Quel poco da dire

Balletti...

Che strano paese, quello in cui viviamo, che bizzarro mondo! Ai pesanti balletti in punta di norme e ricorsi in cui si esibiscono politici e amministratori rimandando qualunque soluzione dei problemi si contrappongono i leggiadri balletti in punta di stivali e scarponi sporchi di fango dei volontari che, dopo giornate passate a spalare melma e disperazione, comunque danzano la proprio soddisfazione di sentirsi vivi, e utili, e sani; sani dentro, in un paese malato da buttare!

A tutti coloro che vivono vicende del genere soltanto in funzione di cosa darà maggiore visibilità, della paura di fare scelte che potranno poi non pagare, allorquando i cittadini saranno nuovamente chiamati alle urne, ai fanatici del "mi si nota di più se non vengo o se vengo e mi metto da un lato, di profilo, vicino alla finestra" di morettiana memoria  rispondono centinaia di persone, ragazzi, giovani, gente comune che, senza stare a pensare a che "risultati personali" potrà dare, sono accorsi a rimboccarsi le maniche, a insudiciare i propri vestiti per dare una mano, per provare per qualche giorno la sensazione di essere uniti, insieme, comunità.

Se si apre un giornale oggi si può constatare come alle notizie concernenti il disastro di Genova - peraltro purtroppo ancora in corso, date le previsioni meteo - e a quelle drammatiche sulla diffusione di Ebola e sulle conseguenze che il morbo potrà determinare sulla stessa possibilità di sopravvivenza del continente africano si affiancano, con lo stesso tenore di importanza, quelle sull'andamento del sinodo vaticano sulla famiglia e sulle fondamentali decisioni concernenti le scelte su come riammettere i divorziati. Da non credente mi chiedo con stupore quale possa essere la percentuale di cattolici a cui veramente gliene frega qualcosa, ma probabilmente i veri problemi del mondo futuro devono essere questi!

Si balla sulle punte dei drammi e delle notizie insignificanti, si gioca serenamente sulla pelle degli altri, si attende il prossimo giro di valzer, allorquando magari cambieranno i protagonisti, ma non cambia l'approccio, lo spirito di superficialità, di galleggiamento che caratterizza la nostra società.

Per cortesia, ragazzi rumorosi, non schizzate di fango il mio blazer, che arrivano le telecamere!