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Antonio Pugliese

Spinto dalla passione, dall’amore per l’arte, dal dono di creare e dal suo forte interesse per la pittura, Antonio Pugliese ha sempre cercato, con profonde capacità intuitive, esperienze culturali ed artistiche del suo tempo, l’espressione originale di un linguaggio aderente alle visioni del proprio mondo interiore, intimo, esistenziale, come quella che ogni artista dovrebbe avere.

Nato il 17 aprile 1948 ad Avellino, secondo di quattro figli, trova nella madre Rosa e nel padre Pasquale le persone giuste che, senza remore, assecondano le sue inclinazioni e le sue scelte. 

Compie i suoi studi presso l’Istituto Statale d’Arte «De Luca» di Avellino. Vincitore di concorso, docente di Disegno e Storia dell’arte e di Educazione artistica, frequenta l’accademia di Belle arti di Napoli dove è allievo di maestri quali Gerardo Di Fiore e Giovanni De Vincenzo. Qui conosce Michele Sovente, Giuseppe Pirozzi, Antonio Di Rosa, Luigi Paolo Finizio e lo scultore Augusto Perez.

Si diploma in scultura con il massimo dei voti ed insegna Disegno e Storia dell’arte nei licei, Plastica nell’Istituto Statale d’Arte e, infine, nella Scuola media statale «F. Solimena» di Avellino. 

Viene a contatto con le diverse tendenze che si sono sviluppate nell’ultimo ventennio e matura le sue prime esperienze nell’ambiente della nuova generazione campana. Sono gli anni della conoscenza di importanti personaggi della cultura come Goffredo Raimo, Ciro Ruju, Remo Brindisi, Angelo Calabrese, Giorgio Agnisola, Gianni Amodio.

Firma il manifesto «immagini come ideazione» con il gruppo di artisti campani a Caserta insieme a Mario Nigro, Andrea Martone, Enzo Angiuoni ecc…

Questa è una fase di studi operosi e di un’attenta introspezione che, a poco a poco, fanno nascere in lui l’esigenza di andare oltre il segno pittorico.

Partecipa a convegni e rassegne d’arte internazionali come la Biennale di Venezia, Arte Fiera di Bari, Arte Fiera di Bologna, Galassia Gutenberg «segna libro d’artista», Fiera internazionale del libro a Napoli.

Partecipa nel 1984 e nel 1985 all’Expo di Bari, presentato dalla galleria «Michelangelo arte» di Torre del Greco (NA).

Qui concretizza una fattiva collaborazione con Salvatore Raiola, Michele Miscia, Rosario Pinto, Angelo Lippo, Maurizio Vitiello, Carlo R. Sciascia, Franco Spena, Leo Strozzieri.

Rosario Pinto afferma: «È un informale materico, analitico e lenticolare di grande preziosità, di spirito narrativo e di una comunicazione immediata».

In seguito, Antonio Pugliese passa alla chiarezza costruttiva, all’analisi e al recupero di materiali comuni, carte pergamenate, collier papier, colle viniliche, colori industriali che, estrapolati dal loro contesto abituale, entrano a far parte della sua pittura, con tematiche attuali. 

Nell’occasione della Personale nella galleria del Castello Aragonese di Taranto, Gianni Amodio scrive: «Un artista come Antonio Pugliese, tra il prima (del colore) e il dopo (del segno), stabilisce un «durante», nel quale la simbiosi si attua attraverso una scelta espressiva che si enuncia già matura e colta, che non procede per fasi, ripensamenti, procedure e razionalità postume».

Del suo lavoro si è occupato Franco Corradi, critico d’arte e capo redattore del TG3 della RAI TV della Basilicata.

Corradi dice: «Antonio Pugliese dà spazio e importanza all’elemento grafico, al suo informale - materico - sperimentale».

La sua ricerca ha continuato a basarsi sul reinventare la matrice informale materica, per ovattare di atmosfere velate i frammenti di immagine celati nell’eleganza di una texitura cromatica che coglie atmosfere, per non scadere nella felice «rappresentazione»; ma soprattutto è diventata portante nelle sue opere quella tematica «delle disseminazioni di forme significanti in spazialità simboliche» come racconta Attilio Dilani.

Nel 2000 con altri 32 artisti tra i quali Guglielmo Roehrssen, Rossella Cosulih,  Sergio Williams, Antonio Giannino, Libero Galdo, Antonio Tammaro, Enzo Angiuoni, Rosario Mazzella, Domenico Spinosa ecc… aderisce al manifesto «Esasperatismo», corrente letteraria e movimento artistico di Adolfo Giuliani.

Nel febbraio 2004 è stato inserito nel nuovo movimento artistico di Eugenio Gennaro Solferino, denominato «Gruppo Onirico», di cui fanno parte gli artisti Enzo Angiuoni, Franz Borghese, Bruno Donzelli, Lillo Messina, Daniela Romano ed altri.

Pugliese, segretario dell’Associazione culturale «Europart ‘94» di Avellino, si pone oggi nel dibattito artistico italiano verso l’informale materico sperimentale, in spazialità simboliche di formazione principalmente pittorica.

Dal 1966, ha esposto in gallerie e spazi pubblici, sia in Italia che all’estero. La sua attività culturale ed artistica è documentata in importanti dizionari, riviste e cataloghi specializzati. Dopo aver girato per molti anni in tante città italiane ritorna ad Avellino dove vive e lavora e avendo, dal 2001, terminato la sua attività di docente si è dedicato completamente all’attività artistica.