POVERA CAULONIA

RICCHI INTRALLAZZISTI & MISERABILI MESTIERANTI

 

Messaggi di Dicembre 2014

Dopo il giudice di pace, i ladri del paesello di linu u latru da gurna nigra rinunceranno all'ultra velocità di internet

Post n°502 pubblicato il 28 Dicembre 2014 da policaretto

Impariamo a vivere a 100 Megabit al secondo

Dom, 28/12/2014 - 16:07
L’avvio dei lavori di cablaggio in tutta la Provincia cambierà radicalmente il nostro modo di vivere internet e la vita

Quando si parla di Città Metropolitana il pensiero va immediatamente a un centro abitato di dimensioni sconfinate, in cui infrastrutture e servizi efficientissimi sono amministrati da un valido sistema di telecomunicazioni. Immaginiamo, però, che non soltanto questa città di immediata realizzazione possa accedere a questo tipo di tecnologie, ma che possa farlo anche uno dei suoi centri satellite, di modo da non perdere contatto con lo snodo centrale del territorio di appartenenza.
Ebbene, di qui a qualche anno questo dovrebbe essere il nuovo assetto amministrativo del Paese e, cosa più importante, della nostra Provincia. In ottica 2020, infatti, la Città Metropolitana di Reggio Calabria dovrebbe diventare il punto di riferimento di un'amministrazione florida e puntuale, che sappia ascoltare con attenzione e lungimiranza le richieste che giungono in tempo reale dal baricentro della Locride, Siderno e Locri in particolare.
Il tutto, a una velocità di 100Mb/s.
Siamo ben lontani dal drone solare che Google sta progettando per far “piovere” sulla Silicon Valley una connessione a 1Gb/s, ma in queste ore la già obsoleta linea internet che raggiunge le nostre case a una velocità di 7Mb/s, viene sostituita da chilometri e chilometri di fibra ottica “dormiente”. Sono le basi della connessione a banda larga, un tipo di collegamento con la rete che dovrebbe cambiare radicalmente le nostre vite e permetterci di assistere a una rivoluzione del modo di accedere a internet come non si vedeva dai primi anni 2000.
In Calabria il bando per la realizzazione dei lavori è già stato vinto da Telecom, che in queste ultime settimane dell'anno sta pubblicizzando in maniera quasi virale la connessione dell'intero Paese attraverso “fibra”, e sono già stati selezionati i 223 comuni che potranno essere raggiunti da questa connessione di nuova generazione entro la fine del 2015. Nonostante il lavoro sia complicato, l'azienda di telecomunicazioni italiana garantisce che, tra un anno, la popolazione di questi centri abitati dovrebbe essere raggiunta da una connessione a “banda larga” potenzialmente pari a 30Mb/s e che le grandi industrie, aziende, scuole e centri sanitari sparsi sul territorio potrebbero già sfruttare una connessione a “banda ultra-larga” pari a 100Mb/s. Sia chiaro che questo non significa che per allora navigheremo a queste velocità, ma, più semplicemente, che sarà stata effettuata la predisposizione fisica a questo tipo di connessione, che dovrebbe divenire pienamente operativa, grazie all'installazione di appositi ripetitori, solo cinque anni dopo. Discorso a parte, tuttavia, dovrebbe essere fatto per il porto di Gioia Tauro, in cui, vista la sua natura di Zona Economica Speciale, la banda ultra-larga dovrebbe essere già operativa tra 365 giorni. Niente paura, inoltre, per i restanti 186 comuni calabresi non raggiunti nell'immediato futuro dalla fibra ottica. L'Unione Europea, infatti, ha già previsto lo stanziamento dei fondi utili a incrementare il bacino di utenze raggiunte dalla banda larga e residenti nelle cosiddette “zone bianche” (fasce territoriali in cui la ditta appaltante non ha previsto investimenti), in modo da conseguire con la massima efficienza l'obiettivo del 2020 di garantire a tutta la popolazione l'accesso a internet, prospettiva che l'Italia è ancora ben lontana dal raggiungere.
Servire migliaia di utenze con la banda larga, oltre a garantire migliore accesso anche a chi non è compreso nel progetto, che potrebbe continuare a sfruttare la già efficiente connessione a 7Mb, rientra in un piano di sviluppo che potrebbe costituire uno sprone non indifferente alla crescita socioeconomica della nostra zona. Se, accanto a questo progetto, i sindaci e gli amministratori regionali e provinciali pensassero a una maggiore informatizzazione dei sistemi, infatti, si potrebbe dare un colpo decisivo all'inceppatissima macchina burocratica calabrese, che subirebbe così uno snellimento non solo nei tempi, ma anche nelle spese.
Ritorniamo alla nostra ipotetica Città Metropolitana, ripensiamo alla nostra conurbata Siderno-Locri e immaginiamo che questa città abbia un doppione virtuale al quale l'amministrazione possa accedere liberamente per poter gestire la res publica. Non esisterebbero più circolari e comunicati stampa, ma una rete che la tenga in contatto costante con Reggio permettendole di accordarsi senza il timore di incorrere in situazioni incresciose come quella relativa al conferimento dei rifiuti. Immaginiamo poi che ogni contribuente possa avere un suo spazio dedicato in questo doppione virtuale e poter controllare o aggiornare il suo stato di famiglia, le scadenze e i rinnovi dei propri documenti comodamente dal suo PC, senza doversi recare al Comune. Immaginate anche che questa documentazione venga riportata automaticamente sul doppione virtuale della vostra città e da lì fatta rimbalzare fino ai server centrali del Ministero.
La connettività sta cambiando la nostra vita. Facciamoci cambiare la vita dalla connettività.

