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Affanni criminali e razzismi pretesi.

Post n°3331 pubblicato il 23 Settembre 2024 da fedechiara
 

Affanni criminali e razzismi pretesi.

C'è una cosa che fatico a capire ed è la compulsione di tutti gli ambienti e dei singoli attori della 'sinistra' sociale e politica a non dire, a stornare, ad omettere i nomi e i cognomi e gli indirizzi di provenienza dei criminali che operano nel Belpaese e ne riempiono le carceri – chissà come 'accolti' di qua del gruviera Schengen ed ospitati graziosamente in un qualche slum metropolitano.
I 'popoli irruenti nel giardino-Europa (sic)' di cui alla frase di Paolo Rumiz che commentavo ieri nel mio blog e sul mio profilo F/book?
E ieri era a Mestre – una città compiutamente 'extracomunitaria', già brutta e malfamata di suo, i cui abitanti, ricorrentemente, manifestano con lo slogan peregrino 'Riprendiamoci la città' – che è risuonata la geremiade cretina de: 'No al razzismo.' riferita all'assassinio con uso di coltello di un giovane animatore del circolo culturale 'Rivolta'.
E stavolta l'assassino (uno scippatore) non appartiene alla congrega del grido rauco di 'allah u akbar' dei rinnegati cittadini europei armati di coltelli, pietosamente accolti e rifocillati in Europa-Italia, bensì è un cittadino originario della Moldavia – un paese ormai prossimo all'Europa comunitaria insieme all'Ucraina della stolida guerra per procura dei filo Nato.
Che c'entra il 'razzismo' riferito agli immigrati da quel paese – ormai una comunità numerosa e fitta delle cosiddette 'badanti' dei nostri anziani ottuagenari?
E, a leggere i commenti alla notizia dell'efferato crimine riportati dal giornale locale, sembra che l'invito di quelli del circolo Rivolta a non prendere in considerazione la cosa (il razzismo preteso verso l'autore del crimine) bensì l'omicidio in sé, non abbia sortito i risultati auspicati - e la quasi totalità dei commenti è un rabbioso coro contro il troppo che stroppia della mala immigrazione massiva ed dei suoi frutti avvelenati in cronaca.
Ha torto il popolo a registrare le prevalenze criminali ed a lamentarsi 'coram populo' del 'chi è' degli assassini ed a chiederne l'espulsione?
Correva l'anno dell'affanno massimo europeo 2024...



FORMICHE.NET
Jihad e coltelli, il volto del terrorismo in Europa. L’analisi di Dambruoso e Conti - Formiche.net
 
 
 

Capolinea di popoli irruenti.

Post n°3330 pubblicato il 21 Settembre 2024 da fedechiara
 

' ..mi apparve chiaro che la mia Europa dai confini definiti solo sull'Atlantico era sempre stata il capolinea di popoli d'Oriente, popoli irruenti, carichi di forza vitale che l'avevano guerreggiata ma anche vissuta e resa fertile. (…)

Una Grande Madre capace di accoglienza, un giardino che sarebbe stato insensato blindare, pena la sterilità e la fine del ciclo vitale...

Paolo Rumiz . 'Il filo infinito.'

 

Ho sognato di Storia, questa notte. Di invasioni barbariche, per l'esattezza. E, di contro, avevo il fastidioso flash di sottofondo della frase di Rumiz riportata qui sopra. '...popoli irruenti, carichi di forza vitale che l'avevano guerreggiata, ma anche vissuta e resa fertile.', la povera Europa capolinea di invasioni barbariche e odierne migrazioni a stormi e sciami e quotidiani abbordaggi con barchini e barconi e arroganti ong taxi del mare.

 

E i personaggi del mio sogno si muovevano in un territorio preciso: un villaggio del primissimo Medioevo a poca distanza da un castello e una robusta pattuglia di quei 'popoli irruenti' (di cui alla frase di Rumiz) piombava sul villaggio spade alla mano e faceva strage dei pochi uomini male armati che opponevano una vana resistenza e insanguinavano a mucchi la terra patria.

Uguale sorte toccava a vecchi, donne e bambini, rintanati nelle povere capanne di paglia e fango poi bruciate.

