Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
Giancarlo Fabbri giornalista freelance

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Una questione su cui meditare … perdiamo la nostra storia

Post n°1160 pubblicato il 01 Dicembre 2021 da fabbri.giancarlo
 

Antiche scritture su pietra e pergamena, un rogito manoscritto e i (sorpassati) floppy disk

Grazie alla lastra di pietra nota come Stele di Rosetta il francese Jean-François Champollion, conoscendo il copto, nel 1823 pose le basi alla traduzione dei geroglifici egizi. La lapide riporta infatti l’iscrizione di un decreto tolemaico del 196 a.C. in tre differenti grafie: geroglifico, demotico e greco antico. E grazie agli studi di appassionati di lingue e scritture antiche è possibile tradurre, più o meno facilmente, scritture cuneiformi sumere, assire e babilonesi, geroglifici egiziani, e altre scritture antiche, o scomparse, come i codici aztechi, inca e maya.

Siamo quindi in grado di “leggere” il passato sin dall’invenzione della scrittura ma ci sono molti dubbi che ciò che scriviamo oggi possa poi essere “letto” anche solo tra cento anni perché, e non ce ne accorgiamo, scriviamo su supporti immateriali, come i messaggi su smartphone o su computer salvandoli su dischi rigidi, dischetti o chiavette senza copie stampate. L’identica cosa avviene per le fotografie che quasi nessuno stampa più a parte le foto di nozze. Me lo ha confermato una persona a cui ho chiesto foto. Mi ha risposto chele aveva archiviate con lo smartphone in un cloud computing (o nuvola informatica); riusciva a vederle ma non sapeva come inviarmele.

Nel corso degli ultimi cinquant’anni sono anche cambiati i formati di scrittura. In ambiente Microsoft si è passati dal write al doc e al docx; con computer che non riescono più a leggere i testi in write. Nella stessa gestione del sistema informatico in Microsoft si è passati – riferendomi a quelli usati da chi scrive – dal Windows 3.0 (1990), in successione al 95 (1995), 98 (1998), Me (2000), XP (2001), 7 (2009), 8 (2012) e 10 (2015); ora c’è l’11 (2021) e in futuro non si sa. Il brutto è che in genere se cambia il sistema operativo bisogna poi cambiare stampanti, scanner e, soprattutto, i programmi vari per incompatibilità. Tanto si pensa che questi cambiamenti siano indirizzati più a esigenze di mercato che a reali miglioramenti tecnici.

Come supporti di memorizzazione di programmi, foto e documenti, si è passati dal nastro magnetico (musicassette per i primi Commodore) ai dischetti magnetici, o floppy disk, quadrati da oltre 20 centimetri di lato, poi da oltre 13 centimetri di lato, in buste di cartone. Poi a quelli rettangolari (90 per 94 millimetri) in plastica da 1,44 megabyte con varie capacità di memorizzazione. E attualmente non vengono più fabbricati computer con porte di accesso e sistemi di scrittura o lettura su floppy. Poi sono venuti i dischetti a scrittura e lettura ottica laser compact disk CD o DVD. Infine sono le chiavette USB, o pen drive, ad alta capacità di memoria. Con i nuovi portatili che non accettano più dischetti ma solo le chiavette.

Alla fine della commedia, o tragedia, il risultato è che i vecchi archivi non hanno più modo di essere letti, e che quanto memorizzato su disco magnetico, ottico o magnetico-ottico, svanisce per smagnetizzazione naturale o casuale, o per il deterioramento dei solchi laser. Per questo è bene tenere copie cartacee di quanto si scrive. Tra trent’anni o meno non sarà più possibile vedere immagini, o leggere testi e documenti, che si salvano oggi nei, e con, i nostri computer.

Giancarlo Fabbri

 
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Paola Tattini fa ancora centro, Collare d’oro al Merito Sportivo

Post n°1159 pubblicato il 12 Gennaio 2020 da fabbri.giancarlo
 

Collage Tattini

Ozzano (Bologna)

Con una grande cerimonia al Foro Italico di Roma alla presenza del presidente del consiglio Giuseppe Conte, di quello del Coni Giovanni Malagò, di alte cariche istituzionali e sportive, e di atleti, l’ozzanese di Ponte Rizzoli Paola Tattini è stata premiata col Collare d’oro al Merito sportivo; la massima onorificenza che un’atleta può ricevere in Italia. Per la super campionessa nel tiro a volo, disciplina nella quale ha vinto, dal 1982 a oggi, titoli italiani, europei e mondiali – nelle specialità fossa olimpica (trap), fossa universale, e infine nel tiro all’elica (electrocibles) – è il coronamento di una carriera condotta sempre ai massimi livelli.