 
 
 

babba chiedilo al sindachello del paesello di linu u latru da gurna nigra

Post n°501 pubblicato il 24 Dicembre 2014 da policaretto

Dieni e Nesci (M5S): “Che errore la cancellazione del Giudice di Pace di Caulonia”
Mar, 23/12/2014 - 18:35

“La chiusura degli Uffici del Giudice di Pace di Caulonia è uno errore madornale.” Non hanno dubbi le deputate calabresi del Movimento 5 Stelle Federica Dieni e Dalila Nesci nel bollare come uno sbaglio il decreto del Ministro della Giustizia che dispone l’accorpamento della sede del Giudice di Pace di Caulonia con quella di Locri.

“In una terra in cui il presidio da parte dello Stato e la garanzia di giustizia è una necessità ineliminabile per contrastare il vuoto che verrebbe immediatamente coperto dall’ ‘Ndrangheta, questa chiusura è l’ennesima brutta notizia. E non ci è dato sapere in modo chiaro quale ragione concreta abbia portato il Ministero a rivedere le sue posizioni precedenti. C’è un altro particolare sconcertante: mentre il Parlamento votava un decreto legge che manteneva gli Uffici di Caulonia (d.l. 132 del 12 settembre 2014) lo stesso giorno, il 10 novembre, il Ministro Orlando siglava un decreto ministeriale con cui se ne disponeva la chiusura, in spregio della volontà espressa dalle Camere. Per questo abbiamo deciso di presentare un’interrogazione che domandi conto a questo Governo del suo incomprensibile e incoerente operato.” commenta la prima firmataria Federica Dieni.

“L’atto di Orlando manca peraltro di una sufficiente motivazione.” aggiunge Dalila Nesci. “Un generico invocare risparmi e razionalizzazioni ci sembra francamente troppo poco. La sede di Caulonia lavorava 700 pratiche all’anno, una mole di lavoro che difficilmente sarà raccolta senza conseguenze da Locri, senza contare che la sede della costa ionica era attrezzata e stava formando nuovo personale. Che servizio intendiamo dare ai cittadini?”

“Viene da chiedersi,” concludono le due parlamentari “quali criteri abbiano sovrinteso a questa decisione. Non certo motivazioni di tipo territoriale dato che ora un’area molto grande resterà priva di presidio. Non è altro che la solita decisione “illuminata” di questo Governo, probabilmente molto più attento a dare ascolto a qualche referente politico che ai cittadini.”

