Creato da Prigigallo il 28/12/2012
 

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L'AMORE RUBATO ALLE DONNE - DACIA MARAINI A CAPURSO

Post n°33 pubblicato il 06 Febbraio 2013 da Prigigallo
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Dacia Maraini a CapursoLa scrittrice Dacia Maraini è stata a Capurso, ospite della rassegna letteraria "Il Presidio del libro Cartesio", finanziato dai Comuni di Triggiano,Capurso, Valenzano e Cellamare. La Maraini ha parlato della violenza alle donne, argomento centrale del suo ultimo libro, la raccolta di racconti ispirati a fatti di cronaca L'amore rubato, edito da Rizzoli.

Affollatissima come mai la sala eventi al primo piano della biblioteca comunale D'Addosio. La Maraini è stata "intervistata" da due studentesse del liceo Cartesio, sede del "Presidio", dalla coordinatrice Rosella Santoro e dal sindaco di Capurso Francesco Crudele. L'ultima parte dell'incontro è stato dedicato alle domande di studenti e intervenuti.

 
 
 

ECCELLENZA - MOLFETTA E TERLIZZI FRENANO, LE FOGGIANE ACCELERANO. MUCCHIO SELVAGGIO IN VETTA

Post n°32 pubblicato il 03 Febbraio 2013 da Prigigallo
Foto di Prigigallo

LIBERTAS MOLFETTA-TERLIZZI 0-0

L.MOLFETTA: De Candia, Avantaggiato, Schirone, Favia, Cantatore, Rubini, Giuliani (25' st Romito), Milloni (35' st Demaj), Petruzzella (39' st Colella), De Santis, Uva. A disp. Simone, Pazienza, De Gennaro, Capriati. All. Sisto (squalificato).

TERLIZZI: Maggi, Semerano, Ronzullo (32' stMartiradonna), Costa, Cioffi (35' st Anglani), Bartoli, Barnabà (32' st Gonzales), Lorusso, Manzari, Tenzone, Caracciolese. A disp. Vitucci, Pinto, Natilla, Scardigno. All. Giusto.

ARBITRO: Degli Espositi di Bologna.

NOTE: pomeriggio freddo, circa millecinquecento spettatori. Ammoniti Favia, Rubini, Milloni, Petruzzella, Semerano, Bartoli, Lorusso, Tenzone, Caracciolese.

MOLFETTA - Un punto ciascuno fa male a entrambe. Smentire i proverbi è sempre molto facile con il calcio. Molfetta e Terlizzi sapevano perfettamente che il pareggio avrebbe potuto favorire la grande ammucchiata al vertice della classifica d'Eccellenza, avvantaggiando di fatto le tre foggiane all'inseguimento. E così è stato. San Severo, Cerignola e Manfredonia hanno accorciato le distanze dalla capolista svolgendo il copmpitino domenicale. E così il risultato meno auspicato (dai contendenti) e più pronosticato (dagli osservatori) è stato iscritto al cartellone della Premier League di Puglia. E tittavia mai zero-a-zero è stato godibile. Ricco di suspense, l'equilibrio è sempre stato sul punto di essere spezzato. Soprattutto nella ripresa, più ricca di eventi.

LA VIGILIA - Recuperare Laviano? Giusto e lo staff preferiscono di no. Pur guarito dall'infortunio muscolare, l'argentino va in tribuna. Per il resto, Terlizzi è al completo. Dall'altra parte i problemi sono numerosi. Squalificato Gianluca Loseto, Sisto (fermato anch'egli dal giudice sportivo) perde capitan Paris e recupera in extremis Milloni e Petruzzella e soprattutto Rubini, con la febbre fino a venerdì. Capriati si accomoda in panchina insieme a Romito e Colella.

