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I ricatti della politica invitano all'antipolitica.

Post n°398 pubblicato il 31 Agosto 2015 da leo.fortuna
 

Se volessimo pensare alla "politica “ ideale, quella che, nella sua manifestazione pratica, scaturisce dai contenuti costituzionali, viene spontaneo pensare ad un nobile insegnamento di Luigi Sturzo che a riguardo asseriva: "Il primo requisito dell'arte politica consiste nell'essere franco, rifuggendo dall'infingimento. Promettere poco diventa più facile mantenere ciò che si è promesso."
In realtà non è così perché le mortificanti aberrazioni della politica, ormai ben note a tutti, tanto da esserne enormemente sdegnati, conducono ad un ambito di sfiducia che paralizza finanche la speranza, figuriamoci se può stimolarti ad iniziative esistenziali.
La verità è sotto gli occhi di tutti ed è più facile ricondurla al pensiero del noto ex Segretario di Stato americano Henry Kissinger il quale sosteneva che: "Il problema è che il 90% dei politici rovina il buon nome di tutto l'altro 10%."
Insomma non era tenero ma alla luce dei fatti che, soprattutto a quelli di questi ultimi anni, è difficile dargli torto. Sicuramente si riferiva alle sue esperienze statunitensi, dove il lobbysmo è addirittura legalizzato.
Sono convinto però che quanto sto per riferirvi rasenta la pratica più nauseabonda di cui si possa venire a conoscenza.
Questo illustre politico di "lungo corso", vicepresidente del Senato, dopo averli inoltrati consegnando i tanti faldoni trasportati su un carrello, ora si dichiara disponibile a ritirare i 500mila emendamenti leghisti alla riforma costituzionale in cambio della grazia del Quirinale a un imprenditore bergamasco che nove anni fa uccise un ladro entrato nella sua abitazione.
L'imprenditore, condannato a sei anni e due mesi per omicidio volontario, è diventato un simbolo per la Lega Nord. Il senatore Roberto Calderoli, in un'intervista a La Repubblica, dichiara candidamente: "Il mio atteggiamento negativo rispetto al ddl costituzionale resta, non do certo il via libera a quel testo. Ritiro solo gli emendamenti in commissione, evito l'ostruzionismo. E dunque penso che sia interesse di Renzi e della Boschi esercitare pressione su Orlando affinché trasmetta a Mattarella la domanda. Orlando avrebbe potuto dare il via libera alla pratica e finora non l'ha fatto, fermandola per quasi un anno. Voglio sperare che stavolta la cosa vada in porto. Io sto dietro a questa storia da settembre scorso, quando c'era ancora Napolitano. Poi è arrivato Mattarella. E l'iter al ministero non è ancora concluso!"
Cosa aggiungere a questa vicenda?
Resto senza parole.
Se volete, fatelo voi.
Saranno graditissime tutte le considerazioni che i lettori vorranno fare su ciò che è diventata la politica in Italia.

 
 
 
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