 

Lo iato storico che suggerisce Paolo Rumiz nella sua elegante, siderale considerazione sui 'popoli irruenti con capolinea in Europa' presuppone che quegli assassini venuti da est si sostituissero agli uccisi indigeni e vivessero, immemori o incuranti del misfatto di Caino che li premiava, nel luogo della loro barbara conquista e rendessero fertile la nuova Europa dei popoli invasori.

Chi ha violentato, ucciso e smembrato ma, dopo qualche secolo, 'si integra', beh 'scurdammoce 'u passato'. Simme in Europa, paisà. Il capolinea dei popoli irruenti.

 

Qualcosa di simile deve essere avvenuto, in effetti, se vogliamo stare ai libri di Storia che ci parlano di Alboino e dei suoi popoli barbari poi convertiti alla fede e che diedero vita ad una nuova civiltà, ma la sintesi storica non dà quasi mai conto del numero dei morti ammazzati (e del dettaglio delle loro uccisioni) negli anni avanti il fiorire della nuova civiltà longobarda - per citarne una - ed è lecito pensare che non fossero visti di buon occhio dai pochi sopravvissuti alla mattanza rimasti orfani di genitori, figli e mogli e dei loro eredi.

Un 'capolinea-Europa' davvero un po' troppo sanguinolento (e orchi assassini invasori) per volercelo far accettare quale normale avvicendamento di 'popoli irruenti' che guerreggiano in territori contesi.

 

E qui arriviamo all'atteggiamento, mutatisi mutandi, che nutriamo noi, fieri oppositori delle 'sostituzioni etniche' in atto nell'Europa iper accogliente quando leggiamo in cronaca degli accoltellamenti allah u akbar dei troppi rinnegati cittadini che, - a voler rintuzzare Rumiz-elegante pacificatore a volo di uccello sopra i secoli - si equiparano ai 'popoli irruenti' che dovrebbero rendere fertile la nuova Europa capolinea di migrazioni a milioni.

 

E davvero non mi rendo conto (temo di essere, in questo, in fitta e rabbiosa compagnia) di come si possa essere a favore delle immigrazioni clandestine a milioni - che ci scodellano i pietosi insieme ai violenti 'radicalizzati sul web' di cui alle cronache del Bataclan, della promenade di Nizza, del mercatino di Natale di Berlino e di tutti gli altri attentati 'in franchising - e dire l'Europa iper accogliente delle orribili periferie urbane un poetico 'giardino' futuro.

Neuroniche infiammazioni ed aggrovigliate sinapsi conseguenti?

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Alboino

 

 

 
 
 

'...ciò che risulta eccessivo.'

Post n°3329 pubblicato il 18 Settembre 2024 da fedechiara
 

 

