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Post n°178 pubblicato il 06 Aprile 2014 da Novara_e_dintorni
Cenni storici su “La Torre dei Canonici” e Lumellogno La “Torre dei Canonici”, risalente al 1400, è stata recuperata grazie alla Società AnFed Agri S.p.A., titolare dell’omonima Azienda agricola. La Torre dei Canonici, quindi l’omonima Residenza di Charme, è ubicata dove sorge l’attuale Lumellogno, che storicamente viene ritenuta uno dei più antichi insediamenti del territorio, come peraltro testimoniato dai ritrovamenti archeologici preistorici, ma anche romani, attualmente conservati nel Museo Civico di Novara. Il primo riferimento documentale che riguarda la Torre dei Canonici risale all’alto medioevo,quando nell’840 il Vescovo Adalgiso regala ai Canonici di Santa Maria le terre di diversi pievi, tra le quali spicca Numenonium con Paliate. Come scritto da un anonimo amanuense dell’XI secolo, tra il 908 e il 931 «il Vescovo Dagiberto donò ai Canonici a Lumellogno una corte unitamente ad un castello, con le case, gli edifici rustici e tutte le strutture relative al centro fondiario». Successivamente, nel 985 vi fu da parte del Vescovo Aupaldo una donazione aggiuntiva rispetto alle terre della Curtis, ovvero la Chiesa di Sant’Ippolito in villa Nomenonium, incluse le proprietà e i servi che in essa lavoravano. Nel marzo del 1013 i Canonici acquisirono dal Conte Riccardo, figlio di Ildeprando, tutti i diritti che lo stesso deteneva sul territorio, così che gli stessi ecclesiastici divennero Signori di Lumellogno. Nella metà dell’XI secolo, grazie all’arciprete Raginfredo i Canonici entrarono in possesso dell’intero manso nel villaggio posseduto dal diacono Adamo, uno dei maestri della Cattedrale, fatto che consentì loro di espandere ulteriormente la proprietà. A quel punto l’intera Azienda agricola misurava poco più di 7 iugeri, ovvero circa 5 ettari e mezzo. Nel frattempo, proprio accanto al villaggio, i Canonici avevano da tempo edificato un mulino, affittato a uomini di fiducia, come riscontrabile dal primo contratto pervenuto e risalente al 1140. A causa del fatto di non essere fortezza di rilievo, il vecchio castello venne distrutto agli inizi del 1200. Per tale motivo ne venne costruito uno nuovo vicino alla chiesa, attualmente la Chiesa Parrocchiale di Sant’Ippolito. Il 5 gennaio del 1237 gli abitanti di Lumellogno si organizzarono in Comune ed in quel frangente il Preposto Giacomo Tornielli, su mandato del Capitolo di Santa Maria, con un segnale dato battendo un legno contro una tavola richiamò tutti i paesani affinché giungessero a riunirsi ed eleggessero un Rettore ed un Camparo. In seguito alle devastazioni attuate dagli eserciti del Marchese di Monferrato e dalla Compagnia Bianca, costituita da soldati inglesi capitanati da Alberto Sterz, che saccheggiarono e danneggiarono il castello, nel 1349 tutto il novarese venne colpito dalla piaga della peste. Dopo breve tempo i Visconti conquistarono il novarese, per cui anche il territorio di Lumellogno divenne parte della loro Signoria e venne inserito nel 1361 nella squadra inferiore, che era amministrata da un Vicario rurale. Nell’ottobre del 1466 il Capitolo della Cattedrale acquistò per 400 Libre, posseduto dalla vedova del Duca Francesco Sforza, l’intero feudo di Lumellogno e Pagliate, che i Canonici subaffittarono poi a Bartolomeo Bordello. Sebbene il castello versava in rovina, la garanzia della presenza degli ecclesiastici era data dall’immagine reale di una Torre, che veniva detta appunto dei Canonici, costruita a difesa del mulino, che tuttora sorge lungo il corso della roggia Orione a nord dell’abitato. La Torre è una costruzione del ‘400 posta al fianco di un palazzo e con una elegante finestra a sesto acuto. Successivamente, circa nel 1600, i Pernati ebbero in concessione il mulino con la Torre, mentre agli ecclesiastici venne concesso un altro mulino, detto “Molino del Bosco”, che si trovava a sud dell’abitato. |
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