servo arbitrio

quod evidens est argumentum, liberum arbitrium esse merum mendacium.

 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 2
 

 

« CRONACA DA VENEZIA: SUIC...LUTTO »

VITA, VIVERE, ESPERIENZE, COSTUME, SIOCIETA' , FILOSOFIA,

Post n°152 pubblicato il 19 Aprile 2010 da servoarbitrio

 

Ognuno è il risultato di esperienze positive e negative

 E' proprio il caso di dire che la scienza non smette mai di sbalordire. Con cadenze sempre più accelerate, arrivano notizie spesso entusiasmanti di scoperte, che squarciano veli misteriosi e fanno quasi toccare con mano incredibili verità. Tra le tante, l'esplorazione del cervello umano è una sfida appassionante per capire i meccanismi predisposti al governo dell'intero organismo e per porre rimedio ai molti malesseri, causati dalle malformazioni di questa “centralina di comando”, la cui struttura naturale continua a meravigliare non solo gli studiosi, ma anche ognuno di noi, se riflettiamo sulle enormi capacità del cervello e su quanto riusciamo a elaborare anche solo attivandolo pigramente. Siamo, quindi, contenti quando gli scienziati riescono a spiegare le cifre un tempo segrete, che sovrintendono a tanti, anche consueti, comportamenti e scelte. Allo stesso modo, siamo rimasti stupefatti le poche volte, in cui ci è capitato di osservare sul tavolo anatomico questa relativamente piccola massa di tessuto nervoso, pensando come l'intelletto, le sensazioni, il moto e la regolazione della vita vegetativa dipendano dalla sua soddisfacente resa. Semmai, il rischio, cui possono andare incontro gli scienziati, (e tutti noi al loro seguito), è di inorgoglirsi tanto, da immaginare che, prima o poi, tutto sarà chiarito e, su quel tavolo, almeno gli artefici del domani, potranno costruire un cervello e, insieme agli altri organi, inventare l'uomo. Il rischio, appunto, è d'immaginare la scienza come natura alternativa, in grado di sostituirsi o sovrapporsi a piacimento. Senza la terrificante e per nulla appagante idea di un tale possibile traguardo, ma con la sola certa convinzione che le scoperte ben utilizzate servano a dare migliore qualità alla vita, abbiamo appreso gli affascinanti risultati di uno studio di un gruppo di ricercatori americani dell'Università dell'Oregon, guidati dal prof. Michael Anderson. Questi scienziati sono convinti di aver compreso i meccanismi che governano l'autocontrollo del comportamento e dei pensieri. Secondo costoro, il cervello sarebbe in grado di rimuovere i ricordi indesiderati, avendo essi individuato la zona dove è possibile avvenga questo “repulisti”. L'eventualità di sopprimere le memorie negative contribuirebbe non poco a curare certe malattie, a correggere disturbi emozionali o esperienze traumatiche. Inoltre, potrebbe rappresentare uno strumento per capire meglio le basi biologiche delle tossicodipendenze. Oltre tali applicazioni pratiche, taluni possono pensare che la scoperta servirebbe per eliminare semplici sofferenze dell'uomo, che, invecchiando, le avverte come un peso sempre più grave da sopportare. Così, si potrebbero eliminare le assenze che popolano la mente, facendo male ogni volta che evochiamo quanti ci hanno accompagnato in tratti significativi dell'esistenza. Potremmo inventare l'uomo senza memorie negative, con il passato privato dei fantasmi e delle dolenti nostalgie. Non crediamo proprio che quest'ultima sia una prospettiva desiderabile e che la memoria possa essere smembrata e utilizzata solo quando sia piacevole. Che si possa cancellare l'esperienza dei tormenti, senza determinare un atroce inganno e rendere l'uomo impreparato ad affrontare quelli che in continuità si presentano. D'altronde, non è vero che i rimpianti abbiano solo valenza negativa, poiché fanno parte del risultato che ognuno di noi è, a mano a mano che avanza negli anni. Non è vero che le ombre delle persone care – se evocate – creino soltanto sofferenza. Spesso fanno compagnia e danno più aiuto di tante inutili presenze. Quando vogliamo, chiudendo gli occhi, le vediamo riemergere in carne e ossa, a rianimare le scene consuete, della casa, del luogo di lavoro e degli angoli dell'amicizia. Le ombre tornano a dare aiuto e non a spaventarci. Tornano perché non le abbiamo mai cancellate, per non eliminare nessuna parte di noi, per starci vicino nell'ultimo pezzo di strada, prima del commiato. Se, poi, abbiamo una fede e preferiamo credere che, dopo l'accidentato percorso dell'esistenza, sbocceremo in una diversa vita, allora a quelle ombre possiamo, sin da ora, tendere il testimone della nostra presenza nel mondo, perché lo afferrino quando arriverà il nostro turno.

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/MIRAGGI/trackback.php?msg=8715705

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
 
 
 

INFO


Un blog di: servoarbitrio
Data di creazione: 21/05/2007
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ULTIME VISITE AL BLOG

sapanepintopippo778899alessiascalimdmasteringDolceSerena35terri.64faffymanowa67Carlo_Magnonistudioginomeninmatteo.lippisabifabcarlo.gotti_2011kiaretta975angel006
 

CHI PUņ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963