Creato da s_bidetti il 03/04/2013

Quel poco da dire

punti fermi nelle poche cose trovate da dire in qualche occasione...

 

 

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Se quel cassonetto potesse parlare...

Post n°15 pubblicato il 31 Ottobre 2014 da s_bidetti
 

Già, parliamone. La raccolta differenziata! Un concetto che ha preso piede tanti anni fa: quando ancora la maggior parte della popolazione di questo paese non aveva ancora imparato il concetto di cassonetto, si è tentato di far transitare nel suo cervello il principio della necessità di organizzare la raccolta dei rifiuti per poter riciclare i materiale riutilizzabili e così accompagnare l'idea di un possibile risparmio energetico. E fin qui tutto giusto, forse anche la persona più ignorante (intesa come "che ignora", cioè che non sa, non ha studiato, non nel senso del cafone che è consuetudine incontrare nel proprio quartiere) può essere disponibile a capire e accettare il concetto. Si tratta, ad esempio, di imparare a non buttare la carta insieme al vetro, o al metallo, o alle bucce di mela, in modo che la si possa ritrattare e quindi farne nuove cose utili. E lo stesso vale appunto per gli altri materiali cosiddetti "ricilabili".

Ma dopo questo primo punto fermo, in fondo appunto abbastanza condivisibile, i successivi determinano soltanto dubbi, fatica o vera e propria isteria da selezione. Non so se vi è mai capitato di vedere una persona anziana davanti a quella sfilza di cassonetti, dai diversi colori, impegnata a fare la mossa giusta, a spiare quelli che arrivano per vedere cosa e dove buttano, a cercare di decifrare le enigmatiche scritte apposte sui cassonetti stessi. Perché il fatto è che di città in città. di quartiere in quartiere e anche (ebbene sì!) di strada in strada le dizioni, i colori, le forme dei cassonetti cambiano. In alcuni si possono mettere insieme vetro e metalli, in altri i metalli vanno con la plastica, mentre il vetro gode di una gestione autonoma; in altri ancora i materiali organici sono a sè stanti, in altri gli scarti alimentari vanno insieme a "materiali non riciclabili".

Su questi dubbi amletici si innestano poi i grandi misteri del XXI secolo: dove si butta il polistirolo? e il tappo di sughero? e un pezzo di legno? e gli oggetti fatti di tanti materiali diversi? i cartoni con sette giri di scotch da pacchi intorno?

Poi alla radio senti fare la pubblicità a favore del riciclo dell'acciaio. A parte che secondo me molti si chiedono se l'acciaio è un metallo, un minerale o un pezzo di Superman, il fatto che si faccia specificamente un invito a raccogliere l'acciaio in maniera separata ti fa venire il dubbio che forse quello vada ulteriormente separato dal resto: per metterlo dove? Perchè quei grandissimi bast... pubblicitari ti parlano espressamente dei contenitori appositi per la raccolta dell'acciao e anzi ti parlano dell'esistenza di un Consorzio Nazionale per il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Acciaio. Così tu vai lì e, posto che tu abbia capito quale oggetto sia fatto di acciaio, quale di alluminio e quale di stagno, ti metti a cercare il contenitore su cui ci sia scritto "ACCIAIO", in modo chiaro, comprensibile. E invece niente!

Per non parlare poi della difficoltà di tenere le cose separate in casa. Ormai gli appartamenti dovrebbero avere una stanza apposita per ospitare i raccoglitori che, dovendo contenere solo una parte esigua dei rifiuti, magari ci mettono parecchio tempo a riepmirsi e quindi a richiedere di essere svuotati; quando poi sono pieni, ci vorrebbe una carriola per poterli portare tutti ai cassonetti; che peraltro spesso non sono tutti collocati nello stesso posto. Già, perché essendosi moltiplicati, molte delle strade cittadine non sono in grado di contenerne 7/8 in fila, per cui succede che, uscendo dal portone, a destra, dopo 300/400 metri, trovi quelli per buttare carta e platica, mentre a sinistra, dopo 700/800 metri, trovi il luogo dove depositare organico e metalli. Se poi sei proprio recidivo e hai anche un cane, che a sua volta produce rifiuti di tipo differenziato, potresti essere costretto, a seconda del livello di colite di cui il povero animale soffre, a chiederti dove piazzare il sacchettino contenente le sue deiezioni!

Ma poi, a parte il grande dubbio che tutti hanno sul reale mantenimento di questa differenziazione nel corso della successiva filiera, viene anche da chiedersi se i comuni siano dotati di tanti mezzi differenziati per raccogliere in modo diverso i rifiuti sapientemente differenziati da scrupolosi e civili (hai visto mai?) cittadini, perché rimaniamo tutti convinti che, girato l'angolo della città, rimischiano tutto quanto e buonanotte.

Se soltanto quel diamine di cassonetto che sto guardando da mezz'ora si decidesse a raccontarmi quello che vede...

 
 
 
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