Scritto sul corpo
c'è un codice segreto, visibile solo in certe condizioni di luce, quello che si è accumulato nel corso della vita.In certe parti il palinsesto è inciso con forza tale che le lettere si possono sentire al tatto, come fosse stato scritto in Braille.Preferisco tenere il mio corpo ripiegato, al riparo da occhi indiscreti, mai aprirsi troppo, svelare tutta la storia. (J. Winterson)
Post n°49 pubblicato il 06 Maggio 2009 da ladymiss0
Ogni essere umano ha a che fare con la frustrazione nel corso dell'esistenza e non è certamente un elemento del tutto negativo. Per far fronte alla frustrazione ci avvaliamo di diversi mezzi alcuni maggiormente adeguati di altri. Proviamo ad analizzarli nel dettaglio : - intensificare gli sforzi per ottenere risultati maggiormente producenti ; - riorganizzare i dati, raccogliere maggiori informazioni riguardo la situazione problematica, svolgere dunque una vera e propria chiarificazione-comprensione della determinata circostanza che genera in noi ansia e frustrazione al fine di risolverla ; - sostituire i mezzi per raggiungere i nostri obiettivi con altri più adeguati ; - la sublimazione: si tratta di un processo molto particolare che si verifica quando una spinta pulsionale verso un oggetto non ammesso o poco ammesso socialmente, viene orientata verso oggetti e scopi più accettabili, moralmente ammessi . Un soggetto che ad esempio, presenta forti impulsi di natura sessuale, può sfruttare queste sue energie per la realizzazione di opere, progetti utili . Vediamo ora una panoramica delle reazioni meno consone con le quali far fronte a situazioni frustranti : - la fissazione : si verifica tutte le volte che ci "fissiamo" su una fase o su una specifica risposta anche quando questa è ormai inutile ai fini della risoluzione del problema ; - la proiezione : avviene quando proiettiamo sugli altri caratteristiche negative che fanno parte della nostra persona ; - la compensazione : si verifica quando di fronte a delle nostre carenze, reali o presunte, cerchiamo di controbilanciare ciò di cui siamo carenti con altre caratteristiche talora negative ; - la formazione reattiva: si tratta di un processo simile alla compensazione, mediante il quale tendiamo ad esaltare alcuni aspetti di personalità che sono l'esatto opposto di comportamenti che abbiamo posto in atto e per i quali proviamo nausea, un senso di rifiuto . Ad esempio , un padre che in passato sia stato violento nei confronti del figlio, può mostrarsi attualmente eccessivamente tenero verso di lui ; - lo spostamento: "una meta inaccettabile di una pulsione viene sostituita da un'altra accettabile che vi sia collegata per somiglianza o per qualche aspetto simbolico" . Un soggetto che ad esempio vuole detestare la propria madre ma non lo fa perchè è socialmente inaccettabile, inizia a detestare tutte le donne con caratteristiche fisiche o caratteriali simili a quelle della genitrice ; - la razionalizzazione : si verifica quando tentiamo di dare una giustificazione a qualcosa di inammissibile . Come ultimi tre meccanismi difensivi riportiamo la dissociazione, la regressione e la rimozione , che per l'importanza delle loro funzioni nella nostra vita psichica, tratteremo in seguito in maniera più approfondita . fonti : I Percorsi della Mente Le Monnier |
Post n°48 pubblicato il 19 Aprile 2009 da ladymiss0
Data di pubblicazione dell'appello: 17.04.2009Status dell'appello: attivoAU 98/09 - MDE 13/031/2009
Aggiornamento: Nel settembre 2003, l'allora diciassettenne Delara Darabi, assieme al suo ragazzo di 19 anni, Amir Hossein Sotoudeh, entrarono nella casa della cugina 58enne del padre di lei per commettere un furto. Amir Hossein avrebbe ucciso la donna durante la rapina. Al fine di proteggere il suo fidanzato dall'esecuzione, la ragazza avrebbe inizialmente confessato l'omicidio, per poi ritrattare la sua confessione, dichiarando che Amir Hossein le aveva chiesto di confessare la sua responsabilità nell'omicidio per proteggerlo dall'esecuzione, ritenendo che la ragazza non potesse essere condannata a morte poiché minorenne. Delara Darabi è stata condannata a morte in primo grado dalla 10a sezione del Tribunale generale di Rasht il 27 febbraio 2005. Nel gennaio 2006, la Corte suprema, avendo rilevato alcune inefficienze procedurali, ha deciso di rinviare il caso a una corte minorile di Rasht per un nuovo processo. Dopo due sessioni processuali, nel gennaio e nel giugno 2006, Delara Darabi è stata condannata a morte per la seconda volta dalla 107a sezione della Corte generale di Rasht. Amir Hossein Sotoudeh è stato condannato a 10 anni di carcere per complicità nell'omicidio. Entrambi sono stati condannati a tre anni di prigione e a 50 frustate per il reato di furto, oltre che a 20 frustate per "relazione illecita". La condanna a morte di Delara Darabi è stata confermata dalla Corte suprema il 16 gennaio 2007. Nel marzo 2007, il suo avvocato è ricorso in appello contro la sua condanna a morte. Nell'aprile dello stesso anno la condanna è stata confermata dalla 7a sezione della Corte suprema, successivamente il verdetto è stato consegnato al Capo dell'autorità giudiziaria Shahroudi affinché si esprimesse in via definitiva. Nel dicembre 2007, dopo aver identificato errori procedurali, Shahroudi ha rimesso il caso alla Corte di Rasht per un'ulteriore revisione. Nel febbraio 2008, l'avvocato per i diritti umani Mohammad Mostafaie ha visitato Delara Darabi in prigione. Lei gli avrebbe confidato di essere molto depressa e stanca di attendere, anche per via delle insopportabili condizioni di prigionia. Informazioni di base Head of the Judiciary Eccellenza, |
Post n°47 pubblicato il 07 Aprile 2009 da ladymiss0
Il rischio principale si chiama 'angoscia catastrofica', si vive nella paura irrazionale che accada qualcosa. Non si riesce a dormire e a mangiare. Attenzione ai bambini e agli adolescenti, i genitori devono essere un punto di riferimento forte. Come comportarsi durante e dopo la scossa, come trattare le proprie paure e quelle dei propri figli. Ecco i consigli della psichiatra Si crea uno stato di allerta continua nei giorni successivi all’esperienza. Per questo non si riesce più a dormire e a vivere una vita serena. È come se si attendesse l’arrivo di una nuova scossa, da un momento all’altro”. La persona colpita da ‘angoscia catastrofica’ diventa incapace di controllare e gestire le pressioni esterne. Tutto diventa panico. Deve invece mostrare di aver fiducia nel bambino per quello che è in grado di fare, deve essere un punto di riferimento, deve mostrarsi pronto ad ascoltarlo quando parla delle sue paure, deve spiegare che non ha nulla da temere”. |
CALLING YOU
AREA PERSONALE
MENU
ULTIMI COMMENTI
I MIEI LINK PREFERITI
A MIO FIGLIO
ritarda la Tua guarigione.
[come un'ultima frase da terminare]
[Come un rumore sospeso che non esplode]
domani il Tuo viso sarà più leggero.
senza pianto.
solo Acqua e Cielo.
Inviato da: cassetta2
il 02/09/2021 alle 14:23
Inviato da: corto.maltese44
il 31/03/2013 alle 17:59
Inviato da: lightdew
il 29/11/2012 alle 09:11
Inviato da: WinstonMontag
il 24/01/2012 alle 10:59
Inviato da: stradanelbosco
il 26/06/2011 alle 19:39