Creato da: nonnanes2 il 14/03/2005
VITA: MIA E DI ALTRI

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

Ultime visite al Blog

Mohi773setivaunanottecertosina1964virtuvacillanteviaggiando48tabitha1982PILONE183rapheli2ABROAD2000AMICOASSOLUTOrosadiberna2009Asuperpippo78tyNESSUNO.THLIBERAEVA
 

Ultimi commenti

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

 
« Introduzione: Saro' breve !Pag. N. 2 »

La stori di nonnanes

Post n°2 pubblicato il 14 Marzo 2005 da nonnanes2

LA STORIA DI NONNANES
Capitolo 1 - Il mio cammino

Nonnanes2 è divenuto casualmente il mio nik/nome con l’avvento delle chat intorno al 1999/2000, da quando ho scoperto che fare i Tarocchi gratis in chat non mi dava alcun disturbo. Si perché faccio i tarocchi da 45 anni e sempre fatti Gratis, facendomi pagare con la monetina piu’ piccola che la richiedente aveva in tasca.
Perché faccio i tarocchi?: Ero con una amica a Napoli , correva l’anno 60 / 61, per visitare la bella città campana, quando dopo qualche giorno camminando per i bassi del Vomero ci imbattemmo in una porticina di una stamberga che aveva affisso dei cartelli: TAROCCHI A L. 100.
In quel tempo a Napoli si beveva lo squisito caffè napoletano da Gambrinus o alla Taverna del Sole o a Caflisc, per il prezzo di L. 35 e nei bar normali a L. 25.
Veniamo alla mia storia. Incuriosite entrambe del cartello, entriamo in questo basso e siamo intrattenute da una vecchia segretaria sdentata che ci fa accomodare su poltroncine unte e lise dicendoci di attendere che la madama sarebbe stata subito da noi. Io mi sentivo oppressa in quella stamberga…..l’odore di chiuso di stantio di muffa, il buio del locale, animali imbalsamati appesi alle pareti, teste di animali di montagna con corna, pesci fossili incastrati nella pietra, corni e cornetti dappertutto.
Guardavo la mia amica, quasi aspettando da Lei un cenno di intesa per fuggire da quell’antro di Sibilla e invece Lei guardava in giro con interessata curiosità.
“ Si paga anticipato. “ – La voce cavernosa dell’addetta. La mia amica si alza, porge le 100 lire allora di carta e viene introdotta al di la di una tenda . Saranno passati 10 minuti che mi sono parsi una eternità e finalmente la vedo accompagnata fuori dalla stessa donna, che mi porge la mano aperta per i soldi dicendomi: “ Ora tocca a Te”.
Porgo i soldi e vengo quasi spinta dentro in un altro locale senza aver saputo nulla alla mia amica Carla. “ Prego siediti ! “ mi appoggio appena appena sul bordo della sedia davanti a una donna.
Una donna ? A dire che era una strega è dir poco. Poteva avere anche cent’ani, il viso una sola ruga da parer incartapecorito, i capelli, se erano capelli, una massa di finconi che non conoscevano il pettine/schiampo/parrucc hiere da chissà quanto tempo, Aveva indosso una vestaglia turchese che aveva visto tempi migliori e le maniche parevano piu blu per l’unto che le ricopriva. Le mani parevano due artigli d’aquila piene di anelli di ogni foggia e tipo e al collo portava una sciarpa nera che rifletteva strani bagliori della grossa candela che ardeva sul tavolo.
“ Brava che vuoi da me i Tarocchi, li faceva mia madre, li faceva la nonna e la bisnonna, ma io sono l’ultima e dopo di me la fine della tradizione di famiglia. Ho avuto solo figli maschi e non tramando a loro la nostra specialità ! “
La voce era tutto l’opposto della persona, la ricordo come fosse ieri, ma non ho parole per definire la sua dolcezza e mielosità tenera.
Prende un mazzo di carte da un cassetto abbandonando quelle che stava mescolando, mi guarda negli occhi sorprendendomi. Erano occhi che ridevano, dolci azzurri, occhi di una fanciulla in fiore e contemporaneamente il suo viso si apre a un sorriso.
Mi chiese qualche dato e un numero e porge a dorso aperto le prime carte appoggiandole su un tappetino
che allora non riconobbi, ma ritrovato identico in un antiquario a Firenze molti anni dopo, mi dissero che era un poggiaoggetti da tavolo di una sperduta tribu’ persiana. La luce del locale non era intensa e non ho visto esattamente le figure e di quali Arcani si trattasse, ma una voce dentro di me, mi fece dire ad alta voce: “ Lo so che due uomini mi amano e mi vogliono sposare, ma per ubbidire a papà, sposerò
il figlio del suo amico diplomatico, che abita a Vicenza. “
Non l’avessi mai detto, mi arrivo’ in faccia il mazzo di carte, meno male sparpagliato, con una ventata di vento siberiano e la voce forte e un po alterata della mezza strega che mi disse: “ Tu non devi mai farti fare le carte, devi farle tu alle persone cercando di aiutarle, ma dovrai farti pagare solo con la moneta piu piccola che hanno in tasca, e mai avventurarti a parlare loro di grossi guai, malattie e morte: Prendi questo mazzo e questo libro e vai…..Ho trovato l’erede delle capacità che erano insite nei geni della mia famiglia.Vai ! “
Mi ritrovai accompagnata fuori dalla stamberga, quasi spinta da quella specie di segretaria, piu’ vecchia della sua padrona, la mia amica che mi guarda sbigottita e quasi spaventata e mi trovo in mano un mazzo di Tarocchi lurido e lercio e un libro altrettanto unto e vecchio. Fu cosi che a Napoli fui investita, a dire di quella megera, di una eredità che non mi apparteneva. Dopo qualche anno incominciai a fare i tarocchi alle amiche, ma vi devo delle precisazioni a proposito, vi riferirò a tempo debito.

Pag 1
segue

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963