Post n°171 pubblicato il 19 Giugno 2006 da non_solo_tango
Sto cercando di mettere dei punti... mi riesce difficile, pesantissimo farlo ma è arrivato il momento. Quanto possono tacere delle emozioni? |
Post n°170 pubblicato il 09 Giugno 2006 da non_solo_tango
Io e Nora, la mia coinquilina, abbiamo un appuntamento fisso il giovedì. Il cineforum. Più che altro una scusa per ritagliarci uno spazio tra amici, anche se dividiamo lo stesso tetto non condividiamo gli stessi orari e quindi alla fine non abbiamo mai tempo per chiacchierare un po’. Il film di stasera è di quelli che lasciano un po’ interdetti, di quelli che ti fanno pensare cose come '… ma sarà da intellettuali, ed io mi sono perso qualcosa, o veramente non ha una spiegazione?'. “Lontano da Dio e dagli uomini”, un film andato oltre le intenzioni... più che un film mi è sembrato un documentario sulla Lapponia e gli unici rumori che hanno fatto da sottofondo sono stati, nell’ordine: a) la scazzottata della tipa con degli strani personaggi che la volevano violentare, b) la stessa tipa che fumava una sigaretta c) il tipo dietro di noi che masticava i pop corn.
Nora rompe il silenzio con un: “Allora, andiamo a casa o… ti va di mangiare fuori stasera? hanno aperto da poco un locale carino qui all’angolo, dove fanno solo la Fondue Bourguignonne ma con delle salsine da favola… se però ti va un locale di quelli alla moda scegliamo qualcos’altro” No, no, di quei locali proprio stasera non ho voglia. Sono quelli in cui vai a vedere la fauna locale ormai del tutto uniforme nel tentativo di apparire più trendy degli altri: più piercing, più tatoo, più centimetri scoperti tra perizomi firmati e pance non sempre attraenti... “allora, che ne dici?” continua lei. “Bene per il locale tranquillo, a mostrarci belli ci andiamo un’altra volta”. “Stasera ho voglia di chiacchiere e di stuzzichini davanti ad una birra fredda” Era arrivato il momento del resoconto. “E come è andata col tuo giornalista, Nora?” “E come è andata...? ormai penso che potrei scrivere un libro sui miei incontri a metà; ormai stanno diventando tanti. Un incontro per capitolo, che ne pensi?” “Che potrebbe diventare un best seller… E come lo chiameresti il capitolo del giornalista… cronaca rosa?” “No. Il vero titolo sarebbe profumo di basilico” “è un giornalista… gastronomico?” “No, no… quando mai... Ecco, siamo arrivati. Il locale è questo. Ti piace? Ci sediamo in quel tavolino lì all’angolo?” L’atmosfera è molto tranquilla. La gente è seduta attorno ai piccoli tavoli ma stonano le pareti molto, troppo colorate per un locale aperto la sera. Ordiniamo. Unica scelta del menu il colore delle salsine. “E questa storia del basilico… che è?” “Ti avevo detto di averlo conosciuto alla mostra di Andrea. E’ un suo amico. Ci siamo adocchiati subito, scambiandoci sguardi tra le tele e gli aquiloni dipinti da Andrea, in un’atmosfera irreale in questo loft, dove le pareti blu facevano da sfondo e sembravano trattenere le tele sospese da fili invisibili, insomma non capita sempre un incontro così. No?” “No, certo” ma ormai le parole di Nora erano solo sullo sfondo. “E … mi ascolti? Insomma mi invita a casa sua e mi prepara queste scaloppine al basilico. Ecco la nostra fonduta. Verde a me grazie. E, ti dicevo, un tale profumo di basilico mentre preparava la salsa per le scaloppine.. inutile dirti che erano discrete ma il profumo, quello si che non me lo scordo più…” “… Nora?” Un momento di silenzio nella cascata delle sue parole che faceva sentire, netto, il crepitio allegro dell’olio che frigge… fin troppo ovvio capire a cosa pensasse mentre teneva il pezzetto di carne fermo nella piccola pentola di ghisa" “… Nora!” “si, si, ti dicevo… un profumo… ma qualche giorno dopo mi dice che va in America due settimane per uno stage alla rivista … non mi ricordo che rivista, e quando torno mi dice che ‘Sai com’è l’America, è grande, offre tante prospettive, tante possibilità…’ ” “E insomma, avrà trovato la sua Lois Lane in redazione!” “E insomma, si! … quindi si ricomincia a scrivere un nuovo capitolo. E tu? Chi è la donna del quadro che stai dipingendo?” “Niente. O forse qualcosa… sensazioni, direi. “E che domande mi fai?... uhmmm… non so di che colore, ma sicuramente userei tante sfumature…” |
Post n°169 pubblicato il 22 Maggio 2006 da non_solo_tango
