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Pancia piatta

Post n°57 pubblicato il 26 Luglio 2013 da pensieridellanima
 

Tratto dall e-book:

"DIMAGRIRE MUOVENDOSI"

Pancia piatta

La pancia piatta è il sogno di tutti. E’ inutile negarlo: avere l’addome piatto è piacevole e ci consente di indossare tutti gli abiti senza quel fastidioso e antiestetico palloncino che ci precede.

La vita sedentaria, il grasso in eccesso, la scarsa tonicità dei muscoli della parete addominale sono la causa dell’antiestetico difetto.

Assodato che la pancia piatta piace a tutti e che tutti la desiderano bisogna capire come fare per ottenerla.

Lunghe e assidue sedute di esercizi per addominali ci consentono di attenere ottimi risultati, ma la fatica è veramente tanta.

C’è un sistema per ottenere comunque un discreto risultato senza faticare troppo, ma soprattutto sfruttando qualcosa che già facciamo normalmente e quotidianamente.

Se quando camminate, correte, salite o scendete le scale contraete gli addominali e cercate di mantenere la pancia in dentro, i muscoli addominali si tonificheranno e, sicuramente, otterrete dei miglioramenti estetici.

La cosa migliore da fare è cercare di fare delle contrazioni ritmiche e periodiche. Immaginate di dover percorrere la strada che vi conduce al lavoro: se lungo il percorso.....

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DIMAGRIRE MUOVENDOSI

Post n°56 pubblicato il 23 Luglio 2013 da pensieridellanima

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Dimagrire muovendosi

Post n°55 pubblicato il 21 Luglio 2013 da pensieridellanima
Foto di pensieridellanima

Dimagrire muovendosi è un manuale che trae spunto ed ispirazione dalla necessità di perdere peso e rimettersi in forma senza dover, necessariamente, fare sport in palestra.

Sfruttare le attività della vita quotidiana per trarre il massimo vantaggio in termini  di salute e di dimagrimento è in realtà facile e, con il tempo, capace di regalarci immense soddisfazioni.

Il manuale contiene piccoli e saggi consigli su come riuscire ad aumentare il dispendio calorico senza fatica e senza incidere negativamente sul nostro stato di salute.

Piccoli, ma utili insegnamenti per  un nuovo modo di approcciarci al mondo che ci circonda consentendoci di migliorare la nostra forma fisica, il nostro peso e il nostro tono muscolare.

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PREPARATIVI

Post n°54 pubblicato il 13 Maggio 2013 da pensieridellanima

Sono di quella generazione che alla fine degli anni settanta andava alle feste in casa. Si ballava, si mangiavano patatine e panini farciti, e si aspettava il “lento” nella speranza di essere invitate dal ragazzo carino di turno. Di solito anche i genitori, padroni di casa, erano presenti a questi “balletti” con gran delusione di chi andava alla festa in questione per “abbordare”.

La cosa che più mi è rimasta impressa nella memoria erano i preparativi. Appena saputa la data dell’evento era un continuo pensare e parlare con l’amica del cuore sul cosa indossare. Solitamente di pomeriggio dopo scuola ci

 

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http://www.pensieridellanima.it/racconti/item/78-la-vita.html

 

 

 

 
 
 

La vita

Post n°53 pubblicato il 11 Maggio 2013 da pensieridellanima

La partenza fu annunciata da un lungo fischio poi il umore sordo delle porte che si chiudevano, pochi secondi ed iniziò il viaggio.

Lento il convoglio si muoveva con dolcezza, senza strattoni, sarebbe stato un lungo viaggio e tante cose lungo quei binari sarebbero successe ed avrebbero influenzato nel bene e nel male il prosieguo del mio cammino.

Il vagone era pieno di persone con le quali avrei condiviso, almeno in parte, il percorso che mi separava dalla fermata alla quale sarei stato costretto a scendere.

Molti di quei passeggeri erano seduti al loro posto da molto tempo ed erano quasi giunti alla meta, io, ultimo arrivato, fui accolto con gioia, tutti mi coccolavano e mi volevano vicino, in poco tempo avevo conquistato la simpatia di tutti.

In particolare fui affidato alle cure di una giovane coppia che mi dimostrò sin dall’inizio il suo affetto. Furono proprio loro ad insegnarmi tante cose, con loro iniziavo quel viaggio che avrei poi concluso da solo.

Il treno si muoveva a volte rapido ...

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Tu

Post n°52 pubblicato il 04 Maggio 2013 da pensieridellanima

Danzi nei miei pensieri

 scandendo il tempo

che ci divide ancora.