Tanto che ha conquistato 11 titoli mondiali in tutte e tre le categorie, sia individuali che a squadre. Ha invece perso il conto dei titoli europei e italiani, e dal 2009 al 2019 ha vinto sei campionati tricolori nell’elica. Una specialità più difficile del piattello col volo più simile a quello di un uccello. L’obiettivo è infatti quello di frantumare le due ali arancioni di plastica, mentre il dischetto bianco, per ottenere il punto, deve cadere in una rete posta a 21 metri di distanza, se il disco bianco cade fuori dalla rete non dà punteggio. L’ultimo successo in questa specialità è dell’ottobre scorso, a Roma, con la forte tiratrice che con 28 su 30 ha conquistato l’oro mondiale individuale e a squadre; e nella prova di Coppa del Mondo l’oro a squadre e l’argento individuale. L’unico suo cruccio è che non ha mai partecipato alle Olimpiadi.

Originaria di Castenaso, oggi anche nonna, fu avvicinata al tiro dal marito cacciatore che la convinse a seguirlo ma sentendosi non molto portata nel 1982 iniziò un corso di tiro al poligono della Borgatella di San Lazzaro; non più esistente. Qui con il suo sovrapposto (non una carabina come hanno titolato alcuni giornali) nacque la passione per il tiro con ottimi risultati visto che solo tre anni dopo entrò in Nazionale senza più uscirne. Partita dal piattello, nelle specialità fossa olimpica e universale, decise poi di passare all’elica che le dava più soddisfazioni. Con una passione che se l’è addirittura tatuata addosso. Un fucile e due cartucce sulle braccia e un’elica sul polpaccio sinistro.

I successi di Paola Tattini nel tiro a segno, uno sport che raramente sale nelle cronache sportive come tante altre discipline ritenute “minori”, erano già stati riconosciuti dal Comune di Ozzano che nel marzo scorso l’aveva già insignita del premio “La Torre”. Il massimo riconoscimento che il Comune conferisce a chi “si è particolarmente distinto in ambito locale, nazionale o internazionale per meriti letterari, storici, artistici, sportivi, economici, scientifici o nel volontariato”.  Con il sindaco di Ozzano, Luca Lelli, a osservare che «per arrivare ai livelli di Paolaci vuole tanto impegno e tanta forza. La stessa forza e tenacia che ha messo nello sport e anche nell’affrontare la vita di tutti i giorni, che con lei non è sempre stata tenera. Per questo sono molto feliceche anche a livello nazionale sia stato tributato a Paola Tattini, nostra concittadina, l’onore che merita».

Giancarlo Fabbri

 
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Tanti auguri da “Un’Idea di Appennino”, il mensile per 18 comuni

Post n°1158 pubblicato il 06 Dicembre 2019 da fabbri.giancarlo
 

Un'Idea 97

Città metropolitana bolognese

Il mensile “Un’Idea di Appennino”, numero 97 di questo dicembre 2019, edito dalla Hemingway Editore e diretto da Bruno Di Bernardo, è scaricabile gratuitamente dal sito hemingwayeditore.wordpress.com, e in distribuzione, sempre gratis, in cartaceo su un vasto territorio. Infatti il periodico è distribuito in diciotto comuni Bologna compresa per dare notizie e, soprattutto, per promuovere il territorio collinare e montano anche dai punti di vista economico e turistico. Sostenuto solo dalle inserzioni pubblicitarie degli imprenditori, pone in primo piano le notizie locali facendole conoscere in ambito molto più ampio.

