Creato da ladymiss0 il 12/07/2008

Scritto sul corpo

c'è un codice segreto, visibile solo in certe condizioni di luce, quello che si è accumulato nel corso della vita.In certe parti il palinsesto è inciso con forza tale che le lettere si possono sentire al tatto, come fosse stato scritto in Braille.Preferisco tenere il mio corpo ripiegato, al riparo da occhi indiscreti, mai aprirsi troppo, svelare tutta la storia. (J. Winterson)

 

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Post n°47 pubblicato il 07 Aprile 2009 da ladymiss0

 

 


L’angoscia dopo la catastrofe, come gestire la paura dei bimbi


Il rischio principale si chiama 'angoscia catastrofica', si vive nella paura irrazionale che accada qualcosa. Non si riesce a dormire e a mangiare. Attenzione ai bambini e agli adolescenti, i genitori devono essere un punto di riferimento forte. Come comportarsi durante e dopo la scossa, come trattare le proprie paure e quelle dei propri figli. Ecco i consigli della psichiatra

Si crea uno stato di allerta continua nei giorni successivi all’esperienza. Per questo non si riesce più a dormire e a vivere una vita serena. È come se si attendesse l’arrivo di una nuova scossa, da un momento all’altro”. La persona colpita da ‘angoscia catastrofica’ diventa incapace di controllare e gestire le pressioni esterne. Tutto diventa panico.

Le reazioni psicologiche al sisma, come affrontarle. Si chiama stress da calamità, ed è la reazione più frequente negli adulti. Le conseguenze sono paura, panico, ansia, fobie. Oppure, nei casi più gravi, si creano veri e propri attacchi di panico. “In queste situazioni – continua la Galeota – è fondamentale che i genitori non perdano il controllo. Che stiano calmi e abbiano la forza di rassicurare i più giovani. Perché un bambino se smarrisce il proprio punto di riferimento, perde la calma, la tranquillità. E questo può innescare anche altre patologie. Come ansia, paura, angoscia e reazioni somatiche. La paura e l’angoscia sono così, quando non si riescono a controllare sfogano verso l’esterno in qualsiasi modo”.

I bambini e la paura: cosa fare, cosa evitare. “Per evitare reazioni di panico o di ansia – continua la Galeota – bisogna stare attenti agli adolescenti e ai bambini. Ovvero a chi rischia di più. Un genitore deve evitare di sottovalutare le paure del proprio figlio, di mostrarsi debole, di respingerlo, di trasmettere le proprie ansie e angosce, di ridicolizzarlo perché teme il peggio.

Deve invece mostrare di aver fiducia nel bambino per quello che è in grado di fare, deve essere un punto di riferimento, deve mostrarsi pronto ad ascoltarlo quando parla delle sue paure, deve spiegare che non ha nulla da temere”.

Adolescenti, come trattarli. Attenzione a non considerare gli adolescenti come adulti. “Prestare particolare attenzione a chi tende a isolarsi dal gruppo dei coetanei. Utilizzare sempre un linguaggio che aderisca il più possibile al principio di realtà, tenendo naturalmente conto dell’età e delle possibilità cognitive degli interlocutori e, soprattutto, degli affetti che si agitano nella mente dell’adolescente”.

E se il soggetto è patologico? Paradossalmente reagiscono meglio: chi è più depresso sa gestire il panico. “In ogni caso – aggiunge la specialista – è importante agire tempestivamente. Servono equipe di psicologi, psichiatri che si rechino sul posto per offrire un sostegno psicologico alla gente. Per curare chi è stato colpito dalla reazione acuta da stress, ovvero da un attacco di panico, evitando che questa si trasformi in un disturbo post-traumatico da stress”.

Cosa fare durante una scossa.
Sono quattro i consigli: “Controllare le nostre reazioni emotive forti, come il panico e l’ansia. Razionalizzare i comportamenti che aiutano a salvaguardare l’incolumità di tutti. Evitare di mostrarsi spaventati, per i bimbi la paura è contagiosa. Contenere le paure dei bambini rassicurandoli”.

Cosa fare dopo il sisma. Riacquistare il normale ritmo di vita. Anche se si tratta di tornare in locali di emergenza è importante che si abbia la percezione che si è tornato alla normalità della quotidianità. Con i bambini che sono intrappolati in fantasie angoscianti si possono indicare soluzioni positive in modo da trasmettere coraggio e fiducia nel futuro. “Infine – conclude la Galeota – è importante coinvolgere adolescenti perché quando una comunità subisce una ferita di questo tipo, il desiderio di sottrarsi alle comuni regole della convivenza sociale può aumentare, dando luogo a comportamenti devianti..

 
 
 
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A MIO FIGLIO

Mio figlioc'è una Goccia che non cade ecresci, fiore

 

ritarda la Tua guarigione.

[come un'ultima frase da terminare]
[Come un rumore sospeso che non esplode]



domani il Tuo viso sarà più leggero.
senza pianto.

solo Acqua e Cielo.

filgio mio

 

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