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Post N° 184

Post n°184 pubblicato il 17 Ottobre 2008 da S.D.Esquilino

Carlo Leoni:
"Sd aderisce al referendum contro il Lodo Alfano".

Fin dal congresso di Chianciano del giugno scorso, Sinistra Democratica si è pronunciata a favore di una referendum abrogativo del “lodo Alfano”. Forte di questo mandato abbiamo partecipato ieri, martedì 7 ottobre, insieme ad altri esponenti politici, alla conferenza stampa che ha lanciato la campagna di raccolta della firme per la promozione del referendum.

Alla conferenza stampa hanno partecipato esponenti di forze politiche tra loro diverse, che si sono presentate in modo diverso alle elezioni dell’aprile scorso e che probabilmente saranno collocate, seppure nell’ambito del centro sinistra, in modo diverso nelle consultazioni elettorali che verranno. Questo fatto non segnala un problema ma una opportunità: la battaglia contro il “lodo Alfano” non è di parte ma può essere condivisa e sostenuta da moltissimi cittadini a prescindere dall’orientamento politico. Noi partecipiamo a questa iniziativa con i valori propri di una forza di sinistra. Una sinistra degna di questo nome non può non sentire come propria una mobilitazione a sostegno del principio di uguaglianza e contro ogni forma di privilegio e il “lodo Alfano” contraddice il principio di uguaglianza e determina un inaccettabile privilegio.

Se è vero, come molti seppur tardivamente stanno riconoscendo, che in Italia c’è un rischio di autoritarismo e di dittatura della maggioranza, allora non ci si può preoccupare preventivamente della certezza del raggiungimento del quorum per un referendum di questo tipo. Se è a rischio la pratica democratica nel nostro paese, non si possono ingaggiare soltanto le battaglie che si è sicuri di vincere e in ogni caso noi siamo certi che la maggioranza degli italiani condividerà le ragioni del referendum Per iniziativa di alcuni tribunali la Corte Costituzionale sarà chiamata a pronunciarsi sulla legittimità del “lodo Alfano”. Come sempre attendiamo il giudizio della Consulta con fiducia e rispetto, qualunque esso sia.

Noi rimaniamo convinti che questa iniziativa legislativa della destra vada contrastata non soltanto perché si tratta di una norma ordinaria che confligge con l’art. 3 della Costituzione, ma perché il suo contenuto è profondamente immorale. In un paese civile i cittadini si aspettano che chi è chiamato a ricoprire le più alte cariche dello Stato, sia persona di indiscutibile onestà e correttezza. Con il “lodo Alfano” si manda invece il messaggio esattamente opposto: anche un delinquente può diventare Presidente della Repubblica, o del Consiglio, o delle Camere, importante è che non possa essere processato durante l’espletamento del suo mandato. Invece che della garanzia dell’onestà si determina la garanzia dell’impunità.

Ci chiediamo dove siano finiti coloro che, finché era in carica il governo Prodi, denunciavano le malefatte della “casta” e che oggi sembrano aver riposto la loro ascia di guerra. Il “lodo Alfano” promuove una casta di intoccabili in spregio al principio secondo il quale tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge. Queste sono le ragioni, che ribadiamo, del nostro sostegno al referendum e per le quali Sinistra Democratica si impegnerà da subito a raccogliere migliaia di firme. Agiremo all’interno di un comitato nel quale saranno rappresentate tutte le forze e le personalità che condividono questo obiettivo. Comitati di questo tipo, che non prefigurano ovviamente nessuno schieramento politico generale vanno costruiti ora in tutto il territorio nazionale perché si dia il massimo di forza all’avvio di questa mobilitazione straordinaria per la legalità e per la giustizia.

di Carlo Leoni

 
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