GLI SCHIERAMENTI - Giusto e Sisto sono fautori del calcio semplice. I 4-4-2 sono più o meno speculari. Davanti a Maggi il tecnico ospite schiera Cioffi (a sorpresa: Anglani è in panchina) e Bartoli, rientra Semerano che va a destra, capitan Ronzullo presidia la fascia di sinistra. I mediani sono Lorusso e Costa, Tenzone gioca largo a sinistra, Barnabà a destra. Gli attaccanti sono Caracciolese e Manzari. Molfetta replica con Cantatore (quasi perfetta la sua prova da battitore libero un po' all'antica) e Rubini centrali, Avantaggiati a destra, Schirone a sinistra. Il centrocampo è nelle mani di De Santis, con Favia corridore. Le ali sono Milloni a sinistra e Giuliani a destra. Le punte sono Petruzzella e Uva, che spesso giocano a treno, con l'ex Corato un po' più arretrato. Insomma, due squadre allo specchio.

 
 
 

ECCELLENZA - TRA TERLIZZI E SAN SEVERO VINCE IL CERIGNOLA

Post n°31 pubblicato il 27 Gennaio 2013 da Prigigallo
Foto di Prigigallo

 

TERLIZZI-SAN SEVERO 0-0

TERLIZZI: Maggi, Martiradonna, Cioffi (36’ st Gonzales), Costa, Anglani, Bartoli, Lavopa (20’ st Natilla), Lorusso, Manzari, Tenzone, Ronzullo. A disp. Vitucci, Pinto, Seccia, Scardigno, Bucci. All. Giusto.

SAN SEVERO: Pizzolato, Mangiacotti, Russi, Silvestri, Ianniciello, Conte, Ancona (12’ st Cesareo), Piano, Galetti, Lanave (12’ st Ganci), Ladogana (44’ st Mongelli). A disp. Renna, Annese, Mastrangelo, Selvaggi. All. Rufini.

ARBITRO: Tedesco di Pisa.

TERLIZZI – Diciamolo subito. E' stata una bella partita. Squadre corrette. Terna arbitrale oltre la sufficienza. Pubblico all’altezza, pur senza tifoseria ospite e con molti terlizzesi che raggiungono lo stadio, a pranzo terminato senza fretta. Ultras rossoblù come sempre infaticabili.

Pino Giusto non è certo fortunato quest'anno con gli attaccanti. Nella notte una colica mette ko Caracciolese. Con Laviano  convalescente per i, problema muscolareacuitosi con il Gallipoli, resta solo Manzari: sempre al centro dell’azione, ma con il mirino fuori fuoco. Per il resto, conferma di Martiradonna (non ci sono Semerano e Chiarelli) in difesa, con i tre "grandi" a difendersi dalle insidie del super attacco sanseverese: Bartoli e Anglani centrali, l'eclettico Cioffi a sinistra. In mediana Lorusso e Costa, laterali Lavopa e Ronzullo. Tenzone a sinistra, Manzari terminale offensiv. Danilo Rufini rinuncia al tridente, tenendo Cesareo in panchina. Presenta in avanti un 2+2 speculare a quello avversario ma più spregiudicato, con il maratoneta Ancona e soprattutto il talentuoso Lanave (che si scambiano spesso i versanti), molto larghi, Ladogana e Galetti centrali. I mediani sono l'ex Rutigliano Silvestri e l'ex Noicattaro Piano. Dietro Ianniciello e Conte sono i centrali, in grossa difficoltà per un'ora. In realtà, pur sempre insidiosi, i foggiani andranno vicini al gol in una sola occasione: al 41’ Galetti colpisce di testa, papera di Maggi (urge ripasso del fondamentale della rimessa) , traversa e linea bianca. Terlizzi dal canto suo colleziona palle gol e a Pizzolato (sì, proprio lui, il ragazzo al centro della richiesta terlizzese dello 0-3 dell’andata. A proposito: dopo 4 mesi è scandaloso che la giustizia non riesca a decidere) va la palma del migliore dei suoi, insieme a Piano. Ci prova Lorusso al 6’ su punzione. Poi Costa al 21’ dal limite. Quindi Manzari (22’), su disimpegno ospite errato calcia fuori di un niente. Al 29’ ancora Manzari protagonista: dribbling in area e conclusione che esalta i riflessi dell’estremo dauno. Silvestri calcia al volo dal limite ma sfiora il palo (è il 31’). Terlizzi arrembante dopo il riposo. Tenzone, dopo un bello scambio con Manzari, impegna Pizzolato a terra e poi, su pettinata del piccolo attaccante barese, sparacchia a lato. Rufini cambia modulo: tre punte (con Cesareo) e serra i ranghi della mediana. Terlizzi cala ma nel finale fa rinculare gli ospiti, vedendo i sogni infrangersi sulla traversa (Tenzone al 34’ dalla grande distanza) e sul palo (bravo ancora Pizzolato su Anglani al 42’). 