Sull'immagine di prima pagina che osservate qui sotto la didascalia che accompagna l'immagine dei due leaders politici appaiati riporta due parole che bene esprimono le convinzioni politiche della redazione del giornale sul merito dei 'migranti'.
Le parole (parole forti) sono 'deportazione' - e si riferiscono alla costruzione che si sta completando in Albania di un hot spot che ospiterà le nostre storiche eccedenze – e 'in cerca di asilo' riferito ai migranti di ogni genere e tipo e provenienza e reddito disponibile.
Le distinzioni dovrebbero essere d'obbligo – e le commissioni preposte al riconoscimento di un 'diritto di asilo' le fanno (speriamo) e noi, scettici per professione e stato d'animo, solo facciamo notare (da sempre) la stranezza della disponibilità in contanti dei 5/7 mila euro di quei tali dei naufragi organizzati in combutta con i trafficanti di uomini e di morte per concorrere alla lotteria del mare con salvataggio garantito alla partenza - e spacciato quale 'diritto internazionale' di approdo sulle nostre coste dai nostri pubblici ministeri filo o.n.g.
Il mondo al contrario di cui ad un noto libro.
Il fatto è che non c'è modo di aggiustare la questione.
Noi e 'loro' abbiamo narrative diverse e inconciliabili – e 'loro' sono i buonisti dalle sinapsi in perenne ebollizione ed inguaribile infiammazione pro 'Venite tutti, cari, vi amiamo a milioni e c'è ancora posto per tutti.', incuranti del disordine sociale che consegue in cronaca e le carceri piene.
E noi, di contro, siamo i 'fascio-leghisti-razzisti' di cui agli improperi e insulti di quelli della 'pastasciutte antifa' (molto gettonata la 'carbonara') e i relativi cori di 'bella ciao' ad ogni stormir di parere opposto.
Ed a decidere gli esiti di tanta questione sono i governi dei paesi a nord delle nostre Alpi, la Germania in primis – che chiudono le frontiere e ripristinano i controlli e, come in Olanda, si medita di non rispettare più i patti e i protocolli sottoscritti con l'Europa di riconoscimento aperto del 'diritto d'asilo' perché, da sempre, il troppo stroppia e i popoli '...chiedono leggi per ciò che risulta eccessivo'.
Che è un distico di una meravigliosa poesia di Gabriel Celaya, (La poesia es un'arma cargada de futuro) - un poeta sinistro che mai avrebbe immaginato, all'epoca, che quel suo distico si prestasse alla dolorosa questione degli sciami e degli stormi di migranti le cui migrazioni si devono ecologicamente regolamentare (finalmente) perché anche l'ambiente sociale che dovrebbe accoglierli deve essere protetto da 'ciò che risulta eccessivo'.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 7 persone e il seguente testo
 
 
 

Dello scrivere 'di pancia' E/o con il cuore.

Post n°3328 pubblicato il 17 Settembre 2024 da fedechiara
 

Trovo, in internet, una quantità di articoli e siti dedicati a confutare le tesi e gli scritti di Oriana Fallaci col fine politico di sterilizzarne la dirompente carica di furore giornalistico e attenuare la forza dei prorompenti j'accuse nei confronti del terrorismo islamico e del suo dilagare in Occidente - con le enclaves urbane dove vige di fatto la maledetta sharia talebana e dai condominii escono velate e intonacate le nere e tristi monache della avvilente sottomissione femminile.
E l'accusa che si fa ad Oriana, una donna un vessillo di orgoglio commisto con la giusta rabbia, è quella di 'scrivere di pancia' – metafora peregrina per dire che bisogna scrivere, invece, solo con il cervello (e il cervello ce l'avrebbero, vedi caso, solo i suoi accusatori (tre sic e un bleaahh).
Di più: si deve scrivere con quella piccolissima area del nostro cervello che filtra la cosiddetta razionalità. Che, naturalmente, ce l'hanno solo a sinistra – come quelle tali ninfette di copertina patinata che 'ce l'hanno solo loro'.
Ma questa storia di voler consegnare la scrittura alle diverse aree e muscoli e le anse intestinali del corpo, tipo 'scrivere con il cuore' oltre che 'di pancia' fa acqua da tutte le parti.
E non vorrei che si arrivasse, per li rami, a quella icastica espressione di Clint Eastwood, ascoltata di striscio in suo vecchio b-movie e riferita ad un avventore gradasso: 'I pareri sono come il buco del c..., ognuno ha il suo.' Tombale.
E, dato a Cesare quel che è di Cesare, e restituito alla pancia il suo buon diritto ad esprimersi con la giusta e necessaria rabbia – di fronte ad eventi spaventosissimi, quale fu l'implodere di due maestose e altissime torri e il morirvi vigliacco di tremila persone, e una grande città e il mondo tutto annichiliti – pare a me, a noi, estimatori della scrittura di Oriana e dei suoi efficacissimi j'accuse contro le passive acquiescenze dell'Occidente nei confronti di un islam radicale assassino che non vi sia pancia, bensì cuore e animo fiero e invitto nella sua scrittura – e il cervello si fotta se abdica, sinistramente, alla sua funzione di tutto unificare di ciò che siamo ed esprimiamo come 'persone': cuore e anima e pancia.
Che, per quel che ne sappiamo noi scarsi filosofi post moderni, potrebbe essere il luogo dove l'anima si nasconde e riprende vita e forza (lo stomaco è il nostro secondo cervello, dicono i medici) dopo aver inutilmente vagato nei grigi meandri neuronali impoveriti da quei dessi sinistri che ci hanno consegnato un mondo e una società a pezzi – e i conflitti insanabili insorgono per ogni dove in questo loro melting pot globale che ci avvilisce e impoverisce quei luoghi del mondo occidentale che pure sono il sogno di 'farcela' dei troppi immigrati che premono alle nostre porte e, giustamente, li conteniamo e li respingiamo perché il 'troppo stroppia' e, troppo spesso, esplode e sale sui tir assassini o impugna i kalashnikov e i coltelli e le scuri delle stragi che ci consegnano le cronache.

