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Robbins ... ore 19,30 ... a cura di Totem

UN UNIVERSO DI IDEE E DI ESPERIENZE
Ampliando i nostri riferimenti creiamo un termine di paragone, sulla cui base valutare la vita e le sue possibilità. Se avete ingigantito in modo sproporzionato i vostri problemi, pensate a questo: viviamo in una galassia che contiene varie centinaia di migliaia di milioni di stelle.

E rendetevi conto che viviamo in un universo in cui ci sono varie centinaia di migliaia di milioni di galassie. In altre parole, solo nella nostra galassia esistono centinaia di migliaia di milioni di soli. E tutti questi soli hanno dei pianeti che vi ruotano intorno! Pensate alla smisurata grandezza dell'universo. Le stelle della nostra galassia compiono una rotazione intorno all'asse della via lattea solo una volta ogni centinaia di milioni di anni.

Se pensate all'immensità dell'universo, e poi guardate la durata della vita media di un essere umano (a esser generosi, circa novant'anni) non cambia forse la vostra prospettiva? La durata della vita umana non è che un granello di polvere nel tempo. Eppure, la gente si danna l'anima per cose come il dover pagare la prossima rata dell'ipoteca, che tipo di macchina guidano o come andrà la loro riunione d'affari.

                                                           A. Robbins 

ZONA ... ore 13,00 ... I pilastri della Zona

Polifenoli: i colori della zona (5° parte)
Cosa c'entra tutto questo con l'aumento di peso? Uno dei piccoli segreti, anzi, non tanto piccoli, degli allevatori di bestiame americani per fare ingrassare suini e bovini è somministrare loro degli degli antibiotici per distruggere i batteri intestinali "BUONI".

Ciò vale soprattutto quando li si nutre prevalentemente con mais, che contiene acidi grassi omega 6, e carboidrati ad alto carico glicemico, che aumentano l'infiammazione cellulare. Se la diminuzione dei batteri "BUONI" rende più grassi i suini e i bovini a causa dell'infiammazione cellulare, si capisce perchè la stessa cosa avvine negli esseri umani. Solo una parte piccolissima di polifenoli presenti nel cibo va in circolo nell'organismo, perchè la maggior parte rimane nell'intestino per controllare l'equilibrio fra batteri buoni e cattivi. Ci si rende conto così di quanto sia importante questo equilibrio nell'infiammazione cellulare.

I polifenoli sono potenti antiossidanti: motivo per cui sono stati usati da secoli per conservare gli alimenti. Ora sappimao che sono anche potenti agenti antinfiammatori, in grado di staccare l'interruttore principale dell'infiammazione cellulare indotta da frammenti microbici che lo attivano. Liberano così i "GUERRIERI" dell'infiammazione, che si preparano a fronteggiare l'inasione dei batteri.

                                                                  B. Sears 

RISVEGLIO ... ore 09,30

Cosa avete in testa ?  (3° parte)
La seconda cosa è capire. Capire che  forse avete idee sbagliate e che sono queste idee a influenzare la vostra vita rendendola caotica e a impedirvi di svegliarvi. Sono le idee riguardo all'amore, alla libertà, alla felicità e così via.

E non è facile ascoltare uno che mette in discussione le vostre idee che sono diventate tanto preziose per voi. Sono stati svolti studi piuttosto interessanti sul lavaggio del cervello. E' stato dimostrato che si subisce un lavaggio del cervello nel momento in cui si assimila, per "introiezione", un'idea estranea, che appartiene a qualcun altro.  E la cosa buffa è che si è pronti a morire per quest'idea. Non è forse strano ?  

Il momento in cui è dato stabilire se si è subito un lavaggio del cervello e se si sono assimilate convinzioni e idee non proprie è quello in cui queste subiscono un attacco. Si rimane sbigottiti, si reagisce in modo emotivo. E' un segno piuttosto attendibile, non infallibile, ma alquanto sicuro, del fatto che ci si trova di fronte a un lavaggio del cervello. Si è pronti a morire per un'idea che non ci è mai appartenuta. I terroristi e i cosiddetti santi assimilano un'idea, la mandano giù senza masticarla, e sono pronti a morire per quest'idea.
             
                                                                       A. De Mello