Creato da naturalmeeente il 27/02/2008

QUALCOSA DI NOI

LE NOSTRE EMOZIONI

 

 

SIAMO TROPPO SCHIAVI DELLE ABITUDINI!

Post n°4 pubblicato il 17 Giugno 2008 da naturalmeeente
Foto di naturalmeeente

Lentamente muore

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.

(P. Neruda)

 
 
 

PABLO NERUDA

Post n°3 pubblicato il 09 Giugno 2008 da naturalmeeente
 

Ho fame dalla tua bocca

Ho fame della tua bocca, della tua voce, del tuoi capelli
e vado per le strade senza nutrirmi, silenzioso,
non mi sostiene il pane, l'alba mi sconvolge,
cerco il suono liquido dei tuoi piedi nel giorno.

Sono affamato del tuo riso che scorre,
delle tue mani color di furioso granaio,
ho fame della pallida pietra delle tue unghie,
voglio mangiare la tua pelle come mandorla intatta.

Voglio mangiare il fulmine bruciato nella tua bellezza,
il naso sovrano dell'aitante volto,
voglio mangiare l'ombra fugace delle tue ciglia

e affamato vado e vengo annusando il crepuscolo,
cercandoti, cercando il tuo cuore caldo
come un puma nella solitudine di Quitratúe.

 
 
 

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ULTIMI COMMENTI

Non è di Neruda.
Inviato da: monnalisa_e_nebbia
il 21/04/2009 alle 08:49
 
Le parole sono bellissime, ma sono erroneamente attribuite...
Inviato da: Kullus
il 07/04/2009 alle 22:49
 
mi fa piacere, ti auguro una Buona Giornata. Ciao
Inviato da: naturalmeeente
il 05/01/2009 alle 16:42
 
Meravigliosa poesia... già la conoscevo, ma rileggerla fa...
Inviato da: vocevera
il 05/01/2009 alle 16:36
 
Grazie, sono d'accordo con te!
Inviato da: naturalmeeente
il 19/12/2008 alle 16:19
 
 

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