intanto i prossimi tre giorni me li dedico a me. Devo partire per lavoro e con l'occasione vado a trovare un'amica (favolosa) che non vedo da un bel pò... a fare (se possibile) una lezione di tango da due maestri (nonchè amici) che adoro e forse anche una milonghina che male non fa... Le scarpine da tango sono già in valigia... eh eh |
Post n°168 pubblicato il 15 Maggio 2006 da non_solo_tango
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Post n°167 pubblicato il 12 Maggio 2006 da non_solo_tango
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Post n°166 pubblicato il 11 Maggio 2006 da non_solo_tango
Cronaca di un sabato e domenica da sogno ovvero come ho passato l'ultimo week end Per due giorni mi sono trasformata. quasi quasi faccio il bis... |
Post n°165 pubblicato il 29 Aprile 2006 da non_solo_tango
Appena entro mi avvolgono le note di quello che dovrebbe essere un tango. La pista è piena. I ballerini sono vestiti nei modi più disparati. Le donne hanno dai jeans strappati alle gonne con lo spacco che lasciano intravedere delle sensualissime calze a rete ma tutte sembrano consapevoli di essere avvolte dall’aura della loro femminilità, abbandonate tra le braccia dell’uomo, con gli occhi socchiusi… Cerco con gli occhi la protagonista dello strano incontro di cinque minuti fa. Eccola. Si è seduta ad un tavolo con le due amiche ed altre persone. Tutte e tre sorridono agli altri due ragazzi dello stesso tavolo mentre sfilano con impazienza delle scarpe dai loro sacchetti neri ed indossano le loro scarpe guardando la pista. Le mani sembrano conoscere ogni parte del sottile involucro che allacciano con gesti lenti e precisi. Comincia un nuovo pezzo, l’atmosfera densa di emozioni si dissipa per qualche secondo e vedo che i protagonisti di ogni coppia si distaccano un poco e parlano brevemente. Pochi secondi. Poi, come se avessero sentito un segnale impercettibile, riprendono all’unisono il loro viaggio, spostandosi poco sulla pista. Un’onda lenta che sinuosamente si infrange e si ritira. Le luci basse, l’odore della cera delle candele che si consumano che si mischia a quello di polvere dei divanetti in velluto. Faccia tosta e mi dirigo al bar poi al suo tavolo. “Mi chiamo Roberto, se accetti il daiquiri siamo pari e posso chiederti qualcosa sul tango, se ti va. E una cosa: sono una persona seria. Di solito.” Un sorriso, inaspettato. Prende il cocktail e lo poggia sul tavolo, accanto agli altri bicchieri. “Grazie per il daiquiri ma avevamo già una bottiglia di vino al tavolo e preferisco non mischiare troppa roba. Ti rispondo solo se non ci stai provando… Che vuoi sapere sul tango?” “Solo una domanda… è facile o difficile?” “E’ facile e difficile” “Sono abbastanza sobrio, ma non capisco. In che senso è tutte e due le cose?” “Il tango ha delle regole che vanno rispettate, ha una tecnica che muove ogni passo ma allo stesso tempo sono solo dei mezzi per dare la voce a parti di noi. Quelli che vedi non sono dei ruoli che ci cuciamo addosso, siamo solo noi stessi mentre balliamo” “Credo di aver capito. Ho un’amica che balla, ma non mi ha mai convinto ad accompagnarla ad una serata. Entrare in un posto come questo e vedere le coppie che ballano … bè mi aspettavo qualcosa di diverso” “Come... che so, donne con le rose tra i capelli o uomini che stringono rose tra i denti?” “Forse…” e rido ad occhi bassi. “Non sei l’unico, in genere è questo che si pensa del tango e di noi che lo balliamo. Ma è una cosa del tutto diversa.” “Vero. Non ci sono rose tra i capelli e nessuno ne stringe tra i denti… ora mantengo la promessa, me ne vado in buon ordine ma ti ringrazio.” “Di che?” “Del sorriso” “Solo perché ho visto che ti reggi in piedi da solo e riesci a mettere più di tre parole in fila… Comunque, ogni venerdì c’è milonga qui. E’ un bel posto e mettono bella musica. Basta venirci un po’ di volte, respirare quest’atmosfera per capire cosa ci spinge a trovarci qui, magari stanchi dopo una giornata di lavoro. E una cosa: mi chiamo Cecilia” Una stretta di mano decisa. Appena mi alzo dal tavolo un uomo basso, sulla quarantina, le porge la mano ed insieme raggiungono il bordo della pista. Poche parole, un sorriso. Il braccio di Cecilia si adagia con dolcezza sulla spalla dell'uomo. Qualche istante, un passo laterale… ed anche loro si immergono nell’atmosfera fatta da luci basse, odore di candele e di polvere dei divanetti di velluto. |
Post n°164 pubblicato il 28 Aprile 2006 da non_solo_tango