Nel numero di ottobre di “Un’Idea di Appennino” del vostro cronista potete leggere, su Pianoro, le preoccupazioni per le morti da incidenti sulla Fondovalle Savena, del sorgo come cereale del futuro e dello studio ergonomico biomeccanico per ciclisti. Su Ozzano dell’arresto di Milva Magliano ex socia di Wanna Marchi, delle originali figurine Mestieroidi a favore di scuole e commercio locale, della riconferma della Magic Roller a campione d’Italia in due classifiche differenti. Infine su San Lazzaro del nuovo Piano urbanistico generale (Pug) con un nuovo bando di rigenerazione urbana del territorio, del programma delle iniziative natalizie, dell’installazione dei dispositivi salvavita per i motociclisti e delle tra sorelle Dalpozzo, figlie d’arte, che fanno messe di medaglie e titoli nel gioco del bridge riconosciuto dal Coni.

A cura del direttore responsabile Bruno Di Bernardo, e altri colleghi: Filippo Batisti, Sarah Buono, Marica Cavicchi e Roberta Cristofori, inchieste, cronache, notizie e curiosità da: Alto Reno Terme, Camugnano, Casalecchio, Castiglione dei Pepoli, Grizzana, Loiano, Marzabotto, Monghidoro, Monterenzio, Monte San Pietro, Monzuno, San Benedetto Val di Sambro, Sasso Marconi, Valsamoggia, Vergato, Zola Predosa, oltre che da Bologna, dalla Città metropolitana e dalla Regione Emilia-Romagna. Per contattare la redazione: 0534.667927; per richiedere inserzioni pubblicitarie: 339-4233609.

 
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“La Croara e i suoi gessi” un libro da donare a chi ama la natura

Post n°1157 pubblicato il 05 Dicembre 2019 da fabbri.giancarlo
 

Collage Copertina Oratorio

La copertina del libro e l’oratorio della Madonna dei Boschi

Per motivi organizzativi, visto l’esaurimento delle copie, il secondo libro di Giancarlo Fabbri, “La Croara e i suoi gessi”, dopo la prossima Epifania non sarà più disponibile nelle edicole di Pianoro e San Lazzaro e considerato esaurito dopo due ristampe. Chi è interessato al libro per sé, o per farne dono per le festività natalizie, dovrà quindi affrettarsi.

Quello della Croara, che l’autore ha attraversato più volte al giorno per quasi trent’anni, è un territorio ricco di affioramenti selenitici, di caverne, inghiottitoi, doline e misteri su cui valeva la pena di scrivere un libro. L’ultimo di questi misteri, scelto come punto di partenza, è quello del cartello “Croara” montato sulla via omonima tra le vie Santa Rosa e del Pozzo con la scritta in chiaro per chi scende dal colle della Croara e barrato in rosso per chi sale da San Lazzaro. Come dire che la Croara finisce a metà del suo territorio che invece va fino al confine col Comune di Pianoro dove la via Croara prende nome Ca’ Bianca. Il lato curioso è che il cartello di fine Croara taglia fuori dal territorio della frazione proprio la parte più antica e interessante della Corvariae di cui è stata accertata la presenza dell’uomo sin dall’età della pietra.

Secondo chi aveva collocato il citato cartello il monte Croara, e l’ex abbazia, non fanno parte della frazione nonostante che a monte di quel cartello ce ne siano altri due, uno in via Madonna dei Boschi e uno nell’ex via Benassi davanti alla chiesa di Santa Cecilia della Croara. Lasciate le incongruenze dei cartelli stradali il libro è un viaggio in un territorio di cui troppi ignorano le bellezze pur essendo a due passi da Bologna. Viaggio che parte dalla sua geologia, proseguendo con la scintillante selenite, poi nella Grotta della Spipola con Luigi Fantini, tra castelli medievali e fortezze ottocentesche, il Monte dei Corvi e Cava Gionni, il caso Polvani ancora senza colpevoli, le morti di Daniele Bianchi e Mariano Cologna. Poi ancora l’ex Cava a Filo, la Palestrina delle prime scalate, l’oratorio e i miracoli della Madonna dei Boschi, le messe nere dei satanisti, l’ex abbazia, i personaggi Loris da Porretta, Libero Vitali, Filippo de Pisis, Luciano Atti, Estenio Mingozzi, il Parco dei Gessi, le polemiche, gli animali e le piante.

