Essere e pensiero
E' stato già scritto tutto, per fortuna non tutto ancora pensato.
« Tutto è in tutto... | Nel possibile, tutto é possibile » |
Credo che il mito illuministico e positivistico dell’ineluttabilità del progresso e la fede smisurata nell’onnipotenza della ragione e nelle sue possibilità risolutive, che hanno caratterizzato tanto profondamente la modernità, abbiano portato come conseguenza alla perdita progressiva della percezione del limite e del senso di finitudine, propri di esseri che procedono nell’errore per cogliere frammenti di verità. Invece, il crollo inevitabile di tale mito, determinato dall’impatto socioculturale e psicologico degli eventi disastrosi che stanno lacerando la terra, peraltro trasversalmente incombenti a prescindere delle aree di sviluppo e di sottosviluppo, sta facendo sorgere nell’umanità una nuova attenzione alle sorti del pianeta. Essa senz’altro rivela e, nello stesso tempo, alimenta una rinnovata coscienza del limite, della nostra debolezza e fragilità, da cui discende la consapevolezza sempre più avvertita e cogente della possibilità di sbagliare, soprattutto procedendo da soli, senza gli altri o contro gli altri.
Allora la mia tesi è la seguente: la non consapevolezza del limite, a livello individuale e sociale, ha determinato delirio di onnipotenza, conflittualità sfrenata, bisogno di prevaricare e odio sociale. Una ritrovata coscienza della propria finitudine e fragilità, invece, induce all’apertura verso l’altro, che ridiventa compagno di viaggio e sostegno e di cui si riscoprono le risorse preziose e la comune radice. Più mi sento debole e finito, più avverto in me la possibilità dell’errore. E più avverto in me tale possibilità, più cerco nell’altro, la cui finitezza percepisco pari alla mia, un aiuto solidale teso a costruire un destino comune migliore, di cui tutti possano giovarsi. Nella conflittualità e nella competitività senza limite matura l’odio e la non assunzione di responsabilità. Nella solidarietà derivante dalla comune coscienza del limite matura, invece, il senso di responsabilità che spinge a scelte valoriali, comportamentali e politiche finalizzate a ricucire il tessuto lacerato delle relazioni interumane e di quelle fra uomo e natura, nella speranza di un rinnovato equilibrio eco-sociale, nuova primavera per gli uomini e le loro terre.
Koko Taylor
(1938)
la regina del blues
|
MUDDY WATERS BLUES
Muddy Waters: voce e chitarra
personaggio leggendario del blues elettrico di Chicago
1915 - 1983
Jerry Portnoy: armonica
live 1976 Dortmund Germany
PARMENIDE DI ELEA
AREA PERSONALE
WILLIE DIXON BLUES
Willie Dixon
1915 - 1992
contrabbassista e cantante
MENU
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: spiderman coloring
il 26/12/2014 alle 01:24
Inviato da: kız oyunları
il 07/03/2014 alle 14:45
Inviato da: libre littérature
il 12/08/2013 alle 10:11
Inviato da: chiaracarboni90
il 31/05/2011 alle 10:56
Inviato da: imperfettocuore
il 09/06/2010 alle 09:20
F R A T T A L I
Musica
di
Ennio Morricone