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La CGIL, per lesa maestà, rifugge da ogni responsabilità nei confronti della società
Post n°569 pubblicato il 19 Gennaio 2017 da leo.fortuna
Le accuse mosse dal direttore dell'Unità, come abbiamo visto nel precedente post, e rivolte direttamente alla Segretaria della CGIL, per aver dimenticato gli insegnamenti di alcuni suoi predecessori, come Luciano Lama e Bruno Trentin, ha provocato l'immediata reazione dell'Organizzazione con una lettera firmata da tutta la segreteria nazionale, ad eccezione della stessa Susanna Camusso, e da tutti i segretari di categoria. Contenuto? Condanna dell'attacco personale, con evidenziazione del livore del direttore de L’Unità quale unico contributo alla discussione sulle politiche del lavoro ed infine l'invito a Staino di parlare nel merito, offrendo soluzioni per le politiche del lavoro. Contrariamente, meglio tacere. Non so se il discorso, tra loro, avrà un seguito: personalmente penso che la raffinata intelligenza di Sergio Staino eviterà di evidenziare ulteriori "miserie umane". Basta aver sottolineato che la CGIL, contrariamente a CISL e UIL, è da molto tempo predisposta e schierata, all'unanimità, in un sistematico attacco al governo di turno, senza offrire, contestualmente, nuovi progetti e prospettive intese ad una coerente azione politica da perseguire. Da quando poi si insediò il governo Renzi, apriti cielo: un Segretario di partito contemporaneamente Premier creò uno choc tremendo perché venivano meno quei presupposti fondamentali di cui la CGIL, in particolare, e gli altri sindacati si sono sempre nutriti. È utile ricordare che ci sono sindacati dei LAVORATORI e sindacati dei DATORI DI LAVORO: entrambi nell'ambito della CONTRATTAZIONE COLLETTIVA NAZIONALE vengono definiti "parti sociali". Per la COLLETTIVITÀ, però, i sindacati rappresentano, soprattutto, la storia dei lavoratori, riuniti tra loro per difendere interessi di categoria. Ci è, altresì, noto che l'attività dei sindacati si sostanzia con la CONTRATTAZIONE COLLETTIVA: strumento di AUTOREGOLAMENTAZIONE per i RAPPORTI DI LAVORO e le RELAZIONI SINDACALI. In questo contesto i sindacati, nati per difendere e far valere gli interessi delle classi lavoratrici, hanno privilegiato un rapporto ravvicinato con i PARTITI politici condividendo posizioni coincidenti. Questo "vizietto", non lo si può negare, è molto più accentuato tra i SINDACATI e i PARTITI di sinistra. Rotto l'incantesimo con l'avvento del governo Renzi, la CGIL non ha esitato un solo istante a costruire barricate, opponendo, in ogni circostanza, un rifiuto precostituito a confrontarsi con la politica, a favorire il dialogo e a contrattare le migliori, possibili, condizioni. La CGIL, rifugge, ormai, da ogni responsabilità nei confronti della società, in spregio delle istituzioni democratiche, e lo ha dimostrato schierandosi per il NO nel referendum sulla riforma costituzionale, impedendo finanche libertà di espressione agli iscritti. Evidentemente la CGIL non ha alcuna affinità con la sinistra RIFORMISTA. E al giovane riformista, ex Presidente del Consiglio dei Ministri, non poteva certo perdonare l'ardire di aver dimezzato i DISTACCHI SINDACALI con uno dei primi provvedimenti del Governo da lui presieduto. Lo ricordate? Ve lo racconto io nel prossimo post.
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Inviato da: andrea
il 12/07/2020 alle 15:14
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il 11/05/2020 alle 18:23
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il 31/03/2020 alle 16:41
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