Ersilia

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VORREI

Post n°51 pubblicato il 25 Febbraio 2013 da pensieridellanima

Vorrei portarti nei miei giorni più felici e con te, col tuo aiuto, sconfiggere i momenti bui

Ersilia

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Il vento in faccia

Post n°50 pubblicato il 20 Febbraio 2013 da pensieridellanima
 

 

Ersilia

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Il negozio era stretto, piccolo e angusto. La luce entrava da un finestrone in alto, ma talmente in alto, che non ci si poteva affacciare e poi, che panorama si sarebbe visto? Il bugigattolo era in un vicolo angusto nella parte vecchia della città e, quindi, si sarebbe solo scorto l’intonaco scrostato del muro del palazzo di fronte. Il signor Anselmo, con le spalle curve dal lavoro e dagli anni, ogni mattina era là, come a seguire un copione ormai consunto dagli anni. Prima di iniziare il suo quotidiano lavoro gettava uno sguardo attento agli scaffali e, dove riteneva ce ne fosse stato bisogno, rimetteva un po’ d’ordine. Lentamente indossava il suo grembiulone di cuoio marrone e, con molta calma e pazienza, iniziava a spolverare tutti noi. Eravamo tanti, un po’ accalcati sulle mensole: d’estate faceva un caldo infernale ma, d’inverno era piacevole stare così vicini. Tra tutti noi io ritenevo di essere il più brutto e il più insignificante. Dalla mia postazione, sulla mensola a destra del negozietto, giravo gli occhi tutt’intorno a guardare i miei compagni. C’era una bellissima macchinina di legno tutta rossa e lucida, un salvadanaio di latta tutto colorato, una borsetta di paglia con tanti fiorellini di stoffa attaccati sopra e una maestosa trottola panciuta e boriosa. Indubbiamente erano tutti bellissimi e particolari. Perché, mi chiedevo spesso, a me non mi ha fatto bello? Mi aveva creato una sola gamba sormontata da un faccione enorme con sopra due occhioni blu e un gran sorriso stampato. E cosa avevo da sorridere? Mi veniva quasi da piangere e da disperarmi. Sullo scaffale di sinistra, proprio di fronte a me, una ricchissima bambola stava in bella mostra. Lei sì che era bella da togliere il fiato. Ricordavo che mentre il signor Anselmo la stava costruendo aveva occhi sognanti e un’attenzione particolare. Le aveva dipinto il faccino con dedizione creandole occhi azzurri e una bocca rossa come una ciliegia. I biondi capelli glieli aveva annodati in grosse trecce tenute ferme da due grossi fiocchi e che ora le ricadevano sul davanti. Anche il vestito era particolare ed era stato cucito dalla signora Sofia, moglie del signor Anselmo. Un bellissimo vestito di velluto blu con ricami d’oro, con inserti di trine e merletti. Dalle maniche a sbuffo e strette ai polsi uscivano le mani con le unghie rosse. Le scarpette con un po’ di tacco erano color avorio e ingentilivano i due piedini che le calzavano. Ogni particolare era curato. Era bellissima e sapeva di esserlo. Io la guardavo invidioso mentre lei non mi degnava di uno sguardo tutta presa a bearsi dalle occhiate che io e gli altri le indirizzavamo. Ero convinto anche di amarla, ma il mio amore era, sicuramente, senza speranze. Nessuno sapeva dei miei sentimenti di gelosia, invidia e amore e io mi struggevo ogni giorno sempre di più. In un tranquillo pomeriggio di inizio estate ecco comparire in negozio un papà con i suoi due bambini. Io ero intento come sempre a rimirare la mia dirimpettaia e non mi sarei accorto degli avventori se il campanellino della porta non li avesse annunziati. I bambini iniziarono a guardarsi intorno rapiti e tra di loro tra mille risatine, facevano vari commenti. Il papà spiegò al signor Anselmo che i piccoli avevano diritto ad un giocattolo perché erano stati promossi con buoni voti. Dopo poco la bambina indicò proprio la bambola bella che le fu presa e, datale in braccio, la stinse a se convinta ormai della sua scelta. Ebbi un tuffo al cuore: non l’avrei più rivista e i miei giorni sarebbero stati tristi e senza interessi. Ora era il più piccolo che doveva scegliere e, per uno strano caso del destino, indicò proprio me.

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Lezioni di letteratura inglese

Post n°46 pubblicato il 14 Settembre 2012 da pensieridellanima

 Se solo tu non mi avessi fatto quella domanda e se solo io non avessi risposto così frettolosamente e in modo non veritiero? Per quanto mi dica che è inutile torturarsi, la tignola della curiosità e di un qualcosa che rassomiglia al rimpianto rosicchia perennemente, ed io non riesco a smettere di chiedermi che cosa sarebbe successo dopo se quella volta ti avessi risposto con un sì.