- See more at: http://www.larivieraonline.com/dieni-e-nesci-m5s-%E2%80%9Cche-errore-la-cancellazione-del-giudice-di-pace-di-caulonia%E2%80%9D#sthash.hd11pTft.dpuf

 
 
 

U bellu meu - il paesello di linu u latru da gurna nigra -

Foto di policaretto

  u.spiritatu il 11/12/14 alle 19:03 via WEB Il legale du bellu meu contesta la decisione del giudice che lo ha condannato a due mesi di reclusione per aver aggredito un giornalista. Mai avremmo pensato che una persona così equilibrata, tranquilla, educata e rispettosa come l'avvocato del condannato scantonasse in questo modo contro la giustizia e contro un giornale si permette di suggerire che le cronache locali vengano riportate in senso più garantista e quindi in armonia con la linea editoriale. Anche se sul giornale in questione scrive un pregiudicato, non è corretto chiedere di parteggiare per l'uno o per l'altro! Sappiamo quanto sia scurrile e maleducato, manesco e intollerante u bellu meu e sappiamo anche che il giornalista è nu gargiazzu ma non intollerante e manesco.

 u.spiritatu il 06/12/14 alle 09:44 via WEB Dopo sei anni, una causa penale vicinissima alla prescrizione, due mesi sono veramente ridicoli. I giudici dovrebbe andare in fondo e controllare gli affari sporchi e lo sproporzionato accumulo di beni immobili. Per gli impiegati dello stato basta un solo giorno di condanna per essere licenziati in tronco... speriamo almeno in questo!!! 

Quello che sta succedendo a roma in questi giorni, il paesello di linu u latru da gurna nigra affiliato alla locale lo vive da 30 anni e nessuno ci ha mai messo il naso...

 
 
 

L'AIA SEZIONE DI LOCRI DENUNCERA' I SOPPRUSI PATITI SUL CAMPO DEL PAESELLO?

Post n°499 pubblicato il 05 Dicembre 2014 da policaretto

L'assessore Cagliuso condannato per aggressione a un giornalista Ven, 05/12/2014 - 15:48
Il dottor Francesco Cagliuso, assessore alla Cultura e alla Pubblica istruzione, nonché vice sindaco del Comune di Caulonia. È stato ritenuto colpevole del reato di percosse e condannato dal Tribunale di Locri, giudice monocratico G.O.T. dottoressa Elisabetta Larosa, All’esponente del Partito Democratico, concesse le attenuanti generiche, è stato sanzionata una pena di mesi due di reclusione (pena sospesa), oltre al pagamento delle spese processuali, al risarcimento della parte civile da liquidarsi in separata sede e al pagamento delle spese processuali in favore della parte civile. Cagliuso dovrà pure provvedere, a proprie pese, alla pubblicazione per estratto della sentenza emessa, entro il termine di tre mesi dal passaggio in giudicato, sul quotidiano Gazzetta del Sud per due volte. Al contempo la dottoressa Larosa ha assolto tanto il dottor Cagliuso quanto il
dottor Scuteri per i reati di ingiuria. L’Assessore comunale, difeso dall’avvocato Nicola Alvino, aveva querelato il giornalista per ingiuria e lesioni, ma a sua volta era stato querelato e chiamato a rispondere di aggressione nei confronti dello stesso dottor Armando Scuteri, giornalista pubblicista, assistito dagli avvocati Adele Ritorto e PierFrancesco Campisi. I quali, salvo un semplice cenno di soddisfazione umana e professionale per la assoluzione del loro assistito, non hanno voluto rilasciare alcun commento, per deontologia e anche perché attendono le motivazioni trattandosi di sentenza di primo grado, cioè appellabile. I fatti si svolsero l’8 agosto 2008, sul lungomare di Caulonia, in occasione di un imponente sversamento di liquame fognario che invase la spiaggia e i lidi creando scompiglio tra i bagnanti. Cagliuso intervenne sul posto come assessore comunale, mentre Scuteri, corrispondente della Gazzetta Del Sud era intento a fotografare i fatti per la stampa.

 
 
 
 
 

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MANIFESTO DEI GIORNALISTI CALABRESI.

                          

Non è facile vivere in Calabria, non è facile scrivere di ‘ndrangheta, denunciare. Ma bisogna sacrificarsi per la libertà di informare. Ci hanno detto ‘siediti’ e ci siamo alzati, ci hanno detto ‘non fare questo, non fare quello’ e noi l’abbiamo fatto… Ci hanno detto ‘non scrivere’ e noi abbiamo scritto e continueremo a farlo. Non saranno proiettili, buste gialle, lettere minatorie a fermarci. Non sarà una macchina bruciata a fermare il nostro ardore, a frenare la nostra rabbia.

 

 

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