 

 
 
 

VIETATO DIMENTICARE

Post n°30 pubblicato il 27 Gennaio 2013 da Prigigallo
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Nessuno deve dimenticare. Se l'uomo bracca l'uomo. Se l'uomo divora il suo simile. Se l'odio diventa il principio dell'esistenza, allora tutti hanno il dovere di ricordare. Di ricordare non solo l'olocausto degli ebrei. Ma anche l'assassinio di milioni di russi da parte del regime staliniano. Ma anche gli eccidi in Rwanda. Ma anche la boat-people di Vietnam e Laos. E ricordare i desaparecidos cileni e argentini. E la gente macellata da Pol Pot. L'elenco potrebbe continuare. E sarebbe purtroppo lungo. Estenuante. Urticante.

Luca Basso, accompagnato da Vito Ottolino e Francesco AngiuliMaschere e Tamburi, decana delle associazioni capursesi, imrpime ancora una volta il suo marchio di fabbrica sulla Giornata della Memoria celebrata nel salone degli eventi della biblioteca D'Addosio. Evento incentrato sul ricordo della visita a Capurso di Elisa Springer, dodici anni fa. E sulla lettura di brani del suo Il silenzio dei vivi. Interventi musicali del trio Basso-Ottolino-Angiuli, voce-chitarra-contrabbasso. Suggestiva l'interpretazione di Luca Basso de La storia siamo noi, il classico di Francesco De Gregori. 

Peccato per gli spifferi di freddo provenienti da una porta della biblioteca che fa un rumore d'inferno. E peccato per il continuo andirivieni della gente: più che una sala teatrale, pareva un bar. Dove molti si sentivano in dovere di salire, scendere, entrare e uscire a qualsiasi ora. Per non dire delle telefonate. 

 
 
 

VIAGGIO A TROGIR

Post n°29 pubblicato il 27 Gennaio 2013 da Prigigallo
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SONO STATO A TROGIR A META' NOVEMBRE SCORSO. VIAGGIO ORGANIZZATO DA VITO GRITTANI NELL'AMBITO DEL GEMELLAGGIO TRA LA CITTA' CROATA E LUCERA. DUE LE DELEGAZIONI PARTITE DALLA PUGLIA: QUELLA COMPOSTA DA UNA RAPPRESENTANZA DEL COMUNE SVEVO E QUELLA VOLUTA DA GRITTANI, ESPRESSAMENTE INVITATO DAL SINDACO DELLA LOCALITA' TURISTICA IN DALMAZIA.


Trogir - Giovanni Orsini era un prete veneziano che nel 12° secolo si trasferì in Dalmazia. Qui trovò un luogo di capre (tragos in greco), l'antica Tragurium. Trogir festeggia il suo Svet Ivan (in realtà il vescovo è solo beato, chissà se lo faranno mai santo) il 14 novembre. Una festa semplice, senza orpelli, sobria: una messa, una processione attorno al borgo antico, con la banda in testa, il busto argenteo del santo portato a braccia da un addetto che cambia ogni anno, non più di cinquecento persone che, uscite dalla cattedrale, seguono il corteo, con semplicità. L'italiano, il meridionale, resta stupefatto: nessuna luminaria, nessuna bancarella, nessun paramento dorato.