Ricordo con esattezza il giorno di quel che non si potrebbe proprio definire il nostro incontro. Era il dodici dicembre del duemilaotto, l’anno in cui io, da sempre abituata a domare il mio caos, avevo totalmente perso il controllo su tutto.

La mia bambina era incinta, ma quel meraviglioso evento, invece di portare la gioia, era irrimediabilmente macchiato dalla fuliggine del dolore. L’avevo messa in guardia, le avevo detto che gli uomini pronunciano con facilità la parola “amore” e poi, in nome di quell’amore chiedono tutto. Ora le si stava chiedendo il sacrificio estremo, doveva impedire a quell’infinitesimo di vita germogliante dentro di lei di vedere la luce.

Conosco bene la sensazione, la so lunga sul volere e disvolere degli uomini ma speravo che non sarebbe stato sempre così, almeno non per lei. Impotente, consumata dall’empito del rimorso, mi rinfacciavo tutto. Le avevo instillato io la fiducia verso gli altri, le avevo trasmesso io il mio inguaribile romanticismo, io l’avevo ........

 

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RICORDI DEL PASSATO

Post n°45 pubblicato il 05 Settembre 2012 da pensieridellanima

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Era un inverno come tutti gli altri, ma una serata particolare.
Erano in quindici, si conoscevano da tempo ormai e si erano organizzati per passare insieme il capodanno.
Si incontravano spesso, ma quella serata aveva un qualcosa di magico: stando in casa, senza i genitori presenti, avevano la possibilità di divertirsi come mai era successo nei sabati che passavano sempre insieme, da oltre un anno. A divertirli non era l’alcol, che anzi era stato bandito dalla serata, ma il loro essere uniti come mai succede a quell’età, con così tante persone in un solo gruppo, e soprattutto nella loro epoca. Vivevano in anni che definisco bui, dove l’amicizia non aveva più lo stesso significato che aveva appena trent’anni prima.
La nottata passava velocemente, complice la musica, il mangiare e la buona compagnia. Qualcuno parlava, qualcuno riposava e qualcun altro rideva, quando improvvisamente uno di loro notò una cosa particolare: un vecchio lettore VHS, abbandonato lì più che altro come soprammobile, indicava una data particolare, il 1 gennaio 1982, ore 4:54. L’ora corrispondeva, l’anno decisamente no.
“Vecchio rottame” disse il padrone di casa. “Secondo me neanche arriva al 2012, per questo è uscito 1982! Sarà tornato alla prima data che ha in memoria” aggiunse.
“Però sarebbe carino, non credi?” disse uno di loro, per poi aggiungere “Insomma, gli ’80 non erano di certo brillanti, ma erano sicuramente migliori di adesso… la musica era tutt’altra storia, la gente era diversa, il mangiare aveva tutto un altro sapore!”.
“Il solito vecchiaccio nostalgico!” scherzò un’amica.
“Nostalgico? Magari, sono nato nel ’92, neanche li ho visti gli anni ’80!” disse con tono indispettito ma scherzoso.
Antonio, il padrone di casa, annuiva. Era d’accordo con Dario. Forse a convincere i due era la loro passione per la musica di quegli anni, il rock in ogni sua forma e l’heavy metal.
Fu proprio su quella musica che cadde il discorso e ben presto la data riportata sul lettore di videocassette finì nel dimenticatoio. Arrivò la mattina e la luce del sole, entrando dalle finestre, svegliò quelli che si erano appena addormentati. La piccola grande festa era finita lì e con quasi malinconia gli amici decisero di salutarsi per tornare ognuno a casa propria. Anche Antonio, pur avendo la casa in soqquadro, decise di scendere per accompagnare alcuni degli amici più lontani, avendo anche la macchina a disposizione.
Quando uscirono dal palazzo furono sorpresi dalla strana illuminazione che li accolse, ma a stupirli realmente fu ben altro… tutto intorno era scomparso: il parco non esisteva più, c’era una sola via, in mezzo alle campagne. Tutte le macchine parcheggiate sembravano essersi ridotte notevolmente e quelle rimaste erano tutte auto d’epoca, ma in ottime condizioni. Anche l’auto di Antonio era vecchia e tra le loro fu l’unica che ritrovarono. Qualcuno, infatti, era andato alla festa in auto, ma i loro veicoli sembravano essere scomparsi. Per strada non c’era anima viva, eppure erano le 8.00.

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Un blog di: pensieridellanima
Data di creazione: 20/05/2012
 

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