Tartarughe rosa e...

K.

La matita color rosso scuro traccia il contorno delle labbra scivolando tra le gocce di sudore del labbro superiore.

K. non se ne accorge nemmeno.

Il colore è sbavato come la sua anima.

Il trucco pesante la fa sentire meglio, maschera difetti e lineamenti. La rende meno fragile…

Quello sugli occhi, scuro dietro le ciglia finte fa sembrare pesti i suoi occhi vedi e spenti.

Le palpebre a mezz’asta, stordite dal fumo del locale e dalle sigarette a ripetizione abbandonate ovunque dopo due o tre tiri.

Tracce di rossetto…le uniche tracce di K.

Anche i capelli, nascosti in un caschetto color rosso rame sono così finti da sembrare di plastica.

Ma tanto non ci bada nessuno. Lì lei è un corpo e mani che danno da bere…

Non si respira nel locale stasera…

Sotto i neon colorati della sala, la sua fronte, il mento, la scollatura sembrano tempestati da una cascata di glitter luccicosi e invece son solo minuscole gocce di sudore uscite vittoriose da una dura lotta col denso strato di trucco…

K. di tanto in tanto le tira via con la mano.

Tra meno di cinque minuti, il suo turno al locale sarà finito. Sputa la cicca nel cesto e raccoglie le sue cose nello zaino.

Un’ultima boccata di fumo.

Esce.