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Ecco la carta delle nuove province italiane: sono 51 e sono state approvate oggi nel decreto che il governo ha firmato in mattinata.
LA CARTINA
(nella foto la vecchia provincia)
Varese sarà una provincia unica insieme a Como e Lecco.
IL TESTO COMPLETO DEL COMUNICATO DEL GOVERNO
Dal primo gennaio le giunte saranno soppresse e il presidente portà delegare l'esercizio di funzione a non più di 3 consiglieri provinciali.
Il decreto sulle Province prevede "51 province comprese le città metropolitane". Il decreto sul riordino delle Province "è di tipo ordinamentale e strutturale, nella logica avviata con la spending review", ha riferito il ministro.
La riforma delle Province sarà attiva a partire dal 2014; a novembre del 2013 si terranno invece le elezioni per decidere i nuovi vertici. La riduzione è "un processo irreversibile e da gennaio verranno meno le giunte provinciali" ha aggiunto Patroni Griffi.
Sul riordino delle Province delle Regioni a statuto speciale "ci occuperemo in seguito, visto che la legge sulla spending concedeva a queste realtà 6 mesi di tempo in più", ha detto Patroni Griffi, aggiungendo che "la Sardegna ha già provveduto mentre la Sicilia ora è impegnata su altro".
Le notizie sul sito del governo:
«Il riordino delle Province è il primo tassello di una riforma più ampia che prevede la riorganizzazione degli uffici territoriali di governo (prefetture, questure, motorizzazione civile etc etc) in base al nuovo assetto. Dunque anche gli altri uffici su base provinciale saranno di fatto dimezzati. Al termine di questo processo sarà possibile calcolare gli effettivi risparmi».
«Resta fermo il divieto di cumulo di emolumenti per le cariche presso gli organi comunali e provinciali. Resta altresì ferma l’abolizione degli Assessorati. Infine gli organi politici devono avere sede esclusivamente nelle città capoluogo».
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VareseDopo il Manzoni si fermano anche Keynes, Casula e DaverioSi allarga la protesta studentesca nelle scuole varesine. Sciopero bianco all'Isis di Gazzada mentre Casula e Daverio decidono le forme di protesta | Stampa | Invia | Scrivi CommentiSi allarga la protesta degli studenti varesini. Mentre al Manzoni prosegue lo sciopero bianco, anche i ragazzi del Keynes di Gazzada e quelli di Casula e Daverio di Varese hanno deciso di rimanere nei corridoi e di non fare lezione: «Sappiamo che è una forma non del tutto legale - spiegano Lorenzo e Andrea, rappresentanti degli studenti del Keynes - ma dobbiamo far sentire la nostra voce per tutelare il futuro di noi giovani e dell'Italia».Una mattinata, quella al Keynes, trascorsa a discutere di riforma, spending review, ddl Aprea e di ingresso di capitali privati nella scuola pubblica: « Non siamo contrari in assoluto all'arrivo di fondi di enti privati. La nostra scuola ha già ricevuto aiuti considerevoli per dotarsi di apparecchiature e sistemi al''avanguardia. Temiamo, però, che il sistema di investimento degeneri arrivando a un capovolgimento dei rapporti. La scuola deve mantenere la sua autonomia e la sua attenzione verso il mondo del lavoro, senza rimanere ostaggio di uno piuttosto che di un altro ente benefico».I ragazzi si dicono preoccupati del futuro: «Questi tagli non fanno che peggiorare la qualità della nostra educazione. Non ci devono penalizzare: domani dovremo competere con ragazzi stranieri più e meglio preparati di noi. Il rischio è altissimo. Anche come sistema Italia il pericolo è che si perda la capacità, l'esperienza e la qualità che da sempre contraddistinguono l'attività imprenditoriale». Idee chiare e preoccupazioni concrete : « Non vogliamo, però, che queste proteste vengano vissute come un'occasione per saltare le lezioni. È in gioco il nostro destino per cui decidiamo in assemblea come e se proseguire nella protesta. Se ci renderemo conto che i nostri compagni non condividono queste nostre preoccupazioni, domani si tornerà in classe regolarmente».Anche negli istituti varesini Casula e Daverio, i ragazzi sono in fermento. Nell'assemblea tenuta questa mattina è