro Premoli, ex partigiano,  designato il 26 aprile del '45 dal Comando Alleato, quale membro del CLN locale. Partiti gli americani, a Premoli subentrerà Mori che manterrà la  carica da luglio fino alla primavera del '46 quando, dopo le prime elezioni amministrative  vinte in un clima minaccioso dalla coalizione socialcomunista, sarà eletto  Sindaco  Natalino Pedrelli. Per quale motivo allora la piazza di Dogana non è stata intitolata a Mauro Premoli? Provo a indovinare:  Premoli militò nell'esercito fascista repubblicano, dal quale disertò nell'autunno del '44 per salire ai monti e unirsi ai partigiani. Una macchia vergognosa per qualcuno, come se Premoli fosse stato l'unico a praticare uno  sport molto in voga in quegli anni dalle nostre parti: il salto della quaglia! A ragione l'ex ministro socialista Claudio Martelli scrive oggi sulla "Nazione" che i primi a distruggere il mito  della Resistenza sono stati i comunisti dell'ANPI, che hanno sacrificato "la verità storica  all'interesse politico". E di lì non si schiodano. Finché il 25 aprile continuerà a provocare litigi e scontri, non potrà mai essere una festa nazionale condivisa da tutti.

 
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Utente non iscritto alla Community di Libero
liberi sempre il 22/04/17 alle 17:42 via WEB
Diceva bene Ennio Flaiano. "I fascisti si dividono in due categorie: i fascisti veri e propri, e gli antifascisti". Non è forse vero????? Da anni inaugurano targhe e strade solo a persone di una parte politica, possibilmente o socialisti o comunisti ne più ne meno di quello che facevano i fascisti coi loro martiri. Basta con quexsta vergogna, l'11 giugno mandiamoli a casa tutti.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
anonimo il 22/04/17 alle 17:54 via WEB
Non è tutta colpa dell'ANPI, perché nel consiglio federativo della resistenza ci sono anche i rappresentati cattolici, repubblicani e democratici. Quindi la vergogna va suddivisa tra tutti.
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eliogente
eliogente il 23/04/17 alle 15:13 via WEB
Dal libro di Aldo Giorleo, Sergente del battaglione Paracadutisti "Folgore" della RSI. "Era il 5 maggio. Il giorno seguente, scortati dalla bassa forza negra, via verso il campo di concentramento. Il mattino dopo, al ponte di barche del Po, presso Piacenza, avevamo dovuto attendere un bel pezzo: prima di noi doveva transitare, in senso inverso, un'autocolonna di paracadutisti "badogliani". Quando i loro camion incrociarono i nostri, dalle due parti si levò un grido: "Folgore, Folgore", e fu tutto un agitare di braccia, uno sventolare di baschi e fazzoletti. I Paracadutisti del sud e quelli del nord s'erano ritrovati dopo aver combattuto per un anno e mezzo su fronti opposti. I "sudisti" scesero dai camions e noi facemmo altrettanto, mentre i soldati americani osservavano stupefatti quella scena incredibile. Vecchi compagni d'arme della "Nembo" divisi in Sardegna da un armistizio che nessuno di loro avrebbe voluto, si corsero incontro e si abbracciarono di nuovo affratellati da un comune senso di orgoglio, di fierezza, per aver servito, ciascuno a modo suo, la Patria". Questo dovrebbe essere lo spirito del 25 aprile, questo è il mio 25 aprile!
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Utente non iscritto alla Community di Libero
anonimo il 25/04/17 alle 18:01 via WEB
il 25 aprile a Ort'nò: ovvero come mettere la verità sotto i piedi.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
anonimo il 27/04/17 alle 19:13 via WEB
Sono agli sgoccioli, è per questo che mettono targhe dappertutto. Fra qualche anno neppure sapranno cos'è la resistenza. Tempo al tempo.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
anonimo il 29/04/17 alle 11:50 via WEB
Ho visto su fb l'intervista a tre vecchietti della Dogana, che già alla scuola elementare erano antifascisti doc. Uno addirittura pare abbia liberato Ortonovo. Ma per favoreee, smettetela .
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Utente non iscritto alla Community di Libero
INSIEME PER LUNI il 01/05/17 alle 09:13 via WEB
Ho preso il bollettino il "Sentiero" dove compare l'articolo di Parodi Romano: "Viva maggio che da vacanza", che fa propaganda al libro di un rifondatore comunista. Il libro non l'ho letto, ma l'articolo è un insulto alla verità che non fa onore ad un giornale che viene distribuito nelle parrocchie. Tirando in ballo il trasferimento del comune da Ortonovo a Casano, e riferendosi al recente esito del referendum che ha cambiato il nome del comune in Luni, l'autore termina con una frase insultante: " Ora che ci hanno umiliato con la dittatura della minoranza. Niente". Praticamente quel personaggio vuole far credere che il 70% di astensioni al referendum erano tutti voti per il NO, e quindi il 31% di voti per il Sì sarebbe una minoranza dittatoriale. Domanda: perché in paese non ha dato vita al comitato per il NO? Avrebbe vinto con un piede!!! Il Sentiero dovrebbe valutare gli articoli prima di pubblicare certi strafalcioni. Ne abbassano al credibilità Grazie.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
anonimo il 01/05/17 alle 11:20 via WEB
Ciarlatani e supponenti. Stop.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
anonimo il 01/05/17 alle 11:33 via WEB
Aspettiamo solo che Elio, apra una pagina dedicata alle amministrative.
(Rispondi)
 
 
 
eliogente
eliogente il 01/05/17 alle 19:35 via WEB
Questo blog è a disposizione di tutti Chi vuole pubblicare sa come deve fare. Possibilmente mettendoci la faccia.
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eliogente
eliogente il 02/05/17 alle 10:57 via WEB
Raccontare balle e intitolare piazze a personaggi insulsi e insignificanti è un conto, ma non è onesto infangare la memoria di un martire del comunismo come l'ex sindaco Montefiori, cattolico fervente, padre di famiglia, ottimo amministratore, amante del suo paese.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
anonimo il 03/05/17 alle 17:53 via WEB
Infangare la memoria di un morto che non può più difendersi, anzi di due morti, perché occorre contare, oltre che il sindaco Montefiori, anche il suo assassino che è stato fatto passare per becco, è davvero indegno, come è indegno che un giornale che si distribuisce nelle chiese, pubblichi certi articoli diffamatori. Se fossi un parente dei due morti chiederei i danni per diffamazione.
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