L’autore Giancarlo Fabbri, giornalista pubblicista, è stato per quindici anni collaboratore del quotidiano “il Resto del Carlino” poi dei quotidiani bolognesi “Il Domani” e “L’Informazione”. Attualmente è redattore del mensile “Un’Idea di Appennino”, distribuito in 18 comuni della Città metropolitana di Bologna, e collaboratore di periodici del territorio bolognese. Nel 2018 ha pubblicato “Acqua passata. Storie, cronache e personaggi di Pianoro” raccogliendo articoli scritti in oltre venticinque anni sul prestigioso semestrale culturale “Savena Setta Sambro” edito dall’omonimo Gruppo di studi con sede a Monzuno.

 
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Per una settimana la Luna scende sulla Terra

Post n°1156 pubblicato il 04 Dicembre 2019 da fabbri.giancarlo
 

06 Luna Luce della Notte

San Lazzaro (Bologna)

Nel 50° anniversario dei primi passi dell’uomo sul suolo lunare per una settimana la Luna scende sulla Terra per essere studiata sotto tutti i punti di vista. Dal 12 al 19 dicembre a San Lazzaro ci sarà una settimana di eventi e incontri con esperti e scienziati. Tra gli ospiti l’astrofisico e astronauta Umberto Guidoni, lo scrittore e divulgatore scientifico Paolo Attivissimo e il climatologo Luca Mercalli. La Luna, satellite del nostro pianeta, è protagonista della prima rassegna scientifica di San Lazzaro dal titolo “La Luce della Notte”, che si terrà col patrocinio di Inaf–Osservatorio di astrofisica e scienza dello spazio. Una settimana di appuntamenti, proiezioni e incontri gratuiti con esperti e scienziati, che faranno esplorare la Luna pur rimanendo con piedi saldi a terra.

Alla presentazione della rassegna, il mese scorso in municipio, il sindaco Isabella Conti ha spiegato che «la cultura non può essere elitaria e la nostra missione è di creare momenti di incontro e condivisione aperti a tutte le età, per una semina positiva di curiosità, conoscenza e cultura. Per questo – ha precisato – con gli assessori Francesco Aloe e Juri Guidi, abbiamo ideato quattro rassegne che avranno luogo ogni anno, sui temi della scienza, dell’attualità, dell’arte e della letteratura. Iniziamo il percorso con “Il grande racconto della scienza”, dedicato alla Luna, in occasione del 50° anniversario dai primi passi dell’uomo sulla sua superficie. Ospiteremo esperti del settore, e scienziati, ma anche – ha concluso il sindaco – iniziative di qualità, che ci porteranno alla scoperta dello spazio come non lo abbiamo mai visto».

Accanto al Comune ci saranno l’Osservatorio di astrofisica e scienza dello spazio, che ha dato il patrocinio alla rassegna, e Sofos che assieme alla coop Camelot installerà un planetario da 50 posti nella corte del municipio dove si terranno laboratori e spettacoli. Ad aprire gli incontri Umberto Guidoni, alle 21 di giovedì 12 dicembre nella sala eventi della Mediateca. Venerdì 13 dicembre alle 18 la Fondazione Cirulli ospiterà Maria Giulia Adretta e Marco Ciardi alla presentazione del loro ultimo libro “Stregati dalla Luna; e alle 21, in Mediateca, Paolo Attivissimo affronterà invece l’aspetto giornalistico del primo sbarco sulla Luna.

Protagonista dell’incontro di sabato 14 dicembre, alle 17 in Mediateca, il professor Fabrizio Bonoli, docente di Storia della Cosmologia in un viaggio dai miti antichi fino allo sbarco dell’uomo Luna. Domenica 15 dalle 17 alle 23 in MediatecaLunar Party” con musica, proiezioni, installazioni, postazioni interattive a cura di Sofos. Lunedì 16 dicembre, alle 18.30 in Mediateca, il professor Luca Alessandrini parlerà della Luna in chiave simbolica e storica. Il 18 dicembre alle 18.30, si passerà alle altre lune del sistema solare, con Roberto Bedogni e Flavio Fusi Pecci. Martedì 19 alle 21, al PalaYuri, a chiudere la rassegna sarà Luca Mercalli sul tema della crisi climatica del nostro pianeta e la ricerca di una “Terra 2” mentre la Luna, lassù, ci osserva e … illumina la notte.

Giancarlo Fabbri

 
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