Creato da Nues.s il 11/09/2009

N u a g e s

Vanno, vengono. Sostano lasciandoci il ricordo

 

 

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Post n°672 pubblicato il 26 Aprile 2014 da Nues.s

  

 

 

 

 

 

 

Dall'altra parte del mondo, sì. Io ti parlo da uno di quei luoghi immaginari, di quei dintorni dove non sono mai stata, di uno sguardo che non ammette terra, là dove senza sogni, mai avrei guardato. Ti parlo di certe notti senza oscurità né ore, di belle fughe dal grigio del tempo, di abbracci senza lacrime e spogli di rimpianto, dov'ero presa da una sospirata quiete e forse bastava una pioggia a stupefarmi. Noi, tu, ed in quei momenti rari m'ostinavo ad inseguire quella speranza di noi per faro. Sì. Ti parlo ancora di uno di quei luoghi immaginari, di quei dintorni dove non sono mai stata, di uno sguardo che non è mai esistito, là dove i colori sfumano nel sempre meno definito e l’infinito prende il nome di Perduto, l’unica sola effemeride che presieda al declinare del ricordo, il solo modo consapevole di perdersi in un sogno.
Le rose fioriscono al tempo che siamo, speranze in boccio, istanti fragili ben presto flussi di ricordo o labili pensieri, nei giorni che cadono, ora dopo ora come piccoli petali. Stelle filanti che si spengono al mattino.

 

 

 

 

 

 

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