Comprato il nuovo cd dei Gotan Project ... è semplicemente f a v o l o s o ! ! ! Bello Diferente, forse il più "commerciale" dei pezzi ma anche la milonga è un po' come una discoteca, nel senso che ci sono pezzi più graditi di altri... Splendidi Lunatico (che mi hanno detto era il nome del cavallo da corsa di Gardel) ma non ballabilissimo e Arrabal. Sono contenta di questo cd... ma ne ho altri da prendere di autori degli anni 40 e 50, però... ho sempre più la smania di avere musica nuova. Per cambiare, per avere una discografia aggiornata e poi perchè ci sono talmente tanti tanghi (milonghe, valz eccc) che si ha sempre la sensazione che ... ... falta siempre el mejor... ! ^_^ |
Post n°163 pubblicato il 22 Aprile 2006 da non_solo_tango
L’ultimo daiquiri mi aveva stordito. Tango argentino… le due parole continuavano a rincorrersi nella mia testa. Si intrecciavano, si contorcevano, continuavano a rotolare per effetto dell’alcol... probabilmente. Ecco, finalmente riesco a distinguere meglio il mondo intorno a me, anche se ho il dubbio di avere stampato sulla faccia un sorrisetto ebete. Però, in effetti, la scena del pomeriggio era assurda a dir poco… Finchè una voce di donna si rivolge a me con un “Va tutto bene?”. La guardo stranito, forse, perché lei mi ripete: “Scusa, va tutto bene?”. E’ una ragazza alta, mora, con i capelli sciolti sulle spalle. Bella, direi. Con lei ci sono altre due ragazze che si scambiamo uno sguardo di intesa ed un sorrisetto di commiserazione (nei miei confronti, ovvio). “Si, si… ho avuto un incontro a stomaco vuoto con un due o tre daiquiri. Il giusto coronamento di una giornataccia.” “Se stai male chiamo qualcuno…” Devo avere una faccia orrenda. Certo, conciato così per un paio di cocktail buttati giù per rabbia… “No, ora chiamo un taxi. Ti ringrazio, anche se mi hai preso per un barbone” “La prossima volta tiro dritto” E aggiunge, secca ”ciao” Coglione. Sono proprio un coglione e che altro? Inutile aggiungere niente. Diciamo che è colpa dell’alcol e che anche se volevo fare lo spiritoso la battuta è riuscita male. La guardo allontanarsi. stretta nel cappotto nero corto mentre le amiche mi lanciano un ultimo sguardo con cui sembrano dirmi all’unisono “deficiente”. Vabbè. Me lo sono meritato. Non riesco a distogliere lo sguardo ... oltre alla borsa tutte e tre hanno un sacchetto di stoffa nero che pende dalle loro mani. Sobbalza ad ogni loro passo, come vivesse di vita propria e le seguisse, un bimbo che trotterella stretto a loro per mano. Sarà stato l’alcol o la voglia di riscatto dalla brutta figura ma senza neanche pensarci, appena spariscono dietro l’angolo, mi metto a seguirle. Una lunga scala in ferro, stretta, porta alla “Gardenia blu di Corinto” un grande loft privato che - leggo su un piccolo manifesto appeso - ospita vernissage, sfilate ed il venerdì … la milonga! Ecco il posto di cui mi parlava Nora. Un gorilla alla cassa mi informa che l’ingresso è 8 euro, consumazione esclusa, e con voce ferma ma gentile mi chiede “Che fa?” E che faccio? Le tre ragazze devono essere qui, ormai entro spinto anche dalla curiosità di un mondo che mi è totalmente estraneo. Nella foto un particolare della locandina del film Desire |
Post n°162 pubblicato il 31 Marzo 2006 da non_solo_tango
ridere! (e continuare a riflettere...) il mausoleo di berlusconi Si si ... uno dei tanti "scandaletti" di cui risulta portatore sano... la legge italiana vieta di seppellire i morti in proprie pertinenze... e allora? fece registrare la napoleonica -si dice- costruzione come deposito di "materiale inerte". Bisogna ammettere che ci vuole del genio... Ieri sono andata a vedere l'ultimo film di Nanni Moretti. Quando sono uscita dal cinema ero nervosa. Un misto di rabbia, senso di impotenza e incredulità. Però è vero. Siamo così, l'Italietta che continua a scavare anche quando sembra che più in basso di così non si possa andare. e sono passati 5 anni. ... |
Post n°161 pubblicato il 16 Marzo 2006 da non_solo_tango
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Post n°160 pubblicato il 27 Febbraio 2006 da non_solo_tango
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Post n°159 pubblicato il 26 Febbraio 2006 da non_solo_tango
Troppi impegni tra lavoro e tango.
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Post n°158 pubblicato il 21 Febbraio 2006 da non_solo_tango
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Post n°157 pubblicato il 21 Febbraio 2006 da non_solo_tango
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