Ha voluto dire come sempre l'ultima parola sulla sua vita senza arrendersi nè al destino,nè a Dio nè agli uomini era un gigante del cinema e la sua immortalità nella nostra memoria è pienamente meritata. La sanità lo considerava probabilmente una anomalia,un picco statistico,un evento improbabile per cui è lecito domandarsi come sia stata seguita la sua malattia.Di solito a quell'età un cancro alla prostata non si cura o quasi poichè si ritiene che il male progredisca con grande lentezza e che le cause della morte sarannno altre.La cosa però deve essere stata vista in altri termini da Monicelli che ha fatto le sue scelte. Per quersto blog che si occupa specificamente di come la gente vive questa patologia si ripropongono gli interrogativi di sempre sulla prevenzione non ancora generalizzata in Italia,sulla ricerca massacrata da questo governo,sulle liste d'attesa e sulle intollerabili differenze di trattamento tra chi va a pagamento e chi è costretto ad aspettare il suo turno.... La speranza è una trappola diceva il regista è un trucco del potere per farci stare buoni e noi su questo chiudiamo,rinnovando il nostro impegno e la nostra attenzione e soprattutto la nostra volontà di combattere contro la malattia e contro le condizioni che ancora determinano migliaia di morti ogni anno. Ciao Mario,non ci mancherai perchè i tuoi personaggi,la tua umanità cinica e ribelle,la tua intelligenza saranno sempre con noi.
Inviato da: pietro.pianella
il 02/08/2012 alle 15:04
Inviato da: chiaracarboni90
il 31/03/2011 alle 16:02
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il 31/03/2011 alle 15:57
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il 31/03/2011 alle 15:43
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il 30/03/2011 alle 11:46