Opposti in Armonia

Rami secchi (Opposizione tredicesima)

Voce di M.: Li vedi? Hanno l'aspetto di appendici necessarie. Li senti? Sembrano precipizi pronti a divorarti. Poi li spezzi. Li allontani da te e, guarda un po': ti accorgi di saper esistere anche senza. Erano carne morta, solo materia incastrata nella vita che pensavi di non riuscire a vivere. Recidere per pulsare più forte. Scegliere col coraggio ancestrale di chi sceglie di voler essere libero.

Voce di A.: ...assaporare la libertà...scelta così con la forza dello spirito di sopravvivenza del proprio essere...è una magia...è doloroso, difficile, con tempi esasperatamente lunghi...ma poi arriva...e quando succede sai che quello era il momento giusto di farlo...non prima nonostante tutta la fatica del tempo di arrivo...quello era il momento giusto per tagliare e "pulsare" più forte...è così amica mia...buon viaggio sempre!!!

Almeno grazie (Opposizione dodicesima)

Voce di M.: Il dovere è dovuto, questo è chiaro. E' dovuto perché qualcuno ti paga e dà per scontato che tu faccia il tuo dovere. E' quindi ovvio che si faccia e che si faccia persino bene. Per questo si chiama lavoro, devo supporre. Eppure quel "grazie" che non arriva mai a chiudere un percorso rimane una mutilazione silente. Non servirebbe nemmeno poi molto a far felici noi poveri mortali.

Voce di A.: ...sai che c'è stamattina?...vorrei essere altrove lontano da me...e non mi basterebbe nemmeno quel "grazie" da coloro ai quali ho "versato" il mio dovere...eh sì...non sarebbe sufficiente nemmeno quello...non serve in realtà a niente...fare ed essere pieni, soddisfatti, luminosi...questo sì che potrebbe essere la felicità per un comune mortale!!!...autoilluminarsi non c'è altra via!

La musica che gira (Opposizione undicesima)

Voce di M.: C'è musica che prende la gola e afferra i polsi. Questione di tremori o cocenti sconcerti. Non sai spiegare perché, né quando, né dove, ma c'è un grumo di anima che spintona e reclama il suo legittimo turbamento. E la vai a cercare per rifugiarti e sparire, forse perché qualcuno ha già detto o creato ciò che vorresti dire o creare senza saperlo fare così bene. Non così bene.

Voce di A.: ...non so dire così bene quello che hai appena detto...

E se questo tempo (Opposizione decima)

Voce di M.: E se questo tempo avesse la bontà di lasciarmi decidere mi sentirei meno povera. Se questo mondo liquido potesse tacere una volta per tutte e mettersi ad ascoltare, forse, riuscirebbe ad essere meno atroce. Troppe voci, purtroppo, non fanno alcuna voce. E' fiato perso in fiato. E ci si ritrova troppo grandi per scommettere persino su se stessi.

Voce di A.: Il tempo non lascia mai il tempo di scegliere davvero... e chi ascolta davvero?... meglio il silenzio... chiudere gli occhi e lasciare scorrere il proprio fiume... più forza si ha in questo e più si riesce ad essere grandi... finalmente grandi... ma poi perché bisogna diventarlo... non si sceglie nemmeno questo però... si deve vivere e sopravvivere al resto... bello o brutto che sia... ed è semplicemente bello accorgersi a volte che se proviamo a farlo possiamo riuscire...

Vita (Opposizione nona)

Voce di A: Stanotte ho sognato di pensare: sono una che viene fuori sulla distanza con forte intuito...sono una maratoneta che ha scelto di condividere la vita con un centometrista...lui ha sprint brevi...io resistenza...possiamo mai coesistere?...diversamente due maratoneti vivono meglio? e due centometristi?...e ora che c'è un bimbo che ha bisogno di stimoli e di continuità?...ho perso di nuovo la direzione...non lo ritrovo...ma la fiaccola della vita si riaccenderà? dovrò farlo da sola stavolta?...