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Messaggi del 21/05/2024

La porta degli inferi.

Post n°3198 pubblicato il 21 Maggio 2024 da fedechiara
 

Più della guerra in Ucraina, più dell'intervento militare a Gaza, più della morte del presidente iraniano e del suo ministro degli esteri poté la paura della 'scossa'.
Tutti in strada e tutti con gli occhi spaventati e incerti sul senso delle nostre vite fragili, noi che abbiamo sfidato il Vulcano e ne abbiamo riempito le pendici di case e ville, che dico! il super vulcano dei campi Flegrei, la porta dell'Inferno, che alza ed abbassa come un respiro affannoso la fragile crosta su cui poggiano le case i palazzi e le chiese.
Ma oggi confessiamo la paura per una scossa più forte, la somma di tutte le altre che abbiamo introiettato con malcelata paura nei mesi scorsi e che ci mandano in paranoia, ci ammorbano le viscere.
Che accadrà, da qua a qualche mese? La Tragedia Massima rinnovata dell'esplosione/eruzione che ci costringerà a fuggire a migliaia e migliaia, profughi in patria, ospiti permanenti della Protezione Civile, senzatetto per anni, forse decenni, per stare alle cronache della mala politica di altri terremoti recenti?
Ma se 'il peggio non è mai morto' lo 'sterminator Vesevo' di cui ci parla Leopardi nel canto della Ginestra - quel gigante atroce del mito degli inferi e delle città-tombe di Ercolano e Pompei - offrirà di bel nuovo ai nostri occhi di post moderni viventi lo spaventoso ribollire delle sue viscere e la distruzione di secoli di storia dell'uomo?
(...) così d'alto piombando,
dall'utero tonante
scagliata al ciel profondo,
di ceneri e di pomici e di sassi 215
notte e ruina, infusa
di bollenti ruscelli,
o pel montano fianco
furiosa tra l'erba
di liquefatti massi 220
e di metalli e d'infocata arena
scendendo immensa piena,
le cittadi che il mar là sull'estremo
lido aspergea, confuse
e infranse e ricoperse 225
in pochi istanti: onde su quelle or pasce
la capra, e città nove
sorgon dall'altra banda, a cui sgabello
son le sepolte, e le prostrate mura
l'arduo monte al suo piè quasi calpesta. 230
O accadrà quel che i geologi più avveduti ci tacciono, ma resta documentato nella storia degli eventi funestissimi vissuti dall'umanità: che il supervulcano esploda e svuoti le sue terrestri viscere chiamando il cielo a testimone partecipe di distruzione massima e tonnellate di ceneri e lapilli che abbuiano i raggi solari – ceneri le cui tracce furono rinvenute perfino in Bulgaria nell'esplosione che sconvolse l'Europa intera or sono 40.000 anni fa? https://www.focus.it/.../campi-flegrei-terremoto-scossa...
Dopo la guerra di Ucraina che contiene 'in nuce' la terza guerra mondiale termonucleare un tale scenario non ci sembrerà, alla fin fine, così apocalittico. E nessuno è ancora mai sceso in piazza per chiedere pace e trattative di pace, segno che abbiamo bisogno di scosse maggiori e di ignei scenari terrestri ben conosciuti e profondamente introiettati dalle generazioni.
Correva l'anno...
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