Il castello del Camerlengo a TrogirOrsini mori nel 1111. Una delle leggende legate al vescovo Ivan narrano delle reliquie del veneziano che miracolosamente “tornarono indietro”da Venezia a Trogir, dopo un furto molto simile a quello delle ossa di San Nicola. Solo che i “pescatori-corsari” baresi si dimostrarono molto più abili dei veneziani che nel 1174 provarono a portarle via dalla chiesa di Svet Lovre. Oggi, la cattedrale dedicata a San Lorenzo, dopo tante contaminazioni stilistiche e architettoniche, è il principale edificio sacro di Trogir. Orsini era un diplomatico: molto più semplicemente con la diplomazia che con i miracoli, salvò la città dalla distruzione programmata dai Magiari. 

Della diplomazia sembra nutrirsi oggi la politica “estera” di Trogir e in particolare del suo sindaco, Damir Rilje. Che ogni anno raduna, in occasione delle celebrazioni per il patrono, le città gemelle. E le “twin towns” ogni anno rispondono. Stavolta ce n’erano una diecina. Oltre alle italiane Lucera e Porto Sant’Elpidio, delegazioni turche, macedoni, ceche, bavaresi. Insomma, mezza Europa.

Dunque, da quest’anno al meeting che si tiene nella piazza d’armi del castello del Camerlengo, proprio sul mare della baia di Trogir, c’era anche Lucera. Che dal 23 luglio, con la firma del protocollo a palazzo Mozzagrugno, è gemellata con Trogir. Pasquale Dotoli, quattro mesi dopo, ha restituito la visita. "Amicizia santa" l'ha definita Rilje, abbracciando Dotoli al momento della consegna dei doni, nel pomeriggio di un mercoledì.

Tra i momenti di maggiore suggestione della tre giorni croata, la visita al Parco degli Amici. Dove è stato piantato un alberello per ciascuna delle twin towns. Una sorta di giro dell'Europa in riva al mare: una lapide ai piedi del giovane albero riporta il nome della comunità gemellata. Dalle grandi capitali dell'Est europeo - Budapest, Praga e Varsavia - ai tanti centri più piccoli come la stessa cittadina imperiale in Terra Dauna e Gorazde, Jaroslav e Kranyska Gora, Montesilvano e Vaterstetten, Yalova Turska e Krasnik, Kotor e Sibenik, Surlat La Caneda, Slupka e Ancona, Budva e Vukovar, Tione e Tivat. E altre ancora. 

Da sinistra Grittani, l'interprete, Dotoli e RiljieArtefice del gemellaggio tra Lucera e Trogir, Vito Grittani. Singolare figura, il capursese, che si muove con naturalezza nel mondo della diplomazia. Capace di concretizzare in pochi mesi un’operazione che altrimenti sarebbe durata mesi e avrebbe fatto scorrere fiumi di inchiostro e riempito faldoni di scartoffie. A maggio visita Lucera l'ambasciatore della Croazia. Poche settimane dopo Rilje e Dotoli appongono la loro firma in calce al protocollo del gemellaggio. 

Dalla genesi del gemellaggio alla restituzione della visita il passo è breve. La delegazione dauna è composta dal sindaco, dagli assessori Andrea Bernardi, Mario Follieri e Giacomo Capobianco e dal consigliere comunale Michele Barisciani.

"Esperienza straordinaria - non fatica ad ammettere Dotoli -. Come l'accoglienza. Senza fronzoli, essenziale, ma sentita, col cuore. Nulla è stato lasciato al caso. Quel che colpisce è la capacità di intessere rapporti con altre istituzioni in ogni parte d'Europa. Sedere fianco a fianco a turchi, cechi, montenegrini, tedeschi e naturalmente croati ti offre la possibilità di misurarti con nuove dimensioni, anche con problematiche nuove e magari anche più gravi”. 

Trogir, fiori al mercatoLa politica dei gemellaggi vuol dire marketing territoriale. Vuol dire credenziali per quell'Europa comunitaria di cui la Croazia sta per diventare parte integrante. Vuol dire una rete di contatti che può favorire il turismo, il commercio. E, non ultimi, gli scambi culturali. La conoscenza. La curiosità. Un po’ come, molti secoli fa, provò a fare, riuscendoci, Giovanni Orsini. Il vescovo diplomatico che divenne beato e fu chiamato santo.

 
 
 
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