stato deciso lo sciopero bianco. A scuola ma seduti nei corridoi senza far lezione. Fuori dalle aule, dicevamo, i ragazzi del liceo linguistico Manzoni che hanno aggirato il pericolo sicurezza con un comitato d'ordine affidato ai maggiorenni: « Desideriamo specificare che ci dissociamo e non approviamo tutte le proteste violente avvenute il giorno 14 nelle altre città italiane. Prediligiamo pertanto una manifestazione pacifica al fine di mostrare il nostro dissenso nei riguardi delle proposte governative sui tagli ai fondi scolastici che peggiorano la qualità e sminuiscono il valore dell'istruzione. Il nostro “sciopero bianco” perdurerà per le intere mattinate dei giorni 15, 16 e 17 Novembre e si svolgerà in piena sicurezza grazie alla costante e volontaria sorveglianza garantita da alunni maggiorenni. I nostri disagi sono reali e paralleli a quelli dei nostri docenti. La nostra scuola non è del tutto a norma, alcuni alunni sono costretti a fare lezione in spazi ridotti, talvolta anche senza pavimentazione e senza lavagna. A questi problemi si sono aggiunte le proteste dei professori, i quali hanno deciso di non attuare più tutti quei servizi che svolgevano non sufficientemente retribuiti, come visite di istruzione e gli sportelli help». I due istituti che fanno capo alla direzione del Manzoni, però, vivono queste ore in modo diverso: «Mentre i ragazzi del linguitstico hanno chiesto e ottenuto di fare due giorni di assemblea tornando nella piena legalità - spiega il dirigente Giovanni Ballarini - nella sede di via Morselli il movimento prosegue. Ci sono due quinte che si sono dissociate e hanno chiesto di fare assemblea. Io, da dirigente, devo tutelare la sicurezza e l'incolumità dei ragazzi per cui non posso tollerare iniziative al di fuori della legalità».Gli studenti del Manonzi dicono di essere in «disaccordo con la decisione presa oggi dal preside, il quale ha annunciato che nei prossimi due giorni gli alunni che aderiranno alla protesta saranno assenti giustificati. Questo però vuol dire che le ore di "assenza" saranno conteggiate a fine anno e influiranno sul voto in condotta. Noi studenti ci sentiamo presi in giro poichè la situazione attuale non riguarda solo noi ma tutta la scuola compresi preside e professori». Una misura che il professor Ballarini spiega con la necessità di riportare la sicurezza nell'edificio: « Ieri c'è stata una riunione straordinaria del Consiglio di Istituto e si è deciso di non accettare forme di proteste che non rientrino nella legalità e di cercare un dialogo con i ragazzi. Ci sono alternative allo sciopero bianco». Settimana prossima sarà la volta degli istituti bustocchi: il 19 e il 20 si attuerà lo sciopero bianco mentre il 21 novembre è in programma il corte.16/11/2012A.T.scuola@varesenews.it
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Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale per il personale scolastico
Roma, 5 novembre 2012
AVVISO
Oggetto: Concorso per il reclutamento del personale docente nella scuola (DDG n. 82 del 24 settembre 2012). Prove preselettive.
Si fa presente che le prove preselettive previste dall’art. 5 del bando avranno carattere nazionale e, stante il previsto elevato numero di candidati e la capienza delle aule fornite di una postazione informatica, si svolgeranno in più sessioni le cui date verranno stabilite dal Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca.
Infatti il citato art. 5, al comma 7 prevede: “Con avviso da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, 4^ Serie Speciale, Concorsi ed Esami, del 23 novembre 2012, sulla rete intranet e sul sito del Ministero (www.istruzione.it), nonché sui siti internet degli Uffici scolastici regionali competenti a gestire la procedura, sono resi noti il calendario, le sedi e le ulteriori modalità di svolgimento della prova preselettiva. Nello stesso avviso è data comunicazione in merito alla pubblicazione dell’archivio da cui sono estratti i quesiti di cui al comma 2 nonché delle modalità di restituzione al candidato di copia della prova svolta, se richiesta.”
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