 

 
 
 

Difficili tecniche socratiche.

Post n°3327 pubblicato il 16 Settembre 2024 da fedechiara
 

Difficili tecniche socratiche (due) - 16 settembre 2021
...organizzare il proprio naufragio, dicevamo.
Che, per un giovane africano di un qualche remoto villaggio dell'area subsahariana, significa partecipare alla lotteria del naufragio protetto in partenza, disponendo della modica cifra di 3/5000 euro del costo dei biglietto da versare agli scafisti e ai trafficanti di vite umane.
Una cifra sorprendente, ma raccolta per uno sforzo dell'intera famiglia, narrano i reporters pietosi della stampa mainstream, un investimento umano che, una volta andato a buon fine il naufragio organizzato, sarà restituito con le 'rimesse degli emigrati' felicemente clandestini vaganti nell'area Schengen.
E così, valicata la frontiera del deserto libico tramite i 'passeurs' che guidano i camions strabordanti di uomini e fagotti, quegli avventurosi si lasciano chiudere volontariamente nei magazzini a disposizione degli scafisti dove aspettano fiduciosi il giorno del via libera al naufragio combinato.
Magazzini che, nelle fabulazioni e geremiadi pietose di quelli delle o.n.g. , sciorinate davanti alle tivù altrettanto pietose e pie che gli prestano i microfoni, diventano i mitici 'lager libici' dove accadono le cose orripilanti che sappiamo – e tutto quel teatro sconvolgente della pietà ha il fine di accusare la guardia costiera di quel paese (pagata ed addestrata da noi) del crudele ri-accompagnamento coatto nel porto maledetto della falsa partenza, nel caso i militari fossero contendenti e primi nel cosiddetto 'salvataggio' in mare.
Tutto quanto esposto può sembrare narrazione cinica ad alcuni, ma il disincanto e il dubbio dell'avvocato del diavolo sul merito di tanta questione e la recitazione della controversia è, invece, operazione di necessaria contro informazione, sommersi come siamo dalle narrazioni dominanti dei pietosi buonisti che usano, non meno cinicamente e quale grimaldello di una malintesa pietas, delle rappresentazioni di abituali 'stupri e torture' che, a loro dire e dei migranti interessati al 'salvataggio', sarebbero le quotidiane violenze e le intollerabili vessazioni nel corso della detenzione nei magazzini dove gli scafisti stipano le loro merci umane.
Ma nessuna prova provata di quelle violenze ci è giunta da quei cimiteri d'anime dei 'lager libici' da parte di giornalisti occidentali - che pure hanno provato a imbarcarsi volontari sui barconi seguendo l'iter descritto dai migranti - e resta il dubbio (atroce) che il business delle migrazioni sregolate a sei cifre e dei naufragi organizzati sia talmente lucroso per i protagonisti, primi coloro che hanno acquistato a carissimo prezzo il biglietto della lotteria dell'accoglienza, da giustificare quelle narrazioni mitologiche che sorreggono tutto l'ambaradan delle navette o.n.g. che 'salvano' quotidianamente i naufraghi appena partiti grazie ai telefoni satellitari degli organizzatori e i porti italiani naturalmente sempre aperti e accoglienti e le navi quarantena al largo a disposizione e i centri di smistamento e le cooperative deputate ai servizi di accoglienza e via elencando dello sperimentatissimo sistema-accoglienza targato pd di s-governo e attuale ministra la Lamorgese silente e operosa.
Correva l'anno...
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